Giocate Registrate

Giocate Disponibili
Calendario
Trame
Giocate Registrate

L'Armatura Degli Antenati. [2/3]

Free

Giocata di Lavoro

0
0
con Yurashin

17:04 Yurashin:
  [Officina] Palpebre che lentamente si chiuderebbero, abbandonando la percezione visiva di ciò che avrebbe intorno. Braccia che dai propri fianchi risalirebbero lente, mentre le dita si piegherebbero fino alla formulazione del sigillo caprino, perfettamente eseguito. Non si preoccuperebbe di rubarsi qualche secondo in più in quella esecuzione, dato che la mente sfrutterebbe tale lasso di tempo per spingere i propri pensieri altrove, placare quell'uragano di idee e sensazioni, affinché possa ritrovare una pace interna, una tranquillità mentale che dovrebbe permettere una concentrazione profonda. Requisito fondamentale per una semplice pedina che avrebbe appreso, da relativamente poco, le conoscenze su quella linfa vitale che proprio ora tenterebbe di farla manifestare. Energie che verrebbero attirate verso il centro del corpo umano, nella zona del plesso solare, con l'atto ultimo di procreare due sfere energetiche: una fisica ed una psichica, prodotti dalla propria saggezza e dalla propria forza di volontà. Un movimento rotatorio fra queste due essenze alimenterebbero un leggero tepore nella zona addominale, segno distintivo che l'impasto, il mescolarsi tra le due forze, inizia ad avvenire positivamente. Quel circolo che formerebbe un miscuglio nuovo, grezzo in quanto non predisposto ad atti lenitivi, che farebbe la sua comparsa, ringoverendo anche l'animo del Genin. E, simile ad un torrente in piena, andrebbe a sfruttare il sistema circolatorio del chakra per farlo scorrere, impetuoso e fluido, verso l'esterno fino alla sua naturale fuoriuscita mediante i punti di fuga, presenti su tutta l'estensione del corpo. Un processo scandito da un respiro profondo, regolare: inspirazione nasale ed espirazione mediante la cavità orale, obbligando le labbra a schiudersi appena, prima di serrarsi nuovamente. Solo dopo essersi accertato del circolo continuo, andrebbe ad aprire nuovamente quegli occhi, mostrando quelle iridi argentate mentre risplendono con una nuova luce, più intensa. <Incominciamo, dunque.> Un sussurro appena emesso, una carezza fonetica, mentre riprenderebbe totale coscienza del luogo in cui si ritrova: l'officina in cui avrebbe preso lavoro, con il fine di apprendere quella nobile arte che avverte adeguatamente prossima al proprio essere. La fucina sembrerebbe già ben illuminata ed il calore abbraccerebbe, quasi stritolerebbe, il giovane mentre si impegnerebbe nel predisporre tutti gli arnesi nel loro posizione, pronti ad essere adoperati in caso di necessità; una discreta quantità di ferro invece si troverebbe già sotto l'effetto dell'elevata temperatura, in modo tale da alterare la composizione del materiale e renderla più duttile. <Quest'oggi dovrò occuparmi di riempire quest'armatura. Devo creare numerose placche e ricoprirla perfettamente.> Lascerebbe ruotare appena il capo in ambedue le direzioni, scrollando appena la chioma corvina sulle spalle. <Ovviamente non mancherò di presentare anche il mio tocco di classe.> Appena accentato, prestando attenzione a non farsi udire dal proprio superiore, presente nell'altra stanza, più prossima all'entrata. [Se Chakra On: 25/25][Equip. Scheda]

