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Uppateci la vita

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con Kimi

21:19 Kimi:
  [Extp] Ormai il tempo è passato e tra una cosa e l'altra i due hanno praticamente iniziato una strana convivenza, affrontano allenamenti e novità l'uno al fianco dell'altro, catturando ed uccidendo senza alcuna pietà, senza esitazione, dando il loro massimo e forse per questo anche il loro peggio. Almeno per quanto la riguarda. Ormai le ferite sono guarite, le bruciature e la scarnificazione sono ben visibili a chiunque, per quel riguarda i vari tagli e le ferite minori, beh è impossibile dettare una reale ed accurata mappatura, continuano a cambiare, segno di quanto ancora si affidi al suo masochismo per riuscire a sopravvivere. I capelli stanno crescendo, arrivano ora appena dopo le spalle, sono lasciati lisci, ricadono sulla sua schiena nuda, indossa giusto un top fatto come un reggiseno, azzurro come i suoi grossi occhi. Rifiniture nere intorno al seno e poi due pezzi di stoffa i pizzo scuro a coprire appena i fianchi, arrivando circa a metà busto, su entrambe le mani, e parte dell'avambraccio, ci sono dei guanti azzurri, Un paio di cortissimi pantaloncini neri invece a coprirle i glutei, una cintura in pelle marrone che regge due lunghi pezzi di stoffa che le coprono i lati della gambe, arrivando fin quasi a terra, a completare il tutto degli stivali alti fino a metà polpaccio in pelle nera e con la tipica suola a carrarmato che le permettono quindi di muoversi tra le rocce senza alcun problema. Il chakra scorre vigoroso in lei e viene portato proprio ora verso le sue ghiandole salivari così che possa scorrere attraverso il suo veleno prendendone le proprietà tossiche prima di tornare in circolo nel suo corpo, rendendo quindi il contatto diretto con la sua pelle una fonte di dolore. Gli occhi azzurri, attorniati dalle occhiaie nere si guardando intorno alla ricerca della figura di Irou, nella sua mano destra c'è la sciarpa di seta viola con ricamata una farfalla nell'angolino. Intrisa del profumo di Zasso lei si muove nella speranza di riuscire a ritrovare quelle farfalle, di attirarle a sè, per quanto in quel luogo di desolazione possano essercene poche lei comunque ci tenterebbe. Iru dov'è? Chissà si è distratta qualche istante prima, presa dalla sua ricerca, si può dire che l'aver smesso di soffrire continuamente l'abbia portata ad amarsi maggiormente no? Anche se per farlo pian piano sta finendo per spegnere ogni suo sentimento, avvicinandosi sempre più a quell'essere demoniaco ed infernale in cui si è sempre identificata

21:51 Kimi:
 Si volta quando ode quelle parole, gli occhi si fissano su Irou, la sua mente ancora una volta corrono al gemello. Resta in silenzio con i suoi occhi azzurri che vogliono quasi affondare nell'animo altrui, ogni passo che compie per superare il dolore dalla separazione per Katsumi è per forza un passo lontano dai suoi sentimenti oppure sempre più vicino alla morte, non ha trovato altre alternative anche se pian piano sta riducendo quella sua voglia di farsi del male, quasi le parole di Zasso l'avessero stimolata a fare di più, la presenza dell'Uchiha poi è qualcosa che per assurdo le fa bene, grazie a lui può continuamente cadere nell'illusione di non aver perso il Medio Destro. Una chioma argentea che viene fissata dalle sue iridi. Gli occhi di lui che si modificano assumendo quell'aspetto che le è ormai familiare. Lo osserva a lungo reggendo quella stoffa nella destra stringe appena la mano quando uno dei tanti frammenti del suo cuore pare muoversi come per volersi allontanare ulteriormente dagli altri <ho visto un potere> replica lei a quella semplice domanda <qualcosa che mi permetterà di proteggere> una piccola pausa, le palpebre calano sulle sue iridi e prende un profondo respiro, quando fa male anche solo pensare all'unica soluzione rimasta? Proteggere Katsumi senza però averci a che fare, come uno scudo invisibile <voi> conclude quindi. Già perchè anche lui adesso è importante, quel ragazzo, quella copia sputata di colui che le ha spezzato il cuore rappresenta anche l'unica cosa in grado di tenerla in piedi adesso <quest'odore credo mi serva per ottenere quel potere> ed è con queste parole che riprenderebbe il passo, lento lei, mentre con lo sguardo cerca nuovamente le farfalle, cerca qualunque essere venga attirato a lei. E' così ironico che alla fine una salamandra cerchi di tramutarsi in una bellissima farfalla, esserei così deboli, delicati ma talmente belli da poter conquistare anche il cuore più duro e malvagio, capaci di conquistare lei. Così simile a loro adesso, bella eppure così delicata, sembra sempre che stia per rompersi in mille pezzi, che stia per distruggersi eppure è pronta a colpire, volare via lontano e non permettere a nessuno di mettere fine a quella vita che forse non sarà così tanto corta ma che certo non è felice. Ancora però non è al loro livello, è in un bozzolo, in attesa di mutare e ammaliare tutti con i suoi colori e quella delicatezza ostentata [chakra on][arte del veleno liv 2]

