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Due ragazzi e una bottiglia di saké.

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con Azrael, Kurako

15:23 Kurako:
  [Casa | Portone] Non si è dimenticato di quella sera con Mekura, tutto il discorso affrontato e l'arrivo di Azrael sul finale ha reso la serata molto più che interessante, un divertimento non da poco il suo con il Nara e oggi, come detto dallo special, è il benvenuto in casa sua e di certo non può lasciarsi sfuggire un opportunità del genere. Poter andare nella tana di una persona che rispetta e ammira, non tanto per le sue abilità da ninja quanto per la sua intelligenza, astuzia e arguzia, insomma vuole far visita a quella casa solo per vedere la tana del lupo perchè è questo alla fine il Nara, un lupo sempre in agguato. I passi del Senjuu si susseguono uno dopo l'altro senza tregua ma con una calma insolita, non conosce la via ne la strada, ci sta praticamente andando a intuito, chiedendo indicazioni ai cittadini del villaggio, non gli va molto a genio questa cosa però, per affrontare una discussione di un certo livello. Il tempo non è dei migliori, le nuvole troneggiano sul cielo di Konohagakure, il vento soffia e tutto fa presagire un imminente acquazzone, la pioggia sta per cadere, abbattersi sul villaggio. Non è il massimo come giorno ma di sicuro ne vale la pena, però finalmente, forse vi è arrivato, è davanti a una casa che non ha mai visto. Si sofferma li davanti ad osservarla senza fare il minimo cenno, le vesti vengono mosse dal vento che soffia senza sosta, vesti composte da una maglietta grigia aderente a maniche corte con tanti piccoli rombi disegnati sopra essa, pantaloni neri, sandali ninja neri, portaoggetti legato alla vita e posto dietro la schiena contenente 5 tonici coagulanti, 5 tonici recupero chakra, 10 fuda con il kanji della potenza e 7 fuda con un tronchetto per la sostituzione all'interno di ciascuno, anello giallo con kanji del sud messo sull'anulare sinistro, mantella nera con nuvolette rosse dell'Akatsuki posta su tutto quanto, cerniera alzata fino a coprire parte del naso, al di sotto di mantella e maglietta ha il busto completamente coperto da fascia che ne risalgono il corpo coprendo anche spalle, braccia, mani, collo fino a giungere anch'esse al naso, in testa vi è il cappello di paglia con drappi bianchi pendenti verso il basso a coprire ciò che resta del volto, capelli neri lunghi fino a metà della schiena ben visibili a occhio nudo. Il piede destro si fa avanti in direzione della porta, cammina piano e lentamente fino ad arrivarci vicino, il braccio destro si alza, pugno chiuso che si abbatte sulla porta sbattendo per te volte richiamando su di se l'attenzione e sperando sia la casa giusta. [Chk on][Equip in scheda]

15:43 Azrael:
 È rintanato in casa sua, oramai esce unicamente per questioni che riguardano strettamente il villaggio, i suoi doveri, mai il proprio piacere o diletto personale. Non ne trova più in quel villaggio, la fiducia nelle persone scema sempre di più. Lo ama, ama profondamente Konoha e tutto ciò che essa rappresenta, ha cresciuto shinobi che ora sono grandi ninja della Foglia, ha aiutato tutti quanti i cittadini a modo proprio e continuerà a farlo ogni qual volta che potrà. Tuttavia quelle genti lo hanno deluso varie volte, shinobi e civili, le leggi lo hanno più e più volte portato a chiedersi se il lavoro a cui sta adempiendo gli mostri la strada giusta da percorrere. O se si sia semplicemente perso, se in quel lavoro ed in quei doveri abbia semplicemente trovato il modo di occupare la propria mente. Non pensarci. Tuttavia questo non è un tasto dolente, più volte ci ha pensato e piano piano sta maturando una risposta che lo soddisfa abbastanza. È seduto alla propria scrivania, un grosso piano in mogano, massiccio e largo, su una metà sono ammassati vari strumenti da tatuatore, alle pareti sono appesi vari disegni, paesaggi, ritratti, svariati soggetti. Ha la schiena ricurva, sta scrivendo qualcosa su un piccolo rettangolo di carta, la destra mantiene un pennino inchiostrato, la sinistra è molle lungo il fianco. Come sente bussare non fa null’altro che articolare le dita della mancina, una serie di fili di nylon tira la maniglia della porta in modo che si apra senza che egli debba alzarsi. È vestito come se fosse uscito e rientrato da poco, giubbotto da graduato posto su una maglietta nera a maniche corte, da cui si intravede il bendaggio che gli copre bicipiti e pettorali. Un paio di pantaloni grigio scuro a fasciare le gambe, non terminano con i calzari, che ha tolto prima di entrare in casa. Ha il chakra attivo, come suggerisce l’abbigliamento è andato a fare un giro, una passeggiata sul monte dei volti, ad assistere ai lavori prima di rientrare. Il mantello nero è gettato su una poltrona poco distante. Come la porta si apre, il Nara nemmeno si volta, semplicemente mormora a mezza voce < Avanti. > non che sia incurante di chi entri, ma semplicemente perché è concentrato su quanto sta scrivendo. Il resto della stanza è null’altro che un insieme di mobiletti appoggiati alle pareti, un tavolino posto innanzi ad un divano in cuoio ed una poltrona che fa angolo con esso. Sul tavolino sono poggiati un posacenere, una bottiglia di saké e gli occorrenti che servono ad un fumatore per le proprie sigarette. Solo dopo un paio di istanti si volta, scorgendo la figura di Kurako, il che non lo porta assolutamente a scomporsi, si aspettava che sarebbe arrivato. < Prego, accomodati. > lascia il pennino e si alza, sfilando il nylon dalle dita della mancina, prima di fare gli onori di casa fornendosi di un paio di bicchierini di saké che va a riempire, come benvenuto da offrire al senjuu. [C on]

16:04 Kurako:
  [Casa | Portone] La porta si apre pochi secondi dopo aver bussato, non vede nessuno alla porta ad attenderlo e questo può essere un male come può essere un bene, non lo sa ma solo entrando può scoprirlo del tutto. I piedi avanzano all'interno della casa, lo sguardo si posa su ogni muro, scala o qualsiasi cosa gli si pari davanti, non sa dove si trova ma una voce che per fortuna conosce gli intima di venire avanti, ha trovato l'abitazione giusto, un peso in meno da togliere, ha evitato di fare figuracce, un sospiro di sollievo esce dalla bocca del giovane ma esso risulta appena percettibile alle orecchie del Nara. Si guarda intorno osservando le varie carte sui tavoli e lo special intento a lavorare, vestito di tutto punto come se fosse appena rientrato da un giro ma non gli importa; avanza con cautela in quella casa, è la prima volta che vi ci mette piede e non sa bene dove andare ma specialmente non sa bene l'umore dello special in questi giorni, dopo la sua piccola rivelazione può succedere ogni cosa, anche una sfuriata da parte di entrambi se si rivelasse necessario ma ne dubita molto. Cammina tranquillo, il braccio sinistro si alza e con la mano afferra il bordo del cappello di paglia levandolo dal capo, lo tiene stretto in mano, gli occhi puntati sul ragazzo, non lo priva di alcuna attenzione<Grazie Azrael>nel dire questo si ricorda di dover chiudere la porta dietro di se e questo lo costringe a qualche passo indietro per portare la porta a sigillarsi completamente. Un posto nuovo con qualcuno che conosce, sa delle sue abilità, forse è nervoso ma molto probabilmente non sa bene cosa dire per far si che il discorso vada su quelli che sono i suoi pensieri e quindi come fare? Come agire adesso che si ritrova li? Di certo è il benvenuto avendoglielo detto lui stesso ma il come comportarsi è il vero problema<Ti trovo molto indaffarato>parole a caso escono dalla di lui bocca mentre cerca di osservare ogni singola cosa e pian piano tutto gli viene in mente, deve arrivare subito al punto e scoprire il più possibile e perchè no, togliersi qualche piccola curiosità<Come stai?...>si schiarisce appena la voce nel fare quella domanda<...dopo l'ultima volta intendo>riferendosi all'incontro con Mekura, ha seminato il grano ora bisogna solo aspettare il periodo del raccolto per arrivare al nocciolo della questione. [Chk on][Equip in scheda]

