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con Kurako, Hanae, Kurona

16:55 Kurako:
  [Prati] Che ci hai prati fioriti quest'oggi? Niente, come al solito si ritrova a passeggiare per i luoghi del villaggio o del paese, luoghi di punti di questo paese fin troppo tranquillo per i suoi gusti e la cui pace comincia a innervosirlo parecchio. Il suo passo è lento, tranquillo, pacato, un calma immensa avvolge il Senjuu in questi giorni primaverili, il sole batte forte sempre in questo periodo; nuvole completamente scomparse lasciando che il blu del cielo mostri la sua immagine, la sua bellezza. Piccola brezza soffia nei prati, un venticello fresco e appagante che riesce a non fa pesare il caldo imminente, gli uccelli cinguettano e si muovono, la natura è sveglia, la vita stessa è sveglia. Occhi puntati sul fiumiciattolo che scorre per quelle zone, si ritrova sulla riva di esso, i passi continuano per poi arrestarsi all'improvviso dando le spalle a ogni cosa presente in quel posto; osserva la sua immagine riflessa nell'acqua, non parla ne si muovo ma guarda solo se stesso come se cercasse di scorgere cosa c'è dentro il proprio animo. Non vede niente, non nota niente, nemmeno una di quelle sfaccettature che lo caratterizzano, solo le sue solite vesti. Le fasce come al solito avvolgono il di lui corpo per la metà superiore del suddetto comprendendo addominali, pettorali, braccia, mani, collo e parte del viso fino a metà del naso; maglietta grigia aderente al busto posta sopra le fasce, senza maniche con dei rombi sparsi per essa, pantaloni neri larghi sulle cosce e stretti sul tallone, sandali ninja neri con delle fasciature sui talloni, anello giallo con kanji del sud sull'anulare sinistro, portaoggetti legato alla vita e posto dietro la schiena, mantella nera con nuvolette rosse dell'Akatsuki posta su tutto quanto, cerniera alzata al massimo e infine il cappello di paglia con drappi bianchi posto sul capo. Chioma nera che scende lungo tutta la schiena e smossa dalla brezza. Ecco al figura dello special jonin in questo momento, riservato e silenzioso, come sempre d'altronde. [Chk on][Equip in scheda]

17:07 Kurona:
  [Prato] Un giorno l'omicidio, un giorno si va a caccia di farfalle, un giorno si fa il bagnetto con papà, un giorno si raccolgono i fiori. Tocca gli apici del suo carattere, dalla calma, alla noia, all'isteria che la caratterizza ultimamente. I capelli bianchi lasciati sciolti, folti come la criniera d'un leone, s'appoggiano pigramente sulla spalle, coccolando sotto i passi lenti i fianchi ed il costato minuto. Ricoperta da bende fini, poste unicamente a coprire l'incredibile avanzata delle vene nere e l'arazzo di Kanji posti ad incastro per ricoprirne il corpo. Eccezion fatta per il viso, quest'oggi, lasciato nudo e libero da ogni benda per poter sentir ancora il vento sulla pelle. Un kanji corrode la pelle, marchio, apposto sull'occhio destro, ricopre con le sue linee la gota, la palpebra, il sopracciglio bianco latte: "Jigoku no Omocha" letteralmente: Giocattolo dell'Inferno -- visto come oggetto di proprietà degli Inferi. Cosa che oramai essa è davvero. Ha finalmente riacquistato colore, sulle labbra che si presentano di quel rosso opacizzato naturale, un colore che si dirama, scuro, su labbra piene e non sottili, a forma di cuore. Una gittata di rosso evanescente sotto agli occhi, a farla sembrare uno spettro, insonne, caotico-- disordinata e sempre sensuale, pure nei panni di un mostro. Un vestito composto da velo e ricami inspessiti- semplicemente simboli e linee a farne un motivo semplice, a protegger la pelle dal sole, aderendo sui fianchi, come sul seno, i glutei, in parte contro le cosce che si muovono -bendate- contro il velo dell'abito leggero. Inspessiti i disegni, ed oscurati le parti "clue" da parti in elastilene sottostanti, decisamente comode per il combattimento-- anche se non sembra. Uno spacco sulla coscia destra, uno spacco sulla sinistra, due spicchi privi di velo che mostrano la curvatura dolce delle spalle. In questi tre anni è diventata addirittura più altra-- meno bambina, più-- adulta, ecco. Non tanto nei tratti, quanto nelle forme. Longilinea, ma non altissima, come la media nipponica vuole. Con il punto che collega costato e fianchi leggermente più stretto, fatto per rimaner incastrato nella curva tra bicipite e avambraccio d'un uomo. Un cesto di canapa nella dritta, che nasconde i fiori tagliati nel giardino-- mentre lo sguardo rosso, vispo, si sposta alla ricerca della figura del padre che, ultimamente, le sta più vicino del solito. Forse nel desiderio di rinsaldare il loro rapporto, forse perchè effettivamente Yukio ha solo Kurona e Kurona solo Yukio. Oltra a condividere casa, passioni, vasca da bagno(?). Ma tutto quello che vede-- è Kurako. Ancora, dopo molto tempo, sembra fingere che non si sia mai dichiarato e pestare volutamente i suoi sentimenti. Allarga un sorriso, con una naturalezza disarmante, oramai priva dei blocchi che la legavano ad agire come Geiko-- sventola la mano, incalzando una corsa verso di lui - sotto i soliti anfibi da dieci passanti, alti fino al ginocchio, e le parigine di cotone nero-. <Ohaaayo--- Senju-saaaan--> In lontananza sventola la mano libera, avvicinandosi a lui in fretta. <--Papà non è qui, dev'esser alla magione a dormire-- ieri-- abbiamo fatto tardi -kukukuku--> Se la sghignazza come se avessero fatto chissà che- ma a dire il vero, beh, hanno mangiato gnocchi dolci fino all'alba parlando del progetto che hanno in mente. [CK ON][Innata on descrittiva][vestiario: http://i.imgur.com/r444iiV.jpg]

