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Allenamento ad alta tensione

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con Shinsui, Ruri

22:50 Ruri:
 Le nubi coprono il cielo di Konoha e giù dal cielo scendono giù delle gocce di rugiada che si scagliano contro le varie abitazioni del villaggio. In questo frangente la giovane Nara, dopo aver consumato un veloce pasto al chiosco, corre per le vie di Konoha con le braccia al di sopra del capo in modo da impedire all’acqua di bagnarle la cute, anche se sfortunatamente si sta bagnando dalla testa ai piedi come un vero e proprio pulcino bagnato. Corre svelta, conscia che farà tardi all’appuntamento con Shinsui, che ha visto solamente a pranzo. Il pomeriggio l’ha trascorso in centro, dove ha fatto degli incontri alquanto strani e bizzarri ma allo stesso tempo interessanti. Di tutte le persone che doveva incontrare, le è capitato proprio un pezzo da dieci, facendo ovviamente una gaffe clamorosa. Ma non ha tempo per pensarvici al momento, deve sbrigarsi o si beccherà un raffreddore. Per fortuna dopo pochi istanti giunge sino all’accademia, che, per sua fortuna, nonostante l’ora risulta aperta. Giungendo lì, a contatto con il calore del luogo una sensazione di tepore avvolge il suo corpicino infreddolito. Si concede un sospiro, pulendosi le scarpe nello zerbino principale in modo da non cospargere di melma i pavimenti del plesso, anche se, gocciolante per com’è, dubita che non lascerà residui. Scrollando le spalle, cammina per i corridoi alla ricerca di un’aula libera. Fortunatamente i sensei lasciano le aule libere a tutti coloro che vogliono allenarsi la sera e ciò è una cosa buona se fuori piove e i campi d’addestramento sono improponibili. Facendo scorrere lo sguardo scarlatto da destra a sinistra, dopo aver percorso un breve tragitto, scorge un’aula del tutto vuota ma con le luci ancora accese. Senza pensarci due volte devia la sua direzione e svolta a destra, facendo capolinea nella classe vacante. Per fortuna i banchi sarebbero disposti a ferro di cavallo, quindi al centro vi sarebbe dello spazio per esercitarsi. La brezza che circola all’interno della stanza la spinge a correre verso la finestra dalle imposte aperte sulla destra. Subito si premura di chiuderla, o altrimenti le verrà una bronchite con i fiocchi. Quella sera indossa il medesimo abbigliamento del pomeriggio: un paio di leggins rossi, che le fasciano le affusolate gambe, una gonna bianca con le balze che le copre le forme al di sotto della vita, un maglioncino rosso che le lascia scoperta la pancia e dunque fa intravedere il piercing all’ombellico e ai piedi calza un paio di stivaletti. L’unica differenza è che il maglioncino è totalmente bagnato. Con l’indice e il medio destri valuta, toccandolo, se sia il caso di toglierlo. Dopotutto ha un top al di sotto di tale indumento. Voltandosi di spalle verso la porta, si sfila il maglione per rimanere con un top che le copre solo metà busto. Ripiega la maglia che posa su un banco a caso. Avvertendo i capelli umidicci, scioglie i capelli dalla treccia in cui ero intrecciati e ne fa una crocchia alta, in modo che non le diano fastidio.

