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T h e - f i r s t - a c t [Il crollo del mondo]

Quest

Missione di Livello D, Giocata di Corporazione

1
0
con Azrael, Kimi, Yukio, Kurako, Mekura, Hanae, Kurona

20:52 Kimi:
 Riunione, Akatsuki, Covo. Come sia riuscita ad arrivare fin lì non è ben chiaro nemmeno a sé stessa, non mangia esattamente da ieri cosa che l’ha debilitata ma vista quella sua abitudine a trascurare il proprio benessere a parte qualche borbottio non accenna ad aver altri fastidi, la figura che varca la soglia della sala principale però è decisamente inquietante. Come se non bastasse la rottura con Katsumi, i tre anni passati con il fratello a cercare di riprendersi e l’incontro con quel suo dannato clone dalla voce identica adesso deve anche prepararsi psicologicamente ad incontrarlo, un probabile momento cruciale per lei che si è ripromessa mettendo piede in quel luogo d’essere forte. Eppure da come cammina par pronta a rompersi in mille pezzi ad un singolo tocco. I capelli neri sono lunghi e lasciati sciolti, le ricadono dietro alle spalle arrivando a circa metà del suo busto, ciuffi più corpi le incorniciano il volto scavato e magro mentre altri ancora se ne stanno sul mantello con le nuvole rosse. Di lei non è rimasto che il fantasma, lo scheletro base che tra l’altro è anche tutto ciò che si vede dove non è coperta da stoffa e visto che il mantello è solo appoggiato gli unici punti della sua pelle nascosti alla vista sono la schiena, il retro delle gambe, e ciò che vien mascherato da un paio di pantaloncini estremamente corti neri ed una fascia elastica scura intorno l seno che sembra esser maturato in questo tempo. Unica nota di vanto è una fascia in seta viola tra i capelli, che si nasconde sul suo capo, tenuto oggi come un fermacapelli ed è proprio quella che emana un profumo lieve di sandalo. Grandi occhi azzurri su quel viso candido e magro, grandi anche le occhiaie sotto ad essi, violacee e segno di un malessere che va ben oltre a quello visibile sul suo corpo, non che sia poco dato gli innumerevoli segni di tagli e bruciatura che lasciano ben intendere a che livello sia giunto il suo masochismo. Tra tutto spiccano una testa di lupo, segno di un’ustione ormai guarita, esattamente sotto al collo, dove si incontrano le clavicole, il colore è rossastro, pelle bruciata e per quest decisamente più scusa, quasi marroncina, cicatrice color mattone. Sempre su petto, in corrispondenza del cuore, torniamo una scarnificazione dai tratti imprecisi e guarita malamente, segno che non è stata fatta da un professionista eppure rimane leggibile, inciso sulla sua pelle c’è “K-21”. Stranamente nemmeno lei ha l’innata attiva, ieri ha segnato un grande traguardo personale ma sa quanto oggi potrebbe esserle utile il contatto fisico, sa quanto potrebbe servirle il sostegno di Yukio ed è decisamente meglio evitare di avvelenarlo ancora, il chakra però scorre attivo e sveglio nel suo corpo. Il primo passo in quel luogo viene compiuto ed è la voce di Yukio ad attirare la sua attenzione, alza il capo quel tanto che basta per puntare le iridi azzurre e gelide su di lui, eppure forse capirà solo lui il motivo di quelle occhiaie. Non dice nulla al riguardo dell’incontro del giorno prima solo lo osserva, lo fissa e accenna un timido e decisamente malinconico sorriso in segno di saluto [chakra on]

20:57 Mekura:
  [-> sala principale] Trova pacchiana quella statua, quella di Madara, potevano fare di più usando di meno. In particolare gli occhi...dove diavolo hanno avuto il tempo per fare una treshata del genere. Sospira e allunga il passo mentre si trova in linea con l'entrata segreta. Indossa la divisa una delle poche volte invero con l'anello della corporazione infilata nell'indice destro Si toglierebbe il cappello di paglia tenendolo nella mano destra scoprendo il volto e la testa con i capelli corti sfumati di viola. Oltre alla semplice divisa al di sotto di questo porterebbe una maglia scura a maniche scure che arriverebbe fino ai fianchi, pantaloni neri aderenti e stivali. Oltre a questo porterebbe un paio di sopra pantaloni di cuoio stretti alle gambe ed un busto di protezione sul petto, una armatura leggera più che altro utile per il suo stile di combattimento senza che la intralci insieme ai soliti vambracci. Oltre a questo attaccato alla vita porterebbe una tasca porta oggetti con all'interno un tubo di fumogeno, un fuuda vuoto, e vari tonici sia per il chakra che coagulanti. é Li che sta per aprire il passaggio. Si gira corrugando la fronte e mugugna rimanendo un poco a guardare verso l'esterno <che serata da lupi> detto questo la giovane allungherebbe l'anello davanti a se, si avvicinerebbe al foro e inserendo l'anello aspetterebbe che la porta si apra per poi cercare di ritrarre velocemente la mano e l'anello aspettando che il meccanismo si blocchi. Allunga il passo domandandosi dove si trovi Azrael in questo momento e raggiungerebbe i sotterranei rapidamente, tanto quello è il luogo di ritrovo..ma comincia a preoccuparsi, non lo vede da un intero giorno. Scenderebbe trovandosi sulla sala principale dove si troverebbero già Yukio e Kimi almeno a prima occhiata <buona sera a tutti> saluta mugugnando tra se e se appena verebbe Kimi, ma è normale del resto è anche lei una della Akatsuki. <gli altri?> chiede un po' per capire se è in ritardo o meno [ch on][equip - armatura leggera - tubo fumogeno - 2 tonici chakra - 2 coagulanti - un fuuda vuoto - anello e divisa Akatsuki - vambracci]

21:13 Azrael:
 Un’altra figura fa il proprio ingresso nel covo centrale dell’Akatsuki. Il capo coperto dal cappello in fitta paglia intrecciata i cui candidi drappi scendono ai lati del volto ombreggiandolo quel tanto che basta da lasciar trapelare ben pochi dettagli del viso, primi tra tutti le due iridi nero pece, lucenti nella loro profondità, benché siano del colore che – d’antonomasia – è l’assenza dei colori stessi. Poche ciocche corvine sfuggono alla copertura del copricapo, incorniciando il viso pallido e perfettamente curato. Le labbra sono strette in un’espressione neutrale, dura, ma non potranno essere viste in quanto coperte dal collo tenuto ben alto del mantello. Quest’ultimo scende lungo tutto il corpo del giovane Nara, coprendolo completamente con la tipica stoffa nera intervallata dalle nuvolette rosse dai contorni bianchi. Gli unici dettagli che saranno visibili sono le mani ed i calzari, tipici nel modello da shinobi con l’unico vantaggio di essere ben chiusi sul davanti. Altro dettaglio visibile sarà l’anello della corporazione portato sul dito cui corrisponde, l’anulare destro. Brilla dello stesso colore delle nuvolette dell’Alba, sopra vi è inciso il kanji che riporta alla memoria il grande combattente che lo portò per primo, Itachi Uchiha. Le sottili dita sono decorate da uno smalto nero opaco, altro rimando al membro dell’Akatsuki a cui rimanda l’anello che porta indosso. A rapide falcate attraversa il corridoio che porta al salone principale, in cui dovrebbe tenersi la riunione per cui è giunto lì attraversando la terra sotto quel cielo spaccato a metà dai tuoni e fulmini e tagliato di netto dal brillare dei lampi che li precedono. Durante il suo incedere resta positivamente affascinato dall’ambientazione in cui si trova, più che un covo sembra un tempio votato alle glorie del passato che hanno reso grande il nome dell’Alba, nel bene e nel male. Lo sguardo cerca invano qualche effige di Shin, l’uomo che tolse la vita a suo padre e a suo tempo mise in ginocchio il Villaggio che ha giurato di proteggere con tutto se stesso,ma quel che vede è l’imponente statua che richiama a Madara, ma che per diretta reminiscenza lo ha portato a ricordare un uomo a cui deve molto, forse l’essere vivente che più rispetta, che è diverso dal senso di venerazione che ha scorto in altri che parlavano di lui, è più sano e meno portato dal semplice timore. In quei tre anni la commistione dei caratteri dei due a tratti risulta evidente, a tratti è nascosta a chi non ne cerca accuratamente gli indizi. Dopo aver aperto il passaggio con l’utilizzo dell’anello è dunque breve la strada che sta adempiendo per giungere nel salone, ma i passi rallentano con l’avvicinarsi. Le narici si gonfiano, il petto si alza e resta statico per qualche attimo, come se potesse così diventare parte integrante dell’ambiente che lo circonda in quel solenne momento. Mette dunque piede alla sala principale, lo sguardo – che è l’unica parte del volto che si potrà vedere dato il cappello ed il colletto alzato del mantello – viaggia sugli attuali presenti. Le labbra non emettono un fiato, gli occhi si posano in primis sulla Hyuga, poi sul Kokketsu, non più di pochi secondi, poi su Kimi. Lì vi resta qualche impercettibile attimo di più, sibila un leggero soffio d’aria dalle labbra appena schiuse, come chi si appresta a dire qualcosa, ma poi ingoia le proprie parole. Avanza ancora qualche metro, passando alle spalle della Hyuga, per sfiorarle il collo con un misurato, lento, ma appena accennato gesto della mano su cui porta l’anello, facendolo brillare alla luce dei lampi, poi le si posiziona di fianco. Silente, attento, come se fosse semplicemente in meditazione, lo sguardo fisso sulla Doku, non le si scolla di dosso, potrebbe quasi diventare piuttosto pressante, qualora lei vi ponesse adeguata attenzione. [C on] [Innata on] [Equip: Vesti Akatsuki – Fuuda con zanbato polso dx – Fuuda con Nodachi polso sx]

21:19 Kurako:
  [Sala principale] La pioggia batte copiosa sul mondo, l'acqua cade forte e violenta, il terreno si strugge, il tempo vien diviso a metà tra i lampi, fulmini e tuoni e, tra questi fenomeni, Kurako cammina silenzioso dopo l'incontro odierno. Passi lenti in direzione del covo dell'Akatsuki, una riunione improvvisa a cui partecipare. Le vesti son le solite, una maglietta grigia a maniche corte, pantalone nero avente la parte delle cosce più larga e man mano che si va verso il basso si restringe, sandali ninja neri, portaoggetti legato alla vita e posto dietro la schiena, anello giallo con kanji del sud sull'anulare sinistro, mantella nera con nuvolette rosse dell'Akatsuki posizionata su tutto, maniche lunghe e cerniera tirata fino al massimo andando a coprire il viso fino a metà del naso. In testa ha infine il solito cappello di paglia mentre i capelli scendono lungo tutta la schiena legati in una treccia a coda di cavallo con un nastro blu alla fine per tenerli fermi. Tutto il busto, al di sotto della maglia, è coperto da delle fasce bianche comprese braccia, collo, mani e metà del viso andando a gareggiare con la mantella dell'organizzazione. Sul petto vi è una cintura che vi gira intorno con sopra i relativi fuda della potenza. Il corpo si muove da solo penetrando all'interno del covo, l'anello va a premere contro la fredda rocca aprendo il passaggio nascosto agli occhi degli immeritevoli. Si inoltra in quel luogo angusto che non vede da tempo immemore, troppo tempo è passato dall'ultima volta e ora vi ritorna per un evento più unico che raro. Alcuni membri sono già li, Yukio, Mekura, Kimi e Azrael. Osserva, zitto e pacato porta indietro il cappello di paglia presentando il viso con il chakra che scorre già in corpo e insieme ad esso il mokuton, il legno del suo clan dona forza a quel corpo debole, quel corpo umano che non è in grado di reggersi da solo senza un dovuto sostegno. Non saluta, non lo fa, non ci riesce, troppi peccati nei loro confronti, troppe malefatte per osare una tale mossa, sa bene ciò che ha fatto e ciò che potrebbe fare in un prossimo futuro. In disparte mentre continua con i suoi passi passando oltre gli altri "compagni", non degna quasi nessuno di uno sguardo bensì mantiene gli occhi fissi dinanzi a se verso una roccia, la roccia su cui è solito sedersi quando si reca al covo. La schiena si piega leggermente in avanti mentre va a voltarsi per poi sedere e prendere posto. Manca ancora qualcuno all'appello, qualcuno di cui ha estremamente bisogno. [Chk on][Equip in scheda][Mokuton solo ambient]

