Giocate Registrate

Giocate Disponibili
Calendario
Trame
Giocate Registrate

Non sei un errore

Free

0
0
con Kimi, Yukio

15:19 Kimi:
  [Stanza] Il mondo fa schifo, la vita fa schifo, lei fa schifo. Il suo pensiero si può bene o male ridurre a tutto questo effettivamente. Se ne sta nella sua stanza, all’interno della magione Doku, in un buio totale, le porte di riso sono chiuse e intorno a lei solo casino, pergamene spezzate, la porta tappezzata delle poche carte bomba che ha, non c’è più nulla di integro in quella stanza che è sempre stata spoglia ma ora invece spicca per distruzione e disordine, pezzi di lana, piume, ovunque. Non indossa praticamente nulla, ha lasciato i soliti vestiti da Katsumi e se la sua maglia, con lo stemma uchiha, brilla nel buio trovandosi al centro della stanza privata appunto di quel ventaglio, lei è stata costretta a rimettersi dei vecchi abiti, per questo ha un Kimono completamente bianco con un obi nero, insomma il suo pigiama unica cosa con la quale ha avuto la decenza di vestirsi e che forse qualche tempo fa era integra, ora si notano le macchie di sangue sparse un po’ ovunque ed in più punti è stato strappato. Chiuso malamente quell’indumento lascia ben vedere il suo petto, la scollatura che coprendo il seno scende fino all’ombelico mostrando non solo dei lividi e una magrezza ritrovata soprattutto c’è una bruciatura proprio sotto al collo a forma di testa di lupo. Si vede per via del rigonfiamento che non se l’è inferta da troppo tempo ma nemmeno da così poco, il pezzo di metallo usato è proprio la catenina che lo stesso Katsumi le aveva donato quella sera, il giorno che, quanto tempo è passato? Non ne ha idea. Se ne sta sdraiata su un fianco al alto della stanza, nella sua mano destra proprio quel ciondolo che ha finito per bruciarle anche il palmo e poi a ben controllare si troveranno altri “tatuaggi” con la stessa forma e che si è lasciata nello stesso modo. Le caviglie e parte dei polpacci, a causa della posizione, sono scoperti e lasciano intravedere numerosi graffi e numerosi lividi, in particolare sembra quasi essersi legata, aver tentato in qualche modo di immobilizzarsi, perché l’abbia fatto a noi non è dato saperlo. C’è un pessimo odore in quel luogo, non viene arieggiato da un po’ e le lacrime mischiate al sangue velenoso che ha versato di certo non hanno prodotto un piacevole odore di fiorellini. I capelli sono riversi su quel volto candido cosparso di lacrime, lei singhiozza ancora, cercando di trattenersi, ma non ci sono più lacrime da versare, ogni tanto si stringe, quando il cuore finisce per farle più male. Ha sempre adorato il dolore, ma questa volta non riesce a trovare conforto anche in lui, non può smettere di amare Katsumi, ha bisogno di lui anche solo per respirare e quella sua assoluta incapacità di fare qualcosa lo sta dimostrando. Trema, probabilmente non mangia sin da quando è tornata, la pressione è ai minimi livelli storici. A farla da padrone su quella devastazione è l’inchiostro nero versato più o meno ovunque e soprattutto i pochi kunai da lei posseduti, tutti macchiati di sangue, il suo stesso sangue. Il chakra scorre in lei, attivo e potente, probabilmente ha già caricato quelle carte bomba, in attesa di un Kai che possa metter fine alle sue sofferenze. Per ora però soffre cercando di piangere, le iridi coperte dal mare nero sono arrossate, bruciano essendosi seccate completamente[chakra on]

