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La Volontà del Fuoco

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con Furaya, Takua

23:30 Furaya:
  [Monte dei Volti] Manca ancora un Volto da ricostruire, a differenza dei sei che, fino a poco tempo prima, erano esplosi sotto le bombe degli alleati di Ryota. Fortunatamente, tutto sembra sistemarsi pian piano, a partire dalla scala che conduce ai Monti stessi, finalmente ricostruita. Sta salendo proprio queste ultime, affinché possa avvicinarsi al primo volto, quello di Hashirama Senjuu. Indossa un paio di pantaloncini neri, un kimono dal colore violaceo con il simbolo del Clan Nara tra le scapole, nascosto dai capelli rosei, arrivanti sino a metà schiena. Le mani sono coperte da un paio di guanti a mezze dita, con la lamina in metallo sul dorso. Ai piedi, porta un paio di sandali ninja, anch'essi neri, arrivanti sin sotto le rispettive ginocchia. Tra i capelli, compare il coprifronte della Foglia. Contro il fianco mancino, mediante una cintura nera in pelle, vi è la Katana chiusa nell'apposito fodero. Attorno alla coscia destra, invece, vi è una Tasca Porta Kunai e Shuriken, accompagnata da una Tasca Porta Oggetti posta al di sopra del gluteo, dal medesimo lato. Sui polsi, vi sono due Fuda, coperti dalla manica, all'interno dei quali ha sigillato la Falce e la Zanbato. Gli occhi azzurri si guardano attorno, cercando di capire se sia lì da sola oppure vi sia qualcun altro. Gli attrezzi sono stati lasciato lì in giro, dal momento che gli operai non hanno ancora finito di lavorare. Manca un solo volto, appunto. Tuttavia, non dovrebbero arrecar fastidio alla giovane, la quale è lì soltanto per prendere aria, per rilassarsi e non pensare ai problemi che l'hanno assillata per così tanto tempo. [Chakra ON]

23:36 Takua:
  [Monte dei Volti - Zona Superiore] Si trova sopra, alla piazzola da cui è possibile vedere tutto il villaggio. Ora la pioggia ha lasciato quello strano odore di umido, e tira un aria un poco fresca. E' vestito completamente di nero, come al solito, con l'unica differenza che il suo consueto abito è coperto da un mantello nero che gli arriva fino alle caviglie, il cappuccio copre il volto. La manica sinistra è l'unica che copre l'arto sinistro, mentre quello destro è ben visibile. Un ragazzino: capelli biondi, occhi azzurri come il mare. Dalla sua bocca si esalano respiri forti, mentre i piedi hanno fatto due solchi grossi nella terra umida. Non indossa nulla di particolare, tranne un porta Kunai alla cintola con all'interno un Kunai. Le due mani sono strette a preghiera, con l'indice e il medio della mano sinistra leggermente alzati e quelli della destra idem, un poco più bassi: il sigillo caprino. <Ancora!> Chiude gli occhi e respira affannosamente. Osservando meglio, si nota che il vestito è bagnato fradicio, segno che è lì da un po, e il mantello è sporco di terra [Kunai 1]

23:57 Furaya:
  [Monte dei Volti] Continua a salire, scalino dopo scalino. Passo dopo passo. Non ha fretta alcuna. Le manca poco, però, per arrivare alla piazzola dalla quale si vede tutta Konohagakure. Arrivata in cima, scandaglia la zona, riuscendo a notare una figura vestita totalmente di nero. Le varie situazioni che ha vissuto le hanno insegnato a non fidarsi immediatamente della gente. Men che meno ora, con la "Maledizione" che pende sulla sua testa. Non può legarsi a nessuno, preferendo l'esser distaccata al fare amicizia. Adempierà semplicemente al suo ruolo all'interno del Villaggio e nient'altro, come ha promesso. Quindi, una volta adocchiato, non riconoscendolo proprio per via degli abiti scuri che porta addosso, e anche perché -poco ma sicuro- non lo conosce, lo scruta. <Buonasera.> Un saluto cordiale il suo, seppur il tono sia prettamente serio. Non accenna ad un sorriso, poiché prima vuol capire se si tratta di una persona innocua o meno. Di certo, qualora non lo fosse, non starebbe lì con le mani in mano. Sbatte le ciglia, fermandosi sopra al primo gradino, senza avanzare ulteriormente. Le spalle son rilassate, esattamente come il resto del corpo, affinché possa apparire meno minacciosa possibile. Le armi, del resto, sono tutte conservate negli appositi foderi e custodie. <Allenamento?> Chiede innocentemente, come se niente fosse. In fondo, vuol farsi gli affari altrui per il semplice fatto che quello è il suo lavoro. Nonostante siano in tempo di pace, la prevenzione non è mai troppa e capire fin da subito chi si ha di fronte, è cosa buona e giusta. Soprattutto per lei. Ferma, dunque, attende una risposta da parte di questi, senz'aggiunger nient'altro a quanto già detto. [Chakra ON]