23:18 Shinsui:
 Si e no, sarà qualche oretta buona che si trova fuori casa, non ha prestato molta attenzione verso che ora sia uscito. Fatto sta che stava tranquillo per fatti suoi al chiosco per un pasto, almeno questo sino a quando un gruppetto di ragazze o meglio coetanee non è gunto ad interrompere la sua buona dose di quiete giornaliera e magari cercare di mangiare anche qualcosa. Come al suo solito da qualche tempo a questa parte ha finto dei sorrisi alcuni anche anche leggermente tirati. In fin dei conti non loro non c'entrano nulla con i suoi problemi con una certa amica d'infanzia, non che coinquilina. Ma non è proprio dell'umore di stare al loro gioco e stare alle loro avance. Non che siano da scartare, figuriamoci, anche molto carine. Ma la sua testa è occupata ormai da tempo da un'altra che ha cercato in tutti i modi una negazione palese, ma niente. Gli toccherà fingere ancora una volta, l'ennesima, della quale comincia anche a stancarsi ormai, ma finché regge la ' recita ' cercherà di portarla a termine in qualche modo. Odia esser scontroso con lei, ma è ancora alla ricerca di quella negazione che è andata a sbriciolarsi come nulla quella sera. Ora si trova a correre nel mezzo delle vie di Konoha, sotto la pioggia che non ha avuto al benché minima intenzione di attenuarsi, figuriamoci. Kuro quest'oggi lo ha lasciato a casa, per evitare che si bruschi qualche febbre o raffreddore, perché si, anche loro si ammalano. Quindi essendo ancora piccolino per lui, ha preferito andare sul sicuro e lasciarlo a casa. In modo tale che si abitui anche in quell'ambiente del tutto nuovo ai suoi occhietti. Nella corsa verso l'accademia, luogo in cui ha un'appuntamento con Ruri, neanche si copre la testa, sarebbe uno sforzo del tutto inutile per l'Inuzuka, che ormai piuttosto che aver dietro quelle tipette ha preferito scappare letteralmente dal chiosco, dopo aver pagato, fregandosene della pioggia la quale ormai l'ha completamente inzuppato da capo a piedi. Se fosse una spugna, una volta strizzato ne uscirebbe parecchia d'acqua ne siamo certi. Come è certo lui stesso, che si bruscherà qualcosa. Con la coda dell'occhio si ossera addosso. Dovrà tornare di nascosto in quella casa, ha bisogno di altri vestiti e predere delle cose che ha lasciato li con quell'individio. Storce le labbra al pensiero, che vien poi lasciato andare scuotendo il capo. Aumenta l'andatura della corsa, verso l'accademia, pochi pochissimi metri ancora di corsa che eccolo arrivare sotto la tettoia della struttura. Si volta osservando l'interno. Luci ancora accese meglio cosi, senza perder tempo accede al suo interno. Beh aveva qui l'appuntamento con la ragazza, forse sarà già arrivata. Avanza quindi osservandosi attorno, spostando anche gli occhi su di se e sui suoi indumenti. Camicia da grigia chiara è diventata semi trasparente attaccata alla pelle, senza lasciare quasi nulla all'immaginazione. Jeans scuri ormai attaccati alle leve inferiori. Le scarpe sempre scure, nulla di grave. I capelli da ribelli e arruffati come sempre, bagnati e portati all'indietro con un movimento della mancina, mentre avanza in una delle aule che guarda caso, è la stessa aula scelta dalla giovane. Apre quindi la porta, fermadosi sull'uscio di quest'ultima osservando la ragazza. Deglutisce in silenzio, inclinando il capo verso la propria destra. Sempre silente lascia scivolare gli occhi lentamente lungo la sua figura, per risalire sempre lentamente.