https://www.youtube.com/watch?v=ScNNfyq3d_w

15:35 Yukio:
  [Stanza Kimi] Il silenzio più totale cala in quella stanza. Silenzio rotto dal singhiozzare di Kimi di tanto in tanto, scandagliato come un orologio, ripetitivo, fastidioso. Nulla avviene in quella stanza, nessuno che è potuto intervenire in tempo per quella situazione, ma c'è una persona, solo una persona che sa e che saprà tutto su ciò che accade a Kimi e a Katsumi, proprio quella persona che si sta facendo presente in quella stanza. Un tocco gelido sulle dita snelle e scheletriche della Doku si fa presente, una nebbia puramente nera inizia a far padrona le pareti dell'intera camera, una nebbia che procede a filo dei piani della stanza, sui muri, soffitto e sul pavimento, avvolgendoli dolcemente come delle labbra che assaporano una ciliegia appena colta. Quel tocco gelido si fa sempre più vicino, lento, desiderato. Delle dita, si riconoscono. Le dita gelate si posizionano su quelle di Kimi, intrecciandole per chissà quel motivo, anche se c'è. Non può comporre il sigillo per utilizzare il kai, stessa cosa avviene anche per l'altra mano che si sentirà gelare a quel tocco. Avanti a lei, dalla nube, uscirebbe Yukio. La mano del Tessai ricolma d'ombre fuoriesce dal sottosuolo creato facendo forza sul pavimento per uscirne fuori. In quell'oscurità i due occhi cremisi spiccano più di tutto il resto. Un angelo caduto, nero, maledetto, che si palesa ogni volta in situazione difficili, un angelo maledetto diverso dagli latri, che è cambiato e che porterà avanti i propri ideali per ogni costo. I passi non si sentono ma si avvicina, si vedono i suoi occhi avanzare e allargarsi sempre di più fino a ritrovarseli difronte, immobili e senza alcun tremore. Le labbra del tessai sono 'colorate' di ghiaccio, da esse fuoriesce un flebile fiato gelido che si direzione verso la fronte di Kimi. Il sangue nero che ha assunto le forme di mani per bloccare quelle di kimi non viene stretto ma inizia ad allungarsi, avvolgendole dolcemente le mani come dei guanti, rendendola impossibile di comporre qualsivoglia sigillo o movimento brusco. Le labbra carnose e rovinate dal gelo si avvicinerebbero lentamente sulla fronte della Doku, paura del contatto? Nessuna, e non ha bisogno di provarla. Un tocco gelido che si tramuterebbe in qualcosa di caldo, un attimo di respiro. Prenderebbe nuovamente le distanze sollevando la propria schiena e lasciando che le sue ali da demonio fuoriescono prorompenti dalla propria schiena, stendendosi per tutta la stanza. "Mi hai chiamato... Non è così... Kimi...?"[ck on][innata on]

https://www.youtube.com/watch?v=sYPcTXqUU0U

15:44 Kimi:
  [Stanza] Non si accorge nemmeno di quella nebbia che inizia a manifestarsi della stanza. Pian piano viene circondata mentre il suo singhiozzare disperato continua, un tocco gelido sulle sue dita scheletriche ed estremamente deboli, le manca la forza, o semplicemente la volontà, per andare ad aprire i suoi occhi, per alzare quello sguardo e ricercare la figura che ora è riuscita ad entrare in quel luogo, lei sente solo quel freddo paragonabile quasi a quello della stessa Doku <padre?> mormora appena, ma comunque udibile, con una voce rotta, che a fatica esce da quelle labbra screpolate, spaccate, disidratate. E poi eccolo l’ulteriore contatto, no non era il padre, il re degli inferi, giunto fino a lì solo per richiamarla a sé. Sente il tono e a fatica si limita a far strisciare il volto a terra così da alzarlo quel tanto che basta per poter puntare le sue iridi ormai più rosse che azzurre su quella figura, non potrebbe mai non riconoscere la sua voce, quelle parole. All’improvviso tutto si placa, per un solo istante smette di singhiozzare, di soffrire, la morte in lei si placa. Quel contatto, quella labbra sulla sua fronte hanno il potere di calmarla di far tacere tutto ci che in lei urla. Un attimo di silenzio in quel casino della sua mente, un casino che subito dopo torna prepotentemente, un dolore che la sommerge, andando a soffocarla, lei apre la bocca ripetutamente, incapace di prendere aria, davvero incapace di respirare. Lunghissimi attimi in cui i polmoni le bruciano, in cui vogliono l’aria e poi eccola quel maledetto istinto di sopravvivenza che per quanto per lei possa essere sopito comunque ora si fa sentire permettendole di prendere una boccata d’aria, per assurdo questa le fa più male del soffocamento <Yukio> mormora solamente prima di richiudersi a guscio nuovamente, non ha bisogno di altro, crede di non dover dire altro. Si rinchiude con le gambe martoriate che vanno a quel petto ugualmente maltrattato ed eccole le lacrime, lacrime che credeva d’aver finito. Tornano a riempirle le iridi e a scorrere dolorose su quel volto candido, quasi le sembra di andare a fuoco, le sente bruciare lungo il tragitto