17:30 Kurako:
  [Prati] Muscoli rilassati così come il resto del corpo, braccia parallele al busto, mani aperte e occhi fissi sullo specchio dell'acqua a guardare ancora il suo riflesso, cerca qualcosa al suo interno, cerca qualcosa dentro di se...qualcosa che ancora non trova ma è in questo momento che la sua mente comincia a viaggiare tra i ricordi, i pensieri che affliggono l'essere del ragazzo, tutti quanti negativi. E' a Kusa per conto dell'Akatsuki, Akendo deve ancora farsi vivo, dopotutto son 3 anni che non lo vede, qualcosa dev'essere successo per questo è sparito e uno come lui non sparisce così di punto in bianco ma non solo, il suo pensiero è andato molto spesso in due direzioni diverse, da Furaya e dalla stessa Kurona riuscendo a far convogliare gli stessi sentimenti per l'una e per l'altra, innamorato della Nara e della Kokketsu. Non sa spiegarsi il motivo di questo ma è successo, prova un qualcosa per entrambe e non riesce a farlo cessare solo che ha fatto ciò che gli è stato richiesto, è andato via dalla circolazione, difatti ogni sguardo con Kurona è nullo, non la cerca più, lascia che viva la sua vita, è andato avanti in compagnia di Furaya e di nessun'altro. Un respiro profondo viene fatto dal ragazzo, vuole risolvere ogni suo problema, vuole farlo a ogni costo e ogni volta che ci prova, puntualmente, fallisce miseramente, non riesce ad andare avanti più di tanto e il suo pensiero lo tradisce. Stringe i pugni, un pizzico di collera comincia a farsi viva e poi la sente, una voce in lontananza chiama il suo nome o meglio, quello del suo clan, una voce allegra che pian piano si avvicina, diventa sempre più forte; volta il capo in quella direzione scorgendo la figura della chunin, cambiata in questi 3 anni. Strizza gli occhi nell'osservarla, non parla, non la saluta nemmeno ma lascia che sia lei a parlare, lascia che sia il suo pensiero a venire fuori in quelle stupide e semplici parole che aumentano soltanto la rabbia nel cuore del Senjuu<Non me ne frega niente>risponde scorbutico, distaccato come se fossero nemici di vecchia data ma in realtà sta solo cercando di allontanarsi per evitare di soffrire ulteriormente. [Chk on][Equip in scheda]

17:48 Kurona:
 <Oh?> Alle parole di Kurako sbarra gli occhi, quelle folte ciglia nero pece che le circondano, arrivano a tangere distrattamente le palpebre, alzandosi e chiudendosi un paio di volte, avvicinandosi ugualmente a lui, così per guardarlo. Come se fosse affetta da amnesia selettiva, s'è dimenticata di lui, delle sue parole, del suo corpo, dei suoi sentimenti. Pende in avanti per osservarlo- ma non è ferita, ne torva, ne si sente in qualche modo minacciata dalle sue parole o dal suo comportamento. Semplicemente, si stringe nelle spalle, infilando la man sinistra che prima lo salutava nel cesto, a recuperare una delle tante margherite raccolte nel giardino in cui s'è fatta una bella passeggiata pomeridiana, probabilmente prima di tornare a casa e occuparsi di ben altro. La mano s'alza leggera, nel tentativo di infilare tra i lunghi capelli il gambo di quel fiore. Un gesto innocuo, mentre il sorriso permane, leggero, sfiorandolo solamente con la punta delle dita- l'orecchio, leggero, ritirandosi con lentezza e riacquistndo una posizione ritta. <Bisogna prender la vita con filosofia, Senjuu-san--> Miagola, assottigliando gli occhi rossi in un taglio ferino, furbo, vispo-- non più torpido e cheto, come se potesse scoppiar da un momento all'altro, provocando inaspettata tensione in chiunque la osservi. Passa dietro alle sue spalle, dando uno sguardo torvo e bieco al suo riflesso, così vicino a quello di Kurako da apparire a tratti sovrapposto. Uno specchio che non può mentire, quello dell'acqua, ne riflette la nuova figura, come cattiva ed egocentrica, che ha mangiato quella precedente. Quella di cui Kurako s'è innamorato, senza esser ricambiato. "Almeno ora sai che qualcuno pensa a te." Aveva tentato di dire. "Almeno ora sai quello che provo io.." Avrebbe dovuto dire lei. Ma la sua compostezza, il suo affetto sincero nei confronti dell'uomo, le aveva impedito di parlare o dimenarsi dentro a quel guscio duro, fatto di insicurezza e decisioni errate. Accenna ad una risata, passando oltre la sua figura-- forse prossima ad abbandonarlo ancora. Totalmente disinteressata al tuo dolore. <Se non t'importa di nulla, a nulla importerà di te--> ... <Uomo- Ipocrita.> Scandisce le parole, cigolano, ma non le toglie il sorriso, anzi, muove le spalle per trattener la risata- una risata nervosa, fatta di soli colpi di torace, silenziosa. Con tutte le spie che Kurona possiede, vuoi davvero che non sappia che è tornato strisciando dalla sua donna? [stessi tag]