23:41 Kimi:
 Non arresta il passo lei, che continua instancabile a camminare con quella stoffa nella destra, lascia che il vento possa portare lontano quell'odore che le poche farfalle nel luogo possano in qualche modo sentirlo e forse raggiungerla. Non è sicura che funzioni proprio così eppure da quando porta quell'oggetto con lei sembra quasi attirare quelle creature <perchè tu sei parte integrante di Spettro> replica semplicemente a quella domanda. Si arresta appena, quel tanto che dovrebbe bastarle per poter voltare il busto, già solo lui, e rivolgere il suo volto scavato e candido nella direzione di Irou che invece è preso dai suoi allenamenti, lo fissa. Ha dato una risposta veloce, semplice eppure non è così facile spiegare il perchè, ciò che prova verso di lui è così strano e difficile da interpretare, non può essere definita solo attrazione, non può essere definita solo amicizia ma al contempo non è nemmeno amore, è qualcosa di assolutamente nuovo per lei. Un affetto che le pare persino strano provare, prova quasi pace in sua presenza, si sente sicura e tranquilla, non ha grossi problemi a restare con lui eppure non si limita tutto a questo, consapevole di quanto sia rischioso per lei allontanarsi prematuramente, perdere per sempre le tracce dell'altro. No non è solo la copia di Katsumi, non le serve solo per quella continua illusione che nonostante tutto protrae ancora, c'è qualcosa d'altro che non sa proprio spiegarsi <concentrati> aggiunge infine quando il potere i lui traballa. Il tono di voce è serio, non lo sta ne minacciando ne stimolando, si limita a dire una cosa più che ovvia. La destra ora sale per andare a legarle quella seta profumata sulla fronte, intorno alla testa proprio come se si trattasse di un qualsiasi coprifronte <dalle farfalle> aggiunge tornando quindi a voltarsi, passi lenti che la portano ad esplorare quel luogo concentrandosi nella sua ricerca. Non riesce nemmeno a spiegarlo, non sa cos'ha visto o verso cosa si sta sentendo attratta eppure quelle creaturine fanno vibrare il suo animo, lei un demone senza pietà che si riscopre tremendamente attratta da delle semplice farfalle, sembra assurdo eh? Che sia tutto a causa di chi le ha mostrato quel potere particolare? No. Lui è stato solo un gran bel mezzo [chakra on][arte del veleno liv 2]