00:03 Takua:
  [Monte dei Volti - Zona Superiore] Spalanca gli occhi davanti a lui, guardando a terra: non si era minimamente accorto della presenza di un'altra persona tanto era preso a fare le sue cose. Ora nel tentativo di girarsi, scivola leggermente ma rimane in piedi, facendo una figura un po goffa. Il respiro continua ad ad essere un po pesante, ma solo ora solleva lo sguardo sulla tatuatrice: nella sua mente molti collegamenti, la osserva da capo a coda, la schiena leggermente inclinata, le gambe un po divaricate e flesse, come se dovesse spiccare un balzo <Sera...> Socchiudendo lo sguardo. Si toglie lentamente il cappuccio; forse si è accorto solo ora che ha smesso di piovere <E tu sai dirmelo?> La sua voce è calma, pacata, quasi malinconica e profonda, ma severo è il volto come lo sguardo <Porti il simbolo di questo villaggio. Tu sai cos'è la Volontà del Fuoco?> Ora serrandosi sospettoso leggermente nelle spalle <Sei un Ninja di Konoha?>

00:29 Furaya:
  [Monte dei Volti] Lo sguardo resta sull'Hanagawa. Alla prima domanda di questi, starebbe già per replicare con un'altra domanda, poiché non ne comprende il significato. Socchiude le labbra, lasciando ch'egli concluda. Non distoglie da questi l'attenzione, <La Volontà del Fuoco ha molteplici significati. Può essere intesa come un insieme di regole.> Gesticola con la mandritta, spostando il proprio peso corporeo da una gamba all'altra. <Oppure come la Volontà dell'Individuo di lottare per ciò che maggiormente desidera, egoisticamente.> Non le sembra necessario spiegare, poiché chiunque cerchi il Potere e, quindi, maggior forza, non si preoccupa di far soffrire gli altri, pertanto è egoista. <Per te, cosa vuol dire?> Non accenna a spiegare ciò che vuol dire per lei, bensì si è mantenuta sul vago. Come detto finora, ha molteplici significati, almeno da quello che lei è riuscita a capire. <Porto il Simbolo di questo Villaggio perché sono pronta a battermi per esso, anche a costo della vita.> Afferma quanto appena detto con onore, come se fosse tornata indietro nel tempo, quando fece il discorso, appena ''promossa'' a Consigliere del Villaggio. Non compare, come prima, alcun sorriso sulle di lei labbra, le quali restano socchiuse, pronte a spiccicar parola, qualora ve ne sia l'occasione o la necessità. <E' questo che vuol dire essere un Ninja e portare questo coprifronte.> Solleva il braccio destro verso l'alto, indirizzando il pollice della mano corrispondente verso il sopracitato coprifronte, tenuto tra i capelli rosei. <Almeno per me. Ognuno ha un proprio Credo Ninja da seguire.> Anche per quello, insomma, dipende da persona a persona. <Il tuo quale è?> Chiede, poiché in fondo è di questo che stanno parlando e approfondire un simile discorso non è qualcosa di malvagio, anzi di molto positivo. Non lo affrontava da parecchio tempo con qualcuno. <Sono Furaya Nara. Jonin e Consigliere del Villaggio della Foglia.> Presentazione ufficiale, cosa che praticamente non faceva quasi mai.. prima della Guerra. Quest'ultima ha lasciato profondi solchi dentro di lei. L'ha distrutta e l'ha cambiata, ricreandola. <Non vedo Coprifronti. Sei un comune cittadino o un Allievo?> Ennesima domanda, come sempre per farsi gli affari altrui. [Chakra ON]