18:12 Kurako:
  [Prati] Non la degna di uno sguardo, vuole mantenere le distanze così come ha fatto lei; gli ha detto che l'avrebbe sempre amata e così ha fatto, per tutto questo tempo, non ha mai tradito quei sentimenti ma allo stesso tempo è andato avanti vivendo la sua vita, facendo ciò che è giusto e portando avanti i suoi ideali, i suoi obiettivi e tutto quello che serve. Sente la giovane muoversi, prendere qualcosa dalla sua borsa, un fiore, una margherita ma non permette tutto ciò, non gli permette di avvicinarsi; il braccio si alza, la mano ben aperta mentre cercherebbe di far andare ad impattare il polso contro quello della ragazza nel tentativo di fermarla e impedirle di mettere quel fiore tra i suoi capelli<No>deciso con quelle parole, basta, la storia deve finire, si è scocciato di questa situazione<Smettile di fare così, mi fai innervosire>la rabbia sta salendo ma più che rabbia è frustrazione, è così vicina e non può averla, non può farla sua ma soltanto guardarla e subire tutto quello che sta vivendo in questo momento. La segue con gli occhi mentre passa da dietro avvicinandosi al ragazzo, la vede nell'acqua, vede il suo riflesso, ne osserva la bellezza della ragazza, una bellezza che lo affascina, quella voce che lo tranquillizza ma le sue parole sono tutt'altro che tranquillizzanti, si sente ferito come se un paletto gli si fosse piantato nel petto e affonda sempre di più nella carne, distruggergli il cuore come se fosse un semplice giocattolo che, una volta terminato il suo compito, viene buttato via<Non m'interessa>va a rispondere a quella prima affermazione, non gli importa più niente, cerca di andare avanti e deve riuscirci e deve farlo oggi affrontando il problema alla radice<Ipocrita?>un piccolo sorriso si va a formare sul viso del Senjuu, un sorriso amaro e sarcastico, quasi ironico nel complesso<Sono ipocrita solo perchè sono andato avanti? Ma cosa ti aspettavi che ti seguissi senza fare altro? Mi hai detto di no, ti ho detto che ti avrei sempre amata e ho detto anche che ti avrei lasciata andare...l'ho fatto. Ho rispetto ogni cosa ma sono andato avanti e tu mi tratti ancora come se non fosse successo niente>abbassa il capo volgendo lo sguardo altrove<L'ipocrita qui sei tu che per 3 anni non mi hai degnato di uno sguardo, mi hai ignorato facendo finta che niente sia successo>si sta scaldando troppo e non va bene. [Chk on][Equip in scheda]

18:33 Kurona:
 Quel sorriso che non si piega dalle labbra, immobile, come se indossasse una maschera pure ora che il suo viso è totalmente pulito e limpido. Come se non volesse far veder cosa c'è oltre quegli occhi che cantano di lei, ma mai abbastanza da saziare lo sguardo altrui del tutto. Il corpo gracile dietro a quel velo nero, la mano bendata dito per dito, il palmo intero, s'alza con una forza e velocità tale, da esser invisibile per un qualsiasi altro occhio. Contando sul prendere alla sprovvista il Senjuu che di fatto, sta guardando altrove, forse il suo riflesso, forse un altro punto, scagliandosi contro la sua guancia, a palmo aperto e dita strette, percorrendo il tragitto con la fludità che potrebbe aver un bacio, e non uno schiaffo. Graduale il sorriso si spegne, lasciando un manto apatico. Non sente rabbia, non sente amore, non sente nemmeno il viso di Kurako premere contro la sua mano. E quella margherita, oramai caduta atterra, osservata come si osserva del latte sprecato nella bocca d'un ricco. <Hai mai avuto idea di cosa vuol dire amare UNA PERSONA!?> La voce non si trattiene, isterica, ringhia contro Kurako e la sua ipocrisia. <SAI COSA VUOL DIRE DONARSI ANIMA E CORPO A LUI, PER DUE, TRE, QUATTRO ANNI, FINCHE' IL BUON KAMI TI TOGLIE LO STRAZIO CH'E' LA VITA?!> Sia che l'abbia colpito, o che abbia colpito il suo polso, il suo braccio, la mano si abbassa lentamente, volgendo il viso in direzione del bacino del fiume dove l'acqua ne crea una figura distorta, in movimento. S'allontana dal suo riflesso, da lui, calma come il mare in seguito alla tempesta. Come se non l'avesse mai toccato. Come se tutto quello che par infastidirla, è proprio la presenza d'un uomo tanto sporco da non saper capire cosa sia l'amore. L'amore è quello per cui l'ha rifiutato, quello che la lega indissolubilmente a Yukio. Quella che la spinge ad allontanare tutti, a parte l'uomo che ama.. O che vuole possedere, che dir si voglia. Grintosa, più di Kurako sicuramente. Una donna forte, che sa quello che vuole e lotta fino a sentir le ossa, il cuore sgretolarsi. Abbassa solamente le spalle, <Io ti ho sfamato con la verità e tu mi hai messo in bocca un pasto avvelenato, Senjuu.> .. <Se amavi me, non saresti tornato strisciando da lei.> Gira il capo per guardar altrove, donandogli un profilo affilato, maligno. E' vero, ferisce la carne aperta come fa una iena. E' vero anche che cio che ha fatto per Kurako, non è altro che il modo più cattivo per disporlo faccia a faccia con la verità. Ambo le mani s'alzano, si posano sullo sterno, lisciandone il tessuto e ritrovando la calma, dopo l'ira che non riesce più a contenere. <Pensi che gli uomini potenti possano avere felicità, Kurako?> .. <Pensi--> Inarcando gli angoli della bocca in un cenno bieco, vago. <Di poterti permettere l'amore di Furaya, e -- il mio, o quello di un'altra donna. Pensi di poter far un figlio, un giorno, dei figli, e portar avanti l'arte del legno come un vero uomo del clan? E divenire più di Maestro. Divenire, più di quello che sei sempre stato fino ad ora?!> .. Una risata, accennata. <Oh-- no, la via del potere è una sola. Ed è una via solitaria. Puoi scontrarti, in collisione, uno scontro che può scalfirti, rigarti, lasciarti indenne- ma poi continuerai a camminare da solo.> .. <Comprenderai cos'è l'amore-- quando ti duolerà il petto rinunciando a colei che hai amato.> Socchiude gli occhi, dolce, passandosi una mano sulla fronte, come se le facesse male qualcosa. Come se qualcosa, la stesse corrodendo. <Mi fa male così tanto amare Yukio-- non posso immaginare come sarebbe amare due uomini.> Forse è lei, è lei che lo sta amando in un modo eccessivo? Forse è lei che ha donato tutta se stessa, quando avrebbe potuto donare un po di più a tutti. <Sarebbe stato forse meglio esser una puttana? Dare un po a tutti, e non dar a nessuno? E' quello che stai facendo tu, Kurako.> [CK ON][Innata on descrittiva]