21:27 Hanae:
  [> Sala centrale] Pioggia scroscianti e fulmini, la giornata perfetta per una delle riunioni d emembri dell'Akatsuki. Quanto tempo è passato dall'ultima volta nella quale ha avuto il bisogno di accedere all'interno della sala principale? Forse da quando ha appreso una delle tecniche correllate all'Akatsuki, nessun altro evento dalla rilevante importanza. Ufficialmente ha continuato ininterrottamente per tale lasso di tempo a tenere sotto sorveglianza i principali movimenti del villaggio dell'erba, dando uno sguardo ai reali eventi accaduti...è stato a contatto soltanto con se stesso, con ciò che nella propria mente è restato per fin troppo tempo chiuso in un cassetto a causa di colei della quale adesso è alla ricerca: Kimi. La troverà? Probabilmente si', considerando che dovrebbero esserci tutti. Potrebbe succedere tanto, tantissimo, in questa fredda nottata, oppure la tempesta potrebbe sparire cosi' com'è nata, ovvero dal nulla stesso. Ma niente sembra in qualche modo turbare l'apparente quiete onnipresente nel volto dell'Uchiha. Un volto oscurato dal tipo cappello in paglia battuta e intrecciata appartenente ai membri dell'Akatsuki. i drappi bianchi a scivolare ai lati del volto, coprendone la capigliatura corvina con qualche ciocca color latte. Penombra sul volto a lasciar trasparire dalla nera sclera sinistra soltanto una flebile luce cremisi. Scendendo, visibile a tutti, il mantello nero dell'organizzazione Alba. Collo alto e maniche larghe nascondono in buona parte le forme del corpo, dando pochi indizi per riconoscerne la persona. Ai piedi un semplice paio di sandali in pregiato legno, anch'essi nascosti dal mantello indossato. Preferirebbe essere uno spettatore passivo, preferirebbe limitarsi a osservare colei che cerca. Da quanto tempo non ne assapora una reale immagine? Come sarà divenuta? Lo sta ancora aspettando? Riuscirebbe ancora a riconoscerlo, in questo stato? Ma non importa. In questi ultimi anni non ha sentito che pace nella propria mente, accettazione. Si è nutrito delle proprie debolezze per poterle annullare. E ne rimane una soltanto, quell'unica dalla quale potrebbe avere timore dal separarsi. L'anello della Tigre Bianca a prendere il proprio posto nel relativo meccanisco, permettendogli cosi' di accedere al covo centrale. Un flebile quantitativo di chakra ad essere concentrato allo stomaco per poi essere portato verso l'apparato visivo, un atto quasi di frenesia..in una parte di se freme del poter vedere lei. Il chakra convogliato ad avvolgere le pupille, impregnandole del proprio chakra e facendo si' che il proprio gene possa reagire con tale evento. Sulle iridi cremisi dovrebbe manifestarsi una rapida rotazione, e con essa, tre piccoli punti neri, le tomoe. Lenti e calmi passi a portarlo verso la sala centrale, dove vi sarà riunione. Ed ecco, che passo dopo passo, dovrebbe esserci. Al proprio sguardo dovrebbero essere accessibili le figure di ognuno, o almeno una parte delle figure, a causa delle vesti. Lo sharingan dovrebbe dare un'immagine piu' chiara di chi vi è sotto ogni mantello. Azrael, Mekura, Yukio. Uno sguardo trattenuto ad Azrael ed al Tessai. Scivolerebbe poi su Kurako..ed infine, come fosse un dessert..Kimi. Il proprio battito è percepito piu' vivo, ma è calmo. L'ha trovata, ciò nonostante resta fermo. Questo gruppo di persone è ancora definibile gruppo? Molti nella stanza potrebbero uccidersi tra di loro, avendo una buona occasione. Tuttavia rimane immobile, lo sguardo su Kimi e la mente proiettata in un particolare silenzio.[ Chakra on ] [sharingan on]

Attendere fato.

Lì dove il Gedo Mazou protende le sue mani verso il cielo, circondato dai Bijuu finemente ricamati su stoffa, con i loro elementi, intrecciati l'un l'altro così da esser un mistero ad ogni sguardo. Il fuoco danza docile sulle pareti rocciose ben distanti dallo sguardo di Madara, essendo qui fisicamente ogniuno di voi, non c'è alcun bisogno di colui che ad ogni incontro, pare vegliare sul vostro ologramma, rappresentando un compagno, occhi violcei e rossi-- quasi sempre presente. Siete troppo lontani dall'esterno, nel /vero/ del covo. Ma non abbastanza da salvarvi dal tuonare, attutito e cupo, del cielo. Lo stroscio diviene freddo, penetrante, umido. Lontano dal torpore delle fiaccole ai lati della sala principale dove vi siete riuniti- per motivi diversi. Forse ricognizione. Forse per parlare con il Rikudo- potete aver tanti di quei motivi per esser qui in questo momento, ma siete come tutti, null'altro che pedine del fato. Una fine cresta di spie, il gradino ultimo dell'Akatsuki, si muove in un brusio sconnesso ai lati di questa stanza, lontani dal vostro parlare, ma sembrano aver tutti qualcosa da riferire a qualcuno. Son semplici tasselli, passerotti che sussurrano le novità più bollenti alle vostre orecchie. I movimenti di una persona. Di un villaggio. Le nuove scorte. Problemi politici, mondani, richieste. Le spie son coloro che consegnano ai mercenari i lavori- e son persone, persone come molte altre, senza divisa ne riconoscimenti da parte dell'Akatsuki stessa. Son pedine che vanno e vengono, a comodità e necessità. Oh beh, quanti giorni son passati come questo, del resto? A rompere la cheta d'un giorno di ricognizione come molti altri, è un rombo che vibra tramite il corridoio principale che porta ai sotterranei. Scuote la pietra, l'enorme portone incastonato in quella grotta e coperto dall'edera. Chiunque stia voi bussando, lo sta facendo con una forza enorme, come se stesse per sradicarla. <*TOUMM-- TUOMM*> S'accompagna all'urlare furioso del cielo, un'urlo incomprensibile-- lontano, di chi sbraita inseguito. Ma poi- improvviso un cigolio fa da dolce preludio al silenzio- la pioggia filtrata dal portone finalmente aperto e una figura, una sagoma scura che si riversa a terra proprio alla fine del corridoio. A carponi, stenta uno strisciare lungo il corridoio lasciando sul retro della sua figura, una vermiglia scia di sangue. Il rugoso volto per metà adombrato dalla mantella nera che sovrasta il classico abito da monaco: Color marroncino castagna, con una corda pallida -oramai zuppa di pioggia- dalla quale son suggeriti velatamente i voti di codesta persona. Castità. Obbedienza. Carità. Se ne contano sei in tutto- ma ad attirar l'attenzione non è una corda posta alla base della vita, ma bensì una falce di ferro opaco trascinata dalla destra, alla quale son appesi i classici anelli argentei. Si trascina per un metro- sembra fermarsi tutto. Ma quando l'uomo si blocca, una schiera di spie -dieci- frappone tra voi e quella sagoma una linea orizzontale, retta. Così come un tuono livido rompe il silenzio, e frantuma il cielo, biascica qualcosa che non riesce ad arrivare fino alle vostre orecchie, inizialmente. <Il venerabile-- Rikudo.> E' giunto fino a qui, e certo è che non è d'un monastero vicino. Ne tanto meno dell'Eremo, poichè i monaci dell'Eremo son conosciuti per esser votati al silenzio. <Ci- ci- hanno tradito---> Un rivolo di sangue scivola stancamente dalle labbra dipingendo un terreno che ha già visto molte battaglie. Ma mai morti invano. Il capo si muove ancora, il portone permane aperto. Qualche spia sta puntando contro di lui il kunai, si volta- cerca indicazioni, ordini- è un ambiente anomalo- improvvisamente, alienato, teso. Soprattutto le spie, ora che il Rikudo par esser svanito, inrintracciabile, cercano tra gli shinobi maggiori dell'Associazione Alba, qualcuno che le guidi al posto del Pollice Destro. <Il Venerabile Rikudo è bloccato e-- lo-> .. <Lo ShikÄ«chi è-- ap-erto--> Sfiata, lui, deglutisce, boccheggia. Sul ventre la sinistra stringe uno squarcio che percorre tutto il ventre, sdoppiandosi all'inizio dello sterno. Come artigli. La carne, l'abito lacerato e fiotti bollenti di sangue che si riversano a terra, ogni qual volta che respira e parla. Ma passiamo a quel che è, lo ShikÄ«chi e il suo tempio. Come tutti conosciamo la favola del "Lupo Nero", o la fiaba di Cappuccetto Rosso. La conosciamo tutti, ma come si conosce qualcosa che ti raccontano da piccino. Forse per spaventarti. Forse per divertirti. Come se io ora, proprio ora, arrivassi da voi dicendovi che il Lupo Nero esiste- è sempre stato a due passi da voi. Ma qui parliamo della linea, il tratto fragile dell'uomo- tra etereo, e reale. Chi è l'uomo d'innanzi a voi? E chi, soprattutto, ha cercato di evitare il suo arrivo al vostro cospetto. Gli occhi color della pece, privi di sclera e iride, si rivolgono finalmente al di la della linea in avanscoperta, che si muovon sui loro stessi passi attendendo un ordine da qualcuno- chiunque. Solo chi conosce realmente Akendo, e quel che fu prima di esser quel che ora è, può riconoscere un legame tra quegli occhi, e quelli ora lividi dell'Eremita.
[Yukio - Kimi - Mekura - Azrael - Kurako - Katsumi] Ragazzi rimanete dentro ai 10 minuti- ovviamente non penalizzo, ma sarebbe più fluido così, grazie.

