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con Mekura, Hana, Hiashi

20:14 Hana:
  [Sotto una quercia] Vibra un flebile vento, la brezza appena percepibile sintomo di una variabilità accennata. Tra le nuvole plumbee si scorge ciò che il plenilunio tempo fa ha lasciato in eredità al giorno d’oggi, lo spicchio di una luna bianca investita per metà dal nero dell’ombra e allo stesso tempo capace di riflettere parte delle cromie in cui si riversa la stessa Hyuga. Bianco e nero, l’equilibrio perfetto tra le due parti benchè l’unica che paia sapere quanti sono i capelli bianchi e quanti siano quelli neri sul suo capo effettivamente sia lei, un segreto che porterà nella tomba, immedesimandosi nell’equilibrio di tutte le cose. Così come la devozione del buon taoista che aspira all’immortalità evitando di nutrire i san ch’ung – i nove vermi – collocati nei Tan t’ien, i tre campi di cinabro, ella s’attiene a praticare regolarmente e devotamente quelle che sono diventate abitudini più che riti, perseguendo la propria calma interiore in un tracciato meditativo finalizzato ad evitare e scacciar via ogni proliferazione mentale. La si ritrova lì, all’ombra di una quercia secolare, a perdersi sul ritmo del proprio respiro adottato come supporto meditativo. Seduta sul manto erboso, comodamente riesce a stropicciare il proprio corpo tanto da sentirsi a proprio agio in posizione zazen di modo che le gambe possano essere piegate a mo’ di indiano e le braccia riescano a non incontrarsi – quasi parallele – tastando soltanto flebilmente coi polsi le ginocchia del proprio lato, mentre le uniche dita congiunte risulteranno essere pollice e indice. Lentamente, segue il circolo del chakra che viziosamente sembra stuzzicare ogni cellula vitale, ogni apertura, ogni fibra muscolare: la solletica, l’involve, l’avvolge e così come il corso d’acqua d’un fiume pare sapersela trascinare dietro così come i detriti sul fondo di una sorgente d’acqua. Non vi è irruenza, non vi è nulla che accenni alla foga. Vi è calma. Ogni rantolo d’ossigeno che immagazzina riesce a rispettare l’armonia del vento che sibila tra le foglie cadenti, mentre ogni boccata d’aria espirata s’amalgama col resto del mondo lontano ma allo stesso tempo vicino agli occhi di chi – come lei – può vedere ben oltre la superficie, scrostare l’apparenza e affondare lo sguardo nei piccoli dettagli. Paradossalmente, le palpebre sono socchiuse: ha imparato, poco alla volta, che non c’è miglior Byakugan che quello utilizzato per guardare dentro se stessi. Uno scricciolo vedendola da lontano, un corpo esile ma flessibile non solo come il bambù quanto più come le violette, carne lambita da semplice stoffa di un completo ninja nero dalle rifiniture viola, si sofferma sulle cosce come un pantaloncino e allo stesso tempo continua verso il ginocchio rasentando un reticolo di cotone. Alla coscia destra un porta oggetti contiene kunai e shuriken con eventuali fuda e fili di nylon. Come di consueto, sfruttando il suo esser donna, nasconde all’altezza del seno un ventaglio – un tessen a dirla tutta - posto verticalmente di modo che possa partire dall’ombelico e nascondersi tra i seni. Un mantello viola, per concludere, occulta il resto. Intorno a lei pergamene di carta di riso sembrano quasi accerchiarla per i tre quarti del corpo, componendo un mosaico di calligrafia. A poca distanza un pennello intinto nell’inchiostro spalmato su di una pietra apposita: concedersi allo shodo, dicono, sia uno dei metodi per raggiungere l’illuminazione.

20:26 Hiashi :
  [Prateria] Lo shinobi indossa delle calzature in stile ninja di colore nero, un pantalone di tessuto nero più stretto di quelli che utilizza di solito ed una maglia semplice a maniche lunghe in tessuto, anche questa non aderente e di colore nero; le mani so coperte dai guantini senza dita in tessuto con le placche metalliche sul dorso. In vita si trova una cintura che sorregge un porta kunai a destra dove sono inseriti 4 kunai, due dei quali con delle carte bomba arrotolate sull'impugnatura e 4 shuriken ed a sinistra un portaoggetti con all'interno un paio di Fuda vuoti, un fumogeno ed una bomba luce ed un paio di fili di nylon, più un gruzzoletto di circa 30 monete e qualche carta bomba, un tonico coagulante ed uno per il chakra. In verde sulla fronte ha un tatuaggio, fatto da diverso tempo recante il simbolo del marchio della casata cadetta della Clan Huyga, che, seppur abolito, rappresenta per lui un modo per ricordare il padre mai conosciuto. Gli avambracci sono protetti da delle placche metalliche ed il suo coprifronte con il marchio della foglia inciso nel metallo è legato alla vita tramite una cinta apposita mettendolo in bella vista; nascosto sotto la cinta e sotto l'avambraccio sinistro si trovano un fuda con sigillato un tronchetto pronto per la tecnica della sostituzione. Nel portaoggetti anche dei fogli di carta ed una matita da usare quando si reca in accademia. Il suo volto non è più quello di un tempo, la parte destra del volto infatti è completamente priva di capelli e del sopracciglio ed è inoltre orribilmente deturpata da delle cicatrici ancora fresche da ustioni. Nella mano sinistra porta un giglio bianco, dischiuso nonostante le temperature non siano ancora quelle ideali per la fioritura; il gambo sembra essere stato appena reciso. I passi del ventenne si muovono in direzione del monumento eretto a memoria dei caduti di Konohagakure [Equip: 4 Kunai di cui 2 con carte bomba, 4 shuriken, 1 bombaluce, 5 fumogeni, 2 fuda con tronchetto, 2 fuda vuoti, 1 nylon, 1 nylon conduttore, 1 tonico coagulante, 1 tonico recupero chakra, guanti con placche, avambracci in metallo]