19:01 Kurako:
  [Prati] Uno schiaffo sull'orecchio, un colpo inaspettato da parte della Kokketsu ma non si muove, resta fermo, nemmeno un suono esce dalla sua bocca, non un cenno di dolore, niente di niente. Si prende tutto il dolore senza dare soddisfazione alcuna a nessuno, chiunque esso sia mentre sente quelle parole uscire dalla bocca; non l'ha mai sentita gridare in quel modo, non l'hai mai sentita tanto arrabbiato, non ha mai percepito la di lei furia come in questo momento e forse è riuscito a farla emergere del tutto. Non risponde, non dice niente ma resta silente ad ascoltare ogni sua singola affermazione facendone quasi tesoro ma in verità aspetta solo il momento più opportuno per controbattere, il momento per mettere in chiaro le cose una volta per tutte. L'amore lo ha portato a questo, avvicinarsi troppo a una persona lo ha portato a vivere tutto questo, un qualcosa di brutto, insostenibile che non vuole più avere nella sua vita<Non pronunciare il mio nome Kokketsu, non ne hai il diritto, non più>adesso è il suo turno di rispondere a tono a quelle parole<Non sono tornato strisciando da lei, non me ne sono mai andato da lei>capisce che lei sa di Furaya ma poco gli importa in quanto anche Furaya sa di lei, una volta gli ha parlato della chunin. Sente il suo ragionamento, però, non fa una piega, ha perfettamente ragione su quello, chi ha il potere non può avere nessuno, è destinato a restare solo per via del cammina che deve compiere, un qualcosa che ha già sperimentato, prima abbandonando il villaggio, uccidendo Shusui, sa ogni cosa<Lo so, lo so benissimo. So cosa vuol dire imboccare la via del potere Kurona. Ho fatto enormi sacrifici per raggiungere il mio potere ma su una cosa hai perfettamente ragione...capirò cosa sia il vero amore solo quando perderò la persona che amo>il chakra comincia a muoversi nel corpo, va per i canali del chakra andando verso la parte alta del corpo ovvero la testa, luogo in cui risiedono i suoi occhi ed è li che comincerebbe ad agire con la propria forza. Il chakra inizia a ruotare intorno alle orbite degli occhi, cerca di infondere energia in essi, tutto il chakra di cui disponde viene convogliato al loro interno provando a risvegliare quell'abilità sopita nell'essere del Senjuu. Se ci fosse riuscito gli occhi andrebbero a subire un mutamento divenendo rosso cremisi, le pupille restano nere ma sopra di esse vanno a formarsi 3 piccole gocce nere chiamate tomoe, lo sharingan viene risvegliato<Io ti amo e oggi scoprirò se è vero o no>direbbe una volta risvegliata la sua seconda innata, deve mettere fine a tutto quanto una volta per tutte. [Chakra 117/120][Se Sharingan III][Equip in scheda]