00:27 Kimi:
 Lo lascia quindi al suo esercizio, nutre abbastanza fiducia in lui da sapere che ci riuscirà a prescindere dalla sua inutile supervisione. W così continua quella sua camminata nel circondario, rimanendo sempre a portata però, ricordandosi di non essere sola in quel luogo, pronta in qualsiasi momento a tornare da lui, a correre se necessario. Cammina con i suoi stivali che pestano le rocce sotto i suoi stivali. Si muove consapevole di ciò che la circonda, e sopratutto attenta a non cascare in maniera rovinosa. I senso sarebbero all'erta pronta a captare uno di quei piccoli esserini. Si lascia prendere completamente e smette di riflettere sul resto, così che il suo cuore spezzato possa godere di un attimo di semplice tregua, non ci sono demoni a tormentarla al momento. Ode quindi le parole del ragazzo e si ferma, rimane semplicemente immobile, le è bastata quella parole per arrestare il passo e qualsiasi movimento, solo il petto si alza e abbassa appena, segno che comunque ancora sta respirando. Le vien quasi da sorridere a quel tocco, certo è portato per mezzo di guanti eppure le sembra di percepire calore, familiarità, tutte sensazioni che riescono a superare ogni sua difesa, a sciogliere quel ghiaccio che pian piano sta formando per proteggere quel che rimane del suo cuore. Una smorfia appena accennata sul volto mentre gli occhi cercherebbero quelli di lui solo per poi lasciarsi assorbire dalle tomoe, dalla sua innata. Si riscuote infine e si volta appena. Dopo quell'indicazione sarà la farfalla stessa ad avvicinarsi a loro per via dell'odore di quella fascia che ora si è legata intorno alla testa. Senza pensare al veleno e alle positive reazioni che potrebbe causare cercherebbe solo di allungare la mano destra, va a rendere il braccio parallelo al terreno, le dita socchiuse, solo l'indice è appena più disteso per quanto mantenga una postura rilassata, spera e attende. Spera che l'altra decida di farsi conoscere meglio, spera che non scappi grazie> mormora ocn un fil di voce per evitare che l'insetto sentendola si dia alla fuga. Il resto del corpo rimane immobile, quasi trattiene il fiato [chakra on][arte del veleno liv 2]

21:55 Kimi:
 Eh la domanda di Irou non è mica stupido. Senza nemmeno rendersene conto la farfalla poggiandosi al suo dito finisce per avvelenarsi e lentamente deperire. Il veleno scorre in lei e viste le piccole dimensioni basta quel contatto per farla morire, le ali si bloccano e poi quella creaturina semplicemente cade al suolo, disegnando durante la sua caduta una spirale, preda della gravità. La loro vita è normalmente molto corta ma forse quella di questa farfalla lo è stato di più <oh> le esce solo dalla bocca, la osserva cadere a terra e poi semplicemente alza il piede destro così da andare a schiacciarla con la sua suola, distruggerla definitivamente, farla tornare polvere <hai ragione> replica solo voltandosi verso il ragazzo <l'ho avvelenata> aggiunge poi per lasciare che lo sguardo si perda nuovamente intorno a loro, alla ricerca di una nuova farfalla, ha già dimenticato la sua più recente vittima. Ascolta comunque il discorso dell'altro <dimenticare> lascia cadere la frase, lascia che quella parola possa vagare in quel luogo, solitaria <perchè dimenticare la sofferenza e l'odio che hanno caratterizzato la tua vita prima del cambiamento?> domanda semplicemente girandosi quindi verso l'Uchiha, fissandolo intensamente <no ricordare per godere dell'invidia di quei tanti che hanno cercato di distruggerti quando eri a terra a strisciare> sorride appena, malvagia, fredda e in un certo senso arrabbiata. Scuote quindi il capo andando a cercare altre farfalle,chissà solo se farà più attenzione al suo veleno ora. Si allontana appena da lui per proseguire quella ricerca, occhi azzurri che si muovono voraci in quel luogo, che abbia ucciso l'unica farfalla nel suo raggio d'azione? [chakra on][arte del veleno liv 2]