17:30 Yurashin:
  [Officina] Intanto il vestiario d'egli si caratterizzerebbe in quella camicia bianca, leggermente sbottonata, su cui si paleserebbe una giacca nera smanicata; inferiormente un pantalone dello stesso color scuro, di buona fattura, che potrebbe resistere anche a dei movimenti più larghi. Non mancherebbe di presentare anche il proprio equipaggiamento totale, dalle tasche colme di strumenti a quelle placche che rinforzerebbero i propri arti, aumentandone la resistenza. Anche il coprifronte su cui sono applicate le effigi di Kusa vi sarebbe, legato al collo mediante una striscia di tessuto nera; questo gli consentirebbe di esser etichettato come uno Shinobi a servizio del villaggio. Comodità o seccatura? Un dubbio amletico che, in questa giornata, non avrebbe motivo di esistere in quanto ora si presenterebbe come un semplice apprendista fabbro. Sarà soltanto il tempo a consentirgli di aumentare le proprie abilità in quella carriera, seppur lui possa godere di alcuni geni innati, quasi leggendari, che si sposano perfettamente con il mestiere. Assenza di alcun sigillo, le braccia che indi andrebbero ad esser disposte lungo i fianchi, ma con le mani che si stringerebbero, contraendo la maggiore parte del tessuto muscolare degli arti superiori. Superato uno stadio, si dirige ad attraversarne un altro, con la dovuta attenzione. Impasto del chakra che già ribollirebbe all'interno di sé, andrebbe a richiamare l'essenza Katon e quella Doton, corrispettivamente l'arte del Fuoco e quella della Terra. La prima che avvolgerebbe la seconda, mutandone la composizione: sarebbe questo a rendere il flusso d'energia in un nuovo composto, meglio denominato come chakra lavico. Un vulcano che metaforicamente erutterebbe a peina potenza, lasciando che la temperatura corporea possa innalzarsi a dismisura, rispetto alla soglia tipica umana. Calore che sembrerebbe pervaderlo gradualmente, un incendio senza sosta che gli farebbe appena scoccare un sorriso. Il capo basso e lo sguardo diretto verso i palmi delle proprie mani, che si mostrerebbero appena aperte e rivolte verso l'alto. <Non ho dimenticato il mio obiettivo. Sto solo costruendo gli scalini che mi porteranno a quel trono che mi spetta.> Appena pronunciato, una proposizione che stimolerebbe la propria determinazione, un auto-incitarsi affinché possa elevarsi ed avvicinarsi al proprio obiettivo. Accertatosi dunque della propria condizione, stabile, andrebbe ad avvicinarsi a quel focolare che sembrererebbe scottar meno, intenzionato, mediante gli adeguati oggetti, a prelevare le prime sbarre di ferro e riporle sul piano che presto assaggerà la forza del Genin. Movimento lesto, ma senza peccare di precisione, la mancina mano andrebbe a stringere un'estremità del materiale, mentre la destra si armerebbe di un bel mattone, abbastanza grande da essere maneggiato facilmente da un uomo di media forza. Il braccio destro si innalzerebbe dunque, come se fosse pronto ad emettere una sentenza, mentre una nuova quantità di ossigeno farebbe vibrare le corde vocali. <Dovrò colpire abbastanza forte da renderla una striscia di ferro.> Ed ora? Si passa direttamente alla parte pratica, quella che dovrebbe definirsi la parte divertente ma anche quella più stancante. [Chakra On: 24/25][Equip.Scheda][Arte Della Fusione I]

