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病院 - Entrata O.M.M. [ Sosachi ]

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con Hana, Sosachi

16:15 Sosachi:
  [. Osepdale .] Ospedale. Un posto brutto, triste, privo di vita in certi casi. Cosa ci faccia il doku qua non è un mistero. Non vuole farsi curare, ma semplicemente vuole cercare di farsi assumere per diventare un membro dell'ordine mondiale dei medici e imparare come curare, curarsi ed avere una conoscenza maggiore sui veleni, of course. Indossa un completo scuro con camicia di lino alla koreana, pantalone scuro e sandali ninja scuri. Mani in tasca, cammina per l'atrio per poi trovare delle indicazioni che lo avrebbero condotto facilmente alla parte amministrativa del luogo, dove immagina possa esserci anche l'ufficio del primario, sempre che sia lì dentro. Non si è presentato a nessuno, nessuno sa che sia lì, magari lo cacceranno pure al momento della sua entrata nella zona che deve presto raggiungere, ma tentar non nuoce. Una figura femminile corre in sua direzione, lo schiva e piange, non sa che cosa sia successo al suo caro e nemmeno vuole saperlo, dal momento che non vuole provare lo stesso dolore della donna. Cammina e raggiunge la zona che deve raggiungere, ovvero quella degli uffici, chiaramente. Passa da un ufficio all'altro e perde anche di vista quelle che sono le facce che stanno dentro questi uffici e che paiono essere più segretari che medici veri e propri. < uhm > mugugna notando un'insegna relativa all'ufficio del capo primario, il capo dell'ospedale si presume che dovrebbe essere dentro, ma questo non è assolutamente sicuro. Non ha armi e il chakra non è attivato, cosa che lo rende innocuo, sebbene non crede vi sia comunque bisogno di partire prevenuto. Quello che fa, una volta arrivato, è bussare con la nocca dell'indice destro sulla porta. Un colpo solo. < Ehm, mi scusi. E' permesso? > apre soltanto la porta poggiando la mano sulla maniglia, ma non spalanca la porta. La apre leggermente facendo fuoruscire un fascio di luce, non vedendo nulla dentro, in quanto non entra e rimane fuori in attesa delle parole del medico, se fosse dentro.

C’è chi oserebbe definirlo insopportabile quell’odore d’anestetizzante che imperla i tessuti di quasi tutti gli astanti dai camici bianchi. Una struttura asettica che col suo bianco costruisce quattro mura di atonia pura e che sa dare alla testa a chiunque passi più di due giorni in veglia per poter accudire gli ammalati. Fortuna vuole che siano passati tre anni dall’ultima volta che un tirocinante è uscito di testa per l’eccessivo tempo passato in un posto del genere a causa di una guerra che, irruenta, ha costretto l’ospedale a dar fondo alle sue risorse migliori. La normalità imperversa e da tre anni a questa parte tutto è stato ristabilito alla perfezione: il tasso demografico in crescita così come le morti compensato i dati anagrafici, ciò che è salvabile vien curato nel migliore dei modi e di base il tutto si svolge nella tranquillità più assoluta. Di tanto in tanto un codice giallo tiene in allerta i medici dei reparti più alti e raramente qualcuno viene scomodato per un codice rosso, in sostanza il dispendio di energie è minimo e la piatta totale della pace ha dato modo ad ogni tirocinante o primario che sia di potersi riposare e migliorare, perfezionare, le proprie abilità. Quella che accoglie la figura di Sosaki, ora come ora, altro non è che una scalinata bianca: la medesima che dovrà ripercorrere per accedere ai piani superiori ed indirizzarsi verso l’ufficio del primario che ricerca. In compenso si sarà già aggiudicato l’occhiata di qualcuno che, troppo impegnato, ha deciso di soprassedere. Addirittura la ragazza che lo urta senza curarsi particolarmente di lui, continuerà a correre per l’ospedale come una forsennata e siccome siamo particolarmente amanti del karma, qualcuno ci dice che naturalmente cadrà dalle scale – dato il cartello che recita chiaramente di non dover correre nella struttura né fare trambusto – cadrà e si spezzerà il collo. Il lato positivo è che Sosachi non avrà nemmeno il rimorso di pensare a cosa le sia successo, alla fine se si guarda il bicchiere mezzo vuoto ha potuto riabbracciare il suo caro. Coff. Bando alle ciance, prima di raggiungere l’agognata porta bianca che gli si para dinanzi adornata da due piante che recintano l’ingresso, si ritroverà a fare i conti con una voce abbastanza squillante e proveniente da una sorta di scrivania posta in perpendicolare rispetto la porta dell’ufficio del primario < Sumimasen!> pigola, attirando l’attenzione del ragazzo. E’ una donna, una ragazza a dire il vero, forse nemmeno raggiunge i venti anni ma per lo meno ha già imboccato la strada lavorativa. Una segretaria di primo acchito o addetta alla reception che, con la sua tenuta classica da gonna nera e camicia bianca, lascia sgusciare lo sguardo oltre gli occhiali. < Ha bisogno di qualcosa? Il primario attualmente è assente. Può riferire a me > | [ Ambient - Entrata O.M.M. per Sosachi ]