16:03 Yukio:
  [Stanza Kimi] Gli occhi rimangono su di lei, impassibile come ogni volta, quella figura rigida che compare ogni volta al fianco di Kimi, proteggendola come due ali che non le ha mai ricevute in dono. "...Vieni..." Si notano in quell'oscurità le braccia allargate, un vestito è quello che indossa, una sottospecie di kimono di prelibata fattura sempre nero di colore. I passi che si muovono nuovamente verso di lei, muti. Il braccio sinistro levita in aria come una nube solitaria nel cielo limpido, calore e non più gelido quando Yukio si avvicina a lei; l'avambraccio si metterebbe dietro la schiena della donna mentre il braccio destro si abbasserebbe con una inclinazione della schiena. Volere o meno cercherebbe di prenderla in braccio mantenendo per qualche secondo gli occhi su di lei osservandola dall'alto "...La mia piccola..." Non si vedono le espressioni facciali in nessun modo, quell'oscurità regna sovrana se non fosse per le pupille rosse. Non direbbe più niente, semplicemente si direzionerebbe verso l'uscita della stanza della donna per avviarsi verso il bagno, non dovrebbe essere difficile capire la posizione e del resto c'era già stato li dentro, orientarsi risulterebbe assai facile. Volto dritto, rigido, ben delineato con le penombre, rivestito interamente di nero, lugubre ma allo stesso tempo divenuto caldo. L'ondeggiare del corpo dei due assieme fa smuovere le tenebre accumulate nella stanza, le carte bomba sono totalmente svanite, accumulate in un unico punto e dislocate lontano con la semplice forza di volontà del Tessai. Ogni cosa avvolta, allo spostamento di Yukio, ritorna al suo posto originario, riordinando in un certo senso la stanza, rendendola accettabile. Se fosse riuscito ad accedere al bagno manterrebbe sempre quell'alone di oscurità, avvolgendo tutta la stanza. Prossima meta? La vasca da bagno. La porta dietro di se a chiudersi; per kimi sarà possibile vedere prima la luce che si è resa padrona della sua stanza prima che la porta del bagno venisse chiusa. Le ombre toglierebbero ogni cosa che ci fosse nella vasca da bagno, rendendola libera e accessibile. Il corpo di Kimi verrebbe delicatamente posando dentro di essa, con cura e dolcezza fino a lasciarla aderire in quella vasca ricoperta di tenebre, calde, non un contatto freddo. Le mani stesse di Yukio si posizionerebbero sui vestiti di lei, quelle schifezze che si è messa giusto per aver qualcosa. La spoglierebbe senza permesso, non vuole dire niente. Sa bene che cosa sta facendo e poi Kimi, bhe ormai lo conosce, non ha mai osato nulla in più anzi.[ck on][innata on]

https://www.youtube.com/watch?v=S8PFd1sXWRs

16:17 Kimi:
  [Stanza] Non nega quel contatto, completamente incapace di fare qualsiasi altra cosa. Il mondo è per lei qualcosa di lontano, arcaico e misterioso. Certo le sente le sue braccia stringersi su quell’abito martoriato, stracciato e ormai anche insanguinato ma al contempo è molto lontana da lì, è scappata da quel dolore certo eppure lui è riuscita a raggiungerla e avvolgerla, un alone di sofferenza tanto denso da renderla incapace di reagire al mondo reale. I suoi occhi sono stanchi e appena l’altro la soleva lei lascia andare ogni muscolo, troppo debole e sofferente per averne il controllo, un corpo morto quello che praticamente si ritrova tra le braccia il tessai, eppure sarà in grado di vederla respirare, il petto che si alza e si abbassa lento ma ritmico, segno che almeno non p morta, fisicamente dato che mentalmente sta lontano. Le palpebre sono socchiuse e ciò che riesce a vedere è ben poco e non la luce che all’ultimo sembra pervadere la sua stanza verso quella luce tenterebbe lentamente e con poca forza di alzare il braccio destro come per poterla stringere ed attirarla a sé, quella luce è Katsumi. Quando poi viene poggiata nella vasca semplicemente si lascia andare, amare lacrime stanno scorrendo ancora sul suo volto ma non c’è alcun sussulto, alcun verso. Così mentre Yukio la spoglia potrà notare non solo quella testa di lupo che si è praticamente bruciata e incisa più o meno ovunque ma anche i tagli, più o meno profondi su tutto il corpo, potrà notare sul collo un livido, di una corda, stessi lividi che troverà sulle caviglie e sui polsi, le braccia tagliate, le gambe anche, vari segni di bruciature e quello che sembra essere stato un pessimo tentativo di pugnalarsi sull’addome, fortuna che non ha molta forza eh. Le ossa sono il rilievo e il seno è completamente graffiato e pieno di segni, di botte e di bruciature, l’unica cosa che torna, non solo su gambe braccia e sotto al collo, è la testa di lupo, la gilda dei cacciatori di taglie in cui è entrata proprio per proteggere Katsumi e a cui sembra essersi aggrappata con tutte le sue forze pur di non lasciarlo Infine sul fianco destro sembra aver tentato di disegnarsi una salamandra con in mano, o in zampa, una falce, come a rappresentare lei, la mietitrice. Beh ci sono alcune ferite sulle braccia che forse lasceranno un segno e che un giorno dovrà pensare di coprire, ma non è questo il momento, per ora è solo un corpo candido e distrutto. Il fisico che ben spiega la mente per quanto quella sia solo la punta dell’iceberg