16:23 Azrael:
 L’altro usa una cautela non indifferente, ma nulla che non sia perfettamente in linea col suo carattere. Sta studiando l’ambiente nuovo in cui si trova con una persona che conosce, ma di cui non ha ancora ben sperimentato ogni stato d’animo. Si raddrizza sulla schiena il giovane Nara, portandosi sul divano, ove rilascia tutto il proprio peso verso i cuscini di quest’ultimo, affondandovi e allargando le braccia lungo gran parte dello schienale. Una posizione abbastanza rilassata, ma il volto rivela una certa stanchezza, quasi insofferenza. Sa di cosa vuole parlare ancor prima che glielo chieda, così quando sopraggiungono le domande dell’altro, cerca di svincolare il discorso nella maniera quanto più naturale possibile. < Disegnavo. E riflettevo sulla possibilità di fare una donazione al villaggio per sveltire il lavoro ai Monti. > Un assegno da recapitare direttamente alla Magione. Insomma, anche gli operai hanno diritto ad uno stipendio dignitoso, non tutti sono volontari che hanno del tempo da perdere nella ricostruzione degli Hokage che furono reggenti della Foglia. < I soldi sono un ottimo incentivo per rendere più celeri i lavori, non trovi? Molti esseri umani si muovono per denaro, altri per volontà di fare, altri per potere. Sbaglio? > un mezzo sorriso viene rivolto al giovane Senjuu. Non è ostile, ma si nota una certa amarezza nel tono, una leggerissima sfumatura che è data da null’altro che una riflessione attenta sugli avvenimenti dell’ultimo periodo. Anche quelli che coinvolgono l’Akatsuki. < Come ti sembra che stia? Sono tutto intero, il cielo è ancora azzurro, gli uccellini cinguettano e ho una bottiglia del saké migliore del paese del Fuoco. Sapessi quanto l’ho pagato… > scuote appena la testa, sempre col sorriso sulle labbra, mentre porta alla bocca il proprio bicchierino colmo del pregiato liquido. Ne sorseggia una goccia, roteando piano il bicchierino tra le dita < Serviti e dimmi che ne pensi, è sempre utile il secondo parere di una persona dalla spiccata intelligenza. > ripone di nuovo il proprio bicchierino sul tavolo. Lo sta accogliendo come un amico di vecchia data, non è ostile, forse un po’ irritato, ma date le informazioni in possesso del Senjuu, beh, è comprensibile. < Non è di certo una rivelazione di poco conto fatta da una persona a caso che mi butterà giù. > osserva ora Kurako, è proprio curioso di sapere come reagirà, come imposterà il discorso, cosa risponderà alle proprie domande. Come sempre, una partita a scacchi. < Tu piuttosto come stai? Tornato a Konoha, tutti che sembrano quasi aver dimenticato cosa hai fatto, in giro con le vesti dell’Alba e con l’accompagnamento di, insomma… > piccola pausa, quasi a voler lasciar indovinare all’altro le proprie prossime parole < …sai, una bella ragazza. > Furaya. Da quando sono usciti “allo scoperto” è notizia piuttosto comune la loro relazione. Un uomo che si credeva morto e che è tornato in nuvolette rosse non passa di certo inosservato accanto alla consigliera del villaggio. [c on]

16:52 Kurako:
  [Casa | Portone] Si incammina verso il ragazzo con il solito passo lento e calcolato, non gli distoglie gli occhi di dosso mentre, se il giovane acconsente, andrebbe a sedersi sull'altra sponda del divano, il braccio posato sul bracciolo, il pugno chiuso rivolto verso l'alto con la testa appoggiata su di esso. La schiena viene poggiata sullo schienale del divano, rilassa i muscoli nonostante la guardia rimanga alta per evitare possibili e spiacevoli conseguenze; gli occhi si guardano nuovamente intorno per qualche attimo cercando di studiare l'ambiente circostante, non si sa mai potrebbe rivelarsi utile in un prossimo o nell'immediato futuro; in tutto ciò le orecchie son ben aperte ad ascoltare le parole del Nara che comincia a parlare rispondendo alle sue domande o meglio, all'unica domanda che gli ha fatto con tanto di affermazione sulle prime cose che ha visto in quel luogo. Ne ode ogni singola parola senza interromperla e poi, solo alla fine, va a parlare egli stesso<I soldi sono un ottimo incentivo, tutto si muove intorno ad essi...chi ha i soldi può avere letteralmente tutto..almeno è quello che la gente comune crede, quello che i più stupidi credono>i soldi sono ciò che fa andare l'economia di qualsiasi paese, in pratica è un arma a doppio taglio perchè se essi mancano si può mandare letteralmente un paese allo sfacelo<Andare dietro i soldi porta un uomo alla rovina, non solo alla ricchezza>ma è alla parola potere che il Senjuu si ferma, quella parola non è messa li per puro caso, è fatto apposta per minare al pensiero del ragazzo, forse ha intuito quali siano le sue vere intenzioni<Già, anche per potere, per molti è un incentivo ben più grande del denaro stesso>un sorriso al di sotto delle bende va a formarsi e una domanda gli passa per la mente<Qual'è il tuo incentivo Azrael? Soldi, potere o semplice voglia di fare del bene per il tuo villaggio?>una domanda quasi a trabocchetto ma può darsi che non sia nessuna delle tre opzioni da lui date, forse c'è un qualcosa in più nel Nara e adesso può scoprirlo. Si rilassa, la conversazione sta prendendo una piega fin troppo tranquilla, qualcosa è all'opera nel cervello di Azrael, deve capire che cosa e forse deve osare un po' di più con le proprie questioni, capire fino in fondo ciò che è successo veramente quella sera, capire cosa c'è sotto; allunga la mano andando a prendere la bottiglia di Sakè, ne versa un po' nel bicchierino e subito viene avvicinato alla bocca, un piccolo sorso, lo gusta, lo passa nel palato assaporandone il gusto<Non sono un esperto purtroppo ma non mi dispiace>ammette con una certa amarezza, c'è qualcosa che non conosce è l'alcol è uno di questi, un campo su cui non ha mai bazzicato troppo<Mh>poco conto dice lui ma non gli crede, quella rivelazione ha sortito un effetto e lo vede anche a occhi nudi<Come sto? Come uno che vuole andare nuovamente in giro per il mondo...>un sorriso nel momento in cui parla di Furaya, un sorriso delicato<...si, una bella ragazza...che dire, l'amore sfortunatamente ha toccato anche me>una sfortuna per uno come lui<Così come ha toccato anche te. Da quanto va avanti con Mekura?>diretto e conciso, basta girarci intorno. [Chk on][Equip in scheda]

