Giocate Registrate

Giocate Disponibili
Calendario
Trame
Giocate Registrate

Orgoglio, Byakugan e Onore

Quest

0
0
con Furaya, Hana

22:48 Hana:
  [...Lì] Neanche il tempo di mettere piede al villaggio che, senza nemmeno richiederlo, è stata convocata. Certo, ha sempre avuto sulle spalle la consapevolezza di dover riuscire nel suo esame per poter compiacere la propria famiglia, ma di sicuro non si aspetterebbe che una cosa del genere possa avere altre conseguenze all’infuori dell’orgoglio dei propri genitori e del gradino in meno da salire per proteggere l’Hokage. Destabilizzata abbastanza dalle verità che sono venute a galla, ignara in parte ancora del perché proprio a lei siano giunte quelle informazioni che ha assimilato chiudendole in un archivio mentale di modo che non le fosse impedito vivere la quotidianità, si è diretta come prescritto tra i monti ove la faccia in parte distrutta e in parte ristrutturata di ogni Hokage è simbolo di Konoha stessa. Per poter raggiungere il posto nel minor tempo possibile si è lasciata aiutare dalla stessa energia fisica che, convogliata a quella mentale, è stata in grado – mediante sigillo della capra – di favorire l’impasto di chakra. Così, tra le porte dell’energia psicofisica, i due flussi si sono incontrati a metà strada prendendo sede e luogo nel bel mezzo dell’addome e sprigionando così quell’alito fresco in una giornata particolarmente afosa, la piacevolezza del chakra ad inglobare ogni particella del corpo. Cade così da un ramo non particolarmente alto, così come potrebbe cadere una foglia a causa del suo passaggio mediante la foresta: scevra tuttavia di qualsiasi fronzolo, che sia anche il copri fronte di Konoha stesso, indossando un semplice completo nero pratico ed elastico affinchè i movimenti non le siano del tutto impediti. Le braccia risultano coperte da un semplice mantello nero, grande a sufficienza da raccogliere tutta la sua figura. Innanzi al volto una sorta di sciarpone o scalda-collo nero pronto ad occultare parte del suo volto. La filigrana bianca e nera ricade sul viso a tratti, punzecchiando la cute: i capelli le sono cresciuti leggermente di più dall’ultima volta, la partenza per Kusa. Non pecca in armamentario bellico benchè sia ridotto al minimo possibile: giusto qualche shuriken ed un kunai, filo di nylon e quasi null’altro considerando l’evenienza di un’imboscata – cosa che dubita stando alla mancanza di indizi sul sentiero. Approda sul manto erboso, adocchiando il luogo e cercando la presenza di qualcuno mediante movimenti, rumori o semplicemente grazie alla vista.

22:49 Hana:
  [...Lì] [Edit] [ Chakra ON - 25/25 ]

Vento. Macerie. Dei Monti non c'è rimasto quasi nulla, se non quattro volti, di cui altri in riparazione. Al di sotto degli stessi, tra i vari massi, le casupole distrutte e, anch'esse, in via di riparazione, si odono i fischi del vento. Non c'è anima viva, considerata l'ora tarda. Ma un'ombra si staglia nella zona circostante. Un'ombra di un uomo che cammina, lento, senza fretta. Spalle larghe, ma tenute rilassate, Tunica bianca, con disegni neri, simbolo del Clan Hyuuga a svettare tra le scapole: giallo, con la fiamma rossa. I capelli sono neri, lunghi sino alla base del collo. Gli occhi perlacei, privi di quelle venature, osservano Hana. Dista quasi cinque metri, ma lei potrà accorgersi di lui già prima. In fondo, c'è il più totale silenzio, interrotto soltanto dai fischi del vento che, con sé, porta i rimasugli di ciò che la guerra, al suo tetro passaggio, sta lasciando. <Buonasera, Hana.> Le labbra si piegano in quello che pare un sorriso, ma che subito dopo sparisce. <Chiedo perdono per il mio ritardo.> Almeno si dimostra educato e gentile nei di lei confronti. <Sai perché..> Vuole tenerla ancora sulle spine. Le braccia, piuttosto sviluppate dell'uomo, s'alzano e si piegano, portandosi sul petto. Avrà, sì e no, una trentina di anni, con qualcosina in più, con molte missioni, emozioni, ricordi.. sulle spalle, a gravar con il loro peso, a restar tali per l'eternità. Occhi chiari che la guardano e la scrutano, cercando forse di comprenderne le intenzioni, le parole future che andrà a dirle. <..ti ho convocata qui?> Ipoteticamente, no, non dovrebbe saperlo, tuttavia vuole metterla alla prova, vuole capire come ragiona, come la pensa a tal proposito. [Chiusa | Fa con comodo ♥]