17:23 Yukio:
  [Stanza Kimi] L'acqua viene aperta dalla parte opposta in cui si trova Kimi, acqua fredda e calda che si uniscono, rimane in silenzio, accovacciato al bordo della vasca. Illusione? No, non serve ormai farla cadere in altre illusioni per convincerla. L'acqua si riempie finalmente, dopo pochi minuti ma riesce a raggiungere il proprio obiettivo. Gli indumenti di lei sono stati messi da parte al suolo per non bagnarli anche se ormai sono da buttare, decisamente. "...Ritorna" Voce che proviene da Yukio, la bocca a schiudersi verso le orecchie di lei "Ci sono qui io con te... Non avere paura... Ci sono qui io..." La mano sinistra a toccarle la nuca che poggia sulla vasca da bagno mentre una spugna con la mano destra viene presa e immersa nell'acqua "Forza..." Immergerebbe la sinistra nell'acqua cercando di afferrarle la gamba destra per sollevargliela. la spugna inizierebbe ad essere passata lungo tutto l'arto inferiore. L'acqua inizierebbe già al solo contatto con lei a riempirsi della maggior parte di sangue e sporcizia. Il condotto rimane per metà aperto e l'acqua pure così da avere un ciclo e rimanere sempre, in un certo modo, limpida e pura. Lentamente la nebbia nera scenderebbe, come prima nella sua stanza, rimettendo ogni cosa in ordine, al proprio posto. Tutto è come in origine, come se stesse sistemando tutti i tasselli della donna; come quelle ferite "...Kimi... Svegliati" Ancora, cerca di parlarle. La spugna continua la sua strada, pulendola da ogni sporcizia, sangue incrostato e ferite sporche. Lascerebbe andare la gamba destra occupandosi della sinistra ora, sollevandola come la precedente, continuando quella cura concentrato come non mai.[ck on][innata on]

17:33 Kimi:
 Il tempo di reazione è estremamente lungo, le parole di lui arrivano alle sue orecchie ma rimangono come sospese nell’etere mentre la sua gamba viene sollevata, potrà sentirla ancora a peso praticamente morto, nemmeno il dolore che dovrebbe arrivare dal passaggio dell’acqua e della spugna su quelle ferite, più o meno fresche, riescono a riscuoterla da quel suo profondo tepore, quel luogo in cui il dolore fatica a raggiungerla e quando arriva è così lieve. Ancora una volta tutto è ovattato intorno a lei, rallentato e le sembra quasi di potersi osservare dall’esterno, d’essere nel corpo di un’estranea, insomma mai ha sperimentato un dolore così profondo, nemmeno quando credeva d’aver ucciso il suo amato. Non perché il sentimento non fosse forte ma perché poco dopo è sempre arrivato Katsumi a ricordarle che quella era solo un’illusione e lui stava ancora al suo fianco, ma adesso, adesso ha la convinzione d’essere nella realtà, quel dannato ciondolo che si è praticamente marchiata ovunque è stato lì a ricordarglielo per tutto il tempo. Non è un’illusione e lui non l’ha fermata, quando nel suo momento di maggior debolezza è uscita da quella stanza per nascondere la sofferenza lui non ha fatto nulla per fermarla, l’ha semplicemente lasciata andare dopo averla ferita, insomma è stato il colpo di grazia. Ed eccole finalmente le parole di Yukio arrivare anche a lei, raggiungerla in quel mondo, in quel posto quasi sicuro spingendola a riemergere, sbatte quindi gli occhi per venir quindi sommersa nuovamente dal dolore. Le fa male. La mano destra va sul petto devastato a stringere la pelle, proprio lì nel punto dove si notano altri graffi che si è procurata proprio con quel gesto ripetuto chissà quante volte <KA> si ferma, osserva Yukio e scoppia a piangere, cercherebbe il suo petto con il capo, di poggiarsi a lui, di potersi lasciar andare <Katsumi> riesce a sussurrare <ormai mi odia> ammette, quella semplice frase riesce a farla scuotere, trema come se stesse trattenendo qualcosa, come se sotto alla sua pelle ci fosse un mostro pronto ad uscire. La stretta della mano sulla pelle andrebbe ad aumentare, soffoca un urlo ed eccola singhiozzare ancora, senza lacrime, priva di liquidi