16:30 Sosachi:
  [. Osepdale .] Talmente assorto da non aver nemmeno visto la segretaria, una ragazza, molto giovane peraltro. < uhm? Ah si, mi scusi. Sono un ninja del villaggio e .. > fa segno con la testa in direzione della porta indicando anche l'uscio con il pollice della mano più vicina. Cioè era chiaro, ma ecco la cattiva notizia < come? Io voglio diventare un medico, e sicuramente il capo mi può aiutare. Dov'è? Voglio diventare un membro dell'ordine e non ho tempo da perdere, quindi se può chiamare il doc. Mi farebbe un favore enorme, in cambio le offro qualche cosa da bere, ma la supplico, ho molta fredda, mi creda. > eh si, Kurako lo reclama, deve fargli rapporto sulle indagini di ieri, deve anche fare rapporto, tornare a casa ed aiutare la famiglia con la costruzione e la ricostruzione della magione nel nuovo paese dell'erba. Comincia quindi a fare lo skip sul posto correndo con le ginocchia alte. E' comunque un ragazzo, è simpatico, la ragazza capirà! < faccia uno strappo alla regola, non lo saprà nessuno > continua a fare lo skip ed infatti quelle parole escono un po' con l'affanno perchè sta facendo quell'inspiegabile movimento. Mani che vanno a portarsi al petto a formare il sigillo del serpente .. No, scherzavo. Solo mani giunte. < ti prego! Ti prego, ti prego ti pregoooo! > fa gli occhi da bambi e continua < sicuramente anche tu hai dovuto parlare con lui, lo conosci, metti una buona parola! Sono un genin e voglio aiutare le persone, ti pregooooo! > se non arriva il primario entro 10 secondi probabilmente sosachi verrà defenestrato dalla segretaria in seduta stante, ma questo è il rischio di essere snervante: o essere accontentato o defenestrato, diciamo che è un giusto rischio che potrebbe essere corso diciamo. Vediamo come si evolve la cosa.