23:42 Hana:
  [...Lì] Ha la buona dote, forse l’unico suo pregio a tratti, di mostrarsi totalmente sterile agli altri: è solo un puntino bianco e nero, incapace di mostrare sul volto un’emozione di più se non richiesta. E’ priva di condizionamenti, a stento in grado di sorridere talvolta – non è il caso di questa sera che, un po’ come sempre, non può far altro che armarsi di calma, pazienza, e serietà. Nonostante l’orgoglio che possa riempirle il petto, tronfia del suo esame andato a buon termine, non dimostra di essere soddisfatta – non del tutto. < Mh.> comprime le labbra in parte nascoste dallo sciarpone scuro, batte le palpebre lasciando che tra le ciglia venga filtrata la nuova immagine di chi le si para dinanzi: un secondo prima è il nulla, un secondo dopo eccolo lì. < Buonasera a lei.> scuote il capo sensibilmente, non lo dà a vedere ma le bastano un paio di occhiate fugaci per incastrare nella mente l’aspetto e le connotazioni fisiche di quell’uomo che – ha come l’impressione, un senso sesto a premerle sulla colonna vertebrale – non sarà l’ultima volta in cui lo vedrà. Accetta le scuse, non replica a riguardo: la dà per gentile cortesia, la medesima che riserva agli altri per potersi “distanziare” con le buone maniere giacchè è difficile vederla esporsi in qualcosa che non sia riguardoso, assai complicato vederla coinvolta in situazioni incresciose. Troppo ermetica, chiusa, distaccata e fredda a tratti per potersi lasciare coinvolgere: bisogna effettivamente attirare la sua attenzione per potersi aggiudicare un briciolo della sua considerazione – fino ad ora, oltre all’hokage, solo il possessore del rinnegan ci è riuscito. Sarà perché è al limite del leggendario. < Ci sono molte cose che a fronte di questi giorni non riesco a spiegarmi. Lei sa perfettamente la risposta a questa domanda.> del resto, egli stesso non ha specificato perché l’ha convocata. < Quindi, non mi resta che domandarle se – in particolare – lei s’aspetta qualcosa da me. Che sia sotto forma di risposta o di pretesa nei suoi confronti.> questo è il suo modo di ragionare: logico, lineare, pulito e deduttivo. < Mi sono presa il diritto di scegliere di raggiungerla poiché non trovo utile ignorare qualcosa del genere. Spero lei possa darmi una conferma.> Conclude, cercando di iniettare il proprio sguardo alla ricerca di quello altrui - constatandone in parte le iridi che, probabilmente, potrebbero ricordarle quelle di qualcuno a lei familiare. Null'altro, non si limita nemmeno a macinare quei pochi metri che la distanziano da lui, sotto quel cielo plumbeo. [ Chakra ON - 25/25]