[QUEST CHIUSA]

22:06 Yukio:
  [Sala Principale] "Uhm... Che allegria questa sera eh ragazzi..." Massaggiandosi la nuca con la mano destra, lasciando cadere su di un tavolino di legno la propria cappa della corporazione, senza attutirne l'avventasi su di esso, iniziando a bagnare il legno per via dell'acqua accumulata all'esterno sul proprio vestiario "Tutti di molte parole... Vabbè" Facendo spallucce, ruotando gli occhi verso mekura "Ah non lo so, non sono molto informato sui loro movimenti ma stranamente sono diretti tutti qui, che cosa strana... E pensare che ero venuto a prendere delle cose dalla mia camera..." Già, c'è sicuramente qualcosa che non quadra, tutto questo... Riunirsi... Come? Persone che raramente si vedono all'interno della corporazione ora fanno la loro presenza, tranne uno, il suo allievo di decenni or sono. "..." Gli occhi dalle pupille cremisi si buttano subito verso la porta che viene paurosamente aperta. Un brivido a percorrere la schiena di Yukio che, stranamente, si mette sull'attenti, lui che di norma è quel tipo sempre impassibile e scherzoso. Tace, sentendo le parole che arrivano da quel monaco sulla buona via di abbandonare il piano terreno su cui i membri attuali vivono. Gli occhi vanno a sgranarsi e la sigaretta cade al suolo, sopra un'orma d'acqua lasciata dai suoi stessi sandali shinobistici. È arrivato fino a qui, conosceva il loco, conosceva Akendo, no, non va a fatto bene "Uscite immediatamente fuori, ispezionate l'area! FORZA!" Quasi d'istinto gli viene quel comando, forse non adeguato al suo ruolo all'interno dell'akatsuki ma questa volta la situazione non va per le migliori, già adesso ci sono troppe cose che non quadrano "Mekura! Analizza subito il corpo del Monaco! Controlla che non ci sia niente al suo interno" Il palmo della mano destra viene aperto di scatto "Tenetelo fermo, preparate dei tonici coagulanti, qualcuno lo curi immediatamente!" Dei tonici, fermare quei flotti di sangue immediatamente è la cosa che va fatta prima di tutto. Bisogna tenerlo in vita fin che si può per trovare qualcosa nelle sue memorie, quegli indizi... Non bastano. Chi l'ha ridotto così?! E se l'hanno seguito? Come avrà fatto ad arrivare fino a qui in queste condizioni? "Monaci... Monaci... Dove... Quando..." Cercando fra i vari cassetti della propria mente provando a capire dei dettagli utili a questa situazione ma sono veramente pochi oppure risalgono veramente a troppi anni di lontananza. "Dove cazzo si è ficcato questa volta..." Scuotendo pesantemente la testa mantenendo gli occhi puntati verso il monaco aspettando che gli altri membri del gruppo gli diano una mano a fare ciò che ha richiesto. "Kurako! Tieni d'occhio Katsumi!" Saettando il proprio sguardo verso l'ultima persona citata, quasi ad ammonirlo "Non muovere manco le ciglia..." Perchè lui? oh bhe, avrà le sue motivazioni, avrebbe reagito in maniera diversa se non fosse successo questo avvenimento, ma sono dettagli; fatto sta che per gli stessi presenti vedere yukio in questo stato d'allarme è cosa veramente rara e... Stranissima.[ck on][innata dormiente]

Yukio; Lanciami un D10 - Buona da 5 in su.

22:12 Kimi:
 Non credeva di attirare così tanta attenzione. Si ritrova un insistente sguardo addosso, scosta appena i suoi occhi prima di notare la figura di Azrael, un brivido lungo la schiena, una sensazione che non la lascia dal loro primo incontro. Gli occhi azzurri si puntano sul volto dell’altro, troppo ostinata per abbassare e scappare quel contatto eppure lei lo teme, lo si legge chiaramente su quel suo volto, tirato e serio, lascia perdere parte di quella freddezza per mostrare il naturale timore che la coglie ogni volta che è in sua presenza, un flash veloce a ricordare l’ultimo incontro, anche lui si era messo in mezzo. Resta lì a guardarlo mentre il piede destro arretra di mezzo passo appena, verso Yukio, quasi a ricercare la sua protezione seppur non parli. Null’altro se non quello sguardo a metà tra il cagnesco e il terrorizzato, un animale selvatico che mostra i denti sentendo la sua fine. Mekura prova a non guardarla, non le serve certo confondersi le idee da sola e ripartire all’attacco come un toro, anche se lei rimane compresa nel suo campo visivo, per sfortuna. Kurako viene ignorato nella sua entrata silenziosa, per qualche tempo l’ha cercato, era partita proprio per diventare sua allieva, per seguire il potere eppure tutto si è guastato quando le sue gambe han ceduto impedendole di camminare senza avere, beh proprio lui l’ultimo entrato al suo fianco. Gli occhi sembrano attirati da una specie di calamita, potrebbe mai non riconoscerlo? Davvero potrebbe non riconoscere l’unico che sia mai stata in grado di amare, l’unico a catturarla e per cui è diventata ciò che è, il motivo di ogni suo respiro ed ogni sua azione? No. Lo fissa, si perde nella sua figura sforzandosi con tutta sé stessa di non lasciar trasparire nulla, l’ha giurato. Lo difenderà da lontano, questa è la sua ragione di vita ma lui l’ha cacciata, non la vuole e quegli anni di silenzio ne sono stati la prova, non può più averlo e non le resta che rassegnarsi. Punta sulla sua figura quei due occhiano chiari, che si incastonano perfettamente nella pelle da bambolina, cerca di restare al fianco di Yukio, quasi ne traesse semplicemente forza. Tace. Viene catturata, catapulta in un diverso mondo, in un diverso tempo, per quanto si sforzi sembra quasi affogare negli occhi di Katsumi che ora trova così misteriosi, non teme quelle tre tomoe, non teme la sua figura anzi. Eppure se un tempo le pareva di poter leggere dentro quell’anima dilaniata da una continua guerra ora le è tutto così lontano, non riesce a comprendere o anche solo ad intuire quello che potrebbe passargli per la testa. Prende un respiro profondo. Mostra la sua umanità andando ad alzare le spalle aprendo la bocca per inspirare, non usa il diaframma, non riesce a controllarsi per quanto si sforzi di mantenere un’apparenza più o meno composta tutto il suo essere sta praticamente urlando. Urla di rabbia, di dolore, di gioia e anche sensi di colpa, il pensiero di Irou che le corre subito in mente, che si mischia a lui il ricordo di quello sconosciuto con la voce di 0-21 che le urla di stargli lontano. La cicatrice brucia, il cuore lo sente andare in mille pezzi ancora una volta. Respira e resta immobile. Nemmeno l’ingresso di quel monaco morente può distrarla in qualche modo, le parole da lui pronunciare finiscono solo per attraversarle la mente senza scostarla davvero o lambirla <è tutta un’illusione> mormora a voce molto bassa in risposta a Yukio, si sta riferendo alla storia sul Rikudo ovviamente ma capirlo non è così facile, quella è una sua idea maturata in anni di assenteismo, anni in cui ha anche disobbedito ad ordini diretti ed è sparita senza che nessuno poi le dicesse davvero qualcosa, anni in cui si è ritrovata Kurako come sensei quando serviva, un’assenza nella sua vita che non ha pesato poi molto ma che si è mischiata alle innumerevoli volte che è finita in un genjustu, alla realtà che forse per via di un contorto modo di difendersi ha mischiato con le speranze e le illusioni con la realtà. Una mente tormentata e soprattutto confusa che usa il dolore come ormai unico metodo per comprendere il mondo. Scuote il capo poi per cercare di concentrarsi unicamente sul suo flusso di chakra che adesso dovrebbe venir diretto verso le ghiandole salivari, si immergerebbe in esse prima di tornare a scorrere portando con sé i poteri della sua innata e rendendola tossica, beh più di quanto non lo sia già di suo <fuori> ed ecco spiegato il perché di quell’innata. Obbedisce all’ordine come un automa ancora senza staccare gli occhi da Katsumi, la voce risuona fredda, atona. Muove così i primi passi andando mostrare il suo anello verde nel momento in cui il braccio si alza così da portarsi sulla fascia tra i capelli, un movimento veloce che dovrebbe permetterle di slacciarsela e andare successivamente a legarsela in vita, non vuole rischiare che perda il suo profumo bagnandosi. Così i suoi passi si porterebbe verso l’esterno implorando quasi con lo sguardo l’Uchiha di seguirla, ha bisogno di tenerlo sotto i suoi occhi, di sapere che è davvero lì e che non è solo un’allucinazione causata dal sole del deserto [chakra on][arte del veleno liv 2]

Yukio; Lanciami un D10 - Buona da 5 in su. [In caso non lo vedessi, lol.]

Yukio tira un D10 e fa 9

22:20 Mekura:
  [-> sala principale] Anche Azrael fa la sua comparsa. Lo segue con lo sguardo quando questo la sfiora mentre lei incrocia le braccia tra loro. Sorride tenuamente chiudendo gli occhi per poi tornare seria e concentrata guardano i presenti. Dopo un po' si unirebbe anche Kurako e un Katsumi che non vede da così tanto che a malapena può dire chi sia, o se lo conosce ancora. Lo stesso Sharingan tuttavia è attivo ma Mekura ritorna ad osservare un po' tutti i presenti. Fuori è come se infuriasse una battaglia, Mekura solleva lo sguardo e si guarda indietro senza dire nulla se non esprimere parte dei suoi pensieri con un accenno sul viso, una piccola ruga a metà a metà della fronte. Cosa c'è da dire? sta li ad aspettare Akendo o chiunque avesse deciso di convocarli li. <la serata è appena iniziata Yukio, se siamo qui è anche per parlare> Poi qualcosa...Il portone si apre, una figura e le spie si palesano a frapporsi tra loro e quel individuo. La ragazza lo fisserebbe senza girarsi completamene e tenendo le mani nascoste sotto le maniche ampie cercherebbe di comporre il sigillo della tigre e li cercare di manipolare il chakra in modo da poterlo spingere verso l'alto. Non ci serve un genio per capire che c'è qualcosa che non va: il loro covo è stato scovato e questo è molto grave, perciò continuerebbe nel risvegliare l'innata e comprimerebbe il chakra e lo riverserebbe negli tsuba cercando di infonderli nei vari punti di fuga presenti sulla testa ed agli occhi. In particolare i suddetti dove farebbe attenzione a mantenere il flusso costante e che la quantità di chakra non sia troppa o troppo poca. Cercherebbe di prendere il controllo ed attorno alle tempie inizierebbe a presentarsi delle venature attorno agli occhi come ramificazioni estese. Cercherebbe perciò di attivare il Byakugan e di estendere la sua visione verso quel monaco cercando di capire chi sia questo, nel caso fosse sotto controllo o comunque se avesse anomalie o chakra attivo. A quel punto se fosse riuscita a fare questo rilascerebbe il sigillo liberando le mani per poi guardarlo frontalmente concentrandosi sulla figura pronta a dire qualsiasi cosa serva al gruppo seguendoli verso l'esterno come richiesto. Cercare informazioni è essenziale ora. [ch on - byakugan liv II 78/80][stesso equip]