00:39 Takua:
  [Monte dei Volti - Zona Superiore] Ascolta attentamente il fare della ragazza, e diffida sempre più ad ogni parola prununciata: sarà la differenza d'età o altro? Rimane dunque immobile, il mantello gli copre ancora praticamente tutto il busto. Alle presentazioni, ricambia <Takua... e basta.> Nara? Conosceva la famiglia dell'ombra solo per sentito dire, non ne aveva mai incontrato uno. <Molteplici... significati?> Cerca di capire, di comprendere, ripete le parole della Jonin <No! Non è quella la volontà che intendo!> ovvero quella dell'egoismo. Sospira <Per me... non vuol dire nulla... Per mia sorella, voleva dire qualcosa. Ma la guerra l'ha portata via. E nessuna dannatissima volontà me la riporterà indietro.> Imputandosi con i piedi ancora un po nella terra, stringendo i pugni. La sua figura rimane quella di prima, seria, ma è un ragazzo, il suo lato umano si può vedere: non è un automa. <Io non ho nessun credo...> Al commento sul coprifronte, annuisce <Allievo. Dopo la guerra, ho fatto un lungo viaggio per tornare a Konohagakure.> La ragazza dai rosati capelli non è più alta di lui, ma questo non signfica nulla: Takua sa bene che è un dialogo tra un leone e un piccolo cucciolo. <Consigliere... del villaggio?> Alza un sopracciglio dubbioso <Essere un Ninja significa uccidere? E' come dice quello Hyuga?> Prendendo una pausa <Essere un Ninja signfiica solo portare la morte a chi ti attacca? Solo questo?> Mostri: vede mostri con coprifronti.

01:01 Furaya:
  [Monte dei Volti] Alla di lui presentazione, muove il capo per annuire. <Mi farò bastare Takua.> In fondo, il cognome non ha importanza, per ora. O, quantomeno, non è interessata alla presentazione, quanto al discorso della Volontà del Fuoco e del Credo Ninja. <E allora cosa intendi?> Ribatte, piegando le sopracciglia con fare interrogativo. Riprende a camminare in sua direzione ma, anziché fermarglisi di fronte, si sposta verso destra. Così facendo, non solo lo evita, ma lo supera persino. Le gambe vengono divaricate e, successivamente, lievemente piegate verso il basso, tanto quanto basta per imprimer in esse abbastanza forza per spiccare un balzo. Una volta caricate, quasi fossero una molla, le distenderebbe totalmente, cosicché possa spingere il proprio corpo verso l'alto, sulla sommità della Testa di Hashirama Senjuu, la quale non dovrebbe essere molto distante dalla piazzola, essendo la prima testa del Monte dei Volti. Una volta arrivata sulla stessa, le gambe vanno a piegarsi nuovamente, in modo tale che possa sedersi lì sopra e osservarlo dall'alto. E' una delle poche teste che, durante la Guerra contro Ryota, ha subito meno danni delle altre. <La Guerra porta via molte cose.> A lei ha portato via la Sanità Mentale. Bello, eh? <Purtroppo, il nostro mondo è in continuo conflitto. Possiamo fermare le guerre soltanto combattendo. Abbiamo provato con la diplomazia, ma non è mai servito.> Con Ryota, poi, la diplomazia sarebbe servita a che cosa? A nulla. Ha attuato quel piano fino a renderlo perfetto, lavorandoci per dieci anni. <Non sei l'unico ad aver perso qualcuno in battaglia, Takua. Anziché pensare alla Vendetta o al fatto che nessuno te la riporterà indietro, perché non pensi a portare avanti la Volontà di tua sorella?> Domanda, forse un po' dura nel tono, ma comunque vuol essere certa ch'egli capisca il di lei discorso. Non ci sta girando attorno, poiché non è tipa da farlo, proprio perché il suo è un discorso serio e vuole farglielo capire nel migliore dei modi. <Stai studiando per diventare Ninja?> Perché se è un Allievo che vuol diventare Ninja, non avere un Credo non è del tutto normale. <Consigliere del Villaggio. Dovresti aver studiato la storia del Villaggio. Inizialmente, successivamente all'Hokage, eravamo in quattro. Io, Kyoshiro Senjuu e Daiko Hyuuga. Questi ultimi non so che fine abbiano fatto.> L'ultimo è anche il suo ex marito, non c'è da meravigliarsi che non sappia dove sia finito. <Non sempre essere un Ninja vuol dire uccidere. Ho già affrontato questo discorso in passato ed è stato piuttosto acceso.> Yaran. Quel tipo l'aveva fatta innervosire tantissimo. <Essere un Ninja vuol dire lottare per ciò in cui si crede, difendendo il proprio Villaggio fino alla morte. Se qualcuno lo attacca, hai l'obbligo di difenderlo. Non sempre vuol dire uccidere. Io stessa non ho mai ucciso per diletto, bensì soltanto se necessario. Non mi piace farlo, ma se è indispensabile, va fatto.> Lei, almeno, la vede da questo punto di vista. Ognuno ha il proprio modo di pensare. [Chakra ON]