20:41 Mekura:
  [prateria] Variabile serata che passa in una Konoha solitaria verso la prateria della memoria. Allunga il passo con de i fiori rossi tra le braccia da portare ai suoi parenti..ovvero sua madre e suo padre, sia quelli genetici che quelli affidatari, come al solito del resto. Sarebbe più costante se non fosse per le varie guerre ed il suo legame con la akatsuki. prende un lungo respiro mentre i capelli vengono scostati da una bava di vento nella oscurità della serata. La chiunin procede con lo stesso passo con addosso un paio di stivali neri, pantaloni bianchi aderenti ed una maglia morbida e gonfia con uno scollo a v color panna con le maniche fino al gomito blu cobalto e che scivola sotto i fianchi nascondendo in parte la sua figura. Nessun arma con se al momento se non un porta kunai legato alla gamba destra con all'interno solo un paio di kunai sciolti, alle dita porta l'anello di Yukio ed al collo anche se coperto il pendente del fratello. i capelli corti neri con delle sfumature viola sulle punte ed ondeggiano ad ogni passo mentre si incammina verso le lapidi, il chakra ovviamente sarebbe in circolo e costante all'interno del proprio corpo. [ch on]

20:45 Hana:
  [shalalà] Lungo è il percorso che le si para dinanzi, come la fiamma di un tizzone ardente che tuttavia riesce a vedere soltanto da lontano e lei, falena attratta, non pare aver modi per raggiungere il fuoco sebbene consapevole che prima o poi ci riuscirà. L’illuminazione non è ad un passo da lei, tant’è che le basta poco – ma sempre più delle altre volte – per poter spezzare la propria meditazione: un suono, una sensazione, la mancata salivazione ed il prosciugamento della cavità orale per poter congiungere le labbra, comprimerle e disciogliere pian piano quella stessa posizione rigida assunta ore fa. Con la stessa lentezza con la quale sembra esser entrata nella sua bolla meditativa, pian piano ci esce iniziando ad aprire le palpebre e rendendosi conto che – tra lo spossamento per aver tento troppo gli occhi chiusi sebben sveglia – si è fatta sera. Inspira più a fondo, abbassando le spalle e sciogliendo le gambe dalla propria letargia. Con una certa premura s’accontenta di riporre tutti gli oggetti dediti allo shodo al proprio posto, in un astuccio di legno d’acero lascia il pennello pulito con un po’ di carta mentre in un altro sia l’inchiostro che la pietra sulla quale prima poggiava il supporto per imbrattare la carta di riso dei rotoli or ora asciutti. Su quest’ultimi, il classico della purezza vergato in parte e soprattutto dalle mani della Hyuga che ora, dopo aver riavvolto i rotoli, s’accinge ad alzarsi. Raccolti i suoi averi in una sacca posta dietro le spalle, s’accerterà – tastandosi le cosce – d’aver tutto con sé. In religioso silenzio, quindi, segue la prassi che lega ogni essere vivente o anima in un corpo di carne pulsante a quel luogo: la devozione. Forse è proprio per la devozione palpabile che ha scelto quel boschetto appena distante dalla statua come sua località preferita per meditare, lì dove i pensieri di tutti si fanno pesanti mentre i propri sempre più leggeri. Umetta le labbra, alternando i passi che si susseguono verso il grande monolite al centro della prateria. Non le dovrebbe sfuggire la sagoma di Hiashi che, ad ogni modo, verrà investito da un semplice sguardo da parte della Hyuga incapace di limitare di suo il proprio passo lento. Incapace di spezzare determinate leggi naturali, come quelle del silenzio, non aprirà bocca nei confronti dell’altro considerando quello un luogo dedito al tacere: inoltre, non conoscendolo, non potrà far altro che lasciarsi assoggettare dal modo di fare di chi ha di fianco – esattamente come l’acqua che sa ben adattarsi alla superficie sulla quale scorre. Arrivata in prossimità della roccia levigata, si accingerà a chinarsi semplicemente adagiando sullo scalino innalzato rispetto al suolo parte dei rotoli commemorativi che ha vergato di suo pugno: nessuno in particolare e tutti allo stesso tempo possono godere della sua preghiera. Nessun caro la cui anima aspiri all’empireo, non ha altro da pregare – né per sua madre, sorella del Kage attuale, né per il padre nonché uno Hyuga dal quale potrà vantare la discendenza. [ Chakra ON ][ Equip descritto ]

20:56 Hiashi :
  [Prateria] Nonostante Hana sia poco distante dalla propria meta e nonostante sia la ragazza stessa a raggiungerla per prima, gli occhi del ventenne seppur guardino avanti in realtà non sono rivolti a ciò che ha davanti a se, ma piuttosto il suo sguardo si è allontanato e si è perso nelle immagini che il cervello proietta nel proprio pensiero. Immagini di guerra, di dolore, di rimpianti, di rimorsi, di sangue, di gioie, di cuori infranti, di domande, di dubbi, di incertezze. Lo scontro che ha sostenuto all'Ospedale quando degli infiltrati provarono a penetrare nella struttura con l'inganno, come si siano introdotti nei rifugi dei civili, come abbiano cercato vendetta, i corpi, le vittime, le mani sporche di sangue nemico, le due teste di cui rimangono unicamente il cranio che adornano il proprio tavolo sul quale solitamente dispone e prepara l'attrezzatura Ninja. Ma più importante ancora sono i pensieri riguardanti la propria famiglia, quelli che gli riportano all'attenzione la possibilità di essere figlio di un traditore che forse potrebbe essere ancor più spregevole di Ryota sebbene non altrettanto pericoloso. Una famiglia vissuta molto più a lungo di quanto abbia creduto forse ed una sorella che potrebbe essere ancora viva venduta e forse tenuta in quel di Suna. Si, è deciso, deve andare. Deve partire, ora che la guerra è finita deve lasciarsi tutto alle spalle ed andare a vedere quali informazioni possa ancora recuperare. Mette a fuoco la struttura di roccia ora che l'ha raggiunta e si sorprende nel notare la figura di Hana <Salve> solo questo prima di lasciarsi cadere in ginocchio. Solleva il braccio sinistro ed aprendo le dita lascia cadere quel fiore [Equip: 4 Kunai di cui 2 con carte bomba, 4 shuriken, 1 bombaluce, 5 fumogeni, 2 fuda con tronchetto, 2 fuda vuoti, 1 nylon, 1 nylon conduttore, 1 tonico coagulante, 1 tonico recupero chakra, guanti con placche, avambracci in metallo]