22:31 Azrael:
 Percepire il timore che la Doku prova nei suoi confronti è semplice, fin troppo. Le si legge chiaramente in faccia il disagio che prova ogni volta che i due si trovano nello stesso luogo insieme, a prescindere da cosa stia facendo. Tuttavia la sua attenzione viene catturata da Katsumi ed è decisamente meglio così. Ancora non dice nulla, non è sua intenzione dar troppo nell’occhio, considerando che si può quasi dire che questa è la prima volta che veste i panni dell’Akatsuki. Ciò nonostante, osservando gli altri arrivare, il proprio sguardo viene calamitato da Kurako. Avanza la gamba destra in sua direzione, come per svolgere un passo, ma viene fermato dal rumore che proviene da fuori, che esula dai tuoni a cui ormai ha abituato l’udito. Il resto si svolge molto in fretta sotto lo sguardo impassibile del Nara, che non si muove prima di aver udito la notizia che il Rikudo Sennin è sparito. < Akendo. > Mormora tra sé e sé lasciando in quello stesso istante il fianco della Hyuga, per dirigersi lungo il corridoio in cui si stanno ammassando le spie e gli altri membri dell’Akatsuki. < Controllo l’esterno. Mi serve Katsumi. > un po’ per allontanarlo da Kurako, un po’ perché un doujutsu che rileva fonti di chakra è ottimo per quanto riguarda un’azione di controllo del perimetro. Per rimarcare il fatto si concentra su quel sigillo che li collega mentalmente, per aiutarlo a conversare con lui direttamente all’interno del suo sistema nervoso. Gli imprime la semplice dicitura [< Vieni con me>] al centro del cervello, in maniera che sia piuttosto chiara la sua richiesta. Dopodiché, seguito o no, andrebbe a passare oltre la fila di spie, anche sgomitando, qualora la cosa dovesse essere utile, per dirigersi al portone e poterlo aprire per scrutare all’esterno, alla ricerca di qualunque cosa abbia ridotto in quello stato il monaco. Gli occhi stretti a fessura, tutti i sensi acuiti alla ricerca di quell’obiettivo, avendo un campo visivo nel dettaglio per 200 metri, se quella – qualunque cosa – fosse nei paraggi, dovrebbe quantomeno intravederla. [Tag invariati]

22:38 Kurako:
  [Sala principale] Permane seduto su quella roccia gelata dal tempo, una roccia che ha visto il passaggio di molti in questi lunghi anni, chissà chi altro ha seduto qui al suo posto, quale figura, magari la stessa del suo anello, l'anulare sinistro prima di lui magari o forse qualcuno di più potente, più famoso. Non può saperlo, non gli è concesso conoscere il passato, conoscere i suoi predecessori. La storia la fa da padrone, la storia di persone che hanno cambiato il mondo prima del suo avvento e che, come lui, sono stati scelti per delle abilità ancora ignote. Non sa ancora cosa il rikudo abbia visto in lui quella notte, non ha idea di quali pensieri abbiano attraversato la mente del possessore del rinnegan, sa soltanto che un legamo è nato quel giorno, un legame che va più in la della semplice concezione di maestro e allievo, di capo e sottoposto, un legame più profondo di qualunque altro membro dell'organizzazione, un padre e un figlio. Padre e figlio, non di sangue ma di spirito, di ideologia, un legame che con il tempo, purtroppo, è andato pian piano a distruggersi sempre di più, la lontananza, il suo sparire hanno profondamente segnato lo special tanto da evitare di fidarsi ancora di lui eppure è li questa sera, li in compagnia degli altri membri ad attendere l'inizio della riunione, riunione che, con l'arrivo di Katsumi può cominciare senza intoppi ma una domanda regna nella sua mente: a che serve? Fa ancora parte dell'Akatsuki? Non la sente più sua, non ha più la volontà di prenderne il possesso come un tempo, non la vede più come la via più giusta da seguire, la via prescelta per raggiungere un potere che ora è più insignificante che mai ai suoi occhi. Allora perchè ci è andato, cosa lo ha spinto? La pura e semplice curiosità di scoprire cosa ha in serbo il destino, cosa ancora vuole fargli, cosa ancora vuole toglierli perchè, adesso, gli resta soltanto la vita da perdere e niente di più ma il fato non la pensa allo stesso modo, il destino ha sempre qualcosa nascosto da usare come arma per infliggere ulteriori pene a chi le merita. Il portone sembra crollare, sembra distruggersi letteralmente sotto quei tonfi di inaudita potenza; la roccia che ne copre l'ingresso vuole aprirsi, si sta aprendo. Gli occhi vanno ad alzarsi in direzione dell'ingresso, occhi vuoti e privi di vita, smorti, spenti senza più niente da dire o da fare, un guscio che non ha motivo di esistere eppure è ancora qui, la vita ha deciso che la sua sofferenza dev'essere eterna per ciò che ha fatto, non solo alla stessa Akatsuki ma anche alla donna che ama e che è ha allontanato da se irrimediabilmente. Non ci riesce, la testa non riesce a restare alzata nemmeno davanti a quella figura che entra, quel mezzo morto che striscia sul pavimento del covo come un verme che ha bisogno di raggiungere una destinazione ma costui è un uomo ferito, malconcio, un morto vivente che si muove a stento. La testa permane ancora bassa ma l'attenzione è tutta focalizzata sulle di lui parole, gli occhi vanno a sollevarsi nel momento in cui quella prima frase viene fuori, Rikudo e tradito, peggior accoppiamento di parole, non dice niente, non viene detto niente di importante ma continua, imperterrito. Ciò che dice, ciò che viene pronunziato scatenano una reazione quasi istintiva, improvvisa, la testa si alza, il cuore comincia a pulsare, il sangue arriva al cervello con troppa foga impedendogli di ragionare lucidamente, non ha idea di quello che vuole dire ma è un morto che proferisce sul Rikudo, bloccato, cosa vuol dire? Cosa significa tutto questo? Una brutta sensazione attanaglia l'anima di Kurako, un pericolo in corso..che sia ciò di cui gli ha parlato Yukio? Quello che gli ha preannunciato Yukio tempo or sono si sta forse avverando? Non lo sa per certo ma le sensazioni sono troppe per non essere prese in considerazione e la reazione dello stesso Yukio non lo fa ben sperare, anzi, lo allerta ancora di più anche se non lo da a vedere grazie a ciò che ha appreso all'interno della Yakuza, la capacità di celare ogni minima emozione con uno sguardo a dir poco vuoto e privo di altro. Non è tutto, l'ansia aumenta sempre di più nel momento in cui scruta gli occhi di quell'uomo, neri, completamente neri<Seiun>commenta a bassa voce, com'è possibile? Un altro Seiun e per di più collegato al passato di Akendo a quanto pare, cosa sta succedendo? Non ne ha idea<Katsumi vieni qui>ordina letteralmente al suo compagno di avvicinarsi come se fosse lui a comandare ma la situazione è troppo strana per avere un educazione cordiale ma non può negare ciò che ha visto in quel morto, non può farlo<Yukio guardagli gli occhi>va a parlare al tessai perchè, così come lui, sa cosa sono, sa a quale abilità e clan appartengono e sa la loro storia essendo questa stata raccontatagli da Akendo in persona. Mantiene la calma, una calma apparente, il timbro vocale è pacato, lo sguardo spento mentre dentro è un tumulto di emozioni, di presagi, non sa cosa fare, sa solo che qualcosa di strano sta accadendo e un brivido attraversa la di lui schiena con incessante forza come a volerlo avvertire di un male imminente, un qualcosa al di là delle loro possibilità. Il pensiero viene rivolto al Kokketsu, la sua reazione è quello che lo spaventa più di tutti, allarmare lui vuol dire allarmare tutti quanti<In che guaio ti sei andato a cacciare padre?>domanda a se stesso pretendendo una risposta che non riesce a ottenere. Come può il possessore del rinnegan, colui che ha un potere simile agli dei cacciarsi in guai del genere, cosa può cacciare nei guai Akendo? Non riesce a immaginarselo ma qualunque cosa sia non è da sottovalutare. Il fare di Azrael lo lascia interdetto, vuole Katsumi con se, non ne sa il motivo ma per controllare l'esterno sarebbe più utile una come Mekura che, con il byakugan è in grado di vedere ben lontano, al contrario dello sharinga che è molto ma molto limitato su questo campo. Scende dalla roccia e, con piccoli passi, inizia ad avvicinarsi all'uomo, cammina piano continuando ad osservarlo dall'alto verso il basso fino ad arrivare al di lui capezzale<Yukio sbrigati con quei tonici>il tono glaciale viene rivolto al Kokketsu ma ora l'attenzione si focalizza sul moribondo. Flette le ginocchia verso il basso, la schiena viene incurvata in avanti, le braccia si appoggiando sulle ginocchia andando a guardare il viso di costui<Cosa è successo ad Akendo?>la domanda viene rivolta con una certa tranquillità ma la risposta la pretende; fissa gli occhi neri di costui, come detto prima, ne conosce l'abilità, sa a quale clan appartengano ma vuole scoprire il vero legame che c'è tra lui e il sannin<Cosa ti lega al Rikudo?>ennesima domanda, bramoso di sapere in cosa si sia andato a cacciare e in cosa ha cacciato tutti quanti perchè ciò che porta guai ad Akendo, porta guai a tutti loro, nessuno escluso. [Chakra on][Mokuton solo ambient][Equip in scheda][Fuda potenzianti intorno al busto]

23:08 Hanae:
 La riunione dovrebbe iniziare con la giunta di Akendo. Eppure agli occhi dell'Uchiha sembra un semplice contorno a ciò che realmente importa. Continua a osservare Kimi, il proprio corpo potrebbe muoversi da un momento all'altro, nella propria mente proietta immagini di ciò che verrà. Eppure un freddo controllo continua a mantenere il proprio corpo piantato al terreno. Il braccio destro a distendersi verso l'alto, afferrando il cappello in paglia intrecciata e rimuovendolo dunque dal proprio capo. Capelli leggermente piu' lunghi, uno sguardo che non fa trapelare la benchè minima emozione. Nonostante ciò Azrael potrebbe percepire in lui un accenno di bramosia che prende forma. Desideri contorti nati da una mente "interessante", a detta di qualcuno verso il quale condivide reciprocamente il pensiero. La testa di un centipede tatuata appena sotto l'occhio destro, il cui corpo prosegue dietro il collo, invisibile con l'attuale vestiario. E quello sguardo, nuovo alla maggior parte dei presenti, non fa che scivolare su Kimi. Il capo leggermente inarcato verso l'alto, e le iridi cremisi a seguire lo sguardo della Doku. Uno sguardo..che nelle proprie illusioni non vedeva in tale modo. Disperazione, amore, dolore, ma..questo è diverso. Come se la propria presenza stessa fosse una semplice illusione. Sente prurito. Nessuna zona del corpo in particolare, come quando si sente il bisogno di starnutire, senza tuttavia riuscirci. Rumori dall'esterno a bloccare il proprio pensiero, le proprie parole. < mh.. > disappunto sul viso. Quale sarà mai il problema? Qualcuno si è fatto seguire? Ma c'è troppo rumore, e la tempesta...potrebbe essere un segno. Le parole di Kimi a raggiungere il proprio udito. < Non è ancora abbastanza? > A cosa si riferisce è difficile dirlo, potrebbero essere solo parole confuse. Passano dei secondi, e le parole del monaco giungono chiare alla propria mente, assieme a quelle di tutti gli altri. < Il "venerabile" Rikudo bloccato da un tradimento. > Scherno nel tono, sussurrando poche parole in reazione all'evento. Non gli importa molto..non adesso che ha qualcosa di molto piu' importante. L'ammonimento di Yukio, lo sguardo di Kimi, le parole di Azrael e...quelle di Kurako. Lo sguardo scivola su di lui, freddo. < Ucciderei le spie, per sicurezza. > Si parla di traditori. < In ogni caso..> [ < resto qua. >] Un messaggio per azrael. da un portaoggetti nella vita afferrerebbe uno dei fuuda posseduti, ponendolo sul petto e tramite la mancina facendovi scorrere del chakra. Un sigillo potenziate, semplicemente. Un massivo quantitativo di chakra andrebbe adesso repentino a convogliarsi verso gli occhi, chakra che, sfruttando lo sharingan, verrebbe trasferito all'esterno e diretto in linea retta verso l'identità del monaco morente. Un'invisibile tela di energia che tenterebbe di sfondare le difese - probabilmente affievolite - della persona...per poter semplicemente tentare di recuperarne le memorie recenti legate agli accaduti. Nessun ordine, soltanto ispezione. [ sharingan on ] [ ipnosi sharingan + sigillo potenziante mente ] [ mente 125 + 12,5 ] [ chakra - 33]