17:45 Yukio:
  [Stanza Kimi] Continua a lavarla dolcemente, la sua piccola e dolce bambola di pezza, la sua pelle candida che viene sfregata e purificata da quella spugna che fa piano nel mettersi sulle ferite per non causarle un eccessivo dolore. Sposta gli occhi su di lei osservando il suo sguardo e i suoi movimenti. La mano sinistra scatterebbe subito sul polso di lei, bloccandole quel gesto sul proprio petto mantenendo uno sguardo diretto sui propri occhi "...Basta..." Il tono è caldo, disperato ormai ma non perde di certo le speranze "No... Non ti odia... Non ti odia..." Ripete con un piccolo tono di voce sopra i suoi capelli umidi per l'acqua, stringendola a se dolcemente quando si catapulta su di lui "Ho visto tutto... Non è così..." Stringendola ancora fra le sue braccia calde e dolci. La destra che tiene ancora la spugna continua il suo lavoro "Adesso sei con me e basta così... Diamoci una pulita che così siamo proprio impresentabili, uhm?" Non riesce manco lui ad abbozzare un sorriso per la situazione ma comunque cerca di trascinarla poco alla volta fuori da quel baratro "Ferma così, chicca" nomignolo dato su due piedi. LUI CHE DA NOMIGNOLI?! TUTTO LUI FORTE INCAZZUSO. Seh vabbò, kimi è la sua pupilla, è più forte di lui. La mano destra passerebbe sulla schiena di lei assieme alla spugna pulendola dolcemente a filo dell'acqua che viene ripulita ciclicamente grazie ai rubinetti ancora aperti. Il vapore è uscito da un po' ma non in maniera esagerata, giusto per lasciare quel filo di spessore nell'aria. Le tenebre di Yukio ormai si sono diradate, non c'è più niente di negativo li dentro se non i pensieri interiori "Vogliamo uscire da questa situazione o no?" Domanda retorica, lasciando che i suoi occhi si concentrino sulla schiena di lei, massaggiandola al tocco dolcemente mentre la pulisce, passando al suo addome e i fianchi.[ck on][innata on]

18:03 Kimi:
  [Stanza] Disperata si lascia pulire e le bastano quelle frasi, quella parola per farle perdere ogni voglia di lottare per tornare a farsi del male, apre appena la bocca sorpresa lo osserva, era proprio perché lui poteva guardare dentro Katsumi che gli aveva chiesto di controllarlo, proprio per quello. Lo fissa come un ebete mentre pian piano speranza e disperazione lottano in lei, non smette di fissarlo nemmeno quando lui passa alla schiena, la parte del corpo messa meglio per l’impossibilità di ferirsi, cioè avesse avuto una frusta ci sarebbe anche riuscita ma non è stata così furba da usare l’obi <non> sta titubando, appena, ha quasi paura di rovinare tutto con quelle parole <non mi odia?> domanda ancora <ma io l’ho ferito!> sì sa di averlo fatto, sa di essere scappata dal dolore nell’unico modo che conosce, sa di averlo ferito apposta pur di riuscire a scappare da quei sentimenti che in realtà si sono solo moltiplicati <l’ho chiamato 0-21!> urla quasi adesso, continuando a tremare per poi riprendere a singhiozzare, tra le braccia dell’uomo, no non le importa d’essere presentabile, non ora che crede d’aver perso per sempre l’amore della sua vita. Trema quel corpo in cui ha chiaramente vinto la disperazione <ho rovinato tutto> ammette lei ad un tono di voce abbastanza alto, lo sguardo perso davanti <ho rovinato tutto> continua con un tono un po’ più basso rispetto a prima e sicuramente più distante <ho rovinato tutto> il tono ora è decisamente basso, il dolore è troppo e lei sta tornando a nascondersi nel suo mondo <ho rovinato tutto> mormora per l’ultima volta udibile, infatti poco dopo le labbra si aprono ancora per muoversi senza che ne esca alcun suono, forse stava dicendo ancora “ho rovinato tutto” ma ormai è fatta, il peso torna ad essere sorretto quasi solamente dal tessai, al quale è immensamente grata. Non solo l’ha sempre difesa e aiutata, non solo ha creduto in lei e la sta trattando come si farebbe con una sorellina o una figlia, no ma è anche stata la prima persona a darle del calore umano e familiare, si sente accettata in sua presenza, capita e amata. Un sentimento simile a quella che la univa a Katsumi, perché sì anche con lui si sentiva amata e capita, la differenza stava nella forza con cui il suo amore la portava a cercare qualsiasi cosa avesse il suo odore o glielo ricordasse, letteralmente incapace d’esistere senza di lui