14:37 Kurako:
  [Salotto] Si incammina verso il ragazzo con il solito passo lento e calcolato, non gli distoglie gli occhi di dosso mentre, se il giovane acconsente, andrebbe a sedersi sull'altra sponda del divano, il braccio posato sul bracciolo, il pugno chiuso rivolto verso l'alto con la testa appoggiata su di esso. La schiena viene poggiata sullo schienale del divano, rilassa i muscoli nonostante la guardia rimanga alta per evitare possibili e spiacevoli conseguenze; gli occhi si guardano nuovamente intorno per qualche attimo cercando di studiare l'ambiente circostante, non si sa mai potrebbe rivelarsi utile in un prossimo o nell'immediato futuro; in tutto ciò le orecchie son ben aperte ad ascoltare le parole del Nara che comincia a parlare rispondendo alle sue domande o meglio, all'unica domanda che gli ha fatto con tanto di affermazione sulle prime cose che ha visto in quel luogo. Ne ode ogni singola parola senza interromperla e poi, solo alla fine, va a parlare egli stesso<I soldi sono un ottimo incentivo, tutto si muove intorno ad essi...chi ha i soldi può avere letteralmente tutto..almeno è quello che la gente comune crede, quello che i più stupidi credono>i soldi sono ciò che fa andare l'economia di qualsiasi paese, in pratica è un arma a doppio taglio perchè se essi mancano si può mandare letteralmente un paese allo sfacelo<Andare dietro i soldi porta un uomo alla rovina, non solo alla ricchezza>ma è alla parola potere che il Senjuu si ferma, quella parola non è messa li per puro caso, è fatto apposta per minare al pensiero del ragazzo, forse ha intuito quali siano le sue vere intenzioni<Già, anche per potere, per molti è un incentivo ben più grande del denaro stesso>un sorriso al di sotto delle bende va a formarsi e una domanda gli passa per la mente<Qual'è il tuo incentivo Azrael? Soldi, potere o semplice voglia di fare del bene per il tuo villaggio?>una domanda quasi a trabocchetto ma può darsi che non sia nessuna delle tre opzioni da lui date, forse c'è un qualcosa in più nel Nara e adesso può scoprirlo. Si rilassa, la conversazione sta prendendo una piega fin troppo tranquilla, qualcosa è all'opera nel cervello di Azrael, deve capire che cosa e forse deve osare un po' di più con le proprie questioni, capire fino in fondo ciò che è successo veramente quella sera, capire cosa c'è sotto; allunga la mano andando a prendere la bottiglia di Sakè, ne versa un po' nel bicchierino e subito viene avvicinato alla bocca, un piccolo sorso, lo gusta, lo passa nel palato assaporandone il gusto<Non sono un esperto purtroppo ma non mi dispiace>ammette con una certa amarezza, c'è qualcosa che non conosce è l'alcol è uno di questi, un campo su cui non ha mai bazzicato troppo<Mh>poco conto dice lui ma non gli crede, quella rivelazione ha sortito un effetto e lo vede anche a occhi nudi<Come sto? Come uno che vuole andare nuovamente in giro per il mondo...>un sorriso nel momento in cui parla di Furaya, un sorriso delicato<...si, una bella ragazza...che dire, l'amore sfortunatamente ha toccato anche me>una sfortuna per uno come lui<Così come ha toccato anche te. Da quanto va avanti con Mekura?>diretto e conciso, basta girarci intorno. [Chk on][Equip in scheda]

15:05 Azrael:
 Si leva dalla posizione in cui è ora, girovaga per la stanza come uno che non ha pace, ma in realtà il volto è disteso e sereno. Semplicemente non ha voglia di star fermo. Cammina con le mani poggiate sul fondo della schiena, le falangi della mancina a cingere il polso destro mentre il discorso prosegue e prosegue senza sosta, un botta e risposta che vede i due come protagonisti. Parole che si intrecciano e pensieri che si incontrano anche se non è un discorso della stessa fattura di quelli fatti col Rikudo Sennin. Quell'uomo emana pace, emana un equilibrio non raggiunto né dal Senjuu né dal Nara. La differenza è che il membro dell'Akatsuki cavalca l'onda del proprio caos, mentre il Nara cerca di acquietare quell'onda e di plasmarla ad immagine e somiglianza di ciò che gli occorre. Cerca di dominarla, non di lasciarsi trascinare in balia della corrente. Le gambe lo portano alla destra di Kurano, prima che le labbra si articolino per rispondere alle sue prime affermazioni che toccano temi piuttosto astratti, ma che fanno parte integrante del mondo e della stessa natura del genere umano < Non tutto. A me non importa dei soldi, semplicemente perché non comprano ciò che cerco. > e cosa cerca? L'ordine, la pulizia, la conoscenza. Cose che sì, possono essere forse replicate con una giusta somma di denaro, ma sarebbe tutto inutile se non accompagnata da una mente capace di filtrarle < Prendi la conoscenza, ad esempio. > sceglie un argomento caro ad entrambi gli shinobi in concorso in questa conversazione, dato che sa che sarà compreso a pieno dall'altro < Tanto denaro compra tanti libri, documenti, tutto ciò che è materiale da conoscenza. > prosegue il suo discorso, andando ora a camminare nel verso opposto, spostandosi sulla sinistra del giovane Senjuu < Tuttavia, quanti di quei documenti saranno validi? Quanti conterranno informazioni giuste? Quanti di quelli serviranno e, soprattutto, non ti metteranno nei guai? Non sono i soldi a dirtelo, ma... > si volta verso l'interlocutore, toccandosi la tempia destra con l'indice della mano corrispondente < ...questo. Ed è per questo motivo che persone come me e te non dipendono dalla moneta. > termina con un elogio a se stesso e all'altro, prima di fermarsi poi e ravviarsi i capelli all'indietro con la mancina, prima di rispondere alla domanda dell'altro < Nessuno dei tre. O meglio, faccio del bene per il mio Villaggio semplicemente perché ha sempre corrisposto anche al mio bene. Trattasi di semplice comunione di intenti. > alla fine non gli ha risposto in tutto e per tutto, ha solo escluso risposte errate, ma probabilmente è anche perché egli stesso non ha una precisa risposta. Riprende la propria camminata, percorrendo sempre quella traiettoria da destra a sinistra < L'amore, l'amore, sento di averlo sfiorato diverse volte, ma vi ho sempre rinunciato per il bene di Konoha... > lascia sospesa la frase, un breve pensiero va a Kuricha e Damanthia, ma immediatamente quei pensieri vengono cancellati dalla domanda del Senjuu, che lo fa semplicemente bloccare sul posto e voltare di scatto. Si schiarisce la voce, il volto è dannatamente serio. Era in calcolo che fosse quello il motivo della visita del Senjuu. La bocca si muove piano, articola lentamente le parole che sta per pronunciare < Troppo tempo ormai, devi sapere che Ai è figlia nostra, e tutte le mie storie nel frattempo e sue sono tutte una copertura. > si ferma, i tratti del viso si contraggono in una risata di gusto, tanto da doversi tenere l'addome con le mani e riprendere fiato di tanto in tanto < Abbiamo un'amicizia che affonda le proprie radici molto lontano nel tempo, sono stato testimone di matrimonio di suo fratello e la tua Furaya > e sì, perché non ricordare quell'avvenimento < E quando ha trovato Ai, ma non poteva tenerla per motivi cui sono stato tenuto allo scuro fino ad ora... > e qui una piccola contrazione attorno ai muscoli del naso sancisce una scintilla di rabbia ancora per quanto accaduto < ...non aveva nessuno a cui lasciarla, quindi l'ha mollata a me. > i termini sono volutamente duri e non troppo dolci nei confronti di nessuno tra quelli che sta nominando < Fortuna vuole che mi ci sia affezionato, quella bambina è l'unica ragione che ci ha uniti per un po', anche quando siamo andati a recuperarla. In ogni caso, temo tu abbia frainteso il mio comportamento dell'ultima volta, ho reagito in quel modo perché quella ragazza mi ha preso per il culo mentre io paravo il suo dal ruolo di madre. Sono andato via in fretta semplicemente per evitare di farla fuori sul posto, perché per me l'amicizia conta qualcosa. > per lui sì e per lei no, il sunto è quello. Una punta aspra è sempre presente nella sua voce, per fortuna è aiutato in quell'insieme di parole dalla ferita ancora in parte aperta infertagli dalla rivelazione della Hyuga. [C on]