23:43 Ruri:
 Dopo essersi acconciata i capelli in una svelta crocchia per evitare impicci lungo il volto, ode dei passi e istintivamente si volta verso l’uscio, dove andrebbe a scorgere il suo coinquilino palesare dinanzi. < Oh > mormora, avanzando verso la figura dal giovane. < Eccoti qua! > esclama, squadrandolo dalla testa ai piedi. Notando i capelli umidi e arruffati e la camicia estremamente trasparente, per i suoi gusti, mettere in mostra i pettorali scolpiti del ragazzo, tossicchia appena, mentre cerca di scacciare il pensiero che si sta materializzando nella sua mente. Deve smetterla di farsi invadere da simili pensieri o altrimenti quella sera non concluderà nulla. Soprattutto dopo ciò che è successo nei sotterranei poco tempo fa. Da allora non hanno più aperto il discorso, si sono limitati a punzecchiarsi e a mostrarsi piuttosto imbarazzati l’uno nei confronti dell’altra. Soffia dalle narici un sospiro, fermandosi al centro dell’aula. < Grazie per la colazione di stamani > ringrazia, cercando con le iridi cremisi le dorate del giovane. < I biscotti erano buoni > ammette, mentre le sue papille gustative le rievocano il sapore dei dolcetti fatti in casa che le ha preparato quella mattina. < Ad ogni modo… >. Lascia stare le chiacchiere, concentrandosi sul motivo per cui si sono recati sin lì. Con entrambe le mani compone il sigillo della capra. Socchiude le palpebre, mentre immagina all’altezza del bassoventre due rotondità di differente colore. Non sono le ovaie! Bensì le circonferenze rappresentanti l’energia fisica, il fulcro delle sensazioni fisiche, e l’energia psichica, il baricentro delle emozioni. Proverebbe a muovere entrambe le sfere, partendo da un ritmo lento, per poi farvi acquisire maggiore celerità in seguito. Qualora ci riuscisse, tenterebbe di avvicinarle per poi fonderle in un unico essere e far scorrere all’interno del suo corpo un fascio di pura energia, avvertendo una piacevole sensazione di tepore. Se tutto fosse andato come previsto, sarebbe riuscita ad evocare il chakra. < Hai lasciato Kuro a casa? > domanda, accorgendosi solo adesso dell’assenza del cucciolo, che Shin si scarrozza ovunque. Attende una risposta, sciogliendo il sigillo e portando le mani lungo ai fianchi. [Chakra 20/20]

00:07 Shinsui:
 Quando la ragazza si volta verso di lui, si ricompone spostandosi dalla porta di un paio di centimetri, la osserva avvicinarsi e continua ad osservarla da capo a piedi, nulla di apparentemente malizioso, la osserva con adeguata semplicità nello sguardo dorato. Non una parola osservandosi nuovamente e storcendo le labbra, odia gli indumenti che gli si attaccano alla pelle, come in questo caso la camicia. Non che per il fatto che si intraveda qualcosa, poco gli importa non è il tipo di ragazzo da mettersi in mostra figuriamoci. Senza contare che il giovane qui presente, non immagina neanche i pensieri della ragazza, ma anche se li conoscesse. Beh... sarebbe la stessa identica cosa, non si metterebbe lo stesso in mostra, non ne ha motivo e tanto meno voglia. Il compito ingrato lo lascia agli altri. Comunque, finge di non notare lei che lo squadra da capo a piedi. Infondo se c'è una cosa che ha imparato in tutto questo tempo è fingere. Purtroppo possiamo aggiungere. < di nulla > risponde con tono calmo e tranquillo < mi fa piacere che ti siano piaciuti > lui di dolci ne mangia relativamente molto poco, pochissimo anzi, ma se alla ragazza dolci e biscottini vari piacciono, gli fa piacere prepararglieli. Schiarisce appena la voce < da un pò fastidio così attaccata > indica la camicia < non ti crea problemi se la tolgo? > meglio domandare, visto l'ultimo episodio. Intanto anche lui andrebbe a richiamare il chakra. Così andrebbe con entrambe le mani a comporre il