18:20 Yukio:
  [Stanza Kimi] "No, ti dico di no, che diamine ascoltami" Lui si presenta sempre con un tono calmo, caldo e pacato. La lascia sfogare, urlare, le lascia fare di tutto "Sai... Quando stai male anche lui sta male..." Scrollandosi le spalle "Non ti vuole vedere soffrire, ma tu lo continui a fare" Togliendo la spugna da lei, lasciandola galleggiare dopo che le ha pulito il visino con una pezza bagnata più curata e meno ruvida per non darle fastidio "Eccoci qui, adesso va meglio" Si, stavolta riesce ad abbozzare un sorriso "Scusami eh, facciamo due conti, giusto due" Per rassicurarla che non sarà la solita paternale "Mi si stringeva il cuore prima Kimi. Ti vedevo con tutto quell'odio dentro... Mi facevi male sul serio. Mi facevi male fisicamente quando tu ti sfogavi ma... Lo accettavo" Spiega, sedendosi per terra lasciando che la donna possa distendersi nella vasca calda "Lui ti vuole per come sei, non per come sei diventata..." Passando la sinistra sui capelli della donna, raccogliendoglieli dietro di lei per sgomberarle il viso "Adesso bisogna ritornare nella realtà. Fare le persone mature e serie. Stai facendo tutto te, tutto nella tua mente e non ti accorgi che il mondo è tutt'altro, non è come lo pensi tu" Cerca di darle una carezza sul volto con il dorso della propria mano lasciando che le labbra si muovano dolcemente quando parla con lei "Uccidere, basta. Non ti servirà a niente, devi capirlo. Vuoi sfogarti?" La mano sinistra si metterebbe sul proprio kimono, tirandoselo letteralmente da dosso. Il torace nudo e ben delineato di Yukio a mostrarsi con... Troppe, fin troppe lacerazioni su di esso "Sfogati" Gli occhi rimangono sulla donna, rimane fermo ad osservarla senza vacillare "..." L'indice della destra si posiziona sul proprio corpo, iniziando a percorrere le proprie linee "Tu devi avere questi segni... Non quelli che hai ora" La sinistra cercherebbe di prendere la mano di lei provando a farle tirar fuori l'indice, si solleverebbe con il busto per permettere a lei di percorrere gli stessi solchi delle sue cicatrici "Non te l'aspettavi il mio corpo così rovinato, uhm?" Sorridendo lievemente, facendo spallucce con noncuranza "Qui... Kurako... Pf si è divertito un bel po' ma gli è servito... Qui... Kuugo" Sollevando di poco gli occhi per poi ritornare su di lei "Qui Akendo... Hitomu... Mekura..." E sono solo uno a testa quasi o poco di più "I restanti... Di Kyuzo..." Con un tono più basso rispetto ai precedenti "Ma... Sono andato avanti, e guardami" Si toglierebbe dalle spalle il kimono lasciandolo appeso alla cinta per non mostrare interamente la sua nudità. Ruoterebbe, mostrandole la schiena "Non ho mai voltato le spalle alle mie paure, ai miei nemici e ai miei problemi... Mai" Avvicinandosi ancora una volta a lei "E adesso anche per te è giunto il momento di ragionare in questo modo. Hai la schiena pulita, lustra, lasciala così" Cercherebbe le sue mani per prenderle fra le sue "Non devi più soffrire... Me l'avevi promesso la scorsa volta ma non hai mantenuto la promessa... E lo so. Ma ti capisco, e sai pure questo... Diamo una svolta a questa vita o no?" Sospirando lievemente "Prendi le mie mani, ti faccio uscire da questa oscurità, non ne hai più bisogno"[innata on][ck on]

18:30 Kimi:
  [Stanza] Ancora una volta Yukio riesce a scuoterla e farla uscire da quel torpore in cui era caduta nuovamente. Sbatte le palpebre un paio di volte per poter mettere a fuoco nuovamente. Viene lasciata andare ma non ricade nella vasca, resta seduta, con il busto piegato così da poter osservare Yukio e ascoltare ciò che le dice. Abbassa il capo con i capelli che finiscono per andarle davanti al viso <scusa> le spiace, davvero, averlo fatto preoccupare e forse è solo grazie a quel discorso che comprende la reazione di Katsumi, non l’aveva tradita, non l’aveva allontanata cercava solo di aiutarla, singhiozza <sono stata stupida> ammette lei senza una vera forza. Ma mentre il discorso continua alza lo sguardo e tocca quei segni senza opporsi ai suoi movimenti, il dolore è sempre stata la sua via di fuga e può solo immaginare quanto sia stato piacevole per lui, non come le ferite che si ritrova addosso lei ora, nessuna di loro le ha in qualche modo alleviato il dolore. Annuisce a quella prima domanda, non se lo aspettava così Ed infine proprio come durante il loro primo incontro eccola quella richiesta, quell’aiuto che le viene offerto ancora una volta, uscire dalle ombre, fidarsi di lui così come lui si fida di lei. Basta questo per farle lasciare l’oscurità, come quel giorno da cui è nato tutto ciò che ha di bello, o aveva. Insomma accetta <potrà perdonarmi?> domanda prima di tutto verso Yukio, si riferisce chiaramente al suo amato, a Katsumi che mai saprà abbandonare davvero <prima però devo trovare l’uomo che mi ha concepito> non lo chiama padre perché si sta sforzando, deve smetterla di identificarlo nella morte. Certo vuole chiarire con Katsumi ma ha prima bisogno di comprendere chi è, di guardare il suo demone faccia a faccia, dargli finalmente una faccia e magari sconfiggerlo <se io non sono figlia degli inferi voglio incontrare l’umano da cui provengo> ammette ancora poco dopo, la voce abbastanza bassa, stringe le sue mani, ha accettato di seguirlo fuori dall’oscurità

