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10:34 Buro:
  [Prato | Riva del fiume] E' di nuovo solo.. non c'è nessuno a prendersi cura di lui, adesso, la madre lo ha abbandonato e il trauma è ancora forte per il clone difettoso, che a malapena stava imparando ad amare, rendendo tutto ciò tristemente vano, ora che c'è solo rammarico e solitudine nel suo cuore. La sua padrona, ora genitrice, lo ha marchiato con il suo dono, che ella definiva una maledizione, segnandolo per sempre come membro del clan Kokketsu, prima di lasciarlo, precipitandosi nelle braccia della morte. <..madre..> Sussurra di tanto in tanto, per ricordarsi che, nonostante l'avesse conosciuta per poco tempo, una madre l'ha avuta anche lui, che gli ha donato un nome e un'identità. Uno scopo. L'haori nero che gli era stato donato dalla matrona lo ricopre, scaldandolo e confortandolo, avvolgendolo amorevolmente come la fanciulla ha fatto prima di spegnersi, l'albino sospira con calma, coccolandosi in quel tessuto, che ancora porta il profumo di Kurona-sama, dolce, familiare. Il capo si china leggermente, le mani si portano alla bocca, che si schiude lasciando intravedere i denti candidi, che vanno a mordere, affondando nella carne, i due lati più sporgenti dei palmi, alle basi dei pollici, lasciando dei fori abbastanza profondi e mostrando la pelle viva, lacerando le arterie e lasciando che il suo sangue, il cui colore cremisi è un lontano ricordo, venga fuori, macchiandogli le mani, iniziando a gocciolare lungo le dita e scivolando verso le punte, cadendo sulla ghiaia che compone la riva del fiume. Gli occhi si chiudono per qualche secondo mentre quella sensazione lo pervade, la mancina compone il sigillo della capra per richiamare a sé il potere della mente e del corpo, manipolandone le correnti, fondendole, impastandole, generando così quella fiamma azzurra che è il chakra, che ora pervade ogni sua vena color pece. [allenamento innata][chakra on]

11:00 Buro:
  [Prato | Riva del fiume] Non c'è nessuno con lui, nessuno nota il suo fallimento, il chakra non si risveglia correttamente infatti, segno che il dolore della sua perdita è ancora forte, piange la scomparsa della sua madre come se avesse perso parte di sé. Il mondo si è fatto improvvisamente buio per lui, chissà se tornerà ad essere un luogo dove vale la pena vivere. Ripensa alla promessa fattale, ai nomi di quelle persone, al potere che gli è stato concesso. Il sigillo verrebbe di nuovo composto, con tutte e due le mani, stavolta, premendo i fori sulle mani l'uno contro l'altro, sanguinando lentamente, come se al posto del liquido rosso vi fosse petrolio, le due fiamme interiori verrebbero di nuovo attizzate, le palpebre battono una volta, mentre il clone Kokketsu sospira, cercherebbe di guidare le energie, indirizzerebbe le correnti verso un solo punto, intermedio ai due fuochi, fulcro del potere ninja. Le energie andrebbero quindi ad unirsi, impastandosi e dando vita al chakra azzurrognolo che pervaderebbe in fretta il suo corpo, diramandosi in ogni vena e arteria, le gocce di sangue continuano a piovere sui sassolini e sulla terra in riva al fiumiciattolo, qualche lacrima insieme ad esse, mentre tenterebbe di controllare il proprio flusso sanguigno, primo passo verso la padronanza della sua dote.[allenamento innata][chakra on]

11:43 Buro:
  [Prato | Riva del fiume] Ora che il chakra è libero di circolare nel suo organismo, le sue proprietà benefiche iniziano a potenziare le sue percezioni e le sue capacità motorie, donandogli quel senso di piacere e benessere, una magra consolazione per il clone. Il liquido nero che gli scorre nelle vene inizierebbe a plasmarsi, molto lentamente, ne sentirebbe la consistenza come se si trattasse di un arto qualunque, riuscirebbe a percepirne i movimenti, non con precisione ovviamente, è pur sempre un liquido. Cercherebbe quindi di muovere la sostanza, plasmarla, osservandola intento mentre si avvolgerebbe intorno alle sue dita, come le punte di un paio di guanti macabri. Non è ancora sicuro di come la tecnica funzioni, eppure sempre più fili neri si attorciglierebbero e si legherebbero intorno alle falangi, iniziando ad assumere una forma quasi solida, lama o artiglio, non lo sa ancora, forse tenterà di creare un'arma che possa aiutarlo nel combattimento a distanza ravvicinata, essendo abbastanza carente nel taijutsu. [allenamento innata][chakra on]