22:45 Kimi:
 Nel momento stesso in cui ha ucciso quella farfalla se ne è dimenticata, passando semplicemente oltre. Si limita ad ascoltare le parole del ragazzo del quale si è in un certo senso assuefatta, riconoscendo in lui una parte fondamentale di lui, necessitando della sua presenza per quanto forse non lo dimostri, un passo più lontana dal dolore e un passo più lontana dai suoi sentimenti. Insomma la scelta che le è stata posta è ardua e a quanto pare l'unica soluzione che ha trovato è proprio questa, perdere quella poca umanità che da sempre l'hanno caratterizzata <non c'è limite a quanto tu possa ricordare> replica per tutta risposta <non c'è limite a quanto io possa ricordare> puntualizza quindi senza però prendere davvero le differenze dal genere umano <ricordo quella donna> disgusto puro sul suo volto <ricordo il primo incontro con lui> si ferma mentre la mano destra va in corrispondenza di quella scarificazione, brucia e fa particolarmente più male del solito, un dolore dettato solo dalla sua psiche <ricordo la prima volta che ho ucciso> continua poco dopo a fatica, non sembra tratte nessun giovamento da quella sofferenza, proprio perché ancora una volta è il suo cuore quello che sta subendo tutto <ricordo l'Akatsuki, la nascita di medusa> si volta per poi osservare con maggior intensità quel ragazzo, quasi a volersi perdere nei suoi occhi rossi <ricordo te> ed è con queste parole che proverebbe ad avvicinarsi appena a lui per poi alzare la mano destra in sua direzione, verso il suo volto. La farfalla intanto dovrebbe essersi avvicinata e per fortuna poggiata al pezzo di stoffa legato intorno al suo capo, un piccolo esserino marrone quello che adesso spicca tra i suoi capelli corvini. Lentamente proverebbe ad usare il dorso della mano destra, con le dita appena piegate, per accarezzare il lato sinistro del volto del ragazzo così da andare ad avvelenarlo, un gesto che però può essere definito d'affetto,sia per la tenerezza con cui si muove sia per il fatto stesso che sa di non arrecargli disturbo. Se fosse riuscita quindi andrebbe a far cadere la mano <ricordo tutti i giorni passati insieme> continua lei andando solo a godersi lo spettacolo sul volto di lui, le sue reazioni. Vuole vederle, non vede l'ora, le pare quasi di osservare uno specchio in quei momenti, uno specchio in cui il suo volto è su un corpo così simile a quello da lei amato [chakra:79/80][arte del veleno liv 2]

22:22 Kimi:
 La farfalla rimane l', elegante muove appena le zampette su quella fascia, le ali completamente immobili, una piccola porzione di paradiso marrone quella che si erge sui capelli corvini della Doku, ninja ora alle prese con il compagno di viaggio ma sopratutto con l'immagine di Katsumi sempre presente nella sua mente, l'unica versa differenza è che uno dei due fratelli riesce ad avvelenarlo mentre prima di fare una cosa simile all'altro probabilmente dovrebbe perdere quel poco di ragione che le è rimasta. Il vento lambisce appena i suoi abiti ma sopratutto quel crine nero che quindi volteggi appena, movimento che accompagna la risalita della farfalle che semplicemente prenderebbe il volo senza però allontanarsi da lei, proprio grazie alla fascia legata intorno al capo, un odore che l'ha attirata fin lì e la tiene ancorata a quel luogo, un po' come adesso è la stessa donna ad essere ancorata ad Irou. Scuote appena il capo a quelle prime parole, imitandosi a muovere il volto scavato e pallido, il movimento è lento mentre gli occhi azzurri si puntano in quelli cremisi del ragazzo. Le razioni di lui diventano cibo e nutrimento perla sua anima malata che ancora una volta si eleva a distributrice di tragedie e dolore, un peso che viene continuamente alleviato dal puro godimento che legge nell'altro, dal piacere che persino il suo contatto può dare, in qualche modo malato lui le sta insegnando che forse, sotto sotto, lei non è davvero malvagia e che volendo può anche fare del bene, quanto meno a sè stessa. Lascia ricadere piano al sua mano lungo il fianco con un passo che vien fatto così da avvicinarsi ulteriormente, la farfallina che intanto gira intorno a loro, sopra alle teste dei due che paiono quasi yin e yang non solo per il carattere ma anche per le differenti tonalità dei capelli, opposte tra loro <ed io mai> inizia quindi a sussurrare in sua direzione <avrei immaginato di poter provare sollievo senza vedere del sangue scorrere> sussurra persino lei, quasi timorosa di farsi udire da quella farfalla, come se avesse paura che mostrando lei chi è davvero e quanto oscuro sia il suo animo quella dolce creatura possa fuggire e negarle il potere, quel dannato potere che ha bisogno per poter proteggere il suo cuore, controllare e tenere al sicuro quelle poco persone che ancora le permettono di non andare in pezzi, sapere che l'amore della sua vita sta bene. Insomma per difendersi ha bisogno di proteggere loro e quindi sa di dover implorare le farfalle, deve poter contare su di loro.