sigillo della capra, chiudendo gli occhi e liberando la mente da tutto e tutti. Mentalmente si isola, concentradosi unicamente nel visualizzare nella sua mente entrambe le energie; quella fisica e quella psichica, all'altezza del plesso solare. silente e concentato sulle due energie andrebbe inizialmente nel fare ruoteare su loro stesse e man mano avvicinandole. Tenterebbe una volta certo della giusta rotazione di farle unire e amalgamare fra loro una volta che la velocità aumenta maggiormente, in modo da creare un'unica sfera di energia. In caso di riuscita nel richiamo del chakra, la sensazione di un piacevole calore lo andrebbe ad accarezzarlo e cullarlo e gli occhi andrebbero a riaprirsi sulla ragazza, sciogliendo il sigillo. Annuisce alla sua domanda < Piove.. non vorrei che si ammali > fa spalluccie. [ Chakra 20/20 ]

00:32 Ruri:
 Quando il giovane le chiede se per lei ci siano problemi sul fatto di togliersi la camicia, si stringe nelle spalle, fingendosi totalmente indifferente, mentre con la mente impreca contro il giovane, in quanto la visione di lui a petto nudo potrebbe… Come dire… distrarla da ciò che sta facendo. < Ti conosco da quando eri un soldo di cacio > dichiara, formulando sul volto un ghignetto. < Figuriamoci se ho problemi nel vederti a torso nudo >. Il problema vero e proprio non è scandalizzarsi bensì farle palesare quegli addominali scolpiti con naturalezza dinanzi ai suoi occhi scarlatti. Aggrotta la fronte, cercando di pensare ad altro, come ad esempio alla lingua biforcuta del tizio incontrato quel pomeriggio. Si domanda ancora come possa essersela tagliata a metà e convivere con tale modifica. Lei non crede di esser tanto coraggiosa da osare così tanto. Nemmeno per idea. Le fa impressione solo il pensiero che qualcuno possa trovarsi in simili condizioni. Averla lei in quel modo è una vera e propria utopia. Una cosa più che irrealizzabile. Il concentrarsi sulla lingua del pezzo grosso, la distoglie dai pettorali del coinquilino. Scuotendo lievemente il capo, socchiude gli occhi, cercando la concentrazione perduta. Prova a estrarre una quantità di chakra del plesso solare e a spingerla lungo gli arti inferiori, per poi dirigerlo verso le cosce, successivamente verso le gambe e infine verso la pianta dei piedi, proprio come le ha spiegato Azrael la volta scorsa. Fatto ciò, tenta di espellere il chakra dai trecentosessant’uno punti di fuga e farlo fluire in direzione dell’ombra che riflette sul parquet del pavimento il suo corpicino. Mantiene un ritmo lento ma costante, in modo che tutta la quantità di chakra si unisca al riflesso scuro. Qualora vi fosse riuscita, alzerebbe lo sguardo su Shin, facendogli cenno con le iridi di fissare la sua ombra. < Guarda > sussurra, accennando un sorriso, cercando di far allargare di pochi centimetri il disco d’ombra che il suo corpo proietta. Se ci riuscisse, la figura nera si allargherebbe di un paio di centimetri, espandendosi di poco. [Chakra 19/20]

00:54 Shinsui:
 La sua risposta giunge in breve tempo, quasi nell'immediato. Inarca il sopracciglio destro e scuote il capo in un sospiro < grazie soldo bucato > ricambi quel ghigno, aggiungendoci al seguito un mezzo sorriso beffardo. Quando lei sembra dargli il via, porta le mani verso il torso, con la camicia completamente attaccata. Sbuffa appena, mentre porta le dita verso i bottoni lasciandoli fuori uscire dalle asole, fortuna che non dovrà mai e poi - forse - mai fare lo strip a qualcuna. Beh almeno spera, eh? una volta aperta e sfilata la camica, le si mostra come ormai da qualche tempo a questa parte ogni tanto riesce a vedere il fisico del ragazzo. Asciutto, tonico e scolpito cosi gli addominali e gli obliqui, bicipiti anche questi tonici e duri. L'unica cosa che non