15:35 Kurako:
  [Salotto] Poggia la schiena sullo schienale del divano cominciando appena a rilassarsi, il respiro rallenta, gli occhi si chiudono per pochi attimi e tutto diviene più pacato in quel momento, forse il sakè sta facendo effetto, quel poco basta a farlo rintontire ma niente di tutto questo è giusto. La situazione in quella casa è volta in una sola direzione e restare con la guardia alta non serve, il motivo di litigio sembra quasi scomparso e la tranquillità arriva...tranne che per il Nara; lo osserva alzarsi e camminare per la stanza, agitato, qualcosa tormenta i suoi pensieri, qualcosa non lo fa stare tranquillo ed è questo a incuriosirlo sempre di più. Possibile come un uomo come Azrael Nara abbia così tanti pensieri per la testa, pensieri che lo agitano impedendogli addirittura di sedersi? Non ci crede, non crede ai suoi occhi e ai suoi stessi pensieri, non crede a quello che sta pensando, eppure sta succedendo, è in moto un qualcosa che deve comprendere ma ancora di più, arrivare al culmine di quel discorso e avere così tutte le informazioni necessarie per poter partire finalmente con il suo piano e avere tra le sue mani l'Akatsuki. Non deve convincere Akendo ma solo dimostrarsi pronto e preparato e per farlo deve seminare il suo raccolto, eliminare le erbacce e raccogliere solo i frutti più maturi e utili alla sopravvivenza...in pratica, sbarazzarsi dell'inutile e allearsi con i potenti e lo special rientra in quest'ultima categoria ma non solo per la forza, bensì per la sua conoscenza del mondo che più di tutto è utile al momento, conoscenza della vita e il sapersi muovere con obiettivi in comune. Il viso si sposta in base ai suoi movimenti, ne segue i passi e gli occhi sono concentrati sul di lui viso, non distoglie lo sguardo mentre ne ascolta il primo pensiero, lo stesso pensiero che fa da padrone al Senjuu su certi argomenti, la pensano allo stesso modo e come tale possono ragionare all'unisono<I libri non sono fonte di conoscenza bensì di cultura. Certo, non nego che la cultura serva, io in primis cerca di sapere sempre tutto...specialmente sulla storia di un posto>e qui un piccolo sorriso si forma in viso al giovane, gli piace la storia ed ecco perchè in ogni posto in cui si dirige si documenta sugli eventi passati<Ma la conoscenza, la vera conoscenza, si acquisisce con la vita. Solo vivendo il più possibile al limite delle nostre capacità si può giungere a una condizione tale da poter dire "Si, ho visto tutto" e al momento ne tu ne io abbiamo raggiunto tale livello>un pensiero profondo che ha sperimentato sulla sua stessa pelle, ha capito da solo quanto il sapere possa essere utile<E' la cosa che cerco più di tutte. Vedi Azrael, quello che ho fatto, fingermi morto per poi tornare alla vita era solo un metodo per raggiungere il potere>prende fiato prima di continuare il discorso, un discorso rischioso e molto insidioso<Però pensavo che il potere fosse solo fisico e in quei mesi di scomparsa ho capito che non è così. Il potere si divide in diversi rami e il mio obiettivo e possederli tutti...la conoscenza è il ramo più importante. Sapere è potere>ultima parola per poi zittirsi continuando ad ascoltare il suo interlocutore, non lo interrompe ma lascia che le sue parole escano in modo continuo e senza sosta<Hai rinunciato alla tua felicità per il bene di un intero villaggio ma è davvero stata la scelta più giusta? Io so che avere una relazione con Furaya è moralmente sbagliato, so di essere visto male all'interno del villaggio, so che non è giusto nei confronti di Daiko o di Mekura ma tutto ciò non mi importa. Per ora sono felice e tranquillo nonostante il mio passato e se qualcuno ha qualcosa in contrario, beh...>un altro sorriso si crea sul suo volto<...non vorrei essere nei suoi panni>semplice, non esplicito ma l'intelligenza del Nara è abbastanza da capire dove vuole arrivare ma ecco che si arriva al vero punto del discorso, ovvero Mekura. Quell'argomento è si doloroso per Azrael ma vuole affrontarlo lo stesso e capire se le sue intuizioni sono veritiere oppure ha preso del fumo in faccia<Quindi, mi stai dicendo che, in pratica, sopporti Mekura soltanto per quella bambina? Non ti credo. Azrael, io e te siamo simili sotto molti aspetti, forse troppi e questo ci rende pericolosi l'uno per l'altro ma so per certo che non alzeresti mai le mani su una donna, non fa parte della tua natura ne della mia. Non l'avresti mai toccata, nemmeno se la rabbia avesse preso il sopravvento perchè c'è sempre qualcosa che ti frena, ci frena dal fare un azione del genere>è sicuro di questo, fin troppo sicuro, sono simili ed è un punto a vantaggio del Senjuu<E poi, è da quando conosci Mekura che hai problemi cardiaci?>non ha detto cuore bensì cardiaci proprio per intendere una patologia medica ma il perchè di questa domanda è ancora ignoto ma sta per essere svelato. [Chk on]