22:44 Kimi:
  [edit tag] [chakra:79/80][arte del veleno liv 2]

23:20 Kimi:
 Non si allontana nè si sposta si limita ad osservare quel ragazzo così simile al Katsumi di cui si è innamorata, identico al ricordo che serba nel suo cuore, sono piccoli i dettagli che lo differenziano dal ragazzo che le salvò la vita quale notte. Il cuore le si stringe nel petto, dolorosamente, appena la sua mente corre, per abitudine probabilmente, verso la figura di 0-21. La sua mano destra si alza tremando appena per portarsi a sfiorare quella dolorosa incisione sul suo petto. Il gomito viene flettuto, eppure dal suo sguardo non dovrebbe trasparire quella dolore, quella sofferenza che ha trovato nuovamente ossigeno, sfuggita al suo controllo. La farfalla esita ancora qualche istante prima di capire che forse è meglio per lei allontanarsi nuovamente, scappare da quei due <cos'è> replica appena andando ad alzare lo sguardo, gli occhi alla ricerca di quelle ali marroncine che adesso si perdono tra i dirupi, in quelle rocce che non lasciano spazio alla vita, esattamente come loro due che sono portatori di morte così come il loro lavoro da cacciatori di tagli li ha fatti conoscere. Quella domanda intanto riecheggia nella sua testa lei cerca ancora le ali della farfalla <te l'ho detto> insomma forse non esplicitamente ma si poteva comprendere no? Beh forse era scontato solo per lei, come sempre d'altronde <desiderio> si limita a concludere dopo essersi comunque presa tutto il tempo necessario per comprendere appieno il sentimento che prova <io le voglio> ed è con queste parole che torna ad osservare le tomoe dell'uchiha <non c'è altro che desiderio per loro> ammette quindi, non sarà qualcosa di nobile ciò che prova ma almeno è onesta, dannatamente onesta <ho bisogno di loro per difendere voi> ed è solo che ora che la mano si sposterebbe dal suo petto, da quella scarnificazione rossa che sembra aver assunto una tonalità più vivida, come se quel dolore mentale abbia finito per riaprire piccoli punti della ferita, per farla infiammare in qualche modo. L'indice si porta verso il ragazzo, il resto della mano chiuso, le dita piegate e tremanti, quello è un gesto debole, si muove come se stesse per rompersi, nuovamente, appesa ad un filo molto sottile, ancora fin troppo effimera è la sua stabilità, non sa camminare davvero con le sue gambe, se ne illude solamente ogni giorno. Il suo polpastrello andrebbe a sfiorare il labbro inferiore di Irou, una carezza velenosa certo ma ancora una volta piena di trasporto e affetto, si muove lenta anche se di certo non sforzandosi al massimo che riuscirebbe a toccarlo a prescindere dal suo consenso. Insomma non le importa essere schivata, è palese, non le importa essere magari attaccata per quello che chiunque altro potrebbe vedere come un gesto offensivo, lei sta solo stupidamente cercando del contatto, qualcosa che permetta al suo cuore di smettere di sanguinare, seppur per poco tempo. Sbatte le palpebre ma tanto davanti a lei Irou se ne è andato, solo il suo amato si erge. La sua figura sicura ma sopratutto con quello sguardo orgoglioso e al contempo innamorato, quello che è l'ultimo sguardo che ha ricevuto, l'ultimo dettaglio che può ricordare di Katsumi. Solo sfiorandolo andrebbe a rendersi conto della grossa differenza tra i due, ritrarrebbe velocemente la mano per poi voltarsi <è meglio accamparci per oggi> il tono è basso, lei andrebbe adesso a dar le spalle all'altro, debole la sua voce, ferita nel profondo, ferita da sè stessa a dalla sua stupida speranza di poter tornare indietro nel tempo e stringere ancora una volta il suo amato tra le sue braccia [chakra:77/80][arte del veleno liv 2]