20:01 Kurona:
  [Riva del Fiume> Cresta d'Alberi.] Non le importa davvero di avergli fatto male, male fisico s'intende ovviamente, tutte quello che Kurona desidera al momento, è ferirlo nell'orgoglio, fargli arrivare che non può avere nessuno. Ne Furaya, ne tanto meno lei, che appartiene di diritto a Yukio, suo padre. Lo ascolta parlare, ascolta le sue parole, tenendosi di lato a lui, senza mutare di una virgola quell'espressione dura e composta. Non le sta facendo male. Non la sta nemmeno lontanamente toccando con le sue parole, e lo si può intuire da quel velo apatico che le scende sul viso, da quel sorrisetto che si mostra, bieco, come una stanca risata: Chi può ferirla ora che è in pezzi? Ora che non più niente da cercare quando torna a casa? Ora che non ha più niente neanche da perdere in questo mondo? Forse un tempo, sarebbe stata più saggia nel non mettersi contro il mostro che lei stessa ha creato con le sue mani. Forse un tempo, avrebbe patteggiato- lusingato- avrebbe detto a Kurako di calmarsi e di parlarle, poichè quell'amore che prova nei suoi confronti, non è poi così lontano dall'amore che prova verso un altro uomo. Ma ora, quando con la coda dell'occhio vede le tre tomoe roteare e l'iride nocciola divenire fuoco puro, quel sorriso s'allarga, premuto tanto da far spuntar i canini superiori a ridosso di quelli inferiori -capra, cane, le mani si incrociano sul ventre mentre il viso soltanto, s'allunga leggermente verso la spalla, alzando il mento per guardar l'occhio di Kurako. Ma non c'è astio, come dimostrò a Katsumi quel giorno. Non c'è la paura di vederlo mutare in punte verso l'esterno dell'iride. Non c'è Enma, nella sua testa. Non ci sono flash, fitte, dolore-- c'è solo-- un incredibile voglia di buttarsi in pasto alle fiamme e venir divorata, reagire d'istinto, come una bestia minacciata dai forconi: E quell'occhio, quelle tomoe, son i forgoni addosso a Kurona. E il suo nome pronunciato, le parole, la sta stuzzicando e lei sta facendo ribollire il suo potere, rimanendo a circa quattro o tre metri da lui. Lentamente, non parla, trattiene una risata a denti stretti, facendo scivolare i capelli bianchi sulla schiena, su quel corpo che è utopia e che mai Kurako potrà davvero possedere. Non sen'è mai andato da lei. Vero, no? Vero. Nessuno sceglie Kurona. Nessuno sceglie Kurona, neanche se stessa. <Ku-ku-ku-ku---> Che, non lo sapeva, lei? Gli occhi si chiudono nella risata, creano grinze attorno agli occhioni vispi-- ride-- ride perchè piangere non le riesce più. Perchè non capisce il sentimento, la rottura, la frattura a quel rapporto che nel corso degli anni ha ferito Kurako e divertito questa donna infame. <N--n--> Dai denti stretti, tanto che le duole, esce l'incalzarsi di una frase-- non riesce-- non riesce ad andare oltre ne tanto meno a trattenersi dal voler fargli male. Vaga verso di lui, verso lo sguardo da sopra la spalla vaga-- per un momento par perdersi, par non trovar più la ragione che le scivola via dalle mani-- schiude le labbra in un moto dolce-- come un fiore morente. Trova sollievo? Mai. Vacui, spenti della loro luce vermiglia, si posano su Kurako e su quello sposarsi tra Sharingan e Legno. Ma come gli occhi incontrano quelli di Kurako, quell'energia cumulata -quella che SEMPRE, Kurona concentra a livello del terzo occhio, come un nodulo, una granata innescata- scoppia in fumea nera, immediata, dando sfoggio dell'abilità illusiva che Kurako fino ad ora aveva bellamente ignorato poichè mai, mai c'è stato modo di veder l'abilità di uno o l'abilità dell'altro. Come il vagare posseduto delle iridi si posa in quelli di Kurako, questa fumea che lo copre come una coperta fredda, trecentosessantagradi di possessione, la terra che si apre sotto i piedi dell'uomo cadendo in una voragine di schiena e vedendo a figura di Kurona scivolar via, in lontananza-- nulla muta nella visione, esso non si trova improvvisamente in altri luoghi, ma vedrà la terra che circonda i prati aprirsi sotto di lui, creparsi, corrodersi sotto i suoi piedi, e la sagoma di Kurona divenir siluhette il lontananza, su quel crepaccio-- come quando nel letto ti senti sprofondare-- è solo, più reale. Il ciel sereno mente, Kurako! Quanto potrebbe esser terribile morire sotto un raggio di sole? Nessuno, nessuno sta piangendo per te, neanche la somma Amaterasu. E cade di schiena, con mani e piedi troppo lontani dai bordi, guardando la riproduzione maniacale del mondo secondo gli occhi di Kurona. Potrebbe esser benissimo un jutsu-- un jutsu doton. O forse, no- O forse una di quelle diavolerie Kokketsu, sappiamo tutti che hanno assi nella manica che non mostrano. O forse no. Ogni singolo movimento e dettaglio riprodotto. Le pieghe sul bacino del fiume- il muoversi ozioso del vento negli alberi. Le foglie che volano, il filo d'erba -uno ad uno, ossessionata- che si muovono in direzione del soffiar del vento. Kurako, imbottigliato inevitabilmente, cade senza poter guardare verso cosa-- a discapito del suo carattere il primo dolore di questo jutsu -l'ignoto-. Fino a che non gli si lacera la schiena, talmente velocemente da sentir per primo ed ultimo, la spina dorsale spezzarsi come burro sotto un coltello caldo. E poi il bruciore degli organi-- Kurako-- Kurako non lo sta vivendo. Lui si vede come in fondo a quel precipizio, lui vede se stesso affondare, dimenarsi come un verme e poi star fermo trafitto da quello spuntone ligneo apposto nel centro del terreno, come un paletto. <Ironico--> E' la voce di Kurona-- sgradevole, graffiante-- Ironico che un Senju sia ucciso dal legno, non è vero? Ma lei non c'è, ci sei solo tu, tu con gli occhi sbarrati, un rivolo di sangue vomitato dalle labbra, nessuno ti piangerà Kurako. Non Furaya per cui rappresenti solo tristezza e pene. Non Akendo, che scommette su di te come fa un alcolista sui cavalli al Poligono. Non Kurona, che ora t'odia. Non tua madre. Non tuo padre, che ti disprezza. Non il tuo Kage, che hai tradito. Attorno a te qualcosa si muove, forse è lo scenario, lentamente, come una serie di scatti posti davanti ai tuoi occhi, vedi i giorni passare per quel cadavere, lo vedi divenire carne-- concime, cibo per gli avvoltoi-- guarda, guarda il tuo potere amato. Beccato via da becchi ricurvi e tozzi, e la carne abbandonar il tuo corpo ora in forze. Diverrai questo, come lo diverremo tutti. Tra il puzzo, palpabile, della decomposizione e degli escrementi- quelli del cadavere -il tuo- e quelli degli uccelli. Una morte senza onore? Una morte che non lascerà ne traccia, ne nome, ne riconoscimenti perchè non sei nessuno, nessuno di cui prendersi cura, al momento. Il tempo di chiuder una volta solamente gli occhi, per far si che lo scenario cambi e con lui, anche la tua morte. Attaccato al muro, mani e piedi-- è un muro della Magione dell'Arufa-- è umido, buio, quasi non ti ci vedi in queste condizioni. Il collo che penzola stancamente in avanti, qualcosa brilla-- a terra. E' il tuo sangue, vermiglio, denso, colora il pavimento come nuova pittura. Qualcosa manca su te stesso- la pelle, gli organi. Come un animale da macello sviscerato e scuoiato, nudo anche della sua stessa pelle che è stata strappata, a brandelli. Contro le pareti, a terra, fino vicino ai suoi piedi. Un topo, un secondo topo, lo mangiano dall'interno, rosichiano le pareti, attorno alle ossa, il primo muso ne esce-- portano occhi rossi, vispi, spietati, come quelli di Kurona. E come ne esce uno, saltando sul pavimento pietroso ed umido-- un fetido odore t'arriva al naso, in quelle ambientazioni maniacalmente create per farti male- per crearti uno shock- ne esce un altro, ed un altro, ed un altro, dieci, venti, cento, mille-- ti sembra quasi-- di esser mangiato vivo--. Kurona che-- non ha impedimenti di sorta mentre Kurako è imbottigliato nel Gen, compie il massimo dei metri raggiungibili nel restante tempo -mantenendo l'illusione per tanto che lui non è uscito- arrivando a trenta metri. Le spalle s'abbassano, gli occhi socchiusi in una striscia sottile. <Non.> . <Pronunciare.> . <Il. Mio. Nome.> Lo sussurra, schioccando la lingua contro il palato, in un suono basso, ma frizzante. [CK ON - 15/50][Illusione Demoniaca - Visione Infernale 2/4 - 2/4 Mantenuta e movimento massima distanza.][Gen 125 > 110 Sharingan Applicato]