21:25 Mekura:
  [prateria] Altre figure sostano in questo luogo, non ha importanza per ora mentre in prossimità delle loro tombe si mette a sedere in ginocchio davanti ad ognuna di loro iniziando ad appoggiare su queste i vari fiori, almeno 5 a testa in ogni vaso. a quel punto dopo aver concluso la procedura la ragazza sospirando rimane a sedere davanti alla tomba del padre biologico tenendo le gambe incrociate mentre le mani rimangono appoggiate a terra. <ciao padre> borbotta a bassa voce <madre...> sospira <non dovrei neppure chiamarvi così, non ve lo meritate> sospira arrabbiata come se stesse svuotando tutta la tensione accumulata in diversi giorni <non ve lo meritate: avete fatto un bel casino per "proteggermi" sempre se era questa l'intenzione...bhe almeno ho capito da dove viene questo ragionamento.....stupido da parte di mio fratello> sospira <quante cose vi siete portati nella tomba vero? tantissime e probabilmente non saprò mai nulla di quello che avete meditato, per me, per voi e per gli altri....siete dei maledetti, siate maledetti> continua la donna ormai sempre seria e dura. Prende un lungo, lunghissimo respiro riprovandoci a parlare con loro come si conviene, come dovrebbero meritare <la verità è che anche se penso che quello che avete fatto è da scemi...vi vorrei avere qui, come vorrei le persone alla quale mi avete affidato, avrei bisogno di consigli, chiarimenti, capire chi sono...chi sono? Mekura Hyuga? facile a dirsi, non sono Daiko...non ho certezze> prende di nuovo un lungo respiro rimettendo a posto un fiore nel vaso della donna alla quale l'hanno affidata <vorrei solo che voi foste qui...mi mancate, mi sono successe un sacco di cose fuori di testa ultimamente> [ch on]

21:32 Hana:
 Ha regalato all’etere parte dei propri pensieri, uscendone svuotata da preoccupazioni o malumori che possano intaccare o incrostare il suo umore indirizzandola nell’eccesso e privandole dell’equilibrio. Svuotata ma allo stesso tempo riempita, capace di mettere un punto a quanto successo in quei giorni e allo stesso tempo di voltare pagina senza dimenticare né lasciare che l’inchiostro non s’asciughi a dovere. Ha incassato le parole che il Sennin pare averle marchiato a fuoco – più che sulla pelle – nella mente, deglutendo si è costretta a non cercare le risposte come prima cosa. Una nuova piramide di anime è stata costruita a quest’epilogo bellico, nuove macerie spazzate via. Parlano di ricostruzione, Konoha ha coraggio da vendere ed è forse questo il punto di forza di tutto il paese della foglia. Abbandonati i rotoli e gran parte dei suoi buoni propositi trascritti tra le grinze della carta di riso e dell’inchiostro, non le resterà che drizzare la schiena e assecondare lo sguardo verso la prima fonte sonora. Ha il pretesto per guardare, voltare lentamente il capo, seguire i lineamenti che insieme ai tracciati formano il viso dello Hyuga lì presente pronto a rivolgerle parola. Con la discrezione che le è sempre stata impartita, insieme ai precetti dell’educazione rigida e severa degna non solo di una Hyuga ma anche ad una donna del suo genere, risulterà tremendamente indiscreta nell’adocchiare tutta la sua figura in un semplice battito di ciglia immagazzinando nella mente l’immagine di Hiashi. Forse non parrà nemmeno soffermarcisi, eppure il coprifronte alla cintola probabilmente è il primo elemento sul quale avrà versato un rigolo d’attenzione classificandolo come almeno genin del villaggio della foglia. Non è di certo un elemento sufficiente per lei, nemmeno per un’analisi superficiale, ma è un piccolo dettaglio sul quale non glisserà. Per ultimo, dopo aver divorato con lo sguardo quanto ne rimane di Hiashi, risponderà con un semplice < Buona luna a lei.> scandito appena, coperto in parte dal collo alto del mantello che d’altro canto copre e occulta a sua volta il suo coprifronte da genin, quello che è diventato più che un trofeo un cimelio essendo lo stesso coprifronte ricevuto da Hitomu quando egli stesso divenne genin ed ora migrato nelle mani della Hyuga, una sorta di regalo e a sua volta deposizione di speranze da parte dell’Hokage. Questo ci ha letto. Inevitabilmente le orecchie, prima degli occhi, calcano l’attenzione sulle parole che vengono somministrate alla sua attenzione e scandite dalla voce di Mekura. Ha sempre creduto, più nel destino che nel caso. E’ destino, non c’è dubbio, se ora come ora le è riservato all’udito ancora una volta la parola “Hyuga” che nella fiumana di parole incollate dalla ragazza sembra quasi stonare. Lì dove la curiosità viene alimentata, un grosso macigno vien scagliato nella testa della genin che si auto impone di non sindacare né chiedere alla stessa Mekura nulla: non è mai stata particolarmente empatica, Hana, tuttavia sa bene quando è meglio non infierire specie se attualmente la ragazza di riserva il diritto di parlare coi morti. < Forse è il caso di non interferire.> rammenta, incalzando i primi passi all’indietro. Quasi un consiglio per Hiashi sebbene privo di interlocutore effettivo, una rassicurazione per Mekura visto che non ha intenzione di interrompere le sue parole, le sue preghiere e nemmeno il suo turbamento. [ Chakra ON ] [ Equip Descritto ]