00:24 Kimi:
 Chiusa nel suo dolore, incapace come al solito di vedere cosa sta oltre al suo naso, egoista da questo punto di vista, una creatura talmente abituata alla solitudine e all'essere la destinataria d'odio da non riuscire, nemmeno quando mossa da un desiderio in qualche modo altruista, a rendersi davvero conto di quello che provoca agli altri. Per questo motivo ignora il dolore che il suo gesto causa all'Uchiha. Lei si vede solo come la morte ed ultimamente ha perso persino quel diritto, ormai non è altro che un guscio senza obiettivo alcuno se non quello di cercare di sopravvivere, continuare con quella sua esistenza priva di alcun fondamento o senso, attaccata morbosamente a quelle poche cose, anzi persone, in grado di farla camminare. Si volta quindi mentre quella specie di dichiarazione giunge alle sue orecchie, no lei non è più di uno scudo, non è qualcosa più di un oggetto, il fatto che abbia sentimenti non la eleva, ben diversa dagli esseri umani eppure nemmeno un demone destinato ad uccidere, non sa cos'è ma di sicuro non vale molto. Ascolta quindi e poi sente quella stretta chiude gli occhi e mentre la mano di lui si sposta sul suo petto, sopra a quella scarnificazione e la presa sulle sue labbra aumenta, va a mordersi il labbro inferiore quasi per fermare il dolore che senza pietà alcuna ora decide di sommergerla, non era pronta ad una simile dimostrazione d'affetto, non crede di meritarsela e con tutta sè stessa vorrebbe allontanarsi, spingerlo via, urlare che lei non merita un simile trattamento, che va abbandonata per il mostro che è eppure, dentro sente quel dannato bisogno di star lì ferma e farsi circondare dalle braccia di lui. Il sangue, a causa del morso va a tingere di rosso le labbra e poi lieve una goccia scorre verso il mento, la sua lingua vorace esce dalla bocca con il solo scopo di catturare quella gocciolina ribelle, lo sente il sapore del suo stesso veleno in quell'istante, mischiato al ferro. E infine riesce a rendersi conto del dolore, seppur solo di quello fisico, del ragazzo. Velocemente cercherebbe di concentrarsi, per quanto possibile, senza separasi da lui, almeno non ancora. Così il suo chakra tornerebbe nelle ghiandole salivari questa volta però tenterebbe semplicemente di renderlo poroso e andare così a creare una barriera all'interno della ghiandola per poi far passare il veleno attraverso il setaccio di chakra, cosa che dovrebbe permetterle di andare ad estrarre il suo stesso antidoto, che solo a questo punto andrebbe a risalire fino alla sua lingua, il gusto amaro e a dir poco schifoso è il metodo con il quale capisce che dovrebbe avercela fatta. Quindi a questo punto approfitterebbe del dolore provato dall'altro, che quindi forse ha allentato la presa ma sopratutto l'ha reso più debole, per liberarsi di quella stretta e voltarsi. Entrambe le sue mani andrebbero ad afferrare il volto di Irou con forza e decisione, senza esitazione quindi andrebbe a portare le sue labbra su quelle di lui con al sola sperando di poter soffiare al suo interno l'antidoto al veleno che dovrebbe sconfiggere la tossina in circolo. Se ci fosse riuscita si limiterebbe a lasciarlo, le mani che abbandonerebbero il volto altrui <andiamo> non ha davvero altro da dire, fatica persino a capire cos'ha appena fatto, un gesto più che altro istintivo il suo che adesso si ritrova in balia del dolore, persa e incapace di capire chi sia, ancora una volta distrutta anche se questa volta l'ancora sta proprio al suo fianco, si tratta solo di riconoscerlo e accettare l'aiuto[chakra: 70/80][arte del veleno liv 2][antidoto Doku]

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Farfalle io Innata lui...Tanti sentimenti, tanta sofferenza e vi prego qualcuno li sedi.