Attendere fato per mini esito sulla riuscita dell'azione [K]

Kurona si trova in procinto di sfoderare le proprie arti illusorie, dotate di potenza a dir poco estrema per il livello della Kunoichi, in direzione dell'Uchiha acquisito, con tutto l'intento di fargli vivere una rapida e istantanea visione della sua stessa morte. Eppure, quello che non sa...è che lo sharingan posseduto dal Senjuu è in grado di ovviare alla debolezza presente nella sua mente. Difatti potrà ben vedere quel flusso di chakra che da parte di Kurona si agita violento in propria direzione, e una volta che questo si ritrova a bussare alle porte della sua mente...niente. Nessuna immagine, nessun genjutsu. Niente cambia per il Senjuu. Totalmente indenne ma altresi' conscio delle intenzioni della Chuunin. [ Mente di Kurako 110. Genjutsu di Kurona 125. Sharingan a III tomoe causa un diminuimento di 15 punti al genjutsu avversati, motivo per il quale si ritrovano valori statistici di 110 Vs 110. Da regolamento il genjutsu dev'essere superiore della mente per potersi avviare, motivo per il quale Kurako è indenne. ] [ Nel caso ora proseguiate, Turno di attacco Kurako, turno di difesa Kurona ]

Piccolo post scriptum per Kurona: La visione infernale non è un genjutsu che può essere in alcun modo mantenuto. Al 2/4 il bersaglio accusa per un istante e uno soltanto della visione della sua morte - in qualunque modo essa si presenti - ma non è un'immagine che in alcun modo può permanere oltre quel frangente di tempo.

Il fato va in pausa per una decina di minuti causa cena!

21:05 Kurako:
 Non muove nemmeno un muscolo, resta immobile dopo quelle parole per poi vedere un alone di chakra venirgli addosso, vede una strana energia cercare di intaccare la sua psiche ma senza riuscirci<Mh>non sente niente e non prova niente in quel momento, vede la ragazza spostarsi ma da qui ha capito anche un altra delle sue abilità ovvero le illusioni e con questa nuova informazione può procedere e andare avanti. Osserva la giovane allontanarsi per quei 30 metri mentre il Senjuu resta fermo, le braccia si alzano e le mani si portano all'altezza del plesso solare unendosi per formare i sigilli del drago, del serpente, della tigre, della scimmia e del cinghiale in rapida successione e più velocemente che può. Guarda la giovane andando a richiamare dal cuore un energia rossa, una luce di un rosso cremisi che comincerebbe a viaggiare verso la bocca dello stomaco dove si miscelerebbe con il chakra per richiamare l'elemento che forse lo caratterizza di più ovvero il Katon, l'elemento del fuoco che contraddistingue i membri di quel clan maledetto a cui ha sottratto un paio di occhi. Inizia a far muovere il Katon verso l'alto cercando di concentrarlo nella zona dei polmoni, agisce al loro interno cercando di mischiarsi con l'ossigeno presente in essi, si fonde facendo assumere ai suddetti polmoni un colorito rosso per via del calore presente in essi; la respirazione si fa più veloce, la schiena si incurva all'indietro, le dita della mano destra ovvero pollice e indice si porta a forma di cerchio sulla bocca in modo tale da prepararsi in modo totale a quello che sta per eseguire. Cerca di prendere un respiro profondo, immagazzina più aria che può per poi cercare di espellerla completamente ma qualcosa succede; nel momento in cui sta per buttare fuori tutta l'aria, tutto il fuoco che ha immagazzinato interrompe la tecnica senza farle avere una conclusione degna, non spende chakra, non spende niente. Ritorna diritto, in piedi, con lo sharingan ancora attivo a fissare la ragazza<Sono un assassino ma non uccido senza un motivo valido e ucciderti per capire cosa sia l'amore non è uno di questi. Preferisco vivere nell'ignoranza piuttosto che privare della vita una persona troppo debole per reggere un confronto con me ma ora capisco perchè sei tanto vicina a Yukio>prende un piccolo respiro prima di continuare a parlare<Tu sei debole, lui no...adesso è tutto chiaro>ecco la sua decisione, dopo quello che ha visto, attaccarla è inutile perchè ha sopravvalutato la giovane. [Chakra 114/120][Sharingan III][Equip in scheda]