16:10 Azrael:
 Non smette di camminare, benché la camminata è alquanto lenta e cadenzata e non nervosa come si potrebbe pensare. Sospira lungamente, come sempre attento al dire dell’altro che si dipana come un gomitolo confuso in una linea più o meno dritta. È di comprensione abbastanza facile, ma non per chi non ha una mente abbastanza sveglia. Non è il caso di nessuno dei due, per fortuna. Una discussione con un uomo così stupido da non comprendere la metà di quel che il Nara dice non sarebbe così divertente come lo è parlare col Senjuu. Si versa un ennesimo bicchierino di saké, fortunatamente è abbastanza ferrato riguardo gli alcolici da aver sviluppato una non indifferente resistenza ad esso da essere perfettamente lucido. < Trovo più interessante la conoscenza delle persone. La mente umana è affascinante. Tuttavia, mio caro Kurako… > lascia un attimo in sospeso il proprio dire per avvicinarsi al Senjuu, posizionarsi esattamente di fronte a lui che dovrebbe essere ancora seduto. Allunga la mancina verso il suo volto, prendendogli delicatamente il mento tra pollice ed indice e tirandolo appena appena in su, per costringerlo a guardare lo Special Jonin negli occhi ed avere uno scorcio dello sguardo della persona con cui sta parlando. È un movimento calcolato, sa esattamente cosa farà il ragazzo, se lo avesse lasciato avvicinarsi. È più che altro una prova con se stesso, per vedere quanto ne ha capito e anche quanto sono simili. Confronterà la reazione del ragazzo con quella che avrebbe avuto lui, a parti invertite < …per conoscere qualcosa o qualcuno fino in fondo è più che necessario conoscere al cento per cento se stessi. > una verità su cui ha riflettuto molto, ultimamente < È questo che mi tiene in tensione, questo che mi fa domandare esattamente gli stessi quesiti che mi stai ponendo tu. È giusto? Sbagliato? Oh, non lo so. So solo che è successo e che imparerò da quanto accaduto. L’esperienza di vita è maestra, come hai giustamente già indovinato… > sorride, un po’ come un maestro farebbe col proprio alunno che sta imparando alla perfezione ogni insegnamento, sia dichiarato che nascosto. Infine corregge il ragazzo, ha inquadrato solo in parte il comportamento del Nara, che ora andrà a spiegarsi, proprio perché desidera farsi conoscere e dare al Senjuu quella stilla di conoscenza che tanto anela in ogni cosa, probabilmente anche in quella conversazione < Ti sbagli. Ho detto che per lungo tempo, mentre lei era via, ci teneva legati solo la bambina. Sotto c’erano anni di amicizia, l’averla vista crescere, il suo essere sorella di un mio carissimo amico. I legami sono sempre stati importanti, per quanto mi riguarda. > Importanti, ma non fondamentali. Dipende sempre dai casi, una regola non è mai assoluta, altrimenti si scade nella rigidità e nella stupidità. < E non le avrei messo le mani addosso non in quanto donna. Quanto puerile dovrebbe essere una mente per limitare le proprie reazioni in base al sesso di chi ha di fronte. Nel momento in cui una donna o un uomo diventano shinobi, rinunciano ad ognuna di queste false formalità del mondo e della società. L’avrei uccisa lì, in quell’istante, se l’avessi ritenuto opportuno al torto che mi ha fatto e se non fosse stata del tutto indifesa a quanto avrei potuto farle. Ma a quelle condizioni… > un ghigno di soddisfazione gli si dipinge in volto, ma non pensando a Mekura. La sua mente viaggia per altri lidi, le torture inflitte come Generale, il male fatto a Zero, quel che farà a Kuugo. Tutto, pur di lasciar trasparire solo le emozioni negative, per obbligare la propria mente a concentrarsi unicamente sulla rabbia e l’odio e nulla più. Una cosa in cui è più che abituato e che da sempre lo aiuta a mascherare le sue vere intenzioni, quando occorre. < Era quasi in lacrime, tu già vincente su di lei, un attacco e avrei spezzato il corso di una vita che fino a cinque minuti prima avrei difeso. Avrei infierito su un manichino da allenamento. Quando invece il perdere forse l’unica persona che sempre le sarebbe stata accanto sarebbe stato addirittura più avvilente. Per questo non l’avrei sfiorata. Semplicemente per darle un contrappasso più adeguato. > e quelli sono esattamente i pensieri che lo sfiorarono in quel momento, quando andò a studiare parola per parola il suo congedo, onde farle quanto più male possibile e farlo anche a se stesso, per il motivo che ora va a specificare < Il petto mi doleva forse perché il cuore ha cominciato a battere troppo forte. Una punizione anche per me, che mi sono fidato ancora una volta ed ancora una volta tale fiducia è andata persa per motivi che ancora mi sfuggono. > ed il suo racconto si ferma così. Tuttavia c’è ancora una cosa che gli preme del loro ultimo incontro < E tu… dichiari il tuo amore per Furaya, ma dal modo in cui ti ho visto porti con Mekura e dal modo in cui quasi disgustata si è ritratta da te… > lascia sospeso il suo dire, in fondo si capisce perfettamente che vuole alludere alla natura fedifraga del ragazzo dai capelli prima arancioni e ora neri < Posso comprenderti, per il mio lavoro accolgo donne e uomini in casa mia che si spogliano e lasciano che gli metta le mani addosso. Sarebbe piuttosto difficile per la mia morale, se solo avessi mai voluto resistere alla tentazione. > ridacchia alle sue stesse parole < Ma tu non mi sembri trasportato solo dal sesso o da altri bassi istinti. C’è altro che vuoi da lei? > [c on]

16:48 Kurako:
  [Salotto] La discussione prende sempre più forma, ogni singola parola diviene interessante oltre ogni immaginazione, ogni parola è misurata e calibrata per essere sempre perfetta per il contesto che stanno trattando. Uno scontro mentale ad alto livello, come un copulo in pieno svolgimento, le sensazioni sono quelle sono che non vi è alcun contatto fisico tra di due se non per le loro menti quanto mai accorte, sono vicini su quel piano e sempre su quel piano sono quasi uguali ecco perchè quei discorsi sono molto più semplice, perchè entrambi non sono esseri definiti normali, hanno un qualcosa in più che al comune essere umano manca. L'esperienza del Senjuu sul campo e in compagnia del Rikudo è presente in lui ma non quanto vorrebbe, cerca di assomigliargli sempre di più per prendere, un giorno, il suo posto e spera che quel giorno venga riconosciuto come degno erede di un uomo che ha visto tanto nel mondo e ora è pronto a lasciare il comando a un ragazzo che lui stesso considera suo successore; un evento pregno di orgoglio per il Senjuu se avvenisse veramente ma le possibilità sono remote e ciò che lo tormenta è la possibilità di prendere il comando dell'Akatsuki con la forza, uccidere il sannin e privarlo di ciò che ha di più caro...i suoi occhi così da essere uguale a lui in tutto e per tutto. Resta fermo e immobile su quel divano, non muove un muscolo se non la testa per seguire i passi di Azrael mentre si versa il sakè e poi quel gesto, un gesto da insegnante verso di lui; lo lascia avvicinare lasciandosi prendere il mento, la testa si alza per guardarlo diritto negli occhi udendone le parole<Odio essere toccato>risponde guardandolo ancora<Ma hai ragione>si alza mettendosi proprio dinanzi al Nara, è più basso ma non è quello l'importante, non gli interessa l'altezza bensì le parole pronunziate<Bisogna conoscere se stessi fino in fondo ma cosa ancora più importante e accettarsi>si ricorda di ciò che gli ha detto Kurona, ogni parola la ritrova in questa stanza con Azrael, ritrova ogni singolo concetto<A volte conoscersi troppo può spaventare e impedire a una persona di agire come crede. Per molto tempo io ho avuto paura di me stesso, di ciò che sono in grado di fare se lascio prendere il sopravvento alla collera. Ne ho avuto la prova e mi ha quasi fatto impazzire, letteralmente ma adesso che ho capito chi sono, ho capito come agire non c'è niente che riesca a fermarmi e in primis dico che, più persone mi stanno lontano meglio sarà per loro>non si riferisce ad Azrael ma in generale, sa di poter rovinare la vita di qualcuno se solo si impegnasse, sa di essere subdolo, doppiogiochista, una serpe, sa com'è fatto ma non se ne da una colpa bensì è la vita che lo ha fatto diventare in questo modo<Di principio sono contro nell'alzare le mani su una ragazza, shinobi e non se questa è indifesa...>si ricorda del male che Shimici ha fatta a sua madre e l'odio smisurato per quell'uomo cresce, in ogni secondo di ogni giorno aumenta fino a fargli provare una insana voglia di vendetta<Però, per i miei scopi non mi faccio scrupoli. So che può sembrare un controsenso ma è così, sono fatto così>sorride nel sentire le parole del Nara, sorride tranquillo ma felice. Quella notte ha ridotto Mekura a un manichino nel vero senso della parola, ha vinto su di lei su ogni cosa, ha vinto con una facilità estrema e se ne compiace, le sue abilità si evolvono ogni dì<Una bugia non basta a voler uccidere, non di quell'entità almeno e poi, io mi chiedo...con quale autorità svolge il suo ruolo di poliziotta quando non ha più niente a che fare con Konoha, ci hai mai pensato? Io si e spesso anche, mi sono sempre chiesto cosa macchinasse>insinuare il dubbio ma alla fine è così, non ha più niente a che fare con il villaggio e fare il poliziotto è impossibile per un membro di Alba<Comunque non ha mentito solo a te, almeno secondo me, la lista è lunga tra i quali lo stesso Yukio>altro punto fondamentale del volere del ragazzo. Comincia a camminare per il salotto, passo lento si dirige a prendere il bicchiere e la bottiglia per versare del Sakè, un po' più di prima e poi ecco che viene avvicinato alla bocca andando ad ingoiare piccoli sorsetti<Però, ora è più buono di prima, complimenti>alza il bicchiere in sua direzione mentre ascolta le ultime affermazioni dello shinobi. Ha ragione, non è una persona fedele e se ne avesse avuto la possibilità, con Mekura, avrebbe sicuramente tradito la jonin ma Azrael non è il tipo che si fa ingannare facilmente e lo dimostra con quell'ultima domanda<Oh si...vedi, Mekura è sempre stata un membro ostile nei miei confronti, ha sempre remato contro di me in ogni occasione e non ho mai potuto fare niente a riguardo per via di Yukio>prende fiato per riordinare i pensieri e decidere quali parole usare<Lui è un pericolo e devo essere certo che obbedisca ai miei ordini, quando sarà così come la stessa Mekura>una piccola allusione al suo destino, piccola allusione alla sua ascesa al potere<Ecco cosa cercavo di fare, volevo trovare il modo per avere Yukio nelle mie mani senza dovermele sporcare, non troppo almeno>il suo piano viene fuori a piccole dosi ma chissà come potrebbe prenderla il Nara, cosa certa è che lui, più di tutti, può capirlo<Mekura mi odia e non ci posso fare niente, non l'ho toccata ma per ottenere ciò che voglio sono disposto a fare qualsiasi cosa e con lei so che bastano le semplici parole>un modo come un altro per sminuirla. [Chk on]