17:57 Yurashin:
  [Officina] Un paio di secondi, un silenzio che verrebbe spezzato improvvisamente da un movimento discendente, rapido, che colpirebbe il pezzo di ferro, deformandolo così come desiderato dall'apprendista. Distenderlo, come se fosse un impasto morbido, e ridurne lo spessore, per crearne una lastra, una placca, che sarebbe poi incastrata nello scheletro del prodotto commissionato. Movimento del braccio che andrebbe a ripetersi, una e più volte, mantenendo un ritmo costante, regolare, disperdendo quel suono acuto per tutta l'area della stanza in cui si trova. Colpi diretti, senza perdere di quell'accento di aggressività, mentre la mano sinistra si impegnerebbe nel muovere accuratamente la sbarra affinché ogni colpo sia eccezionale, rendendo omogeneo quel lavoro per tutta l'estensione. Minuti che scorrono in quel ritmo, compiendo un gioco fluido dell'arto superiore con il polso che detiene l'arma del fabbro. E solo dopo aver completato la prima, si preoccuperebbe di posizionarla semplicemente, in modo tale da comprendere quante altre ne dovrà eseguire affinché sia totalmente ricoperto. <Non poche.> Una piccola smorfia che si degnerebbe di apparire su quel viso maschile, mentre andrebbe a prelevare un'altra sbarra da modellare. Rovente, il materiale che ancora sarebbe ben illuminato: una condizione ideale per poterlo colpire. E non perderebbe tempo, scandendo solo un paio di respiri profondi, per riprendere appena le energie e lasciar che la mano destra possa contribuire a quell'esercizio. Colpo su colpo, senza demordere minimamente: dovrebbe protrarsi affinché il prodotto venga completato quanto prima, per poi consegnarlo al mittente di questa strana creatura. Chissà i motivi che hanno spinto a ciò, seppur la cosa non lo riguardi. Interesse maggiore si potrebbe rivelare nel fatto che potrebbe approfittarne per visitare un villaggio che non avrebbe mai osservato, se non da qualche libro. Ma purtroppo non può già perdersi in ciance, dato che si troverebbe solo a metà del proprio operato. Andrebbe dunque a produrre un altro paio di placche, poco più lunghe e poco più corte, affinchè possa riempire, simile ad un puzzle parte di quello scheletro d'armatura, infilando le strutture tra il perimetro già tracciato. Ovviamente si preoccuperebbe di replicare il tutto anche per quanto riguarda il lato dietro, quello posteriore, affinché possa coprire una buona parte di un corpo maschile. Avrebbe avuto le misure del giovane che dovrà poi utilizzarla, dunque sarà facile costruire qualcosa a pennello, senza alcun sgarro. Totalmente predisposto a quel lavoro, una precisione di esecuzione notevole, mediante la propria attenzione che si manterrebbe ferrea. Il prossimo passo? [Chakra On: 23/25][Equip.Scheda][Arte Della Fusione I]

18:56 Yurashin:
  [Officina] Semplicemente aggiungergli un tocco personale, qualcosa che possa rendere il pezzo sicuramente unico e raro; vorrebbe consentire a quell'armatura qualcosa del proprio creatore, seppur non si allontani eccessivamente dal progetto iniziale, quello che sarebbe stato richiesto. Sguardo che si proietterebbe in ambedue le direzioni, intenzionato a visionare la presenza e la posizione del proprio superiore, affinché possa assicurarsi di non essere attualmente controllato. Questo dovrebbe permettergli di agire con molta più facilità, senza palesare esplicitamente le proprie capacità, seppur le domande sul come il Genin possa gestire tutto quel calore sono oramai già presenti. Accertatosi d'esser libero da ogni controllo, andrebbe a richiamare dentro di sé quell'energia lavica che dovrebbe già scorrere abbondantemente all'interno del proprio organismo, affinchè possa attingerne per prelevarne una discreta quantità. Calore che si impregnerebbe in quell'organismo, mentre le braccia si innalzano, lente, quasi stanche, per posizionarsi dinanzi al proprio busto: una sequenza di sigilli che andrebbero ad essere concretizzati, nel giusto ordine oltre ad essere perfettamente eseguiti. Inizierebbe dal drago, intrecciando le dita delle due mani, ad eccezion fatta per la coppia di dita esterne, pollice e mignolo; poi Serpente, annullando semplicemente quell'eccezione precedente, con un totale intreccio delle falangi; il terzo si concretizzerebbe nel sigillo cinghiale, le cui mani sarebbero protrese verso il basso, a palmi uniti, ma con le dita ripiegate su se stesse; infine, l'ultimo, sarebbe il topo che si effettuerebbe avvicinando la mano destra alla sinistra, entrambe chiuse, tranne per alcune dita, ove quelle di destra avvolgerebbero le gemelle. E così che la tecnica andrebbe ad attivarsi e quel miscuglio particolare andrebbe a dirigersi verso le ghiandole salivari. Non farebbe esternare così facilmente il composto, accumulandolo invece affinché possa sfruttarne una buona quantità. Si impegnerebbe anche nel destreggiarsi ad imprimere una giusta quanto curata forma, per una lastra di circa venti centimetri. Qualche secondo, prima di sputare effettivamente quanto richiesto, utilizzando il gene innato direttamente per personalizzare la struttura a cui starebbe lavorando. Schiuderebbe poi le labbra, quasi a riprendere quel fiato, a riprender quella freschezza che alla gola è mancato per un po'. Avrebbe bisogno di riprendersi, dopo il dispendio di chakra appena formulato. Braccia che intanto ritornerebbero lungo i fianchi, sciogliendo l'ultimo sigillo compilato. Si limiterebbe ad osservare, mediante quel volto provato, e ragionare su quanto possa mancare sulle ultime rifiniture, almeno per oggi. <Manca poco.> Sussurrerebbe, tra un respiro profondo ed un altro. [Chakra On: 20/25][Equip.Scheda][Arte Della Fusione I][Yoton – Forgia Yoton]