21:34 Kurona:
 Vedere la propria illusione sgonfiarsi come uno stupido palloncino sputato in aria? Senza dubbio una brutta sensazione. Ma non c'è stupore nei suoi occhi, più una piega compiaciuta, le labbra che si curvano in stile "e stic*zzi", finendo per aprir le mani, con i palmi rivolti verso l'alto- soprendentemente -tanto in stile di Kurona- non si allontana ulteriormente da lui, quanto gli va in contro, quando alza il braccio, richiama la palla di fuoco, ponendo la mano in direzione della bocca- trenta metri fatti in un soffio, ma lui si blocca- lei no. I capelli che s'aprono nelle folate gelide del vento come serpi bianche, arruffati e lunghi tanto da carezzarle le spalle- sia che lui abbia finito di parlare- sia che non l'abbia fatto-. La mano destra ha lasciato cadere il cesto di fiori, oramai riverso in terra, alzandosi senza alcuna delicatezza -dimenticata, persa nell'illusione che s'è rivelata un buco nell'acqua?- afferrerebbe l'incontrarsi della veste con il collo, il pezzo centrale, lo arriccia tra le dita, dolce, alzandosi sulle punte e traendolo a se, per far sopperire quella distanza-- quella distanza tra le loro labbra. Forse, il fermarsi del tempo-- solo il suo secondo bacio in venticinque anni di vita, è un bacio di giuda-- forse vuol dar a Kurako quel che desidera- forse è un altro morso velenoso, da parte di quella serpe. Che lui l'abbia accettato -ovviamente-, si sospingerebbe lievemente contro di lui, inaspettata come una nevicata in piena estate, agisce per saziar se stessa, pugnalando senza saperlo, il cuore del Senjuu. La linguetta biforcuta sfora, docile, le labbra come petali composti si muovono, lo carezzano, così come fa ella con la gemella, fugace, dolce, china il viso di lato, trattenendo quel drappo come qualcosa da uccidere tra le dita. <Chissà se-- Furaya ha mai risvegliato in te sentimenti tanto diversi--> Kurona gli ha fatto provare amore, paura, nostalgia, riconoscenza, ora rabbia, odio, sdegno. Da madre, ad amante, ad amica-- ora--? Gli occhi si schiudono, sussurrando quelle parole come brezza calda sul volto, mentre lo sterno tocca quello composto e bollente dell'altro- non si trattiene oltre, lo lascia andare -sempre che l'abbia preso- assieme ad un sorriso appena accennato. <Mhn- chissà.> Lo ripete a se stessa, questa volta, muovendo un passo per scostarsi da lui, o almeno tentare di farlo. <Strano e oltremodo inutile sperar d'utilizzare Yukio come arma nella propria mano. In ogni caso--> La sinistra s'alza, con un sospiro lieve, quasi stanco, toccandosi con l'indice il centro degli occhi, sfiorandolo con l'unghia per grattarlo appena. <Non temere, ucciderò pur di arrivar ad esser più di quel che sono.> Kurona che non aveva mai ambito il potere-- agli occhi di Kurako, almeno, anche lei ora-- vuole di più di quel che ha. Più del sangue. Più della sua abilità illusiva, più-- più di quello che può avere una Kunoichi come molte altre. Schiude le labbra, piano, così come socchiude gli occhi, donando a Kurako il fianco e poi-- la sua sagoma. <Addio, Senjuu.> [CK ON][SE END]

21:52 Kurako:
 Non attacca e finisce di parlare, ha fatto il suo dovere, ha tagliato ogni legame con lei rendendosi libero da quella prigione chiamata Kurona, una prigione che lo ha tenuto in una morsa d'acciaio per anni, ha sofferto e odiato per tutto questo, l'ha odiata davvero così come la odia adesso ma solo perchè la ama e si sa, il confine tra amore e odio è molto sottile e lui è riuscito a sorpassarlo. Guarda la giovane avvicinarsi, ne segue i passi per poi venire afferrato e quel bacio, un bacio che accetta non riuscendo a fermarsi. Chiude gli occhi contribuendo a quello che sta succedendo, ottiene ciò che ha cercato di prendere con la forza 3 anni fa ma perchè? Perchè ottiene tutto questo? Non lo immagina, sa soltanto che la rabbia comincia a riaffiorare perchè le parole di un tempo tornano alla sua mente più recenti che mai, è tutto un gioco, uno stupido e insignificante gioco<Furaya...>pronuncia il nome della Nara come risposta a quella domanda, una domanda che gli viene posta dalla Kokketsu<Furaya...>il tono di voce si alza ulteriormente e la rabbia diviene palpabile sempre di più, può sentirla con le stesse mani<Questo è tutto un gioco per te, un gioco decretato dalle tue regole...già>un sorriso mentre anche lui si distacca dalla ragazza, si allontana mettendo le distanze di appena un paio di metri<Bisogna rispettare le tu regole e niente di più, questo mi dissi 3 anni fa. Perchè continui a giocare con me? Qual'è il tuo divertimento? Sappiamo entrambe che questo bacio non aveva un significato ma allo stesso tempo non ho idea del suo reale motivo>non lo capisce ma sta cercando di farlo, vuole capire fino in fondo il comportamento della ragazza, capire come muoversi, come agire, cosa dire, vuole essere un passo avanti a lei. Il potere torna nuovamente nella sua vita e questa volta anche in quella di Kurona, desidera più di quello che è e questa è un altra vittoria, lei è come lui alla fine, tutti lo sono, basta solo dimostrare quanto siano dei deboli e insignificanti...proprio come fece Akendo tanto tempo fa con lui<Addio?>domanda nervoso, non può lasciarla andare, non senza le risposte<Rispondimi Kurona, perchè?>non lascia che vada via, non lo permette ma non la tocca, non vuole stare al suo misero giochino. [Chakra 111/120][Sharingan III][Equip in scheda]