23:10 Hanae:
  [EDIT] [!Sigillo per il gen, non per mente!]

A prender in mano il panico e la situazione è Yukio. Forse perchè effettivamente conosce Akendo da ben troppo tempo per non cogliere certi punti. Tutti i componenti dell'Akatsuki son in direzione del Covo centrale. Tutti tranne il Rikudo. Le spie dell'Akatsuki al tuonar dell'ordine, scattano sulle loro piante dei piedi, ritrovandosi a far un cenno secco del capo, dividendosi in due file da cinque che si spostano velocemente ricoprendo i lati del corridoio principale. <Avete sentito?!> Uno incita gli altri, parlando più forte del temporale che sembra scender come gittate d'acqua al di la dell'entrata scavata nella pietra. Si defila la fila della parte destra, mentre la sinistra si avvicina all'uscita attendendo un cenno come via libera. Il tempo di aver tutti i componetti attorno a questo povero banchetto di notizie, qualcuno è turbato- qualcuno è teso- disturbato, [YUKIO] che si prende un attimo per rimetter assieme i punti di qualcosa che gli si annida nella testa. Un pensiero sfumato. Come ritrovarsi davanti alla punta d'un infinita corda- qualcuno ti ha cancellato questo ricordo? Forse eri troppo piccolo- dolci ricordi che gli anni seppelliscono. La mano di una donna sconosciuta che ti carezza, e una voce che ti cinguetta una storia che probabilmente, ti ha fatto tanto ridere. La soglia- è così che si chiama la linea tra umano, e inumano. La leggenda del Jubi. La leggenda che lega Yukio stesso, a qualcosa di ESTREMAMENTE simile alla Soglia; l'Inferno. Si narrava fosse su un'isola, con monaci- uomini dell'Eremo, uomini di clan, shinobi, samurai che si furono ritirati in preghiera, e che dal tempio Shikichi non son più tornati indietro. Ma era solo una leggenda-dai. O forse-- c'è qualcosa che ti corrode lo stomaco, Yukio? La malsana, perversa sensazione che la fine-- qualcosa che, guardando ai tempi passati, guardando la guerra, la politica- quasi quasi, ci scappa una risata. Guardando per l'ennesima volta gli occhi d'ossidiana di quell'uomo, un FLASH ti attraversa la mente come un Kunai in viaggio-- provocandoti una fitta di dolore. Campi. Terre. E' tutto marcio. E secco. Kusa ha delle mura alte, il portone è chiuso- è un batter di ciglia, non son chiuse le porte di Kusagakure per tener fuori qualcosa- ma tener qualcosa dentro. La peste. Le malattie antiche, e temute, possono tornare a distruggerci? Come regredire improvvisamente. E toglier la vita a questa pace fragile, fatta di patti, terreni-e potere. [KURAKO]Si muove a favore dell'uomo- gli occhi dell'uomo la quale luce danza tra il fioco e il terrore di morire. Per quanto coraggio può presentare un'uomo, fino al suo ultimo giorno di vita- il terrore di morire, con onore, senza onore, rimane ugualmente. Stringe il ventre, boccheggia, sembra star dicendo qualcosa, una nenia che si ripete- una nenia fastidiosa. <La luna si ridesta solo con le tenebre- la luna- si ridesta- solo con le tenebre- solo- con le tenebre.> E continua in un muoversi di labbra che canta quella frase come se fosse l'incubo peggiore di tutto il mondo. Cosa- cosa vuole dire? La luna? Le tenebre? Eppure- non sembra esserci guerra a minacciare le terre ninja. Eppure quel sibilio- ultimi fiati che promettono una morte prossima, s'affievoliscono quando in un bagliore, sembra finalmente guardare e vedere Kurako. Si ferma, alza appena il capo. <Seiun-> Lo ripete, come se si fosse sentito chiamato in causa. <Baba-sama vi- aiuterà-> Una donna che [AZRAEL] può riconoscer bene, avendola conosciuta e vista di sfuggita ad una delle convencion dei tatuatori di tutte le terre ninja. <Il Rikudo è - solo.> ... <Attendono-> La destra abbandona la falce di ferro opacizzato, ferro puro, indicando il cielo- un cenno vago. <Il momento migliore- per far tornar il potere-> Un rivolo di sangue scende dal lato delle labbra, caldo, gli riga la guancia e disegna una linea netta. <Il potere, all'Origine- tutto-quello-che avete-- non vi appartiene.> Lo Sharingan, il Byakugan, il sangue nero, il Mokuton, ogni abilità innata nuova e derivata- tutto quello che abbiamo, non è che un lascito, un quarto, del potere originale. Del chakra divino. Se su un lato qualcuno cerca di aver, finchè possibile, più informazioni possibili- qualcun'altro si mette in azione- cercando le fondi di quelle ferite- cercando qualcosa. Da [MEKURA] che attivando il Byakugan, potrà vedere -forse- per la prima volta qualcosa di strano. A primo impatto- non sembra esserci niente- niente di strano. C'è un velo denso, li fuori, ma non è un entità. Come se ci fosse della nebbia di chakra- ecco. Ma poi, nell'immediato secondo dopo, dei BOZZI, sembrano sollevarsi e puoi capire che- no, non è una nebbia, ma un'enorme ragnatela e quel vedi muoversi-- beh- enormi aracnidi con un sistema linfatico di chakra abbastanza potente -non quantità infinita come i demoni, certamente, ma molto alta, come un umano, in genere-. [KATSUMI] Con la sua manovra, riesce senza alcun problema a penetrar le barriere psichiche del monaco- sebbene abbia poco tempo per farlo. Rovistare- poco cortese. Ma a chi importa? C'è panico- sangue- vedi un tempio dall'interno in buona parte distrutto- e c'è una porta, bassa, parzialmente coperta- una porta dietro il quale c'è il RIKUDO- te lo senti- come se stesse per assalirti un terrore del tutto immotivato. Sei sagome. Sei occhi di bragia. Quella al centro, tende un sorriso affilato; C'è qualcosa di fuori luogo, in quello sguardo. "Sai di vendetta e infamia." Pigola costui. Gli occhi infossati in occhiaie livide, il fisico fiacco, le spalle ricurve-- E' un ricordo, è dannatamente un ricordo. Ma quelle parole, come arrivano, sembrano esser dirette proprio a Katsumi. E quella sagoma scura gli sorride, infame, curvando il capo in un saluto-- Akendo sta dormendo- ma è troppo lontano da voi. Sono ricordi confusi, come uno schiaffo fatto di caotiche immagini e sensazioni. La certezza? E' lontano- ma non riesci a capire su che piano. Fisico- o mentale? [AZRAEL E KIMI] assieme alle dieci spie mandate fuori a coprire il territorio, hanno la prima mossa sui [TRE] ragni visti da [MEKURA] -- ovviamente se Mekura dirà loro- della loro presenza. Ma la zona boschiva che li aveva accolti poco prima- è mutata- Qualcosa, sta aspettando l'Organizzazione Alba. [Yukio - Kimi - Mekura - Azrael - Kurako - Katsumi] Ragazzi rimanete dentro ai 10 minuti- ovviamente non penalizzo, ma sarebbe più fluido così, grazie.

[Foresta] http://cdn.theatlantic.com/static/mt/assets/science/assets_c/2013/07/RTR32UGB-thumb-570x340-126475.jpg [Gli alberi si presentano ricoperti di una sorta di ragnatela acida, sono completamente corrosi]

TURNI CAMBIATI; [Yukio - Mekura - Kimi - Kurako - Azrael - Katsumi] Così state comodi nell'azionare senza fretta

[AZ - KIMI > RAGNI; 6 mt] [AZ-KIMI > AKA; 30 mt

23:49 Yukio:
  [Sala Principale] Una fitta. Un colpo al cuore. Un sussulto interno che lo prende alla sprovvista, facendolo collassare. Gli occhi a sgranarsi iniziano ad annebbiarsi, si gira attorno con un'aria di disperazione, ansia... Sopratutto ansia... Gira di scatto il volto, ovviamente all'esterno niente ma... Nella sua psiche tutto va a mutarsi, dei flash, allucinazioni, ricordi che aveva sommerso o sigillato. Ricordi di un'altra persona, una donna, una fiaba e le risate. Era un bambino, un fanciullo forse, era Kyuzo? Era l'esperimento dei Kami? Era Nessuno? Ormai è la stessa persona, sono tutte queste persone in un'unico corpo di pelle, organi ed ossa che vive ancora su quella piattaforma terrestre. "N-non... NON TOCCARMI! NON TOCCARMI!!!" Crolla, arretrando in maniera confusa inciampa sui suoi stessi piedi cadendo al suolo con i glutei ponendo d'istinto i palmi dietro di se per sorreggersi,continuando a guardarsi attorno notando quel posto che la sua vecchia vita aveva visitato, l'inferno. "NON APRIRE IL PORTONE! TORNA INDIETRO!!!" Urla come un dannato, è più forte di lui. Risulterebbe difficile pure per i più bravi genjutser riuscire a far risalire questi ricordi, eppure... Eppure non è un genjutsu, è un ritorno dei ricordi in questo preciso istante, perchè... Perchè?! Gli occhi si spannano lentamente lasciando posto ai lacrimoni che invadono il proprio corpo. Le mani tremanti serrano i pugni. Il volto si posa per la seconda volta sugli occhi scuri del monaco, altri flash, la visione di Kusa, in quelle condizioni, li dove ha trovato asilo, dove si sta costruendo finalmente una vita, dove non è mai stato cacciato. Ruota il capo verso Katsumi, l'unico che da quel che ha capito dalle intenzioni è colui che dovrebbe esser riuscito ad intaccare la psiche del monaco "COSA HAI VISTO?! PARLA!" Alzandosi dal suolo tremolante; la mano sinistra si posizione sul volto, e unghie a sfiorare la propria carne, assaporare il dolore dei suoi stessi artigli che ormai, da tempo, non sentiva. "Uccidete ogni bersaglio sconosciuto all'esterno..." la voce flebile, sull'orlo di una ennesima crisi isterica. Posa lo sguardo verso l'esterno, diretto al lungo corridoio e quindi nella direzione di Azrael e Kimi e delle altre spie "FATE FUORI CHIUNQUE POSSA ESSERE UNA MINACCIA!" Diretto ovviamente verso quelli che sono più vicini verso l'esterno. La sinistra scende dolcemente sul proprio volto fino al collo, su cui conficca finalmente le unghie smaltate di viola scuro. Il sangue inizia già a fuoriuscire abbondante da quel punto, il suiton a ricollegarsi con la propria essenza interna ne prenderebbe il controllo, ed eccoci qui finalmente, con la propria innata attiva. Un lungo mantello nero, ovattato e spettrale a ricoprire la figura del tessai, quei cerchietti cremisi fuoriescono dal cappuccio creatosi automaticamente con l'attivazione dell'innata in situazioni di disagio psicologico, come una specie di gabbia protettiva, ma ecco. Un altro colpo interiore viene accusato "L'isola. Ha il portale... NON PUO'... ERA DISTRUTTO!" Scuotendo pesantemente la testa ma del resto l'ha vissuta quella situazione, l'entrata e l'uscita negli inferi e, giustamente, chi gli fa credere che un eventuale portale è nuovamente stato aperto?![ck on][pv-4][innata on]