19:23 Yurashin:
  [Officina] Stanchezza che si percuoterebbe su tutto il corpo maschile, avvertirebbe quella sensazione di pesantezza che gli renderebbe complesso ogni movimento, anche quello più stupido ed elementare. Un paio di respiri ed eccolo ad osservare nuovamente ciò che avrebbe dinanzi: <Curiamo gli ultimi dettagli riguardo questa pelle appena formulata.> Così andrebbe a sollevare l'armatura, posizionandola su un immeso tavolo lì vicino. Capo che si piegherebbe, seguito dal busto, nell'atto di visionare da molteplici prospettivi ogni rifinitura di quell'armatura che man mano prenderebbe una vita, una presenza dinanzi agli occhi argentati d'egli. Ed eccolo mentre andrebbe a delineare quanto meglio possibile ogni particolare, con quel martello che sarebbe ben stretto nella mano destra. La sinistra mano che si preoccuperebbe di massimizzare l'efficienza di ogni colpo segnato, affinché non ci siano sbavature oppure un semplice spiraglio tra le placche inserite. <Sembra tutto allineato.> Commenterebbe fra sé, lasciando che qualche movimento del braccio venga compunque eseguito, per esser sicuri del fatto che sia un oggetto degno di resistere ai colpi migliori. Una voce improvvisamente spezzerebbe quell'agire dello Shinobi: sarebbe il proprietario, che inciterebbe a velocizzare le sue pratiche, in quanto avrebbe intenzione di chiudere la struttura, dato che oramai la sera si avvicinerebbe sempre più. Un semplice annuire del capo d'egli, scrollando appena quella chioma corvina che dondolerebbe, come risposta. Si appresterebbe agli ultimi ritocchi, per poi affermare, sufficientemente soddisfatto: <E' quasi terminata.> Ed, a quelle parole, si ricorderebbe del fatto che dovrà avvisare il consiglio di Kusagakure no Sato della sua prossima partenza, in visto di quella commissione. Non vorrebbe mai che vi fosse un malinteso e che possa essere definito, addirittura, un traditore del villaggio in cui sarebbe cresciuto; legato, ma non eccessivamente in quanto la propria dimora si troverebbe oltre oceano. Silenzio, mentre andrebbe a posare ogni strumento utilizzato nella giusta posizione, dove li aveva prelevati, affinché il banco di lavoro possa essere ordinato, così come desidera il proprio istruttore. Qualche minuto, pregno di noia, mentre compierebbe ciò che deve essere fatto: pulizie ed altre pulizie. Solo dopo aver fatto ciò, si sposterebbe, a leggere falcate, un movimento lento, verso l'uscita, non prima di aver concesso un saluto, educato e cortese, verso l'altrui presenza. [Chakra On: 19/25][Equip.Scheda][Arte Della Fusione I]

19:29 Yurashin:
  [Officina] Alzerebbe il capo, verso il firmamento, notando quel colore scuro che, gradualmente, tenderebbe a scurirsi. Si scrollerebbe appena le spalle, mentre il capo ritornerebbe a visionare dinanzi, verso quella popolazione decimata e quel fluire di persone davvero ridotto. Stanco, si preoccuperebbe semplicemente di proiettarsi verso la propria residenza, ove poter eseguire una doccia, per scrollare via quella stanchezza, ed una lauta cena, per poter ricaricare le proprie forze, ripristinarle a pieno regime. Probabilmente dopo si troverà nuovamente tra le vie del villaggio, intenzionato a salvaguardare quel villaggio fino alla fine, con la speranza che questa non sia dannatamente distante. [Chakra Off][Equip.Scheda]

Giocata di Lavoro 2/3 per la Commissione ottenuta.