22:16 Kurona:
 Le spalle s'abbassano, docile, dando la schiena in direzione di Kurako che la ferma a parole soltanto. I capelli che s'abbassano lungo la spina dorsale lasciata nuda, minuta, ripiegandosi verso l'interno del torace ma solo lievemente. Gli occhi che si dirigono verso il basso, verso il bacino dell'acqua, lasciandogli intravedere le labbra strette, gli occhi bassi: Perchè, Kurona, gioca con lui in questo modo? Non è toccata ne incattivita da ciò che le dice-- le parole di lui, i suoi gesti, le scivolano addosso, incapacitata a sentir null'altro che la tristezza degli spettri passati. Non apre bocca, per lunghi minuti, rimane solo a sentir il suo respiro-- a sentir il vento carezzarlo, a sentir le sue parole, come pronuncia il nome di Furaya, come pronuncia quelle domande. La sinistra si discosta dal costato, posando la punta delle dita sulle labbra- ha sentito il suo calore, dopo tempo immane. Non ha sentito nemmeno il calore delle labbra di Yukio l'ultima volta che s'è accostata a lui, per colpa delle bende che creano un velo insensibile tra i suoi nervi e la fonte di calore altrui. Rimane così, le carezza, petali dolci. Ne assapora il gusto, dolce, chiudendo nuovamente gli occhi. <...> Il capo che s'alza lentamente, abbassando la mano, posandola sullo sterno. <Ti ho dato tempo di scegliere. E del resto, avevi ragione. Tu non hai mai neanche chiuso con lei. Non hai neanche pensato, di scegliere me.> La lingua slitta sul palato, alzando lievemente il mento. Forse così piccola e minuta, da poter contenere poche contatissime emozioni. Riposa gli occhi, il cranio stretto in una morsa che duole ininterrottamente. <Allora-- allora perchè io dovrei considerarti più di un giocattolo, mentre per te son solamente una boccata d'aria fresca nella tua relazione?> Come lui stesso ha detto: non è mai neanche andato via da Furaya. Il che vuol dire che Kurona è stata solo una tappa, in questi tre anni, lui non ha neanche mai vacillato nel loro rapporto. Non ha mai neanche pensato a lei, se non come la maligna strega che gli ha reso il cuore una poltiglia informe. Deglutisce, piano, compiendo un passo, leggero. < Non fate altro che cercare la mia sofferenza. Tutti. Siete bestie che si sfamano d'amore in seno alle donne. E io vi do solo odio, solo odio- Non meritate nulla che sofferenza e odio.> .. <Torna da lei, non mi cercare più. Se ti vedrò alla Magione, comunicherò la tua presenza come fortemente sgradita.> Addio, Kurako. Cosa si prova a perdere la donna che ami? Non lo guarda, non le interessa altro. Kurako non è nulla di diverso a quello che ha già perso, più di una volta. [CK ON]

22:34 Kurako:
 Ne ascolta le parole, ne incrocia lo sguardo, resta in piedi dinanzi alla Kokketsu che continua con il suo vociare, continua con le sue parole mirato a distruggere una psiche oramai piegata, contorta da anni passati sotto le torture degli eventi del tempo ma quelle parole non lo toccano, è vero, non ha lasciato Furaya, ci ha pensato ma non lo ha mai fatto, cosa ci avrebbe guadagnato? Sarebbe rimasto solo, avrebbe perso una compagna mentre Kurona avrebbe continuato a sbavare dietro il tessai senza degnare di uno sguardo il Senjuu e quest'ultimo avrebbe continuato a soffrire pentendosi delle proprie decisioni giorno dopo giorno finendo per desiderare la morte al posto della vita e del potere<Non ho mai cercato il tuo odio perchè tu mi hai sempre fatto sentire bene, per questo mi sono innamorato di te e...quando sono venuto alla magione tre anni fa volevo lasciare tutto, lasciarmi il passato alle spalle>comincia a raccontare un pezzo della sua storia in questi 3 anni, ciò che ha pensato e fatto<Quando mi hai detto di essere legata a Yukio mi hai effettivamente distrutto ma abbandonare tutto per raggiungere un qualcosa di irraggiungibile sarebbe stato stupido. Avrei procurato dolore a me e un fastidio a te; ti ho lasciato andare continuando ad amarti ma allo stesso tempo ho cercato di continuare la mia vita per quanto incompleta fosse e lo è tutt'ora. Tu non lo capisci o forse non lo vuoi capire, forse non riesco a dimostrare bene cosa riesce a scaturire in me per pensare questo, per pensare che io voglia il tuo dolore. Odiami pure se ti fa sentire meglio, fallo, non ho niente in contrario ma da oggi non ti cercherò più, ti eliminerò dalla mia vita per sempre>si volta dandogli le spalle, ha finito di parlare, ha finito di dire tutto quanto, lei non capisce e lui non riesce a spiegarglielo, basta così. Ha deciso così, gli fa male, si sente sprofondare letteralmente ma non può fare altrimenti, è l'unica decisione possibile da prendere per poter vivere in pace con il mondo anche se non con se stesso. [END]

Kurona e Kurako dopo tre anni, s'incontrano, scontrano, insultano.
Kurona dice a Kurako di non poter amar una altro uomo all'infuori del tessai e lui le confessa di non aver mai lasciato Furaya.
Un bacio d'addio chiude un lungo diverbio che parla d'amore non corrisposto.

-it's really finished?-