11:55 Buro:
  [Prato | Riva del fiume] Un pensiero si fa strada nella sua mente, un'idea, abbastanza precisa, sul come impiegare questo potere. Tenterebbe quindi di controllare il suo dono in modo da plasmare il sangue Kokketsu, cercando di dargli forma, così da fagli assumere l'aspetto di un'arma che si accoppierebbe bene con il suo stile di combattimento. Le dita nere, coperte di sangue, inizierebbero ad apparire più lunghe, infatti il sangue si muoverebbe in avanti, si espanderebbe, allungandosi a poco a poco, creando queste protuberanze nere lunghe svariati centimetri, a poco a poco sembrerebbero corde, funi spesse un paio di centimetri, non di più. Andrebbero ad avvolgersi lentamente, i fili neri di sangue, andandosi ad allungare e ad avvitarsi su sé stessi come un'intreccio spiraliforme per ogni dito, i cavi si continuerebbero ad estendere fino alla lunghezza di circa un metro, il loro peso non dovrebbe essere un problema per il genin, che terrebbe gli occhi fissi sul suo operato, che lentamente andrebbe a prendere forma, tramutandosi in una vera e propria frusta di sangue, ogni dito sarebbe infatti una protuberanza con cui colpire il nemico, addirittura afferrarlo magari. [allenamento innata][chakra on]

12:14 Buro:
  [Prato | Riva del fiume] Si alza in piedi, allargando le gambe sul prato e assumendo una posizione di combattimento, le braccia lontane l'una dall'altra, la destra alta sopra la testa, già pronta a colpire un eventuale nemico invisibile, la sinistra starebbe invece bassa, sotto il ventre, attenta e in posizione per un colpo dal basso verso l'alto. Si sposterebbe in avanti con un balzo, tentando un affondo muovendo le braccia come anguille, conferendo momento alle fruste, potenziandone i colpi, l'arto destro si abbatterebbe sul petto di un avversario che esiste solo nella sua mente, il braccio si lancerebbe prima all'indietro, oltre la spalla, poi ritornerebbe in avanti, superandola e muovendosi dall'esterno verso l'interno e poi, una volta colpito il bersaglio, tornerebbe indietro, come se lo schiaffeggiasse, facendo compiere al corpo una mezza giravolta su sé stesso, tornando in posizione. <...non basta... non ancora.> Il sangue andrebbe lentamente a ritrarsi, a indietreggiare e sfilacciarsi, inizierebbe a fare quindi ritorno all'interno delle ferite inferte alle mani dell'albino poc'anzi, il suo sguardo severo, insoddisfatto. Lentamente le fruste andrebbero a disfarsi, sciogliendosi e, in una massa formicolante, a perdere forma, tornando a sembrare mero sangue color della notte. [allenamento innata][chakra on]

12:32 Buro:
  [Prato | Riva del fiume] Lo sguardo del giovane si addolcisce mentre attende che il sangue torni all'interno del suo corpo, lasciandogli le mani intatte e asciutte. Si stringe in quell'haori, a lui così caro e speciale, non se ne separerebbe per nulla al mondo, è il ricordo della persona che lo ha amato, il dono più grande che si possa ricevere. Le iridi rosse si posano sull'acqua del fiume per svariati istanti, pensierosi, rimembrando quelle parole proferite dalla padrona, e il compito che questa gli aveva affidato, gran parte di esso sarebbe stato assolto ma restano ancora alcuni punti da portare a temine, uno di questi, incontrare tale "Kimi" e addirittura l'amato stesso della signora, "Kurako". Con passi lenti e silenziosi si allontana da quel luogo, lasciando che il suo chakra si spenga lentamente mentre fa ritorno all'Okiya, che ora sembra così vuoto e spento senza la sua signora a prendersene cura... [allenamento innata][End]