18:59 Yukio:
  [Stanza Kimi] Sorride appena, scuotendo la testa "E quindi? Sei stata stupida, ok... Ed ora?" Sollevando le proprie nude spalle "Ed ora non c'è da piangersi sopra" Metterebbe una mano sul bordo della vasca da bagno "Si è fatto un macello? Bene. Troviamo il modo di risolverlo e lo si risolve. Hai un problema? Bene. Com'è il problema? Posso affrontarlo ora? Si, lo affronto subito e lo risolvo. Non posso? Aggiriamolo, mettiamolo da parte, quando potrò risolverlo lo farò" Aprendo un poco di più gli occhietti "Chiaro? Una cosa alla volta... Ok?" Dandole un'altra carezza "Si chiama padre. Vuoi o non vuoi lo è stato e lo è ancora, devi accettare anche questo. Sei nata e concepita, non sei stata un'errore, nessuno di noi è un errore, forse io ma vabbè" Un sorriso più divertito, ridendo sopra la sua stessa storia "Hai forza, ma non la usi... Adesso è ora di risvegliare la Kimi che è in te, tu non sei Kimi" Alzandosi dalla sua posizione accovacciata per accingersi all'uscita della porta, nel mentre si rivestirebbe con il proprio Kimono "Stai li e non ti muovere... Intesi? Ti vado a prendere qualche cosa da mettere" Ed eccolo quel volto da angelo caduto che le dona un ultimo sguardo prima di svanire nella stanza di lei, uno sguardo a metà volto da cui si può vedere una lacrimuccia scendere fino a metà guancia, e poi il nulla, volto ruotato e porta socchiusa, celandosi dietro alla sua maschera. D'altro canto adesso si possono sentire dei rumori che non finiscono più, cassetti aperti, ante aperte. Trova un intimo (come piace a Kimi, che ne so io) un pantalone nero lungo e una felpona grigia (?) Ritorna subito da lei, non vuole lasciarla sola "Ecco a te..." Mettendo le cose sul lavandino "E comunque... Prima di affrontare, come dici tu, l'umano da cui provieni, dobbiamo lavorarci un po' sopra. Adesso qui non hai niente da fare, mi prenderò cura io di te fin quanto basta e ti rimetterai in forze, ti dirò io quando sarai pronta per tutto" Porgendole un cenno di capo "Ok?" Chiede conferma, guardandola di sottecchi con un sorrisino sulle labbra "Dai forza non fare la pelandrona che non sono il tipo a fare certe cose, alzati su" Afferrando un telone abbastanza largo da poterla avvolgere e non farla sentire a disagio coprendole tutto il suo corpo per asciugarla e porgerle le cose per cambiarsi mentre l'acqua lentamente finisce dalla vasca svanendo nel condotto.[ck on][innata on]

19:18 Kimi:
  [Stanza] Mille pensieri le si affollano nella mente ma uno di certo vince su tutti gli altri, ed è un volto, quello di una persona incredibilmente simile a Sasuke Uchiha <e ora come sistemo con lui?> la prima domanda che va a porgere all’unico che si merita davvero l’appellativo di padre, almeno per quello che la riguarda. Esce quindi nella vasca, obbedisce ai suoi ordini mentre lo ascolta e resta immobile <il ciondolo!> esclama lei mentre lui sta di la a cercare cose, chissà dov’è finito in tutto quel delirio, non c’è comunque bisogno di specificare che ciondolo sia dato che il corpo è pieno delle scottature a forma di testa di lupo, il simbolo dei cacciatori di taglie, il cui capo è proprio Katsumi. L’intimo sarà semplice (non è tipa da pizzo eh) e nero come la maggior parte dei suoi abiti, almeno dei pochi che le sono rimasti. Si asciuga nel telo che le viene posto, avvolgendosi debolmente, non ha certo più forze di prima, annuisce alle parole dell’altro <va bene ma> sospira appena <Katsumi?> domanda ancora una volta, perché è di lui che le importa, solo esclusivamente di lui, non riesce a pensare ad una vita senza quel ragazzo. Si infila gli abiti obbedendo silenziosa e pensierosa lei, andando così a ricoprire tutti i segni mentre si allaccia la felpa grigia. Gli occhi appaiono ancora abbastanza spenti, la tempesta è passata ma ne sente ancora i segni, sta soffrendo ancora, annaspa in quel mondo, certo ha deciso di prendere in mano la sua vita, di rinascere ma insomma ha bisogno di Katsumi per farlo. Fissa quindi Yukio come se lui potesse dirle davvero cosa fare con lui, come andare oltre, eppure lo sguardo si abbassa velocemente verso il terreno, si vergogna per tutto quello che ha fatto e ciò che sta per uscirle dalla bocca <e io sono un errore> replica con un tono basso, come se temesse la sua ira <sono nata solo perché mia madre è stata stuprata> l’ha sempre saputo, nessuno in famiglia gliel’ha mai nascosto. Alza solo ora lo sguardo, non l’aveva ma rivelato a nessuno prima e in pochi giorni si trova a dirlo a voce alta per ben due volte