23:18 Furaya:
 Alla di lui presentazione, muove il capo per annuire. <Mi farò bastare Takua.> In fondo, il cognome non ha importanza, per ora. O, quantomeno, non è interessata alla presentazione, quanto al discorso della Volontà del Fuoco e del Credo Ninja. <E allora cosa intendi?> Ribatte, piegando le sopracciglia con fare interrogativo. Riprende a camminare in sua direzione ma, anziché fermarglisi di fronte, si sposta verso destra. Così facendo, non solo lo evita, ma lo supera persino. Le gambe vengono divaricate e, successivamente, lievemente piegate verso il basso, tanto quanto basta per imprimer in esse abbastanza forza per spiccare un balzo. Una volta caricate, quasi fossero una molla, le distenderebbe totalmente, cosicché possa spingere il proprio corpo verso l'alto, sulla sommità della Testa di Hashirama Senjuu, la quale non dovrebbe essere molto distante dalla piazzola, essendo la prima testa del Monte dei Volti. Una volta arrivata sulla stessa, le gambe vanno a piegarsi nuovamente, in modo tale che possa sedersi lì sopra e osservarlo dall'alto. E' una delle poche teste che, durante la Guerra contro Ryota, ha subito meno danni delle altre. <La Guerra porta via molte cose.> A lei ha portato via la Sanità Mentale. Bello, eh? <Purtroppo, il nostro mondo è in continuo conflitto. Possiamo fermare le guerre soltanto combattendo. Abbiamo provato con la diplomazia, ma non è mai servito.> Con Ryota, poi, la diplomazia sarebbe servita a che cosa? A nulla. Ha attuato quel piano fino a renderlo perfetto, lavorandoci per dieci anni. <Non sei l'unico ad aver perso qualcuno in battaglia, Takua. Anziché pensare alla Vendetta o al fatto che nessuno te la riporterà indietro, perché non pensi a portare avanti la Volontà di tua sorella?> Domanda, forse un po' dura nel tono, ma comunque vuol essere certa ch'egli capisca il di lei discorso. Non ci sta girando attorno, poiché non è tipa da farlo, proprio perché il suo è un discorso serio e vuole farglielo capire nel migliore dei modi. <Stai studiando per diventare Ninja?> Perché se è un Allievo che vuol diventare Ninja, non avere un Credo non è del tutto normale. <Consigliere del Villaggio. Dovresti aver studiato la storia del Villaggio. Inizialmente, successivamente all'Hokage, eravamo in quattro. Io, Kyoshiro Senjuu e Daiko Hyuuga. Questi ultimi non so che fine abbiano fatto.> L'ultimo è anche il suo ex marito, non c'è da meravigliarsi che non sappia dove sia finito. <Non sempre essere un Ninja vuol dire uccidere. Ho già affrontato questo discorso in passato ed è stato piuttosto acceso.> Yaran. Quel tipo l'aveva fatta innervosire tantissimo. <Essere un Ninja vuol dire lottare per ciò in cui si crede, difendendo il proprio Villaggio fino alla morte. Se qualcuno lo attacca, hai l'obbligo di difenderlo. Non sempre vuol dire uccidere. Io stessa non ho mai ucciso per diletto, bensì soltanto se necessario. Non mi piace farlo, ma se è indispensabile, va fatto.> Lei, almeno, la vede da questo punto di vista. Ognuno ha il proprio modo di pensare. [Chakra ON]

