In quel di Kusagakure, la Guerra non s'è fermata. Proprio quest'oggi, v'è stata un'altra delle tante battaglie. Uno dei sopravvissuti si sta dirigendo proprio ora verso l'Ospedale. All'ingresso, tutte le armi vengono requisite, qualora ovviamente ne abbia. Alla Reception, lo guardano. Notano il sangue, ma non si scompongono più di tanto. La maggior parte dello stesso è sulla zona dell'addome. <Sicuro tu non abbia altre ferite..?> Una delle infermiere. <Ti chiamo subito un Medico.. Dirigiti lungo il corridoio..> Glielo indica, sulla destra, con un cenno della mano. <..svolta a sinistra, la seconda porta.. Puoi farcela da solo?> Chiede, preoccupandosi delle sorti altrui. Hanno visto sempre tanto di quel sangue, soprattutto in un periodo del genere, essendo in guerra. Qualora la di lui domanda sia negativa, potrà avviarsi tranquillamente lungo il corridoio, svoltando a sinistra e giungendo alla seconda porta. Qui dietro, il Medico sta già preparando l'occorrente. In caso di risposta affermativa, ovviamente, un'Infermiera lo accompagnerà sino all'Ambulatorio, per la di lui incolumità. [Quest di Cura]
[Ospedale] Non potrebbe mai permettersi di esser accompagnato d'altri, orgoglioso come potrebbe essere: dunque si limiterebbe a congedere l'infermiera con un cenno del capo, il minimo per rispondere alla domanda d'ella, per poi avventurarsi con il suo passo verso il corridoio da lei indicato fino a riscontrare la porta in cui dovrebbe risiedere il medico. Mancina mano che andrebbe ad innalzarsi, per colpire un paio di volte la superficie lignea ed attendere d'esser ricevuto; solo dopo un consenso positivo si andrebbe ad inoltrare all'interno, chiudendo la porta dietro sé. <Salve.> Sussurrerebbe appena, seppur le prime informazioni dovrebbe già conoscerle se l'infermiera precedente le abbia espresse. <Mi perdoni per questo sangue, non del sottoscritto.> Sguardo apatico, mentre attenderebbe disposizioni avverse, su dove accomodarsi ed eseguirle, semplicemente. <Un colpo alla mandibola.> Terminerebbe il suo argomentare, preferendo non movimentare eccessivamente la zona lesa, prima citata. Silenzio che ora calerebbe, attendendo un esprimersi nuovo dell'esperto in materia. [Chakra Off]Giunto all'interno della stanza, la porta viene chiusa dietro di sé. Il Medico lo adocchia, mentre gli fa cenno di avviarsi verso il lettino. <Dimmi la tua ferita, giovanotto.> Si tratta di un uomo oltre la cinquantina, con barba folta e ingrigita dal tempo. Le mani vengono, successivamente, ricoperte di Chakra Medico, assumendo un colorito azzurrognolo, tendente quasi al verde acqua. Annuisce, mentre osserva il di lui volto. La mascella non è storta, ma è naturale che gli faccia male. <Potrebbe esserci una contusione o una microfrattura..> Afferma, stringendosi nelle spalle. Non è niente di che, dal canto proprio. <Resta rilassato e comodo. Se hai altre ferite, indicamele, ma non parlare.> Ha capito che il sangue non è suo, ma non è detto che sul resto del corpo non abbia altre ferite. Le mani si portano a qualche centimetro di distanza dalla di lui mandibola, cominciando a far agire il Chakra Medico stesso. Quest'ultimo dovrebbe risanare la microfrattura dell'osso della mandibola, oltre a guarire l'esteso ematoma che si sta formando sotto al mento, laddove è stato colpito così duramente. Anche i lati del volto dovrebbero fargli male, data la forza dell'impatto tra arcata dentaria superiore ed inferiore. Tuttavia, attualmente, si occupa soltanto di quella prima zona, poiché il danno è più esteso lì. [Quest di Cura]
[Ospedale] Il medico sembrerrebbe comprendere l'esposizione del giovane, il quale non farebbe altro che innalzare la mancina mano, chiusa a pugna ad eccezione dell'indice, rigido, per indicargli la mascella, con allegati fianchi del capo, per fargli intuire al meglio la zona su cui manifestare l'esposizione di quel chakra dalla colorazione differente. Ne avvertirebbe un legger giovamento dall'esposizione a quel flusso energetico; cosa che gli consentirebbe più facilmente di serrare le labbra e non argomentare ulteriormente, così come consigliato dal dottore. Lo fisserebbe, per tutto il tempo in cui l'altro opera, non avendo altro da eseguire. Le mani dunque, ambedue, si disporrebbero sulle proprie gambe, mentre sarebbe oramai seduto su quel lettino prima mostrato. Posizione eretta con la schiena ed il capo non rivolto verso il basso, ma sufficientemente alto a mostrare il problema all'altrui presenza. Ed ora? Attendere che l'altro completi, prima di tirare qualche domanda all'esterno. Dopotutto, come può immaginare, agli Shinobi rimanere immobili sarebbe un qualcosa di utopistico; dunque si può ben immaginare cosa vorrebbe chiedere. [Chakra Off]Le mani del medico, successivamente alla mandibola inferiore, si portano ai lati della stessa. La destra sul lato sinistro e la sinistra sul lato destro. Il respiro è regolare, mentre anche quella zona dovrebbe non far più male. Dovrebbe guarire nel giro di qualche secondo. <Per le prossime ventiquattr'ore, evita di mangiare cibi solidi o, comunque, di masticare troppo e fare movimenti non consoni alla mandibola.> Spiega, abbassando le mani, disattivando quello stesso ''potere''. <Per il resto, puoi andare. Non puoi restare ricoverato per due semplici ragioni: hai una ferita da nulla e i letti servono a chi ne ha veramente bisogno, data la guerra in atto. Riposati, giovanotto.> Lo lascia, dunque, andare via, cosicché il medico possa tornare alle proprie normali mansioni. [END]