16:14 Azrael:
 In tale posizione permane, sebbene gli tolga la mano dal volto, in quanto potrebbe somigliare una mancanza di rispetto, ma che il Nara ha perseguito solo per comprendere una cosa. < Curioso. > abbozza un sorriso, facendo un passo indietro, per ristabilire una distanza che sia abbastanza da non averlo naso a naso, ma non abbastanza da interrompere quel contatto così intimo tra i due < Avrei reagito allo stesso modo. Non ti piace star sotto? > gli domanda, principalmente scherzando, d’altronde che male può fare sdrammatizzare un po’. < Io ancora non mi conosco, per questo penso che potrebbe essermi utile intraprendere… > lo guarda dalla testa ai piedi e poi a risalire su, percorrendo tutto il mantello a nuvolette rosse con lo sguardo < …strade diverse. > termina con un sorriso, lasciandogli intendere perfettamente qual è la strada che vorrebbe percorrere. < Tu cosa hai fatto? > domanda un po’ vaga. Cosa ha fatto nella vita? Cosa ha fatto per conoscersi? Forse tutte queste domande potrebbero avere la stessa risposta. Dipende cosa gli vuole dire il Senjuu. Ascolta il resto delle sue parole senza fare null’altro che annuire di tanto in tanto, concentrato più che altro sul non scucirsi troppo riguardo l’argomento principe di quella conversazione. < Sono per la parità dei sessi, se vengo colpito in qualche modo da una donna, fisicamente o in qualunque altro modo intralci la mia vita… non vedo perché farmi problemi. > ripensa a varie cose, a varie persone che nella sua vita hanno avuto un ruolo particolarmente determinante < La persona che minacciò la vita della piccola Ai era una donna. Pensi mi sia fatto particolari scrupoli a porre fine alla sua vita? Credo fermamente che le persone sciocche non debbano esistere e… cosa c’è di più sciocco del mettersi contro di me con una strategia ed un pretesto > parlando di Ai, una bambina cieca ed innocente, uno stratagemma vile e per nulla onorevole < così semplicistico? > Infine finiscono per parlare di Mekura < Non so cose le passi per la mente. > e questo è ASSOLUTAMENTE vero. < Ma ha un senso di giustizia tutto suo, non credo sia in grado di macchinare qualcosa a livelli alti quanto i tuoi. > lo lusinga e al contempo cerca di abbassare le aspettative nei confronti della ragazza < Che tipo di menzogne ha sparso, oltre a quelle che ha detto a me? > domanda, incuriosito più che mai, sorvolando sulle intenzioni molto poco romantiche del membro dell’Akatsuki nei confronti della Hyuga.

16:15 Kurako:
  [Salotto] Guarda il Nara negli occhi, non distoglie lo sguardo da quella figura tanto affascinante quanto enigmatico, certo, non hai livelli di Akendo ma un qualcosa anche lui c'è, forse è proprio questo il motivo che affascina tanto il Senjuu, per questo si trova così tanto a suo agio in compagni del Nara e le loro conversazioni sono sempre di alto livello. Un sorriso appena abbozzato si dipinge sul volto del giovane, il capo viene chinato leggermente per poi essere rialzato con la risposta praticamente pronta<Dipende da chi si trova dall'altra parte>se lo si fa per sdrammatizzare allora un po' di sincerità non fa male ma in questo si può notare il suo essere "masochista" in certe situazioni. Le braccia si tengono parallele al busto, la schiena permane diritta e rigida nell'ascoltare le parole dello special ma ciò che più lo compiace sono le movenze che quest'ultimo esegue; ne segue lo sguardo che percorre tutta la mantelle del jonin, tutta quanta, dalla testa ai piedi lo scruta, segno che il destino di Azrael è già scritto ed è il momento che lo stesso Kurako attende con più impazienza<Qualcosa mi dice che le nostre strade si incroceranno ben presto>una semplice allusione a quello che sta per succedere al giovane, un momento di puro godimento che aspetta oramai da mesi, forse di più, dal primo giorno in cui si sono incontrati ha visto in lui un compagno ben superiore allo stesso Katsumi, un qualcuno che pensa e ragiona come lui su quasi ogni aspetto della vita. Non vede l'ora che ciò accada, un ninja dalle grandi doti all'interno della stessa Akatsuki ma il volto del ragazzo si scurisce non appena viene formulata quella domanda, non avrebbe dovuto farla perchè la risposta è troppo complessa e personale<Faresti prima a chiedere cosa non ho fatto>commenta indietreggiando e andando a sedersi sul divanetto, le braccia vengono poggiate sulle ginocchia, le mani si intrecciano tra loro e il pensiero del ragazzo viaggia a tutto quello che è successo da quando l'alba lo ha prelevato dal suo giaciglio Konohano<Sono diventato un ninja a 17 anni, a quell'età ho ricevuto il copri fronte e il grado di genin. Adesso ho 20 anni, ciò vuol dire che sono passati esattamente 3 anni dal giorno del mio esame e in questi 3 anni ho visto, fatto e scoperto cose che non avrei mai immaginato. L'akatsuki è stata il mio vero trampolino di lancio ed è grazie a lei che ho cominciato a comprender chi sono davvero e come ti dissi prima, questo mi spaventava ma ho resistito e sono andato avanti. Giorno dopo giorno scavavo nel mio inconscio, avevo degli obiettivi da raggiungere, dei...traguardi, se così si possono chiamare ma come arrivarci era un dilemma per me; sono andato via da Konoha proprio per rispondere a questa domanda, mi sono allontanato da tutti e da tutto, sono andato in giro per il mondo ma è stata la mia permanenza a Oto che ha deciso chi dovessi essere e dopo la guerra civile ho capito che sono disposto a tutto>le mani si stringono e i denti digrignati<Disposto a fare qualsiasi cosa per raggiungere i miei scopi, ecco chi sono. Non m'interessano le conseguenze, non m'interessa chi farò soffrire, non m'interessa chi dovrò uccidere, voglio arrivare al mio traguardo finale e ci riuscirò, ecco chi sono>rilassa i muscoli, abbassa il capo per tornare nuovamente a parlare<Quando l'ho capito ho pianto, era troppo tardi per tornare indietro, non potevo più cambiare e seppur mi dispiace, in un certo senso, non ne posso fare a meno>conclude l'anulare sinistro, il suo discorso è preciso, conciso e profondo, sta rivelando un qualcosa di se di cui nessuno è a conoscenza. Il discorso torna su Mekura e sulle donne in generale, argomento che preme il Senjuu in un modo che nemmeno lo stesso Azrael immagina<Su questo anche io, se una deve morire non ci penso due volte a ucciderla ma...cerco sempre di evitare se è possibile. Uccidere una donna o solamente toccarla mi fa ripensare al volto di mia madre. Devi sapere che lei è stata quasi uccisa da mio padre in un momento d'ira, l'ha lasciata in un bagno di sangue e quella visione è rimasta impressa nelle mia mente...per questo odio dover toccare l'altro sesso e se tu avessi attaccato Mekura quella sera, probabilmente adesso saremmo nemici>alza il volto a guardarlo, nonostante ciò che ha cercato di fare resta fedele a questo suo credo fino alla fine anche se ciò vuol dire salvare qualcuno di cui gli importa relativamente poco<Non lo credo anche io>la sminuisce ancora, tanto per cambiare<Ho avuto modo di parlare con Mekura dopo la nostra serata in allegria e non credo che abbia detto a Yukio ciò che ce stato tra di voi, anche se solo una semplice attrazione per dire ma non solo, se non ha detto a te di essere un membro di Alba, chi pensi lo sappia a Konoha a parte il Kage?>forse ha rivelato qualcosa di troppo ma lo ha fatto apposta? Certo, ha fatto intendere che Hitomu è a conoscenza di questo piccolo evento ma ha taciuto a tutti quanti. [Chk on]