23:28 Takua:
  [Monte dei Volti] <Se lo sapessi, non lo chiedere no?> Inclinando leggermente il capo, dubbioso per un secondo. Quando lei si avvicina e lo sorpassa leggermente, sente un brivido che gli corre lungo il braccio sinistro. Si impunta con i piedi nel fango, osservandola mentre si allontana con un enorme balzo. Socchiude gli occhi, sottili come la notte, azzurri come il cielo chiaro che c'è adesso. La pioggia ha lasciato il posto ad una notte tranquilla e serena, con qualche nuvola. <Soltanto combattendo? E' questo il credo di Konoha?!> Alzando leggermente la voce in modo che lei lo senta anche a quella distanza. Il giovane iniza ad agitarsi un poco, come ogni ragazzo della sua età, ma lo fa con una convinzione invidiabile. <Il fatto che qualcun altro abbia perso qualcosa non mi fa stare meglio, consigliere!> Traddando la sua carica politica. <Non so qual'era la volontà di mia sorella> Digrignando i denti e guardandola fissa negli occhi, con i pugni serrati <Sto studiando per diventare un Ninja come mia sorella, si> Affermando, e subito risponendo alle successive parole <Mi sembra di essere circondato da macchine, Nara!> Indicandola con il dito da quella distanza <Hyuga, Nara... che differenza c'è se tutti possono uccidere in nome del villaggio? Questo non è giusto.> Finendo e aspettando risposte. Un tipetto caratteristico: si vede che la guerra l'ha trosformato in qualcosa di aggressivo, anche se è capibile quanto la sua mente lavori su questi concetti.

23:56 Furaya:
  [Monte | Testa Hashirama] Sedutasi sulla testa del Primo Hokage, scruta la figura del giovane. Le gambe sono piegate a mo' di indiano, le spalle rilassate e le braccia piegate al di sotto del seno. <Mmmh..> Non ha voglia di discutere, se deve essere sincera. D'altro canto, la guerra è appena terminata. Il suo Incubo Peggiore è stato finalmente sdradicato, seppur le cicatrici di quest'ultimo resteranno sul suo corpo per tutta la vita. Sospira, scuotendo lievemente il capo, prima di tornare ad osservarlo. Districa le braccia, portandole oltre la propria schiena, poggiando a terra i palmi, così da tener altresì la colonna vertebrale un poco piegata all'indietro. Lo sguardo vien rivolto verso il cielo, anche se, ovviamente, lo sta ascoltando eccome. <No.> Replica subito alla domanda relativa al Credo di Konoha. <Stai fraintendendo.> Aggiunge, abbassando lo sguardo per un istante. <Posso chiederti cosa vuol dire, per te, essere Ninja?> La domanda, teoricamente, l'ha già posta, tuttavia vuol apparire quanto meno cordiale, poiché nota il suo modo di scaldarsi. Anche se, in realtà, il tono è gelido. E' tornata quella di un tempo, prima e durante l'Accademia Ninja. Quella di tre anni prima. Gelida, nascondendo le emozioni sotto una maschera invisibile, ma che solo lei sa di possedere. Ricorre agli insegnamenti del padre, istintivamente. Una parte di lei non voleva mettere fine alla di lui vita, ma era consapevole che andava fatto. Aveva giurato di dargli, almeno, il Colpo di Grazia. E lo ha fatto. Ha riposto la propria fiducia nella forza degli altri, il ché è qualcosa di relativamente vigliacco, se non fosse che, dopo mesi, si è autoconvinta di essere debole e del fatto che rischiare la propria vita, non portava Konohagakure e l'Alleanza Ninja alla vittoria. <Neanche a me fa stare bene, Takua. Tuttavia, è quel che è successo. Non pensarci, non parlarne.. Non farà dimenticherà ciò che la Guerra ci ha portato via.> Spiega, portando gli occhi azzurri in quelli del medesimo colore di lui. <Volevo fermare questa Guerra a tutti i costi, prima che cominciasse. Sapevo chi fermare, ma non avevo né i mezzi né la forza necessaria per farlo. Al mio posto, cosa avresti fatto?> Ora pare scaldarsi un pochetto lei, seppur stringa soltanto i pugni, mantenendo le mani poggiate al suolo, con la schiena piegata appena all'indietro. Altre domande, comunque, si susseguono alle precedenti, affinché possa capire come il giovane ragioni. Inutile parlare se non sa come affrontarlo né come "prenderlo". <Non ho mai detto che tutti possono uccidere, indiscriminatamente, in nome del Villaggio. Stai fraintendendo, te l'ho detto.> Tono duro, serio. <La Guerra non è giusta, Takua. Nonostante ciò..> Scrolla le spalle, lasciando la frase in sospeso, come per fargli capire che non ci son bisogno di parole per concluderla. [Chakra ON]