21:39 Hiashi :
  [Prateria] Sente una voce, è quella di Mekura, ma è troppo distante per poterne capire le parole; capisce solamente che si tratta di una voce femminile e niente di più per cui si volta in sua direzione, dovrebbe essere un volto sufficientemente noto da poterla riconoscere nonostante la luna non sia piena ed a momenti coperta dalle nuvole che non si voglion ancora decidere a liberare il cielo per faro godere ai tre hyuga una notte serena e senza patemi. Alza il braccio sinistro, cercando di richiamare l'attenzione della chunin mentre si rimette in piedi, è finito il momento di stare in ginocchio. E' finito il momento di chinare la testa. E' finito il momento di subire. Ora si comincia a scavare fino ad arrivare alle radici dalle quali ha avuto inizio tutto. Seguendo solo parzialmente il consiglio di non interferire di Hana cerca di far notare alla chunin le altre due presenze, in modo che sappia che non è sola <Ha perso qualcuno anche lei in questa guerra?> sebbene lo sguardo sia rivolto a Mekura, le parole pronunciate senza eccedere nel tono non possono che essere rivolte ad Hana che gli è chiaramente più vicino. Si volta nuovamente verso la statua, unico simbolo a rappresentare tutte le morti di Konoha oltre alle innumerevoli tombe che nel tempo si sono accumulate e su questa viene poggiata la mano <Per tutti i morti che questa insensata guerra ha portato, per tutti i cuori spezzati di chi è rimasto, per tutte le ferite che i coraggiosi hanno riportato, per tutte le lacrime che sono state versate>[Equip: 4 Kunai di cui 2 con carte bomba, 4 shuriken, 1 bombaluce, 5 fumogeni, 2 fuda con tronchetto, 2 fuda vuoti, 1 nylon, 1 nylon conduttore, 1 tonico coagulante, 1 tonico recupero chakra, guanti con placche, avambracci in metallo]

21:45 Mekura:
  [prateria] Rimane in silenzio ancora per un po' toccando la lapide di Tetsuo e di Baba rimanendo ferma li con un atteggiamento amorevole nei confronti del duo, molto differente rispetto agli altri due genitori. Sospira togliendo la polvere dalla lapide per poi sollevarsi in piedi continuando a guardare verso il basso <riposate...anche se ho detto queste cose terribili e mi scuso per questo..andrà tutto bene, saprò meritare il vostro amore giorno dopo giorno> afferma quasi sussurrando in modo molto personale per poi girarsi verso la voce ed i passi portati indietro. Fissa nell'oscurità Hiashi che lo riconosce immediatamente e una ragazza fine. Muove il capo guardando in particolare HIashi il quale avvicinandosi alla statua para ad altavoce <sono belle parole> si congratula quasi con Hiashi <ma forse dovresti ricordarti della cortesia che va riservata ai vivi> sorride avvicinandosi al genin portando le mani dietro la schiena sempre con un atteggiamento molto affabile <buona sera> si rivolge anche alla ragazza piegando la testa < buona sera anche a te> quindi ritorna sul ragazzo <come mai da queste parti?> [ch on]

21:56 Hana:
 < Mhn.> per l’ennesima volta comprime le labbra, un gesto meccanico che talvolta assume il valore di poter ovattare il vuoto, il silenzio, d’altro canto riesce a simboleggiare parte del suo modo di mettere insieme una frase e pensarci su prima di dirla: incapace, o quasi, di farsi forza con l’irrazionalità e l’istinto, puntando principalmente sulla razionalità ed il pensiero. < Non solo qualcuno. Tutti. E allo stesso tempo nessuno.> un modo come un altro per sottolineare poche cose ma lineari: la prima, che ogni perdita sul groppone di Konoha e sulle spalle di suo zio in parte la considera come una perdita propria e la seconda, che se non hai nessuno è abbastanza difficile perderlo. C’è da dire che, tuttavia, in quest’ultimo periodo è riuscita ad elaborare un pensiero che non sottende semplicemente al suo modo di vedersi più come oggetto che come persona, quanto più una visione che la spinga in parte a tenere alla vita di chi la circonda e non solo seguendo il dogma della sua educazione fortemente improntata sul rispetto della famiglia, del villaggio e del kage, ma anche mettendo da parte determinati sentimenti che non riesce a spiegare come l’attaccamento ad un ricordo più o meno radicato in sé. Questa guerra le ha portato via più di quanto non sembri, sebbene senza macchie di sangue né sconfitte, e lei ancora non se ne accorge. Le sta portando via lui, e l’unica cosa che le è rimasta è una promessa appena sospirata: sarebbe tornato. Tornerà. Prima o poi. In compenso le lascerà un arazzo di risentimento che l’aiuterà a maturare, ma di questo è ancora ignara. Rialza appena lo sguardo su Hiashi < Spero che la sua sofferenza non sia stata eccessiva.> questo è l’unico appunto che può costruire sulla base delle parole di Hiashi: immagina che questa guerra abbia tolto anche a lui qualcosa. Cosa o chi, non è dato saperlo. < Ma se posso darle un consiglio, è quello di tenersi preparato. Perché ad ogni goccia di bianco, ne segue una di nero.> perché la storia è fatta di corsi e ricordi, e non sa perché ma proprio dietro la nuca le si è stanziata una scomoda sensazione, un pizzicare, un’avvertenza. I periodi di pace non possono esistere a lungo e, talvolta, non sanno fare bene neanche alle arterie della crosta terrestre. Abbassa di poco il capo notando tra i ciuffi d’erba ed il marmo lo stelo di un <… E’ un giglio. L’ha portato lei?> domanda, quasi sicura sia stato così: essendo maestra di Ikebana, poco le basterà per notare il gambo reciso a mano e con il tocco di chi voleva coglierlo e non reciderlo. D’altro canto potrebbe esser stato qualcun altro poco fa a posarlo lì, ma sembra relativamente poco il tempo trascorso da quando lo stelo non è stato alimentato. < E’ una buona scelta.> sa, per certo, di poter trovare un mazzo di calle lì vicino: sono quelli i fiori che insieme ad Hitomu porta alla statua. Per concludere, mediante il richiamo di Hiashi, potrà trovare il pretesto per lasciar scivolare un’occhiata nei confronti di Mekura e accoglierla all’interno di quella bolla metaforica costruita dai loro dialoghi. < Buona luna anche a lei> ripete, annuendo. < Una sera tanto cheta, sarebbe un peccato non sfruttarla.> questa, la sua apparente giustificazione per la sua presenza in quel posto. [ Chakra ON ] [ Equip descritto ]