Il Silenzio, dapprima interrotto solo dallo spirar del vento, viene accompagnato dal vociar della giovane Genin. Il capo di lui vien mosso dall'alto al basso, annuendo alle di lei parole. <Mi presento.> Un inchino quello che lui va a compiere, prima di rialzarsi, raddrizzando la colonna vertebrale. <Il mio nome è Satoru Hyuuga.> Gli occhi chiari, perlacei, continuano a guardarla. <Conosci la storia del nostro Clan?> L'aggettivo possessivo non è usato in senso figurativo, bensì v'è una ragione logica per averlo detto. Ignora volutamente il dire di lei, poiché prosegue su un discorso che ha già preparato. <Inizialmente.. Era suddiviso in due Casate. Quella Principale e quella Cadetta.. La differenza è semplice.> Comincia a camminare avanti ed indietro. Compie dei piccoli passetti a sinistra, girando su se stesso e tornando indietro, sui propri passi. <Della Casata Principale, faceva parte il primogenito della Famiglia. Della Casata Cadetta, invece, gli altri.> Prende a raccontare le nozioni riguardanti il suo Clan, il loro Clan. Lei, ovviamente, sarà libera di fermarlo, qualora non abbia nessuna intenzione di restare ad ascoltarlo. <Del nostro..> Ancora quello stesso aggettivo. <..fecero parte molti Ninja valorosi, i quali hanno scritto la storia del Villaggio. Prendi, per esempio, Neji Hyuuga..> Il famosissimo Neji, ovviamente, di cui dovrebbe aver sentito comunque parlare anche lei. <Vuoi scrivere anche tu la storia del Villaggio?> Solleva gli occhi in sua direzione, fermandosi al centro della via, così da averla di fronte. Ne riduce, però, la distanza, percorrendo almeno altri due metri, prima di fermarsi nuovamente. <Hai ambizioni, Hana?> Chiede. Questa volta, i lineamenti del volto sono, sì, sereni, ma al contempo molto seri. La domanda che le ha appena posto non è stata fatta tanto per fare. Vuole capire fin dove la ragazza voglia spingersi, cosa voglia diventare, magari in un futuro non troppo lontano. <Vuoi diventare qualcuno?> Ennesima domanda che vien posta verso di lei. Le lascia tutto il tempo necessario per potergli rispondere. Non vuole metterle fretta alcuna. Inoltre, non vuole arrivare al nocciolo della questione senza passare per vie secondarie. Vuole conoscerla. [Chiusa | Fa con comodo ♥]

00:34 Hana:
  [...Lì] Asseconda l’armonia intessuta nel vento dallo Hyuuga, inchinandosi a sua volta in quei pochi gradi che la vedono costretta ad una rigida etichetta, formalità che sa emulare perfettamente – quasi dello stesso stampo di chi le si para dinanzi, per certi versi rasente la stessa compostezza inculcatale dal padre. < Penso sia del tutto vano presentarmi.> a causa della convocazione: è stato lui a volerla lì, la conosce o per lo meno sa il minimo indispensabile che servirebbe a chiunque per una conoscenza superficiale. < Hyuuga.> ripete, battendo le palpebre, assaporando quel termine e scoprendone il gusto che ne ricava sulle labbra al solo pronunciarlo < E’ un piacere conoscerla.> standard, o forse effettivamente è un piacere conoscere un esponente di questo clan oltre probabilmente suo padre. < Conosco ciò che tutti gli altri sanno.> quello che i libri riportano, per farla breve. Non gli sottrae tempo in parole, anzi – lo lascia parlare, è sempre stata poco avvezza nell’infierire, sempre incline all’ascoltare che al dialogo in effetti. < Mhn.> ha chiaro, per lo meno, l’esempio che le sta somministrando. Inoltre, per una come lei – attenta al singolo dettaglio – non può sfuggirle nemmeno la scelta degli epiteti, degli aggettivi, dei connotati da lui imposti per implicarli in questa discussione. < Mi perdoni per la sfacciataggine, ma penso di capire dove sta andando a virare questa conversazione. O per lo meno, perché lei mi ha convocato.> a questo punto, a fronte di queste domande, soltanto uno stupido non capirebbe l’effettivo intento di chi ha di fronte. Non si esime dal rispondere nella sua più totale sincerità e trasparenza < Ho obiettivi.> non propriamente ambizioni, se così si può dire. Tuttavia se per raggiungere gli stessi obiettivi avesse bisogno della medesima determinazione di chi ha fin troppe ambizioni, non si farebbe scrupoli nell’ottenerla. < Scrivere la storia non rientra tra questi, non sono così presuntuosa e spero di poter mantenere la via del mezzo e non dell’eccesso.> così come praticherebbe una persona equilibrata. < Allo stesso modo, ci sono cose e persone che indipendentemente da questo mi sento costretta e onorata di poter difendere. Prima fra queste, il villaggio. > questo è il tipo di storia che spera non di scrivere, ma di vivere e rispettare. < Non qualcuno. Qualcosa.> Nemmeno quando si avvicina pare smuoversi, anzi. Non percepisce intenti minatori, non si sente tesa così come sarebbe in caso di una trappola: eppure tutto potrebbe essere, tant’è che si tiene sempre vigile e in allerta al massimo delle proprie capacità. < Qualcosa di utile.> ci tiene a specificarlo. < E forse possiamo venirci incontro a vicenda.> non prima d'aver ascoltato quanto ha da dirle, ovviamente. [ Chakra ON - 25/25 ]