00:12 Takua:
  [Monte dei Volti] Scrolla un attimo le spalle per una piccola folata di aria che arriva dalla direzione opposta al suo sguardo, alzandogli leggermente il mantello nero. Ascolte le sue parole, e non comprende, non capisce, abbassa il tono perché ormai non si stupisce più di queste risposte <Fraintendendo? Io non credo...> Incrociando le braccia al petto, continuando a guardarla da sopra la testa dell'Hokage. Osserva il cielo anche dietro Furaya, blu... si perde nel guardarlo, quante cose affiorano nella sua mente, quanto il suo passato lo plasma, lo contagia. <Essere un Ninja per me vuol dire diventare forte tanto da riuscire a proteggere qualcun altro. Se fossi stato un Ninja...> Guardando bieco in un'altra direzione, lasciando a metà la frase. <Esattamente. Non serve pensarci...> Alza nuovamente un sopracciglio <Non è forse il passato che ci rende ciò che siamo oggi? Ormai è troppo tardi per non pensarci.> Ascolta il suo dire <Chi è colui che si rende conto dei propri limiti e non tenta di superarli? Chi è colui dice di non riuscire a fare una cosa e non ci prova?> Prendendo un secondo di pausa <Io non sono voi, Furaya-sama. I mezzi e la forza non fanno la volontà, o sbaglio? Io non sono qui per giudicare le vostre azioni... Penso che quello spetti a voi> Sospirando e riprendendo un secondo il fiato <Si... la guerra non è giusta...> Ora muovendosi in direzione della ragazza, arrivando alla ringhiera che li divide dal paesaggio sottostante, osservando tutta Konohagakure <Ma chi è che lancia il Kunai, se non un Ninja?> Continuando a guardare quel paesaggio, il vento che muove i suoi abiti. Gli occhi sono leggermente gonfi, ma sembra aver riacquistato tutta la calma in corpo: ora appare distaccato <Voi assomigliate molto a mia sorella...> [Porta Kunai | 1 Kunai]