23:57 Mekura:
  [sala principale] Questa situazione è inquietante: sanno la loro posizione, Akendo il loro capo è disperso, bloccato da qualcuno che lo ha tradito e poi quel uomo. Non ci è arrivata subito, quegli occhi li ha visti molto tempo fa, quando al tempo era una genin e poco più e Akendo si era interessato ai suoi occhi avvicinandola. Era passato tanto tempo da allora e ancora a quegli occhi riesce solo a collegare il verde colore delle foglie, qualcosa di perduto. E ora questo monaco alla fine della sua vita. Non si allontanerebbe troppo da Yukio o da Kurako dato che al momento si sono prefissate delle squadre, più o meno sensoriali da entrambe le parti il che può permettere di tenere d'occhio l'esterno e l'individuo tuttavia non è lui il problema <!!> i suoi occhi si spingerebbero al di la del uomo, bensì fuori dove qualcosa simile ad una nebbia di chakra. Corruga la fronte mentre guarderebbe meglio quei bozzi che si stanno muovendo: nessuna tecnica si muoverebbe in questo modo così strano e anche come armi, sono enormi ma perché si dovrebbero muovere così? e dopo aver compreso che quella non è una foschia di chakra ma che ha un sistema, una sorta di costruzione filamentosa come una ragnatela, il cervello inizierebbe a mandare dei messaggi preoccupati. Se avesse capito che cosa fossero, la donna griderebbe allarmata <STATE ATTENTI FUORI! Tre ragni nella vostra direzione 6 metri circa, frontali, sono enormi! non sono bestie comuni!> che diavolo? da quando ci sono bestie del genere, per i più con un sistema del chakra così esteso? <Akendo che diavolo...> si lascia sfuggire un gemito mentre preoccupata osserva Kimi e Azrael, troppo lontani per agire rapidamente ma non abbastanza per dargli supporto < siamo sotto attacco> afferma secca verso gli altri due <la zona è coperta di ragnatele e non hanno una buona visibilità la fuori> Per questo lei è vitale che faccia da sentinella ma quando lo vede rimane impietrita di vederlo così. Non è la prima volta, ha già avuto degli attacchi, ma adesso è pericoloso per tutti <YUKIO!> cerca di chiamarlo mentre questo inizierebbe a mostrare la propria innata <Yukio no!no! concentrati!> esclama la ragazza senza cercare di avvicinarsi più di così sapendo la pericolosità del sangue nero <abbiamo bisogno di te ORA!> cerca di chiamarlo e di farlo reagire, non può fare il guscio ora. [ch on - byakugan liv II 76/80][stesso equip]

00:00 Kimi:
 Non è affatto strano che quei due si guardino soltanto, senza parlare, non lo era un tempo almeno, ora le manca ed è inutile descrivere la gelosia che le prende quando sente Kurako rivolgersi a lui, così come non ha senso descrivere la disperazione profonda che le prende appena lui dichiara di voler restare all’interno, si sente tradita, rifiutata ancora una volta, una ferita che va a sommarsi alle tante auto inferte o che lui stesso le ha lasciato nel cuore. Tace però continuando nella sua strada. Il dolore viene represso, è una cosa che in questi ultimi anni ha imparato a far fin troppo bene il vero problema è tutta quella rabbia repressa che monta ad ogni goccia di sofferenza, odio e amore che convivono in lei, sempre rivolti all’Uchiha eppure non può ammettere di odiarlo, nemmeno a sé stessa ed è questo il motivo per cui quel particolare sentimento si riversa all’esterno, su tutto il resto del mondo, motivo per cui non le sarà così difficile voler obbedire agli ordini di Yukio. Eh a proposito del resto del mondo parliamo dei ragni di cui Mekura l’ha gentilmente informata ora: lo sguardo si assottiglia, seppur non tanto per vedergli ma più che altro come espressione di tutta quella rabbia, mentre lei andrebbe ad accumulare il chakra sotto al palmo della mano destra. Si concentra attentamente mentre davanti alla porta andrebbe a comporre i sigilli del bue, della tigre e del cinghiale. Insomma siamo ad una riunione dell’Akatsuki o no? Tanto vale far presente che qualcosa ha imparato anche lei. Ad ogni modo componendo questi sigilli dovrebbe essere in grado di condensare il chakra dal palo della sua mano che ora andrebbe a formare una mezza luna. Il palmo è rivolto verso l’alto e proprio sopra ad esso va a formarsi una lama di puro chakra, una lama che sembra voler ricordare quella delle falci. Solo una volta formata andrebbe a spostare il piede sinistro ina vanti, così da avere un appoggio più stabile. Fletterebbe le gambe mentre andrebbe anche a ruotare appena il busto verso destra, il braccio disteso dietro di lei. Si carica come una molla prima di scattare e ruotare il corpo, usando il piede destro come perno. Così facendo darebbe velocità e forza a quella lama di chakra che adesso andrebbe a lanciare verso il ragno davanti a lei, sì insomma quello con la traiettoria più frontale, si muove come una discobola o senza andare a prendere riferimenti atletici proprio come sailor moon che lancia il suo diadema. Se ci fosse riuscita non si limiterebbe a far star ferma e vedere se la mezzaluna andrà a tagliare in due il ragno come da lei immaginato, diciamo che la rabbia la rende se possibile più tendente allo splatter del solito. Chiudendo le palpebre infatti subito dopo cercherebbe di concentrarsi sulle onde sonore che li circondano, su tutti i vari rumori, l’acqua che cade a terra, le spie che si muovono, la voce stessa di Mekura e i rumori che provengono dall’interno, qualsiasi cosa insomma. Ed è proprio focalizzandosi su di esse che lei andrebbe a comporre veloce i sigilli della lepre, del cavallo, del cinghiale e del serpete per poi andare a distendere i palmi in avanti, diretti proprio verso la sua stessa lama di chakra, tenterebbe così di velocizzare non solo il colpo ma anche di aumentarne la potenza dato che subito dopo quella prima tecnica dovrebbe giungere quell’onda sonora sparata più generalmente verso i ragni davanti a lei, spera di ucciderne almeno uno e chissà magari stordire quel tanto che basta gli altri. Non interpella Azrael, non chiede il suo permesso solo riapre le palpebre e fissa i nemici animali con astio, assetata del loro sangue, in cerca di una vendetta. Rabbia che viene quindi sfruttata in maniera costruttiva, insomma non è mica all'interno ad urlare contro Katsumi.[chakra 60/80][arte del veleno liv 2][2/4 mezzelune di chakra][2/4 onda sonora]

00:08 Kurako:
  [Sala principale] Abbassatosi per scoprire quanto più possibile, capire cosa sa effettivamente quell'uomo, cosa conosce di Akendo e perchè va a dire tutto quello. Akendo è bloccato da un tradimento ma non ha senso, non ha il minimo senso. Il cervello comincia a muoversi, comincia a pensare a cosa egli abbia voluto dire, pensa e ripensa a quelle parole cercando un nesso logico tra loro e le ipotesi sono tante, forse troppe per essere esposte eppure una di loro sembra tanto plausibile quanto affascinante; il Rikudo è stato tradito da qualcuno o qualcosa ed è bloccato da qualche parte, forse è la più corretta delle deduzioni che ha pensato fino ad ora ma è davvero sicuro di tutto ciò? Per niente, non sfrutta il suo ingegno da tempo immemore ma ora deve farlo, deve cercare di tornare quello di un tempo, almeno in parte su questo piano, deve riuscire ad avere nuovamente la sua mente. Ragiona, pensa, mille parole, mille frasi vanno a scorrergli per la testa, gliela attraversa con prepotenza, con forza; la testa comincia a fargli male, inizia a scoppiargli per lo sforzo, non è più abituato, non ci riesce, non riesce più a essere se stesso. Ha perso tutto quanto, ha perso tutto quello che ha conquistato in questi anni, ogni singola goccia di potere, ogni singola cosa che lo diversifica dagli altri è scomparsa, non è più lui e senza le sue peculiarità non può guidare l'Akatsuki, non può più farlo. Ascolta ciò che il moribondo sta dicendo, parla di tenebre, la luna si ridesta con le tenebre e solo con esse ma non ne capisce il senso, non riesce ad arrivarci, nemmeno quando è lo stesso uomo a pronunciare il nome di quel rinomato clan di Ame. Dov'è il collegamento? Perchè non lo trova, perchè non riesce a sfruttare le sue doti? Kurako è morto definitivamente e questa è la prova lampante, oramai ciò che ha visto Akendo quella notte è morto il giorno che ha conosciuto Kurona, si è abbandonato a lei mettendo da parte il vero obiettivo per cui è entrato a far parte dell'Akatsuki. Per anni ha cercato di distaccarsi da tutti quanti, evitare tentazioni per concentrarsi solo sulla via del potere, per aumentare le sue abilità innate, espandere la sua intelligenza cercando di arrivare al livello dello stesso Akendo ma tutto questo viene vanificato, non ha più un vero senso, niente ha più senso oramai. La mano destra va a stringersi in un pugno che proverebbe ad abbattere al suolo mentre lo sguardo va a incrociare quello del monaco, vede il terrore, la paura di morire che assali gli uomini ma lui è un uomo? E' ancora un appartenente alla razza umana? Non lo sa nemmeno lui, non riesce a trovare una risposta a tale domanda così come non riesce a rispondere a tutte le domande che si pone e gli vengono poste e, un altro esempio, è l'incontro con Hana. Tempo addietro avrebbe affrontato quella discussione con un certo stile ma ora è solo l'ombra di se stesso, è solo qualcuno che non sa chi è, un fantasma senza nome, senza emozione, senza niente. Un dilemma dietro l'altro, capisce, inizia a capire che l'Akatsuki non ha più bisogno di lui, non ha più bisogno di un essere inutile che non riesce a capire frase che, probabilmente, il figlio di Akendo avrebbe colto all'istante, un figlio che è morto. Si alza, si rimette in piedi mentre il tessai attira la sua attenzione, un pazzo, vede un pazzo che non risponde più di se, parla da solo, in preda al'ira e alla rabbia di qualcosa di invisibile, è instabile<Maledizione>impreca per questa situazione. Yukio, l'unico abbastanza forte da poter controllare Alba si sta lasciando andare, sta perdendo il controllo di se stesso ma se Yukio perde il controllo di sei, chi può portare avanti l'organizzazione, chi può mandarli da Akendo? Tutto sta andando in malora, tutto sta andando in rovina per via dei guai di Akendo ma una cosa la nota, si rivolge a Katsumi, gli rivolge un ordine ben preciso<Mh>non può farlo, non può intervenire, non ne ha il diritto, non ne ha la forza, è solo un qualcosa che attende il momento del trapasso, niente di più. Combattuto da qualcosa di più grande di lui, da una situazione che non può sostenere, nessuno può farlo ma se non lo facesse che cosa accadrebbe? Tutto quello costruito da Akendo andrebbe in fumo per sempre e nessuno sarebbe in grado di ricostruirlo. Un respiro profondo viene preso, le spalle vanno ad alzarsi per poi abbassarsi, l'aria esce dalla bocca e dalla narici, si sta preparando nella speranza che Yukio, per una volta, lo ascolti senza farsi venire i soliti attacchi isterici<YUKIO CONTROLLATI>urla contro il tessai cercando di farlo smettere<Mantieni la calma, in questo momento tutto sembra una minaccia>si volta in direzione dell'entrata provando a dare ordini<Mette in sicurezza il perimetro, fate in modo che non entri nessun altro>e con questo va a portare la sua attenzione sull'Uchiha, devono sapere<Cosa hai visto Katsumi?>chiede con il solito tono calmo e pacato aspettando che questo parli. Sta cercando di prendere in mano le redini dell'organizzazione, di governare al meglio delle sue possibilità la situazione attuale ma è tutto troppo difficile e non sa se può davvero farlo. [Chk on][Mokuton solo ambient][Equip in scheda][Fuda potenzianti intorno al petto]