L'ascolta. Il capo viene mosso, nuovamente, dall'alto al basso. Annuisce, semplicemente. Non spiccica parola lui, poiché lascia parlare lei. La mano destra di Satoru, però, s'alza, portandosi verso il capo. Le dita si intrufolano tra i capelli, scostandoli. <Il compito di un Ninja è proprio quello. Difendere il Villaggio.> Il tono permane serio e tranquillo al contempo. <Perché qualcosa?> Non comprende il suo specificare in quella maniera. <E non Qualcuno?> Calca con la voce sull'ultima parola. <Lascia che io capisca, che ti capisca.> Per quale ragione, poi? Non ha nessun obbligo verso di lei, se non quello d'accoglierla nel Clan, qualora riesca a superare la prova. La prima è questa. Lui vuole comprenderla, le porge delle domande alle quali vuole ricevere una risposta. <Ad ogni modo..> Un sospiro, un rilassarsi ulteriormente delle spalle. <..credo sia giunto il momento che tu scopra la vera Te..> Un sorrisetto, come se volesse spingerla a dargli retta, ulteriormente, ancora di più. Il vento, nel mentre, spira ancora nell'aere notturno. Le sposta qualche ciocca di capelli, fa svolazzare qui e lì delle foglie secche e morte, le quali andranno ad intrufolarsi in qualche altra maceria nei dintorni. I Monti, come si sa, come son ben visibili, poco più in alto, mancano di molti pezzi, i quali son caduti lì, nelle vicinanze delle stesse abitazioni, causando il crollo di molte. <Scopri la tua Essenza, la tua Forza. Componi il Sigillo della Tigre.> Non lo compone lui stesso, essendo una Genin dovrebbe conoscerlo da sé. <Irrora i tuoi occhi di Chakra. Dona a loro un nuovo modo di vedere le cose, le persone..> Non figurativamente, eh. <..dona a te il nostro Saggio e Antico, oltre che Nobile.. Potere.> Allarga le braccia verso l'esterno, come a volerla incitare. E' orgoglioso di essere ciò che è. E' orgoglioso di aiutar lei a diventare ciò per la quale è stata chiamata in quel luogo. <...> E, infine, lascia che possa recepire il messaggio, che possa veramente provare a compiere ciò che Satoru ha appena enunciato. Lo farà? Non può dirlo con certezza. Non vuol sembrare scettico agli occhi ''normali'' di lei. E' fiducioso. Tutto qui. Difatti, non le toglie gli occhi di dosso. Occhi negli occhi, in attesa che vengan fuori quelli di una stirpe nobile. [Chiusa | Fa con comodo ♥]