22:01 Hiashi :
  [Prateria] Sfiora per un istante ancora il monumento <Certe cortesie vanno meritate da alcuni vivi Mekura-san, mentre altri non hanno neppure il diritto di chiederle meritando unicamente di versare il proprio sangue per pagare le proprie colpe e lavare le loro mani dal sangue di coloro che hanno strappato prematuramente a questo mondo. Discorso ipocrita direte. Sono pronto a sostenere le mie colpe, anche io come tutti gli shinobi sono un assassino. Sono appena un genin ed ho già perso il conto delle vittime che porto sulla coscienza ma sono un peso che mi fortifica e mi rende più forte e che dovrà crescere ancora di più prima che si possa estirpare i nemici che Konohagure ancora deve affrontare> solleva lo sguardo al cielo reclinando il capo ed osservando le nuvole <Io, i miei occhi, il mio corpo, la mia anima, i miei pugni, il mio chakra ed le tecniche segrete che solo noi possiamo usare...> non specifica cosa intenda con noi, ma parla chiaramente degli utilizzatori del Byakugan <...sono tutte votate alla protezione del villaggio e della nuova generazione. Nessuno, nessun fanciullo dovrà crescere ancora senza un padre. Nessun fanciullo dovrà crescere ancora senza una madre. Nessuno> una lacrima scende dal suo occhio sinistro rigandogli la guancia <nessuno> inclina il capo di lato prima di riportarlo dritto e non reclinato come prima <si l'ho portato io, bianco ma che è macchiato di gocce ne bianche, ne nere ma rosse del sangue versato inutilmente> si passa una mano sul volto nascondendo per un istante gli occhi prima di un profondo sospiro <Hiashi, Hiashi Hyuga, Genin della Foglia>[Equip: 4 Kunai di cui 2 con carte bomba, 4 shuriken, 1 bombaluce, 5 fumogeni, 2 fuda con tronchetto, 2 fuda vuoti, 1 nylon, 1 nylon conduttore, 1 tonico coagulante, 1 tonico recupero chakra, guanti con placche, avambracci in metallo]

22:13 Mekura:
  [prateria] Rimane a fissare il duo sollevando il mento prendendo un lungo respiro piegando di nuovo la testa in avanti andando successivamente a concentrare il proprio sguardo verso la giovane Hana. Piega la testa di lato concentrandosi sugli occhi, dettaglio che prima le è sfuggito. Che sia il destino? no solo una casualità, sorride guardando Hiashi contento che si stia ambientando anche con qualcun'altro del clan, forse non capendo la vera natura tra i due probabilmente, ma non trova che sia destino quella di vedere un'altra Hyuga a Konoha, solo una coincidenza. Ascolta alla fine tutto quello che dice lo Hyuga, sollevando il mento e lasciandolo andare <no, non è ipocrita...è solo umano, tutti hanno diritto di pensare e di scegliere cosa è giusto ed è sbagliato..anche i soldati uccidono ma non per questo sono degli assassini, non ti sei accanito contro persone più deboli di loro...e quella ferita dovrebbe ricordarsi sempre di cosa sto parlando> domanda puntando la sua faccia ed il suo braccio. Guarda Hiashi riuscendo a percepire il tono della voce, capendolo. <...Hiashi...non è sbagliato morire> afferma la donna alla fine <anche senza la guerra un figlio potrebbe rimanere comunque senza padre o madre, non sta a te decidere chi non deve rimanere senza qualcuno è come chiedere di controllare il sole: puoi essere forte come vuoi ma non potrai mai cambiare l'ordine delle cose: nessuna guerra ha ucciso i miei genitori e chi mi ha seguito eppure sono rimasta da sola senza guida> prende un lungo respiro <la vita è fatta d sacrifici, dobbiamo soffrire per imparare e crescere, non sappiamo cosa il destino ci possa riservare, l'unica cosa che possiamo fare gli uni per gli altri è cercare i capirsi di venire incontro per quanto le differenze ci dividano è l'unico modo per evitare qualcosa come la guerra> afferma la giovane stringendo le mani tra di loro. <mi capisci Hiashi?> domanda guardandolo dritto in faccia. [ch on]