Il lato positivo di tutta questa storia è che l’insistenza e la sequela di suppliche inscenate dal Doku avranno non l’effetto di persuadere la ragazza, quanto più frastornarla a tal punto che inizierà addirittura a girarle la testa in ogni < S-sì as-> che proverà a proferire oppure ogni < Un att- io-cioè> calpestata verbalmente dalla frettolosità del ragazzo e recependo parte dell’ansia che riesce ad inculcarle a causa del suo comportamento. < M- ma devi compilare i moduli e-e-..il do—ahhhhhh!> già non ne può più e non è nemmeno il primo giorno lavorativo di Sosachi: si prevedono tempi duri per i medici. Eppure, proprio quando la ragazza allungherà il modulo in direzione di Sosachi, lo stesso modulo da compilare inserendo dati anagrafici e collocazione ninja, un’ombra imperverserà sulla figura minuta della donna coprendo in parte anche quella del Doku. Una figura distinta, una sagoma sufficientemente imponente per l’aura di cui si circonda. Indubbiamente emana una certa professionalità di cui solo un primario è capace, d’altro canto sa riuscire ad imboccare chiunque sulla giusta strada pacifica e allo stesso tempo iniettare endovena una dose di tranquillità che semplicemente coi suoi nervi saldi può detenere. In soldoni, un Medico con la M maiuscola. < Uno strappo alla regola, nh?> comprime le labbra nello stesso istante in cui la luce, filtrata sui vetri degli occhiali, renderà il suo sguardo imperscrutabile ma allo stesso tempo severo, pesante, gravoso. Di sicuro non gli va a genio che qualcuno faccia uno strappo alla regola. < E dimmi, ragazzo. Perché dovrei aver bisogno di qualcuno che per farsi strada prevede “strappi alle regole”?> la sua voce baritonale è quasi martellante, una sorta di monito che il ragazzo non potrà non recepire. Con relativa calma, quella che dal canto proprio il Genin non ha, il Dottore sfilerà il modulo dalle mani della receptionist e inizierà ad aggirare la scrivania, camminando in direzione delle scale. Si fermerà, solo per un attimo dopo aver dato la schiena a Sosachi < Vieni con me. > borbotterà, continuando a camminare. Lo condurrà dunque lungo la medesima scalinata che si è ritrovato a salire, facendone il percorso inverso: scenderà, quindi. Qualora si fosse ritrovato al seguito del Medico, potrà notare come con una certa nonchalance egli si rechi presso una stanza ben precisa. Accosterà i suoi passi nei pressi della porta, issando la destra per bussare due volte: un gesto al quale seguirà l’apertura della porta ed una scena sufficientemente disastrosa. Un ragazzo, forse neanche trent’anni, disteso su di un letto non più bianco ed immacolato quanto più imperlato di liquido ematico. Circondato da due o tre tirocinanti nell’attesa di un medico competente per decidere il da farsi. Fiotti di sangue che colano da un braccio in necrosi, nero e consumato. < Quest’uomo è un ninja di Kusa. Il suo braccio è in cancrena. Per evitare che la cosa si spande dovremmo amputarglielo. Ovviamente un gesto del genere segna la rovina per uno shinobi e lui non vuole, tuttavia è l’unica cosa che possiamo fare per salvargli la vita. C’è chi si domanderebbe che senso ha per uno shinobi continuare a vivere senza un braccio.> principia, adocchiando il ragazzo. < Tu cosa faresti?> attende, pazientemente, una risposta – esattamente come se fosse miglia e miglia lontano da quella scena. | [ Ambient - Entrata O.M.M. per Sosachi ]

16:48 Sosachi:
  [. Osepdale .] Ce l'aveva quasi fatta, la donna gli stava dando il modulo quando ecco che arriva il medico in carne ed ossa che li sovrasta! < D'oh! > Dice chinando anche il capo, ha quasi assaporato la vittoria ma se la vede strappare da quel personaggio che appare dal nulla < no, cioè io volevo solo avere la possibilità di parlare direttamente con lei o un suo collega che potesse aiutarmi in questa cosa, vorrei davvero dare una mano. > Quindi ecco che viene richiamato dal medico, che pare essere alquanto deciso in quello che sta facendo. Lo scorta, gli fa rifare la stessa strada per poi arrivare davanti ad uno stanzone, ovviamente chiuso, dove all'interno lo spettacolo è tutt'altro che giocoso e beato: un ragazzo con un braccio in cancrena, una scena molto forte che pare mettere in dubbio la resistenza dello stomaco del giovane Doku, che deve resistere, altrimenti .. Un dolore lo prende, ma è un dolore psicologico provato dalla visione di quella vita quasi stroncata. < E' vero, un ninja senza un braccio sarebbe un problema. Ma la vita viene prima di tutto, bisogna fare il possibile per aiutarlo a sopravvivere, poi viene la carriera ninja. Non esistono protesi che possano ricostruire gli arti? Ci deve essere un modo per aiutarlo a vivere e non fargli perdere la sua identità di ninja, ma è sicuramente meglio aiutarlo a vivere. Se muore non ci sarà più alcuna cosa da fare, alcuna speranza. Se, invece, lo salviamo, una soluzione che possa accontentarlo ci sarà sicuramente. > lo sguardo si è fatto triste, non gli da fastidio la vista del sangue o del braccio, ma gli da fastidio, più che altro lo fa rattristare la condizione del giovane che ora si sente inutile, come se fosse appunto un nulla. Lui non vuole questo, vuole aiutare e sentirsi qualcuno che possa essere appunto d'aiuto per il mondo. < lo salvi la prego > chiede.