01:31 Hana:
  [...Lì] Tra le pieghe del vento le giunge poco distratta ma affilata e precisa la sua voce: inspira e fa fronte a quella richiesta che sa di non poter soddisfare, quasi presa in fallo e a tratti rammaricata così come lo sarebbe chiunque privo d’acqua al cospetto di un morto di sete. L’incapacità di non saper soddisfare, l’inadeguatezza, il non essere “abbastanza” – una sensazione contro la quale ha dovuto combattere dalla nascita, iniziando ad ignorarla fino a sentirne il peso sulle spalle. Ha deciso così di spogliarsi dal compito gravoso di poter essere qualcuno e ha dato prova del suo miglior lato magnanimo: rinunciare a se tessa per gli altri. Annullarsi, per il bene della comunità. Eppure l’intravede ad un palmo dal naso, la possibilità che gli dà allungando una mano verso di lei. Rialza il capo, quasi disillusa. < Non pretenda che sia così semplice.> capirla: quasi nessuno ci riesce, e non perché sia difficile da comprendere cosa le vortichi in testa quanto più perché nessuno presta mai ascolto. S’è caricata dei pesi degli altri poiché incline molto più ad incamerare i pensieri degli altri che ad esporre i propri se non richiesto, ed ora che viene incitata a mettersi a nudo si riscopre in uno stato di mancata accettazione nel quale non vuole privarsi della sua pelle. < Reputo sia molto meglio essere qualcosa di sterile per servire al meglio il mio villaggio ed il mio Kage. Per onorare la mia famiglia. Per farmi carico di nuovi pesi.> e non si berrà facilmente morali come “vivi” oppure “tu sei una persona”: ha superato la fase di “pinocchio” da un pezzo e difficilmente cambierà idea. < Forse mi conosco meglio di quanto lei non creda > non vuole peccare di superbia, ma è un dato di fatto: raccogliendosi nel proprio silenzio ha avuto modo di conoscere la propria solitudine scavalcata soltanto dalla solitudine provata dal Sennin – qualcosa al quale difficilmente si riuscirebbe a mettere fine. Prima di assecondare quanto le vien richiesto, non si farà scappare gli intenti e le finalità alle quali lui vuole trainarla <un…> dojutsu? < Mh.> questo sembrerebbe, dalla descrizione. < Io..> come dire? Di nuovo quel senso di inadeguatezza ad aleggiare davanti a lei, ad avvolgerle le membra, a farla sentire insicura. Inspira, comprendendo che < Non mi è concesso deluderla, non è vero?> perché adesso, ammesso e concesso sia vero quanto le abbia “fatto capire”, non potrebbe permettersi un errore con qualcuno di un Clan del genere. Specie se è arrivato fin lì, scomodandola, credendola forse una parte del suo puzzle. Non le resta altro che accompagnare le proprie dita a vorticare in una danza, fendendo l’aria, che hanno visto più volte ma mai in quel sigillo che comunque conosce. Socchiude le palpebre negandogli quasi la vista di quest’ultime, nascondendo parte del nero che ne imperla l’iride destra e la già bianca sinistra. Forza il chakra di modo che quest’ultimo possa fluire verso l’alto, iniziando a sgretolare visionariamente ogni cellula del corpo fino a raggiungere il volto. Inutile rimarcare quanto un tentativo del genere non le sia nemmeno mai passato per la testa e come, quella stessa prova, paia pian piano stroncarle il respiro per la direzione del chakra incanalato – qualora fosse riuscito – all’altezza degli occhi, irrorandone parte delle iridi e sostanzialmente incrostandosi sulle pareti del nervo ottico, cornea e retina a sguazzare nella propria energia rendendolo qualcosa di estremamente intimo, privato, qualcosa di cui essere gelosa e allo stesso tempo da temere. In quello stesso istante ogni coincidenza sembra non esser tale, anche quella di natura più casuale possibile: forse il fatto che abbia conosciuto il detentore del rinnegan può spingerla a sforzarsi di più, a dimostrargli che non ha visto male e che forse può davvero soddisfare gli standard che un giorno s’aspetteranno da lei. Proverebbe a riaprire le palpebre, sperando nei suoi tentativi, aggrappandosi alle proprie forze così come si farebbe in extremis sugli specchi, con l’ansia di scivolare giù – nel baratro. [ Chakra ON ]

01:37 Hana:
  [...Lì] {Edit][ Chakra 24/25 ] [ Tenta: Byakugan ]

Tira un D50 e.. In bocca al lupo! <3

Hana tira un D50 e fa 16

Non le risponde. Non dice più nessuna parola. La lascia concentrare, poiché è ciò di cui ella ha bisogno, adesso. Tuttavia, i propri occhi non si spostano dalla figura di Hana. Vuole seguirne ogni passo, ogni movimento, in questo attimo così importante. E quando le vene attorno agli occhi di lei vanno a gonfiarsi, Satoru sorride. <Apri gli occhi, Hana..> E, con tono solenne, aggiunge: <..Hyuuga.> Resta ancora fermo sul posto, senza muoversi. Non avanza verso di lei. <Dovresti guardarti ora.> Continua a guardarla. <Sei stupenda.> Resta a guardarla qualche altro istante, prima di decidere di tornare indietro. E, nell'avanzare, ad alta voce, continua a parlare: <Allena la tua Hijutsu, Hana. Sono orgoglioso di te. Rendimi fiero.> Per quale ragione? Ad ogni modo, sparirà alla vista della giovane dopo un po', dirigendosi altrove, ipoteticamente verso la di lui dimora. O nel Quartiere Hyuuga. [END | Voto Master: 47/50]

Entrata nel Clan Hyuuga per Hana.

Ottime le descrizioni e l'interpretazione del PG.
Ha fatto 16/50, col dado.
Io le do 47/50, per un totale di 63%.

Ai Cv, il resto v.v
no exp