22:27 Hana:
 Così tremendamente distante da chi la circonda, e allo stesso tempo inconsapevolmente unita a loro per l’appartenenza ad un Clan tanto antico quanto le radici della quercia secolare sotto la quale prima meditava. Diversa, sotto tutti i punti di vista, da entrambi: in parte non riesce nemmeno a comprendere come possa lo Hyuga al suo fianco riuscire ad esprimere a parole tutto il miasma interiore dal quale è infetto. Non se ne capacita, tant’è che più volte s’accinge a battere le palpebre senza prendere la parola: dal proprio verso risulta rinchiusa nei suoi quattro muri di mutismo, incapace di spendere una sillaba in più o una in meno. Drasticamente misurata al millimetro, ed è forse per questo che risulta di lettura ostica agli occhi di chi vorrebbe conoscerla. L’aria satura del risentimento che ha in corpo il ragazzo ne lascia evincere parte del travaglio che è costretto a sopportare ma che – una come lei – scarna da emozioni troppo rimarcate e che si costringe ad ingoiare, può apprezzare. Lascerà che sia Mekura la prima a prendere parola, senza tuttavia interrompere né mostrare il proprio disappunto: ci sono parti che non condivide, come il poter scegliere cosa sia giusto o sbagliato. Il liberto arbitrio è una cosa, i limiti fissati dalla norma ne sono altri specie per chi – come lei – crede in leggi come il Karma e che di conseguenza non potrebbe essere d’aiuto nemmeno dicendo loro che quanto di sbagliato è stato fatto, tanto di sbagliato si rispecchierà sul proprio tornaconto e viceversa in caso di bene. Preso l’ennesimo e grande respiro, si limiterà a socchiudere le palpebre rivolgendosi sempre ad Hiashi < La prego di ricordare queste parole: un ninja non deve mai mostrare quello che prova dentro, non deve farlo per nessun motivo altrimenti la missione perde la sua priorità.> la regola venticinque dei ninja. Non è una regola fatta per gli umani, è una regola fatta per chi sceglie di essere un ninja: una potenziale arma o barriera del villaggio di cui fa parte e che sceglie di seguire. Nell’osservare gli occhi di Mekura, così come quelli di Hiashi, potrà notarne le affinità ma diversamente si può dire di lei di cui il solo occhio sinistro preserva le peculiarità Hyuga benchè paia discendere dal ramo principale della famiglia e non quello collaterale. Ciò nonostante, evidentemente parte del corredo cromosomico della madre Senjuu sembrano averle lasciato all’apparenza un iride nera capace di dissolversi solo con l’attivazione del byakugan. Glissando su ciò, non le sarà difficile comprendere il perché uno come Hiashi Hyuga possa conoscere una ragazza come Mekura che tendenzialmente può essere dotata degli stessi occhi altrui, ma non sindacherà.< Lei è parte della mia famiglia, quindi sono pronta a difendere le sue parole. Ma la prego, non si faccia dell’altro male.> non lo nasconde, da quando Satoru Hyuga le ha fatto scoprire parte di sé non vede perché nasconderla a chi può essere considerato “parte della famiglia”. < Hana, Hana Hyuga.> si presenta anche lei quasi alla stessa maniera, un mezzo inchino evitando contatti con strette di mano che in parte non sembra apprezzare, issando solo dopo il capo. < Come ha già detto lei > Mekura < La vita è fatta di sacrifici.> con la destrorsa si premurerà di sfilare un fazzoletto dalla tasca, porgendolo al ragazzo. < Risparmi le lacrime, Hiashi.> glielo lascerebbe, qualora volesse accettarlo. Ritraendo poi gli arti, con un cenno del capo si congederebbe dalla presenza del ragazzo con quella sola frase e da quella di Mekura con un semplice < Le auguro una buona preghiera.> ed una buona serata. || End

22:37 Hiashi :
  [Prateria] Distende il braccio sinistro verso la Chunin guardandola con intensita <Le sue parole sono giuste Mekura-san, ma ne io conosco il mio destino, ne altri conoscono il mio, ne io conosco quello di altri per cui ho combattuto ieri, combatto oggi e combatterò ancora domani e per i giorni che ho a venire per cambiare i fili che sono stati disegnati per me. Mai mi abbandonerò a loro lasciando che le cose accadano e sebbene certi avvenimenti siano inevitabili ed anzi dovuti, sebbene certe morti siano inevitabili e forse giuste o forse no... io ho giurato che continuerò a combattere affinchè nessuno soffra il mio stesso dolore> forse considerandolo troppo grande e troppo insensato per chi in tenera età si vede privato di tutti i suoi affetti per qualsivoglia motivo: che sia la guerra come ha sempre creduto o che ci sia di mezzo altro come purtroppo teme e come pare che sia <Mai mostrare le emozioni che si provano, ma queste non possono essere taciute in eterno. Finanche il ninja più esperto ed anziano ha bisogno di liberarsene> come lo sfogo che ha avuto lui un attimo fa <Combattere fianco a fianco in qualsiasi momento non vuol dire necessariamente condividere ogni pensiero che qualcuno manifesta. Finanche chi ci è più vicino non può avere la stessa identica percezione del mondo che abbiamo noi> inclina il capo per un istante <onorato di fare la sua conoscenza Han-san> un sospiro gonfia il suo petto <la ringrazio> un'altra Hyuga comparsa all'orizzonte, il Clan sta tornando a popolarsi. Dovrebbero esserci però più pargoli da addestrare [Equip: 4 Kunai di cui 2 con carte bomba, 4 shuriken, 1 bombaluce, 5 fumogeni, 2 fuda con tronchetto, 2 fuda vuoti, 1 nylon, 1 nylon conduttore, 1 tonico coagulante, 1 tonico recupero chakra, guanti con placche, avambracci in metallo]

22:52 Mekura:
  [prateria] Saluta in silenzio quella ragazza così ligia al codice senza dire nulla d più: è comprensibile che qualcuno alla fine decida di seguire quella strada..un codice scritto da uomini alla fine è sempre imperfetto. Rimangono da soli lei e Hiashi mentre abbassa lo sguardo in silenzio prendendo di nuovo un lungo respiro <vieni..allontaniamoci dalle lapidi> commenta la donna prendendo le distanze chiedendo a questo di avvicinarsi e di seguirla <alla fine non è neppure una questione di codici, ne di destino> scuote il capo <è una questione di sapere chi si è e rimanere coerenti con se stessi..è l'unica cosa che si può fare alla fine> ad una certa distanza di sicurezza a questo punto si gira verso Hiashi le mani sono girate in modo che mostrasse il dorso e non il pollice frontale allo Hyuga schiena dritta e gambe aperte abbastanza da avere stabilità sui propri piedi prendendo un lungo respiro. Fa strisciare la gamba sinistra indietro Prendendo un lungo respiro, gonfiando il petto e sollevando le braccia incrociando le mani verso il petto per poi fargli compiere una mezza rotazione portandole sopra la testa e quindi farle riscendere, con la mano sinistra ad una certa distanza dalla faccia ma a difesa di questa mentre la destra in avanti distesa e con il braccio tenuto stabile e forte senza essere per forza rigido. Solleva le spalle roteandole in avanti e quindi distendendo i palmi poggiando il peso sulla gamba destra <mostrami la tua danza Hiashi: niente tecniche, niente byakugan, solo noi due> commenta la donna aspettandolo al varco mantenendo la posizione: è l'unico modo per sfogarsi e lasciarsi indietro le lacrime. [ch on]