16:58 Kurako:
  [Salotto] Guarda il Nara negli occhi, non distoglie lo sguardo da quella figura tanto affascinante quanto enigmatico, certo, non hai livelli di Akendo ma un qualcosa anche lui c'è, forse è proprio questo il motivo che affascina tanto il Senjuu, per questo si trova così tanto a suo agio in compagni del Nara e le loro conversazioni sono sempre di alto livello. Un sorriso appena abbozzato si dipinge sul volto del giovane, il capo viene chinato leggermente per poi essere rialzato con la risposta praticamente pronta<Dipende da chi si trova dall'altra parte>se lo si fa per sdrammatizzare allora un po' di sincerità non fa male ma in questo si può notare il suo essere "masochista" in certe situazioni. Le braccia si tengono parallele al busto, la schiena permane diritta e rigida nell'ascoltare le parole dello special ma ciò che più lo compiace sono le movenze che quest'ultimo esegue; ne segue lo sguardo che percorre tutta la mantelle del jonin, tutta quanta, dalla testa ai piedi lo scruta, segno che il destino di Azrael è già scritto ed è il momento che lo stesso Kurako attende con più impazienza<Qualcosa mi dice che le nostre strade si incroceranno ben presto>una semplice allusione a quello che sta per succedere al giovane, un momento di puro godimento che aspetta oramai da mesi, forse di più, dal primo giorno in cui si sono incontrati ha visto in lui un compagno ben superiore allo stesso Katsumi, un qualcuno che pensa e ragiona come lui su quasi ogni aspetto della vita. Non vede l'ora che ciò accada, un ninja dalle grandi doti all'interno della stessa Akatsuki ma il volto del ragazzo si scurisce non appena viene formulata quella domanda, non avrebbe dovuto farla perchè la risposta è troppo complessa e personale<Faresti prima a chiedere cosa non ho fatto>commenta indietreggiando e andando a sedersi sul divanetto, le braccia vengono poggiate sulle ginocchia, le mani si intrecciano tra loro e il pensiero del ragazzo viaggia a tutto quello che è successo da quando l'alba lo ha prelevato dal suo giaciglio Konohano<Sono diventato un ninja a 17 anni, a quell'età ho ricevuto il copri fronte e il grado di genin. Adesso ho 20 anni, ciò vuol dire che sono passati esattamente 3 anni dal giorno del mio esame e in questi 3 anni ho visto, fatto e scoperto cose che non avrei mai immaginato. L'akatsuki è stata il mio vero trampolino di lancio ed è grazie a lei che ho cominciato a comprender chi sono davvero e come ti dissi prima, questo mi spaventava ma ho resistito e sono andato avanti. Giorno dopo giorno scavavo nel mio inconscio, avevo degli obiettivi da raggiungere, dei...traguardi, se così si possono chiamare ma come arrivarci era un dilemma per me; sono andato via da Konoha proprio per rispondere a questa domanda, mi sono allontanato da tutti e da tutto, sono andato in giro per il mondo ma è stata la mia permanenza a Oto che ha deciso chi dovessi essere e dopo la guerra civile ho capito che sono disposto a tutto>le mani si stringono e i denti digrignati<Disposto a fare qualsiasi cosa per raggiungere i miei scopi, ecco chi sono. Non m'interessano le conseguenze, non m'interessa chi farò soffrire, non m'interessa chi dovrò uccidere, voglio arrivare al mio traguardo finale e ci riuscirò, ecco chi sono>rilassa i muscoli, abbassa il capo per tornare nuovamente a parlare<Quando l'ho capito ho pianto, era troppo tardi per tornare indietro, non potevo più cambiare e seppur mi dispiace, in un certo senso, non ne posso fare a meno>conclude l'anulare sinistro, il suo discorso è preciso, conciso e profondo, sta rivelando un qualcosa di se di cui nessuno è a conoscenza. Il discorso torna su Mekura e sulle donne in generale, argomento che preme il Senjuu in un modo che nemmeno lo stesso Azrael immagina<Su questo anche io, se una deve morire non ci penso due volte a ucciderla ma...cerco sempre di evitare se è possibile. Uccidere una donna o solamente toccarla mi fa ripensare al volto di mia madre. Devi sapere che lei è stata quasi uccisa da mio padre in un momento d'ira, l'ha lasciata in un bagno di sangue e quella visione è rimasta impressa nelle mia mente...per questo odio dover toccare l'altro sesso e se tu avessi attaccato Mekura quella sera, probabilmente adesso saremmo nemici>alza il volto a guardarlo, nonostante ciò che ha cercato di fare resta fedele a questo suo credo fino alla fine anche se ciò vuol dire salvare qualcuno di cui gli importa relativamente poco<Non lo credo anche io>la sminuisce ancora, tanto per cambiare<Ho avuto modo di parlare con Mekura dopo la nostra serata in allegria e non credo che abbia detto a Yukio ciò che ce stato tra di voi, anche se solo una semplice attrazione per dire ma non solo, se non ha detto a te di essere un membro di Alba, chi pensi lo sappia a Konoha a parte il Kage?>forse ha rivelato qualcosa di troppo ma lo ha fatto apposta? Certo, ha fatto intendere che Hitomu è a conoscenza di questo piccolo evento ma ha taciuto a tutti quanti. [Chk on]