00:39 Furaya:
  [Monte | Testa Hashirama] Scrolla le spalle, poiché di ribattere non sembra averne intenzione. Secondo lei, sta fraintendendo. Punto. La sua successiva risposta, però, le fa aumentare i battiti cardiaci. Essere Ninja vuol dire diventare sempre più forti per difendere le persone a cui si tiene. Sgrana appena gli occhietti, mordicchiandosi il labbro inferiore in un gesto involontario, che ormai fa abitualmente ogni volta che si sente nervosa. E le ultime vicende non l'aiutano a restare calma, neanche alla fine della guerra. <Se fossi stato un Ninja..> Riprende la di lui frase, facendo sì che i battiti cardiaci ritornino normali e che i canini smettano di torturare il labbro inferiore. <..non è detto che sarebbe bastato.> E lei ne ha la dimostrazione pratica. E' una Ninja, una Consigliera.. Eppure, chiunque le sta attorno, muore. Chiunque sia legato a lei, ha la fine già scritta. O questo, almeno, è ciò che le hanno fatto capire. <Sono un Ninja..> Appunto. <..eppure ho visto morire molte delle persone a cui tenevo. Senza poter far niente per evitarlo..> Un profondo sospiro, prima di riprendere a parlare. <..con ciò non ti sto dicendo che diventare Ninja sia sbagliato. Anzi! Io credo fermamente nel ruolo di noi Ninja.> Spiega, sbattendo le ciglia, distogliendo lo sguardo e portandolo verso il Villaggio sottostante. <Però, dovrai essere consapevole del fatto che non puoi contare sempre e solo sulle tue spalle.> Come fece lei, addossandosi responsabilità non proprie, pensando di poter fermare la guerra da solo, per mera questione di orgoglio. <Il passato può renderci più forti.> Annuisce, però, alle sue spiegazione, senza rispondervi. E' corretto quanto detto finora e non si sente di ribattere. <Togli quela sama. Avremo quasi la stessa età.> Obietta, poiché è qualcosa che ha sempre odiato il fatto che le venga dato del ''lei'' o comunque venga trattata meglio solo perché ricopre un ruolo piuttosto importante. Non è per quello che vuole Rispetto. <Non sei me, ed è corretto. Non puoi né vuoi giudicare le mie azioni.. e ti do ragione. Ma io ti rivolgo lo stesso la domanda: se fosse stato il tuo migliore amico, addirittura tua sorella..> Il tono si fa sempre più serio, spingendolo a ragionarci su. <..o tuo padre il fautore di questa Guerra appena conclusasi..> Un ennesimo sospiro, mentre solleva il braccio destro, passandoselo tra i capelli rosei sulla fronte, spostandoli. <..cosa avresti fatto?> Praticamente, il tutto potrebbe riassumersi in: "Cosa avresti fatto al posto mio?". <Perché?> Un'unica parola per rispondere alla sua ultima constatazione. [Chakra ON]

00:54 Takua:
  [Monte dei Volti] Osserva tutto il villaggio: le luci, il suono caldo della città, la gente che parla, che ride... da qui su, si vede tutto e non si sente nulla. Da qui su, ci si sente dio <Oppure sarebbe potuto bastare... Se avessi avuto una possibilità, l'avrei sfruttata, Consigliere!> Guardandosi ora le mani mezze sporche, stringendole a pugno con forza <Essere un Ninja è superare la fatica, il dolore, l'oppressione del corpo per salvare le persone a cui teniamo, che vogliamo nella nostra vita. Che motivazione c'è se dopo tanti sforzi, non si riesce a fare nemmeno quello?!> Battendo con forza un pugno sulla ringhiera: non sembra molto agitato, ne nervoso. <Vedere morire così tante persone e non fare nulla per salvarle, allora a cosa serve quel coprifronte?> Alludendo al coprifronte portato dai Ninja rappresentante il villaggio di origine <E su quali altre spalle, allora...> Lasciando che le braccia ora cadano lungo i fianchi, gli occhi scendano verso il basso a guardare lo strapiombo. La domanda pare inaspettata, il ragazzo sta in silenzio un poco per rifletterci. Dopo un po proferisce <Io credo che ogni persona agisca per un motivo... avrei cercato di comprendere quel motivo e cambiarlo. Ma se intende...> correggendosi poi <IntendI, che neanche questa cosa potrebbe servire...> Scuote la testa <Io... non lo so. Lo ucciderei, perché colui che vuole causare una guerra, merita solo questo. E noi reduci paghiamo le sue conseguenze. Avrei ucciso mia sorella, se fosse servito a salvare altri fratelli e sorelle nella terra del fuoco. Ma mi sarei ritenuto un mostro, perché ho levato la vita alla cosa più cara per me...> Alla seconda frase, fa un leggero sorriso di imbarazzo <Ti assomigliava fisicamente, e anche lei faceva questi discorsi... Mi ha affidato la sua Volontà del Fuoco. Io però non so cosa intendesse...> [Porta Kunai: 1 Kunai]