23:10 Hiashi :
  [Prateria] Segue la donna allontanandosi dalle lapidi e mentre la ascolta è convinto, è certo di essere ciò che è, come è certo di essere cambiato rispetto a qualche mese fa, ma è sicuro che ha intenzione di seguire la propria strada senza lasciarsi deviare combattendo per il proprio credo. Il proprio credo ninja. Il motivo che l'ha spinto ad intraprendere questa carriera e che ogni giorno gli dà la forza di andare avanti. La proposta della ragazza però lo sorprene lasciandolo per un istante spiazzato. Non si preoccupa di andare ad impastare il proprio chakra, non ne ha sicuramente bisogno non trattandosi di un vero scontro ma solo di qualche scambio di colpi. Distende la gamba sinistra in avanti lasciando che il ginocchio diventi dritto mentre la destra arretrata si piega leggermente con il baricentro che si abbassa. Le braccia si allungano lungo la linea delle spalle come se fosse una specie di bilancere; entrambe le mani sono distese con i palmi dritti e piegati di 90° rispetto ai polsi solo che la sinistra punta verso il basso e la destra verso l'alto. Una delle posizioni più tipiche per gli Hyuga <arrivo> annuncia prima di provare a sfruttare la gamba destra piegata per spingere il corpo in avanti e cominciare a correre verso la ragazza provando a portarsi leggermente alla propria destra e quindi alla sinistra di Mekura ed alla distanza di un metro proverebbe a piantare il piede sinistro a terra ed a distendere la gamba destra che proverebbe ad essere sollevata cercando di eseguire un colpo orizzontale da destra a sinistra che cerca il fianco sinistro di Mekura con gli addominali che danno forza e velocità al colpo mentre il busto naturalmente si sposta in una controrotazione in senso orario. Che il colpo vada a sengo o meno la gamba destra proverebbe ad essere portata a terra per spostare il peso del corpo su questa mentre il braccio sinistro proverebbe ad essere disteso in avanti fendendo veloce l'aria con il palmo e provando a raggiungere il volto di Mekura in un colpo diretto, frontale. Infine per chiudere la sua combinazione la mano destra chiusa a pugno tranne che per indice e medio proverebbe un movimento ad arco da destra verso sinstra provando a raggiungere il costato della donna. Naturalmente ogni colpo è depotenziato dato che non ha neppure il chakra impastato come la loro velocità ma si concentra sulla precisione [Equip: 4 Kunai di cui 2 con carte bomba, 4 shuriken, 1 bombaluce, 5 fumogeni, 2 fuda con tronchetto, 2 fuda vuoti, 1 nylon, 1 nylon conduttore, 1 tonico coagulante, 1 tonico recupero chakra, guanti con placche, avambracci in metallo]

23:12 Hiashi :
  [Prateria] [edit][tentatio avicinamento + calcio destro + colpo diretto con la sinistra + gancio con la destra]

23:36 Mekura:
  [prateria] Hiashi cerca di attaccare direttamente con la gamba destra tesa a colpire il fianco della ragazza mentre questa rimane in attesa ad attaccare. Aspetta il momento giusto e farebbe un passo indietro spingendo sulla gamba sinistra già pronta a scansarsi potandosi fuori dalla traiettoria della gamba di Hiashi di almeno un metro in modo da togliere il vantaggio al genin di un attacco concatenato vicino e quindi dare a se stessa un attimo di tempo per poter mantenere il proprio ritmo cercando di contare il momento giusto per farlo accompagnando l'azione spingendo il busto indietro cercando infine di portare la gamba destra più indietro rispetto alla sinistra cercando di mantenere la stabilità sui piedi aprendo la guardia solo per un attimo con le braccia aperte per mantenere l'equilibrio con Hiashi che si prospetta ad un nuovo attacco. Se fosse riuscita a scansare quell'attacco e vedrebbe la mano di Hiashi attaccare direttamente alla sua faccia Mekura a quel punto con la mano destra tenuta di piatto con il braccio piegato a squadra cercherebbe di colpire il polso di Hiashi cercando di sollevarlo al di sopra della propria testa ed aprendo dall'interno del braccio verso l'esterno cercherebbe di allontanarlo da se. Spingerebbe con la gamba sinistra facendo mezzo passo in avanti cercando di anticipare la mossa dell'avversario in modo da portare una ginocchiata allo stomaco di Hiashi cercando così di spingerlo indietro prima che potesse colpirla al costato cercando ovviamente di non fargli troppo male. Quindi Se fosse riuscita a portare avanti il suo contrattacco questa ritornerebbe in una posa difensiva, con il braccio destro sollevato in avanti appoggiando parte del peso sulla gamba destra, mano tesa e con il palmo rivolto in avanti, schiena dritta e mano sinistra come la destra al livello del petto le gambe leggermente flesse. [passo indietro (tentativo di schivata) + contrattacco + ginocchiata]