00:16 Azrael:
 E come la visione di quello schiaffo dato dalla mente del monaco a quella di Katsumi, tale colpo dovrebbe arrivare anche alla propria. Si arresta sul colpo, un respiro più forte e rumoroso degli altri, come se un pugno avesse appena impattato contro il suo sterno. Gli occhi si sgranano, è bloccato completamente per l’istante in cui assiste a quel che c’è in quelle teste. Il primo pensiero è quello di salvare Akendo, il venerato e venerabile Rikudo Sennin con cui ha ritrovato la propria strada. Si è sentito salvato in molti momenti, mentre era con lui ed altrettanto sente assolutamente di dover fare in quell’occasione. Serra la mascella, i denti sono stretti e le sopracciglia corrucciate. Deglutisce un grosso grumo di saliva, focalizzandosi di nuovo sulla situazione. Nemmeno ci prova a dare direttive alla Doku, sa perfettamente che sarebbe del tutto inutile a prescindere dalla natura del loro rapporto. Finora l’unico che ha visto essere capace almeno un minimo di comunicare con lei ed essere ascoltato è Yukio, non contando lo stesso Katsumi, ma adesso non ci sono. Per cui, usando un po’ di psicologia spicciola, per motivarla al combattimento e alla collaborazione dovrebbe essere sufficiente dirle questo < Se vuoi fare un piacere a lui, se vuoi difenderlo, dobiamo collaborare. > L’avvertimento di Mekura dovrebbe arrivare insieme alla vista quantomeno delle sagome (sempre che la visibilità non sia ridotta del 100%) delle creature e dell’ambiente circostante ormai cambiato da chissà quale forza superiore. Non si tratta di figure umane, quindi ogni genere di utilizzo dell’innata sarebbe da sperimentare col rischio che sia totalmente inutile, per cui essa viene immediatamente disattivata interrompendo il legame di chakra che c’è tra il normale flusso del keirakukei e l’ombra sottostante al Nara che torna del normale tono smorto e di certo molto diverso dal solito nero vispo che sembra quasi dotato di propria volontà. Non proferisce alcuna altra parola, semplicemente le maniche svolazzerebbero nel seguire i movimenti delle mani al centro del petto per eseguire i seguenti sigilli: drago e cane, mantenuto mentre il chakra andrebbe a plasmare l’elemento suiton attorno a sé, raccogliendo l’umidità dell’aria, ma non solo, la pioggia, il terreno bagnato, tutti elementi che dovrebbero fondersi con un globo di chakra che viene ora espulso dagli tsubo del petto del Nara per andare ad incanalare tutti quegli elementi a formare un grosso golem, le dimensioni sono di due metri e mezzo di larghezza e sette d’altezza, una creatura mastodontica dalle spalle larghe, la testa piccola e gli abnormi arti che dovrebbe così avanzare frontalmente, le intenzioni mentali del Nara ancor prima del rilascio della tecnica sono le seguenti: attaccare le creature nemiche che gli si trovano frontalmente. Questo dovrebbe fare il golem d’acqua pronto ad assaltare i ragni con la sua enorme mole, con l’intento di metterne fuori uso il più possibile, forte anche del fatto che acidi e quant’altro dovrebbero non essere efficaci contro strutture non solide, quali – appunto – l’acqua. Dopo il rilascio della tecnica che dovrebbe avvenire nello stesso turno della creazione (ninjutsu > 80) verrebbe attratto da ciò che accade là dentro, un Kokketsu fuori controllo. Torce il capo in maniera quasi innaturale, forte del fatto di avere un’enorme massa d’acqua che possa permettergli una piccola distrazione e di voltarsi all’indietro. < YUKIO! > esclama ad alta voce, in modo da farsi sentire < NON DEVI ESSERE TU LA MINACCIA, CONTROLLATI! > una piccola pausa, prima di rincarare la dose < TORNA IN TE, CAZZO. > Urla, ma unicamente per farsi ascoltare, non per mancanza di controllo o che, infatti al termine di questo piccolo sfogo, torna a comunicare per vie mentali, stavolta rivolto a Mekura [ < Non avvicinarti ulteriormente a lui per nessuna ragione. > ] arrivando poi a comunicare con gli altri < Non vi distraete, lui se la caverà, se siamo sotto attacco non vi potete permettere di fargli tutti quanti da balìa! > ruggisce verso l’interno, che[Assalto del golem d’acqua] [Ninjutsu 125] [C on – 25]

00:31 Hanae:
  [On drugs] Poco tempo, molto tempo..è tutto particolarmente relativo ed incoerente all'interno di un genjutsu come quello esercitato dall'uchiha, che una volta attivo, come lo stesso tsukuyomi è in grado di mostrare ciò che si vuole, alterando la percezione del tempo e piegandola al proprio volere. Un istante..una frazione di istante.. qualunque quantitativo di tempo abbia gli basta per vedere ciò che ha bisogno di vedere, in un genjutsu. Tra tutto ciò che dovrebbe poter vedere, in un turbinio di immagini legate alla vita dell'identità bersagliata, dovrebbe esserci ciò che cerca. Un tempio parzialmente distrutto, se può vederlo e se questi sono i ricordi della persona bersagliata ciò vorrebbe dire che DOVREBBE anche poter vedere, muovendosi sulla linea temporale disponibile, la strada percorsa per arrivarci, le circostanze, i pensieri, i dubbi, dovrebbe essere una rivisitazione in prima persona dell'ultimo anno altrui. E se cosi' non fosse... dovrebbe risultare facile per L'uchiha comprendere il sottile filo tra l'essere un inganno o meno preparato manipolando la mente del monaco. Finzione nella quale si è nascosto per troppo, finzione che conosce in ogni suo antro. Ma ora si concentra su quelle immagini, una porta. Oltre quella..il rikudo? Una sensazione propria? O del monaco? E' una sensazione di..paura? Non è propria, non dovrebbe..eppure la percepisce come tale. Una sensazione che cosparge il corpo di brividi. Come una piacevole carezza per se. La paura, cosi' piacevole, cosi' desiderata. Ma non puo' procurarsela da se, non piu'. Eppure è caotica, non è gustabile. Le parole ascoltate sembrano rivolte a lui. Sei figure, e il rikudo, che dorme. Ma non importa che siano confusi o meno, tenta di esplorare ogni ricordo disponibile. E se non trovasse questo legame semplicemente spezzerebbe il filo di chakra che lo collega al monaco, con la possibilità che ciò che ha visto..che la stessa sensazione provata, fosse legata ad una contro trappola. Dovrebbe essere nella realtà. Ciò che ha vissuto altro non era che un effimero istante, quale è la durata effettiva del genjutsu. Yukio per qualche motivo da di matto, preoccupato da qualcosa. Lo osserva, le labbra a schiudersi rapide. < Ho visto Akendo, stava bene. Era sorvegliato da qualcuno. > Non che stia mentendo, semplicemente omette parte di ciò che ha visto. [ < Non è il caso di dare altro combustibile al fuoco per ora, quando la situazione sarà stabile faremo un punto della situazione. Probabilmente hanno manomesso anche le memorie del monaco, se sono astuti come vogliono farci credere.> ] Un pensiero che rivolge ad Azrael. E' sottinteso il non doversi fidare di niente, adesso. Rimarrebbe poi in silenzio, lo sguardo su Kurako, lo osserva semplicemente. [ chakra on ] [ sharingan on ]