20:02 Yukio:
  [Stanza Kimi] "Il ciondolo è nella tua stanza, te l'ho lasciato vicino al letto, tranquilla" Già, quando aveva avvolto tutto con la sua tenebra, riordinando la camera. "Ci penserò prima io a lui, siete due teste di cazzo e vi devo prendere per forza uno alla volta, poi vi farò incontrare, per ora avete bisogno di una pausa entrambi" Facendole un occhiolino per tranquillizzarla "Adesso devi solo aver in mente il tuo obiettivo principale, uscire del tutto dalla tua oscurità e afferrare la vita" Le passerebbe i vestiti poco alla volta così che si possa cambiare dentro quel telone "Ah bhe, adesso siamo pronti" Sorridendole amorevolmente "None, ancora... Non sei un errore, se sei nata è perchè qui, in questo momento, hai un obiettivo. In un modo hai avuto il dono della vita, immagine chi l'ha perso subito dopo la sua nascita, chi non può assaporare la vita. Vedila in questo modo, devi ritenerti fortunata di ciò che hai avuto, che hai e che avrai, da ora in avanti dovrai pensare solo al meglio per te" Avvolgendola nuovamente attorno alle sue braccia "Niente dislocazione questa sera, usciamo da oto a modo mio e andiamo a Kusa a cavallo, resterai da me per il tempo necessario, non vederla come prigionia ma ho qualche progettino interessante per te che potrà fruttarti molto" Lasciandola da quell'abbraccio. Quelle parole dette con un non so che di... Paterno; si è quello il modo in cui le dice quelle cose "Arrivati li ci sarà già qualche prelibatezza che ti metterà di buon umore e ti aprirà lo stomaco" Il suo braccio destro formerebbe un cerchietto in cui richiede la presenza del braccio sinistro di Kimi per averlo stretto a se "Poi vediamo di sistemare il tuo corpicino da quei brutti tagli" Guardandola con la coda dell'occhio "Ti lascio il tempo di farti la valigia, non sarà come l'ultima volta. E comunque hai già camera tua, quando finirà questa storia sappi che se vorrai passare delle vacanze in serenità puoi venire anche senza preavviso" Lasciandole fare gli eventuali bagagli e cose simili. Chiuderebbe il bagno dietro di se quando Kimi uscirà da esso aspettandola con le braccia conserte vicino alla porta della sua stanza, seguendola in ogni movimento "Sarò la tua ombra, tesoro... Non dovrai più aver paura di niente e nessuno... Intesi?"[END]

20:20 Kimi:
  [Stanza] Sembra tranquillizzarsi quando le parla del ciondolo, in un certo senso quell’ultimo legame che sa di non aver reciso le lascia qualche speranza, annuisce continuando a vestirsi e andando a tirarsi il cappuccio sulla testa a coprire i capelli umidi. Ma ecco quella frase, la pausa. Quella sola parola la fa sprofondare nuovamente, lo sente il colpo al suo cuore, lo sente <una> inizia a balbettare <pausa> cerca di respirare, accelera in ansia, no una pausa potrebbe perderlo, se già non l’ha perso, ma forse ha ragione, deve prima sconfiggere i suoi demoni o mai potrà aiutare lui. Annuisce quindi <non so come vivere senza di lui> ammette con un che di quasi tenero dando un’occhiata al Tessai ma facendo ben capire che ha compreso le sue parole, gli lascerà gli spazi necessari. Accenna un sorriso alle frasi successive, quelle parole la risollevano, la aiutano e la fanno sentire più leggera, lei con quei suoi occhietti ancora secchi e arrossati ora accenna a quello che sembra un sorriso <grazie> e non ha davvero altro da aggiungere. Semplicemente lo ascolta andando a radunare un paio di cose all’interno di un borsone, ci stanno giusto le tipiche fasce, dei jeans neri con una camicia violacea e un gilet, un kimono rosso con obi bianco e un altro identico a quello che invece stava indossando prima, un pigiama con ogni probabilità. Raccoglie anche il ciondolo mentre mette in valigia giusto un paio di vestiti <credo che il mantello dell’Akatsuki e il mio anello siano rimasti da Katsumi> ammette voltandosi appena, la maglia distrutta con il ventaglio viene presa poi, aggiunta a quella valigia solo perché alla fine l’odore del suo amato è ancora sull’indumento tagliato e devastato. Il ventaglio che aveva staccato invece viene abbandonato in quella stanza. Lo segue infine, sentendosi amata e al caldo, lontana dal solito freddo degli inferi[end]

Yukio è un papà tenero ma nessuno deve saperlo ♥
(e niente Kimi decide di prendere in mano la sua vita, una cosa da nulla eh)