23:47 Hiashi :
  [Prateria] .Il primo colpo, il calcio, va a vuoto senza possibilità di arrivare a bersaglio grazie alla semplice quanto efficace schivata di Mekura che subito dopo va a parare il secondo colpo allargando la mano di Hiashi ed aprendosi in tal modo un varco nella sua guardia dato che il genin era già pronto per il successivo colpo della sua combo che però non può portare perchè per un istante il fiato gli si mozza in gola col il plesso solare che risente indirettamente del colpo arrivato. Non indietreggia, prova a rimanere calmo il genin che deve ragionare in fretta e data la distanza ravvicinata potrebbe essere una idea quella di provare un colpo in linea bassa. Un nemico atterrato è quasi sempre un nemico morto per cui cerca di richiamare a se la gamba destra sollevandola fino a quando il ginocchio non sfiora il petto e con una rotazione del bacino in senso antiorario si prepara al colpo che vede la pianta del piedersi muoversi in avanti ed in diagonale discendendo verso il basso mentre la gamba si distende provando a raggiungere il ginocchio avanzato di Mekura. Chiaramente anche se il colpo trovasse il bersaglio non verrebbe affondato ma solo appoggiato e questo mentre la mano destra rimane vicina al fianco a sua protezione mentre la sinistra è posta più su pronta a difendere in linea alta, sembra non voler rischiare una seconda ginocchiata magariquesta volta pure più in basso Equip: 4 Kunai di cui 2 con carte bomba, 4 shuriken, 1 bombaluce, 5 fumogeni, 2 fuda con tronchetto, 2 fuda vuoti, 1 nylon, 1 nylon conduttore, 1 tonico coagulante, 1 tonico recupero chakra, guanti con placche, avambracci in metallo][tentativo calcio frontale al ginocchio]

00:09 Mekura:
  [prateria] Hiashi si fa più difensivo e cerca di proteggersi dalla ginocchiata portando un calcio al suo ginocchio una mossa che potrebbe azzoppare qualcuno se presa bene, letteralmente azzoppare qualcuno ed in uno contro diretto è la differenza tra la vita e la morte sapersi muovere in un campo di battaglia. Una buona pensata, tuttavia fa i conti senza ostia: alzare in questo modo la gamba senza prima ridurre la concentrazione e la difesa avversaria è estremamente pericoloso senza un piano successivo: permette di fare indietro la suddetta gamba e allo stesso tempo trovarsi sotto attacco in alto oppure perdere completamente la stabilità sul posto dato che sta appoggiando su una sola gamba, insomma fare una mossa del genere non è solo rischiosa ma anche stupida. Appena Mekura riesce a vedere il gesto i Hiashi porterebbe il ginocchio in avanti preso i mira da Hiashi indietro e si metterebbe in ginocchio poggiando il peso sulla gemella con le mani rivolte davanti alla faccia per poterla proteggere se Hiashi avesse continuato, cercherebbe con le mani di intercettare il suo piede. La mano destra farebbe forza e cercherebbe il contatto con la suola a palmo aperto prendendosi tutto il peso dello stesso Hyuga, dopo di che Mekura con la sinistra cercherebbe di prendergli la punta della suola e stringere la presa. Ciò che verrebbe dopo è facile da intuire, infatti se avesse intercettato in tempo l'attacco di Hashi, spingendo con le spalle e con le braccia in avanti per cercare d spostare il suo baricentro allo stesso modo cercherebbe d ruotarne la caviglia in modo da costringere lo stesso corpo del ragazzo a cadere per non rompersi si la gamba sotto la pressione esercitata dalla donna <mai attaccare direttamente con colpi potenti Hiashi punta al suo chakra ed alle sue limitazioni ne movimenti> afferma la donna mentre manterrebbe la presa. [intercettazione + rotazione della gamba]

00:18 Hiashi :
  [Prateria] Non solo il colpo del ragazzo viene intercettato, ma addirittura afferrato letteralmente da Mekura che gli impone una rotazione della caviglia e ciò oltre a sbilanciarlo lo costringe a lasciarsi andare cadendo al suolo per non finire azzoppato. Si abbandona letteralmente al terreno il ragazzo, non sembra voglia alzarsi immediatamente <Per me è ancora impossibile pensare di utilizzare il juken in uno scontro, non ho ancora chakra a sufficienza e prima di attivarlo posso essere già morto> risponde con volce calma e tranquilla. Il pugno destro viene battuto sul terreno <Contro un avversario tecnicamente più preparato di me, più forte, più agile, più veloce, più preciso, la mia unica speranza di vincere contro di lei Mekura-san era prenderla alla sprovvista e con un solo colpo andare a spezzare la sua velocità, la forza dei suoi colpi e la sua velocità di movimento. Altrimenti sarei dovuto ricorrere a strategie alternative> vedesi la bomba luce che ha utilizzato appunto ieri per sconfiggere un Chunin di Ryota <credo che sia ora di rientrare> prova a rimettersi in piedi il giovane, sempre che gli venga consentito <avrei piacere che facessimo la strada insieme Mekura-san e grazie per avermi aiutato> ma dopo di ciò comincierebbe a camminare molto lentamente <exit>

00:25 Mekura:
  [prateria] Sorride sentendo il discorso di Hiashi <e bravo Hiashi> batte le mani lasciando la presa piegando la testa di lato mentre si rimette in piedi lasciando il tempo a questo di sollevarsi. <l'idea non è male, ma non quando il tuo avversario è in difesa: consiglio sempre, quando hai a che fare con avversari più forti di te, il momento giusto per fare una manovra del genere è quando si sbilanciano per darti un attacco violento e rapido: più vai veloce più devi controllare il tuo corpo più ti devi concentrare, resistere e intralciare il movimento al momento giusto è una scelta tattica: quando hai a che fare con un più forte di lui si più veloce e fallo stancare, se è anche più veloce incassa più di lui, se è resistente allora usa il cervello, se è intelligente allora usa la tecnica, se è bravo anche nella tecnica usa la tigna, se è anche più aggressivo di te allora diventa ancora più tignoso> ridacchia <resistere e resistere perché resistendo ad ogni colpo dato si fa paura ai propri avversari e...certo che ti accompagno> commenta la donna battendo le mani tra di loro iniziando a seguire Hiashi verso Konoha. [end]

i tre si ritrovano con le loro idee davanti alla statua che commenta i caduti di Konoha, ne finisce con Mekura e Hiashi che si confrontano per sfogarsi un po'