17:54 Azrael:
 < Le nostre strade non solo si incroceranno ben presto, ma potremmo trovarci a condividere la stessa carreggiata. Kurako... > pronuncia il suo nome, in tono forse anche un po' paterno, un po' da protettore. < Abbiamo tante cose da imparare, ma tante ne abbiamo già apprese ed il tuo racconto sono convinto che non ne contiene nemmeno la metà. > Un altro bicchierino del famoso e pregiato saké viene versato, per essere mandato giù tutto d'un fiato, seguito dal rumorino tipico del sospiro tirato dopo aver ingerito grande quantità di liquido. Sbadiglia, non per noia, ma per un puro senso di rilassamento, oscillando il proprio peso tra le punte dei piedi ed i talloni, proprio come un ragazzino che ha appena compiuto un dispetto e ora ne sta maliziosamente gioendo. < Sai, io presi il coprifronte sconfiggendo in un combattimento, naturalmente limitato dalle regole dell'accademia, Zuko Ozai. > il nome dovrebbe dir tutto, per quanto non fosse chissà quale ninja o non sia arrivato a chissà quale particolare fregio, ha lasciato un segno nella storia, assieme a Nokemono Kori, di certo più valente e pericoloso. < Per poi ritrovarmelo contro come nemico di Konoha. > piccola pausa, un sorrisetto beffardo dipinto sul volto < Fu solo la prima delle troppe volte in cui ho visto ninja voltare la faccia a Konoha per motivi che trovo futili. Ho pensato la stessa cosa anche di te, una volta o due. > un secondo di stasi, per lasciare assimilare quell'informazione all'altro < Poi ho cominciato a comprendere, ho vissuto molte cose da allora, non parlo solo delle varie promozioni, ma anche di quanto è successo con Kuugo e ora con Ryota. È tutta una questione di sfiducia, che ti porta a voler cercare te stesso altrove. Mi sbaglio? > gli domanda, anche se pensa proprio di conoscerla già la risposta < Tuttavia voglio dirti una cosa. Mi hai parlato di pianti, di omicidi, tutte cose profondamente negative. Non ti sembra strano, visto che stai parlando dell'obiettivo della tua vita? Non hai mai pensato che forse la vedi dall'angolazione sbagliata? Forse non è tuo destino, quello di seminare distruzione. > il capo si gira di profilo, a guardare fuori la finestra, l'ora si attarda < Riflettici. Non esiste una sola strada, per quel che vuoi raggiungere. Non voglio azzardarmi a dirti altro, ma spero di averti dato qualcosa su cui riflettere. > infine ridacchia, quando l'altro accenna che avrebbero potuto divenire nemici, se avesse messo le mani su Mekura quella sera < Spero non vi sia alcuna sorpresa se ti dico che, dovessi essere tu a nuocerle, arriveremmo allo stesso risultato. E posso vantarmi del fatto di avere pochi nemici, perché quelli che si sono creati per forza di cose non sono più di questo mondo. Al momento ne mancano due... > Ryota e Kuugo, quest'ultimo in particolare < Prima o poi estirperò anche quelle erbacce, mi auguro che un giorno non dovrò farlo anche con te, in fondo sei un ragazzo intelligente ed un adorabile faccino, sarebbe uno spreco. > Termina, non è propriamente tracotanza la sua, si tratta più di un mettere determinate cose in chiaro. < Quello che c'è stato tra di noi? > inclina il capo verso destra, cercando lo sguardo del Senjuu < Tra me e lei non c'è stato nulla. È una bella ragazza, certo... > lascia sospese quelle parole, cercandone subito altre per riempire quell'istante di silenzio < D'altronde la mia passione per il gentil sesso sarà sicuramente arrivata alle orecchie anche di Yukio. > ironizza un po' su se stesso, non rivelando nulla che non sia assolutamente ovvio < Nessun altro, probabilmente, ma Hitomu... sono sicuro che è in possesso di informazioni che nemmeno ci aspettiamo. Quella vecchia volpe ci seppellirà tutti, caro mio. > accompagna quell'affermazione con una risata leggera e niente più < Sta di fatto che ho ragione di credere che ti lasci distrarre troppo facilmente. Togliti dalla testa Mekura. È a me che ha fatto un torto e voglio credere che hai abbastanza rispetto di me da lasciarmelo risolvere personalmente. Sai che non rappresenta una minaccia, ma io potrei. > incrocia le braccia al petto ora, sospirando una gran quantità d'aria < Conosco un posticino... è carino, calato nell'oscurità e nell'anonimato > in caso non voglia che determinate voci arrivino alle orecchie della sua compagna < Potremmo terminare lì la serata, se vuoi. Sai, un po' di divertimento dopo un discorso così serio. > Non specifica quale tipo di divertimento, ma lascia intendere semplicemente che non vuole proseguire la giornata chiuso in casa, per cui aspetterà o di essere seguito o che semplicemente l'altro lasci la sua dimora, in ogni caso, lo accompagnerà alla porta da grande amico, come se si conoscessero dall'infanzia e continueranno legami finché avranno fiato nei polmoni. < È sempre stimolante parlare con te, ma forse è il caso di prendere le cose molto più alla leggera. > termina, attendendo solo l'azione dell'altro, per un saluto tra persone che si rispettano. [per me è end]

18:16 Kurako:
  [Salotto] <Non ne dubito, d'altronde spingo questo avvenire dal giorno che ti ho conosciuto...se non sbaglio sono stato io a proporti di seguirmi, o sbaglio?>un rimembro di ciò che è accaduto mesi orsono, il loro primo incontro, difficile da dimenticare visto ciò che è successo<La metà ahahahahah>una risata sarcastica esca dalla sua bocca nel sentire tale affermazione<Se tutto va bene non abbiamo appreso nemmeno un quarto di quello che il mondo ci nasconde>di questo è convinto. Per quanto Akendo possa insegnargli, possa guidarlo e istruirlo, non sa tutto, nemmeno il Rikudo sa tutto e di conseguenza anche il Senjuu si ritrova scoperto su questo frangente e la sua ricerca della conoscenza non ha fine. Segue i movimenti di Azrael andando a bere un bicchiere di saké, lo trova orrendo come al solito, non è tipo da dedicarsi all'alcol ma nel suo viso non vengono mostrati segni di disgusto o altro, lo lascia passare senza battere ciglio<Zuko?>domanda indiretta<Non so molto di lui però mi hanno detto che era un avversario formidabile e difficile da battere>un mukenin temibile ma oltre questo non interrompe più il Nara, resta silente ascoltandone le parole e solo un piccolo sorriso va a crearsi sul volto del ragazzo. Gli occhi si chiudono leggermente per poi aprirli nuovamente, un discorso sensato quello intrapreso dallo special jonin e difficilmente si potrebbe obiettare qualcosa ma<Non si tratta di sfiducia ma di blocco. Konoha ti blocca, la sua mentalità ti blocca e per come sono fatto io...sarei rimasto bloccato a vita senza fare alcun progresso. La sfiducia è arrivata solo dopo mesi che me ne sono andato>prende fiato prima di continuare, un altro tasto dolente viene toccato e come tale merita una risposta di pari valore<Seguendo Akendo ho deciso di accettare determinate cose e di rinnegarne altre...lui stesso mi disse quanto dura fosse la strada che stavo per intraprendere al suo fianco. Piangere, uccidere, fanno tutti parte di questa strada, lui lo sapeva e adesso lo so anche io e tornare indietro era impossibile perchè, dopo aver fatto determinate cose, non ne hai più la possibilità; io non potrei mai tornare il Kurako genin di 3 anni fa, non ci riuscirei nemmeno, quello non sono più io e mai lo sarò più. Il mondo ti cambia Azrael, chi in meglio e chi in peggio, però ti cambia e ti posso dire che Konoha non è il mondo, fa solo parte di esso ma non lo è>finisce di rispondere a tono a quell'affermazione ma il discorso continua passando sulla sicurezza del capo clan. Di certo ha una forza considerevole visto il suo grado, non lo mette in dubbio<Sarebbe interessante, uno scontro tra me e te...chissà chi vincerebbe>parla più a se stesso che al ragazzo ma l'idea lo attizza non poco, un confronto con il Nara, un evento più unico che raro<Il mio faccino, comunque, non è sempre adorabile e Oto si è fatta una certa idea>ha praticamente vissuto a Oto e quel paese lo conosce fin troppo bene<Hitomu sa più di quanto deve, io starei attento se fossi in te>un solo avvertimento per chiudere anche questa faccenda una volta per tutte<Risolvi i tuoi problemi con Mekura ma voglio essere schietto...non mi fermo davanti a niente e se Mekura deciderà di intralciarmi, beh, hai capito>non dice alto, ucciderla? No, ma farle molto male si<Forse hai ragione>si alza dal divano, l schiena si stacca dallo schienale, si stira per poi dirigersi alla porta con passo lento e tranquillo<Dai, ti offro qualcosa da bere>e con questo uscirebbe dalla porta lasciandosi seguire da Azrael, sempre se questo accetti. [END]

I due si confrontano, a tratti si minacciano e a tratti si promettono alleanze sottobanco in futuro. Insomma, c'è un po' di evoluzione caratteriale.