Una persona tanto distinta e analitica come colui che dall’alto della sua veterana esperienza lo guarda, non può far altro che sviscerare dalle parole altrui il concetto concreto < Lo amputeresti, quindi?> è questo che faresti, in sunto? Perché in un lavoro come questo ci vogliono scelte ponderate ma fatte in poco tempo, precisione chirurgica, sicurezze e soprattutto nervi saldi. Ci vuole una buona dose di indipendenza, ma tempo al tempo. < Non pretendo da te una soluzione, sei ancora giovane e hai una strada lunga davanti a te.> del resto più che un chuunin non potrebbe essere, considerando che la fama che un jonin o poco più porterebbe dietro di sé sarebbe pretesto per riconoscerlo e sicuramente il viso di Sosachi gli è nuovo. < Tuttavia, ricordati che un giorno non ci sarà più nessuno davanti a te a cui chiedere “lo salvi, la prego”. Anzi. Saranno gli altri a chiederti di salvarlo. E le scelte che prenderai saranno interamente tue, con annesse responsabilità.> per tanto, si limiterà ad allungare la destrorsa in direzione del ragazzo mostrando lui il foglio che dapprima aveva sfilato dalle mani della ragazza. < Se hai il coraggio di farti carico di queste future responsabilità, come la vita degli altri, allora compilalo e presentati qui nei turni indicati. Altrimenti, ragazzo mio – lo dico per il tuo bene. Lascia perdere.> la decisione è sua, il foglio da compilare l’ha avuto. Più di questo non può fare quel medico che, nonostante tutto, sembra avergli regalato più un consiglio spassionato che un “benvenuto a bordo”. < Ora, se vuoi scusarmi > borbotterà, incamminandosi lentamente all’interno della stanza e ritirandosi cordialmente, lasciando scivolare la porta dietro le sue spalle di modo che possa esser chiusa precludendo allo sguardo del Doku una visione che forse ora non è il caso di fargli assaggiare. Adesso, qualora avesse intenzione di andare fino e in fondo, non gli resterà altro che compilare il modulo e consegnarlo alla segretaria che gli fornirà le indicazioni utili per iniziare. Per oggi la sua prova è stata superata, forse per il rotto della cuffia ma pur sempre superata.| [ Ambient - Entrata O.M.M. per Sosachi ] [ E N D ]

17:07 Sosachi:
  [. Osepdale .] Una scelta difficilissima, una scelta che fortunatamente non deve prendere direttamente perchè deve decidere il medico, chiaramente. Quello che può fare in questo caso è sentire ciò che il medico ha da dirgli, da impartirgli. < va bene, signore, farò del mio meglio per avere in futuro la possibilità di fare ciò che voglio, ovvero salvare la gente. Detto questo .. > nulla, detto questo e basta. La porta gli si richiude davanti, non permettendo al giovane di capire che cosa stia succedendo, fortunatamente. Detto questo, con il modulo in mano andrebbe a ripercorrere le scale ed andrebbe di nuovo dalla segretaria. Questa volta meno brioso di prima. < ecco il modulo, quindi ci vediamo domani? > sorride, quindi si metterebbe a compilarlo ed una volta terminato, se ne andrebbe a rimembrare quello che è il suo nuovo compito [ END ]

Ambient di entrata negli O.M.M. per Sosachi.
No px.
Good boy