01:11 Furaya:
 Da lì su, ci si sente sicuri e appaganti. Si può osservare il Villaggio come se non se ne facesse parte; come se si fosse esterni. Lo ascolta. Lo vede sbattere quel pugno contro la ringhiera. Quanti pugni ha sbattuto lei nel vano tentativo di ergersi - in potenza - sopra suo padre? E quante volte si è fatta del male, anziché migliorare la situazione? <E' la stessa cosa che mi chiedo anche io, Takua.> Espira, volgendo lo sguardo in alto, verso il cielo notturno, seppur coperto parzialmente dalle nubi. <A cosa è servito tutto questo?> Il tono si fa quasi malinconico, nostalgico. <Difendere con le unghie e con i denti le persone che si amano..> Comincia ad alzarsi in piedi, pian piano. <..e poi vederle morire.. man mano..> Gesticola appena con la man destra, mentre le gambe si raddrizzano, portandola in posizione eretta. <..l'una dopo l'altra..> Ultime parole proferite con un tono anche fin troppo basso. Flashback. Le stanno passando per la testa in questo momento, ricordando la scomparsa di Shusui e le ricerche fatte per ritrovarlo, le quali non hanno, tutt'oggi, portato ancora a niente. La prima finta morte di Kurako, per cercare il potere. Daiko, ormai scomparso da tempo, mandando all'aria il matrimonio. Haruma, il suo fratellastro a cui s'era legata profondamente, che, a quanto pare, è morto in guerra. Sua madre, morta per via di un marito dedito alla ricerca sfrenata del Potere, il quale non s'è fatto scrupoli a far del male alla gente, specialmente a sua figlia. E non solo psicologicamente. Digrigna i denti, socchiudendo gli occhi e passandosi le mani sulla fronte, sulle palpebre chiuse. I ricordi delle torture, in quella caverna. Il marchio a fuoco, tra le scapole, sembra quasi bruciare come se le fosse stato inferto in questo preciso istante. <..calmati..> Un sussurro appena percettibile persino da lei stessa, mentre riprende fiato, con grossi respiri. Prende quanta più aria possibile, gonfiando i polmoni, per poi rilasciarla. Finalmente, quelle orrende visioni l'abbandonano, ma sa che torneranno a breve; quando ormai sarà a letto, cercando - ma invano - di dormire. Si ritrova, però, ad ascoltare il fulcro del discorso di Takua. "Lo ucciderei". Ora come ora, si sente quasi più tranquilla e consapevole di quel che ha fatto. <Mmmh..> Mugugna, abbassando le braccia con un tremito della mano destra. Lei non può darsi del mostro, ma della Vigliacca sì. Non lo dice. Si limita ad annuire e, con un salto, a scendere dalla Testa di Hashirama Senjuu. <Avresti fatto la stessa che avrei fatto io.> In soldoni, senza aggiungere altro. <Scoprilo. Ricorda cosa volesse dire per LEI essere un Ninja e forse comprenderai anche la sua Volontà del Fuoco.> Conclude, mentre comincia ad avviarsi altrove. Senza salutare, senza spiccicare altra parola. Ha bisogno di sfogarsi e di non ricordare. [end]

01:18 Takua:
  [Monte dei Volti] Lascia che per un secondo il mondo attorno si annulli, ignorando per un breve lasso di tempo anche Furaya. La guerra ha fatto eroi, guerrieri pronti a ergersi sopra gli altri per dimostrare la loro forza. Ma ha fatto anche molte vittime, e non solo i morti soffrono della loro situazione <Difendere... anche se non c'è più...> Lascia che Furata concluda quello che ha da dirgli: non nota l'attimo di smarrimento, e le ultime sue parole iniziano ad arrivargli quando si sta avviando. Una volta che il Consigliere ha lasciato la zona, il ragazzo cade in ginocchio e piega il busto in avanti, stringendo il petto tra le braccia. Solo allora un rigo di lacrime gli scende dall'occhio destro, mentre il suo viso si contorce in piccole smorfie <Non c'è volontà che me la ridarà... nessuna volontà. Maledizione... Maledizione...> Affievolendosi il respiro e il tono, perdendosi nel tepore della notte e nelle luci della città: in questa sera, Takua ha compreso diverse cose. Una più di tutte, è che quei capelli rosati erano come quelli di sua sorella, e vedere un fantasma che cammina è una brutta sensazione...[end]

Cos'è la "Volontà del Fuoco"?
Questo è uno degli interrogativi che Takua rivolge a Furaya. Tra battibecchi e discorsoni, entrambi rivivono il loro passato e la Guerra appena terminata.