[KIMI E AZRAEL] S'occupano dell'avanscoperta e della difesa del Covo Centrale- le tre bestie citate da Mekura, momentaneamente celate ai loro occhi si svelano in poco tempo. Raccapriccianti entità dai due metri di garrese -se possiamo chiamarlo così- che si calano dai più alti rami degli alberi. Otto zampe. Nere. Otto occhi lucidi, che roteano visionando il terreno fino ad inquadrare Kimi, ed il suo compagno d'arme del momento, il Nara. Su tre alberi differenti- due si calano- sebbene dalla enorme mole, si muovono piuttosto velocemente, ed è qualcosa che [AZRAEL] può ben notare e scegliere se immagazzinare, o meno. Le fauci spalancate, perdono una bava opaca, fumante, bollente- la stessa bava che colando sull'albero crea filamenti acidi, che corrodono e s'intrecciando tra loro, ospitando le vittime già fatte, in precedenza. C'è un uomo, una spia, posta a testa in giù e per metà divorata. Carne e ossa. Il viso ancora intatto raccapricciante, con occhi sbarrati e labbra serrate in una morsa di filamenti che pian piano, disegnano un chelsea smile su quelle guance che poco prima, erano rosee ed in salute. Un verso- stridulo <!!!> taglia l'aria e sovrasta il temporale che nuovamente, scheggia il cielo con un tuono violaceo, cadendo vicino ad un albero. Fortuna -o abilità?- vuole che Kimi che la sua sequenza d'attacchi, tramortista completamente quello a lei più prossimo, facendolo ricadere a terra rivolto verso l'alto, come un insetto pestato o spruzzato con l'apposito insetticida- gli altri DUE invece, scuotono il capo infastiditi, accusando il colpo, Se uno vien colpito da Azrael- quello accanto muove uno scatto di due metri in direzione di Kimi, spalancando le fauci ed emettendo una nube grigiastra -come un ruggito vaporoso- dalla gola, che va attaccandosi, lentamente, alla pelle iniziando a bruciare -come eritema da ortiche, non corrosione eh- pian piano- sempre di più, facendola arrossare appena. Il colpo di [AZRAEL] in porto, dal suo Golem d'acqua, smuove il ragno a lui rimasto, scaraventandolo contro l'albero e facendolo strudulare fastidiosamente- ma senza per questo dargli il colpo di grazia. Certo, non son resistenti -per nulla-, ma hanno assi nella manica che non conoscete, è questa forse, l'unica preoccupazione. Il capo nero viscido riverso a terra, senza riuscir a rialzarsi, fa spandere una pozza di filamenti acidi che oziosamente, s'allarga in direzione dei due. [1/4 prima che invada tutta l'entrata] Ma sfortuna vuole, che mentre indietreggiate per scampare all'acido- un fulmine colpisca la cima di quella pozza, un fuoco che divampa- Il monaco, non ha mentito, sebbene voi da fuori non avete potuto sentire gran parte delle sue parole. Il temporale soste sulla vostra pelle, sulle spalle, appesantisce le vostre vesti- e piano, le nubi si ritirano come la bocca di una bestia dentro cui metaforicamente, sostavate. I tre quarti di luna, così limpidì. Quanti eoni sono passati, dall'ultima volta che avete visto-- questo chiaro simbolo? [KIMI 1/4 devi riuscirti a sciacquarti il viso o bagnartelo in qualche modo o -5 pv da escoriazione][AZ/KIMI 2/4 o venite travolti dall'esplosione] [QUEST END - Uscita principale fuori uso.]

[ Aka-Tsuki, tonight: https://media.giphy.com/media/qjZeQVX1JZ9II/giphy-facebook_s.jpg] Quello che potete vedere, quando le fiamme si abbassano]

01:07 Mekura:
 La risposta mentale di Mekura all'avvertimento di Azrael è ricolma di rabbia, non per lui, non per nessuno in generale se non per a situazione, Azrael sentirebbe quella rabbia pericolosamente simile a quella quando le hanno preso Ai, in compenso la Hyuga farebbe uno sforzo notevole per mantenere se non la calma ma una rigida e fredda riflessione su cosa fare. [<lo so>] guarda in direzione di Kurako e Katsumi e ascolta perplessa quello che dice l'uchiha non avendo seguito il filo completo del discorso dato che stava supervisionando il problema dei ragni e anche Yukio. <sorvegliato da chi?> forse non è il momento adatto per chiederlo, ma le è uscito come uno sbotto <in che senso sta bene?> assale ancora di domande mentre un'altro problema sussiste anzi, due con Yukio in quelle condizioni. Quello che le preoccupa come priorità è la situazione comunque ben gestita da Azrael e Kimi che però ha delle conseguenze. La cosa si risolve ma l'orrore è evidente ed in cielo una luna rossa li sovrasta. Questa sera non è una vittoria, anzi, ha messo in chiaro le debolezze radicate di questo gruppo: senza Akendo chi può guidare gli altri? sembrano come bambini persi in loro stessi e non possono permetterselo <nessuno tra i presenti oggi va a casa, SIA CHIARO, che questo evento non doveva mai manifestarsi ed è nostro obbligo trovare una soluzione> afferma duramente guardando in direzione di Kurako, il preferito di Akendo in un certo senso aspettando di sentire quello che dice. Attenderebbe anche gli altri e anche con un certo impeto Azrael l'unico della quale effettivamente può dire di fidarsi come capo oltre che compagno. <c'è stata una dichiarazione di guerra> e lei stringe le mani mentre lo dice come se il suo sangue ribollisse. [ch on - Byakugan liv II - 74/80]

01:09 Kimi:
 Dell’acido le finisce sul volto, la sensazione che arriva da subito è di puro piacere, un lieve dolore che si trasforma quasi nella carezza di una brezza leggere in estate. Non importa se il suo viso candido si arrossa, non le interessa si gode solamente quella sensazione, qualche istante prima di portarsi la manica del mantello sul volto, si tampona con la stoffa che dovrebbe essere bagnata per via della pioggia caduta sul luogo fino a poco fa. Giusto il tempo di tamponarsi il volto e riaprire gli occhi prima di notare quella pozza che sta minacciosamente andando verso di lei, per quanto possa essere masochista non è ancora arrivata al punto da tentare così palesemente il suicidio ma soprattutto dentro c’è Katsumi, ha bisogno di controllarlo, di guardarlo, ha bisogno di sapere che sta bene e al contempo deve rientrare per Yukio, anche solo per osservarlo incapace di aiutare ma deve stare lì, insomma il suo posto è oltre quella porta alle sue spalle. I ragni sono andati e lei none sita un istante a flettere le sue gambe lasciando che i talloni si alzino dal terreno. Il piede destro viene usato come perno per compiere una rotazione di centottanta gradi così da voltarsi verso il portone, flette il busto in avanti andando anche a sbilanciarsi così da spostare il baricentro ed aiutarsi in quello scatto, quella corsa che verrebbe portata al massimo della sua velocità per far in modo di tornare all’interno e poi raggiungere gli altri. Se fosse riuscita quindi cercherebbe con lo sguardo Katsumi, per quanto possa volere bene a Yukio è sempre e solo l’Uchiha il suo prime pensiero. <Kats…> si arresta. La voce muore in gola, eppure aveva iniziato così decisa. Se l’avesse trovato su di lui starebbe puntando gli occhi, due grossi pezzi di vetro, la pelle del volto arrossata a causa di quella sostanza a causa dei ragni che non ha squartato come avrebbe voluto. Richiude la bocca lentamente senza mai smettere di fissare il ragazzo. Un respiro profondo, preso ancora una volta alzando le spalle, in maniera palese, le riesce così difficile respirare ora. Rimane immobile come paralizzata, solo un lieve tremolio si può notare dalle punte delle sue mani, da quelle dita ossute che spuntano appena dalla stoffa. Uno sguardo in direzione di Yukio <ci penso io> la butta lì a caso, non ha la minima idea di come aiutarlo ma deve farlo. Lo sguardo torna su Katsumi, sembra quasi implorarlo di restare, restare lì con lei, parlarle. Quei tre anni non hanno cambiato i sentimenti che prova per lui, non ha mai smesso di amarlo ma ora è così difficile dirlo. Lo guarda solamente, occhioni che paiono quelli di un cerbiatto, di un cane colpevole. In uno strano eccesso di non desiderata tenerezza resta lì, divisa tra i due uomini a cui deve la vita con in mente il terzo. Aspetta un segno, qualsiasi cosa prima di muoversi. Attende fissando Katsumi con il busto rivolto a Yukio, divisa a metà, istintivamente ora la mano destra si alza a sfiorare la scarnificazione sul petto, quel codice che rappresenta il suo amato nella sua testa, si accarezza, sfiora la cicatrice, sembra bruciare più quella di tutto il volto, l’anello dell’Akatsuki in bella vista così come il marchio dei cacciatori, tutte cose che ancora la uniscono a lui e a cui si è aggrappata con tutta sé stessa. Le parole di Mekura vengono infine ignorate, ci spera, spera davvero che nessuno vada a casa, vorrebbe dire più tempo con lui ma non può sbilanciarsi, non le può rispondere.[chakra 60/80][arte del veleno liv 2]

-quest corporativa-

Partiamo da un commento generale- doveva esser un ambient narrativo e invece, ci siam presi tutti bene ed è stata una questicciola di introduzione a questo nuovo e bellissimo capitolo. Sono stata davvero, davvero contenta di avervi tutti e vedervi attivi e soprattutto reattivi con gli spunti di gioco offerti.

[Azrael - Kimi]
Vi siete trovati nell'azione del gioco e siete stati bravissimi, davvero. Kimi sempre dettagliata nei movimenti, impeccabile nelle tempistiche e in relazione tempo-qualità sai qualcosa di indescrivibile, davvero. Azrael, non è proprio da bene. Oltre ad esser bravi, vi beccate lo zerocinque in più perchè vi siete cimentati in un piccolo scontro -tanto il rischio, tanto il premio, bravissimi.

[Kurako - Katsumi]
Non ho di meno da dire che più sopra, coerenti con il personaggio e in più, ho visto -Kurako- che s'è impegnato sul lato psicologico del personaggio, cosa che non fa spesso. Ed ho apprezzato. Katsumi tecnica e descrizione narrativa impeccabile, così come la strategia nel "dire-non dire" e cogliere quello che hai visto. PERO' io so che potevi fare di meglio.

[Yukio - Mekura]
Per ultimi- ma non per importanza! Yukio- il nostro tessai, difficilmente ti si vede mettere impegno in qualcosa, forse un po perchè oramai sei Tessai e puoi far anche puzzette che batti comunque gli avversari, quindi ho cercato di tenerti lontano dall'azione e metterti sul "salviamo? parliamo? cosa succede?" e vedere le reazioni diplomatiche/psicologiche di Yukio- et voilà! Un ottima interpretazione e perfetta coerenza con il proprio personaggio. La bellezza e lo stupore di vedere un Tessai, cadere nel panico, bravissimo.
Mekura sei stata un po dietro alle quinte, sei brava, e cogli tutti gli spunti nel modo giusto, così come fai i passi più giusti -come attivare il Byakugan che ha evitato la corrosione di Azrael e Kimi-, ma appunto stai tanto "dietro" e non ti butti a capofitto. Non è una critica, ma è un consiglio. Hai un bel personaggio, e lo muovi benissimo, così come sei una brava player, ma interagisci di più con il gioco e buttati di più nelle varie ambientazioni. In generale, sono soddisfatta.
Di tutti.

- avete tutte le informazioni per iniziare a svilupparvi da soli in gioco, qui sotto, le elenco -

- Kurako ha un nome Baba-sama. L'unico a conoscere "baba-sama" è Azrael, ha sentito parlare di lei ad una convention di tatuatori. Sa che si trova nei quartieri poveri di Suna.

- Azrael e Kimi sanno che le creature -ragni- della soglia son prettamente deboli, ma hanno attacchi di tipo "acido".

- Yukio conosce la soglia- e sa che doveva esser distrutta, ma non è stato fatto evidentemente. Conosce ciò che c'è all'interno, e il potenziale caos che si creerebbe in caso fosse aperta.

- Mekura sa riconoscere un chakra alienato. E' di colore nero opaco.

- Katsumi ha informazioni su Akendo, dove si trova. E su sei misteriose sagome.

Informazioni, biscotti, schiaffi d'incoraggiamento, da me!