va, seppur la schiena sia bella larga e robusta sono quei segni ben visibili, quando le va a dare le spalle, poggiando la camica su una sedia, sperando che si asciughi prima di lasciare l'accademia. Torna poi nuovaemente dinanzi alla ragazza, nel mentre scioglie un poco i muscoli delle braccia. Inclina il capo e la scruta con maggiore attenzione, anche su ciò che lei indossa al momento. Un top, un semplicissimo top. Schiarisce appena la voce cercando di fare il meno rumore possibile, vedendola cosi concentrata. E' curioso, molto, ma continua a permanere in silenzio per non disturbarla. Solo quando lei gli sussurra di guardare il paviento abbassa gli occhi verso questo. Le sopracciglia si arcano appena verso l'alto, nell'osservare quell'ombra muoversi espandendosi di un paio di centimetri < wow.. > sussurra, rialzando gli occhi su di lei sorridendole. < per quanto riesci a mantere il controllo? > le domanda, con tono comunque basso della voce. [ Chakra 20/20 ]

21:39 Ruri:
 < Sinceramente… > dice, aggrottando la fronte e guardando con un velo d’incertezza il disco d’ombra che si è appena allargato. < Non riesco a fare altro > ammette, facendo spallucce. Le è stato insegnato presso la magione Nara. Per quanto piccolo possa essere quel fenomeno, è pur sempre qualcosa di nuovo. Una peculiarità che da quel momento in poi la potrebbe contraddistinguere. Strofina appena le labbra, soffiando dalle narici. Si concentra meglio sulla chiazza nera, guardandola con estrema attenzione. Assottiglia lo sguardo purpureo sul riflesso, aggrottando la fronte. Cercherebbe, a differenza di prima, di stringere il diametro della circonferenza e dunque di rimpicciolire l’ombra, cosicché assuma un raggio inferiore a quello precedente. < Me lo hanno insegnato alla magione >, racconta, alzando lo sguardo su Shinsui, che si trova a pochi passi da lei. Le sue iridi si soffermano sul busto del giovane, ma scosta immediatamente lo sguardo indirizzandolo verso il soffitto, così da cambiare soggetto di osservazione. O altrimenti potrebbe distrarsi da ciò che sta facendo. Socchiude le palpebre, provando a rilassarsi, mentre una ciocca di capelli sfugge alla crocchia, in cui è raccolta la massa rosea, e la cade lungo il petto, più specificatamente all’altezza del seno, messo ben in evidenza dal to nero che la giovane ha indosso. Solitamente non va in giro in modo talmente audace, ma stavolta è stato a causa di una forza maggiore: la pioggia che le ha inzuppato parte del vestiario e quindi è stata costretta a spogliarsi del maglione, che giace, ancora bagnato, su un banco. Sospira, cercando di sgomberare la mente e mantenendo il volto innalzato verso il cielo. Le labbra rosse sono leggermente screpolate e secche a causa del vento che ha tirato in quei giorni per le vie del villaggio, ma mantengono la loro tonalità cremisi. Mantenendo la concentrazione, prova a far perdere volume alla sfera nera, così da renderla ancora più piccola di prima. Da quando ha scoperto più nozioni sulle sue origini, si è documentata per bene sui Nara, apprendendo quali siano le loro caratteristiche nel campo dei jutsu. Ciò l’ha lasciata piacevolmente sorpresa, in quanto il controllo su qualcuno la affascina. Rendere impotente l’avversario, cosicché sia vulnerabile dinanzi agli altri. Le piace. [Chakra 19/20]

22:00 Shinsui:
 Riporta lo sguardo dorato verso l'ombra da lei controllata, l'osserva con maggiore attenzione ascoltando il suo dire iniziale. Annuisce appena in segno di comprensione, senza rialzare gli occhi su di lei almeno per il momento. E' curioso, semplicemente curioso delle doti che ha appena scoperto che sono racchiuse in Ruri. La mancina si riporta verso i capelli bagnati e alcuni ciuffi che ricadono fastidiosamente sul viso, per tirarli all'indietro, modo da scoprire la fronte. Il capo viene appena inclinato, morbido alla sua sinistra, per notare quel nuovo seppur piccolo movimento dell'ombra da lei controllata. Assottiglia a sua volta le palpebre verso la chiazza nera, modo che così facendo può scorgere i suoi cambiamenti e perché no, movimenti. Non nota al momento che Ruri lo abbia osservato e distolto lo sguardo, troppo concentrato e preso da questa innata, che la giovane cerca di padroneggiare. < mmh magari puoi provare a mantenere maggiore il controllo e allungarla verso di me > le accenna, osservandola in maniera che doveva esser repentina, la quale però finisce con il soffermarsi su di lei e ciò che indossa e a quella ciocca che le è ricaduta all'altezza seno. Sospira silente, scuotendo appena il capo, spostando le iridi in direzione del suo viso. Ne osserva i lineamenti, molto delicati e femminili. Gli occhi che li ha rivolti verso il soffitto, sino a ricadere sulle sua labbra, seppur screpolate.. Deglutisce appena, scuotendo ancora una volta il capo, mentre nel riabbassare lo sguardo lascia che questo scorra lungo la sua figura, esile, sì. Ma a quanto sembra, perfetta ai suoi occhi. Una volta tornato con gli occhi verso il pavimento, si concentra ad osservare l'ombra da lei controllata che sembra diminure lievemente la sua massa rispetto ad un momento prima. Un lieve sorriso si dipinge sulle labbra del giovane nel vedere i risultati che sta compiendo la ragazza. [ Chakra 20/20 ]

22:26 Ruri:
 < Uh? >, udendo la sua richiesta, schiude la palpebre e fa guizzare il suo sguardo dalle sfumature cremisi verso il coinquilino, che si trova a pochi passi da sé. < Dubito di riuscirci > dichiara, spostando la sua attenzione sul disco d’ombra. Aggrotta la fronte, mordicchiandosi appena il labbro senza distogliere le iridi dall’ombra. Cercando di mettervi tutta la sua buona volontà, proverebbe ad indirizzare l’ombra verticalmente, cercando di fargli assumere una forma meno rotonda. Tenta di allungare la parte nordica, anche se di pochi centimetri, e di spingerla in avanti, in direzione di Shin. Ma qualora riuscisse a muoverla, anche se di infimi millimetri in quanto dubita che possa fare simili progressi la seconda volta che utilizza quella conoscenza. < Non è così semplice > commenta, non muovendo la sua visuale dall’ombra riflettente il suo corpo. < A mala pena riesco a muoverla di qualche centimetro > giudica, senza smettere di provare a estenderla verso nord. Le occorrerà parecchio esercizio. Ma d’altronde è lì per quello. Non trattiene un sospiro, artigliando maggiormente lo sguardo da cerbiatta, che però dà un tocco maturo al suo volto grazie al colore delle iridi, rosse come il sangue che scorre nelle vene di un essere vivente. Un colore criticato da tanti in quanto definito malefico o negativo, ma lei ha sempre ignorato tali critiche, in quanto non è mai stato predisposta verso il contatto umano nei confronti degli estranei, se non per approfittarsi di una determinata situazione. E chi la conosce, come Shinsui che è cresciuto con lei, sa quanto la giovane rosea sia in grado di approfittarsi di qualcuno o di qualche situazione. Non è cattiveria la sua, bensì istinto di sopravvivenza che si è perpetuato nel tempo. Da bambina lottava per stare a galla e sopravvivere quotidianamente. Certe abitudini sono dure a morire. Persino il furto. Anche se adesso non ha più bisogno di allungare le sue mani di velluto per procurarsi il rancio, ogni tanto cerca di mantenere in vita le sue abilità da volpe ladruncola. Ridacchia appena a quel pensiero, riflettendo sul fatto che ormai sono lontani i giorni in cui il rosso divideva il cibo con lei e provava ad indirizzarla verso una vita migliore. All’epoca erano dei bambini. Ora sono dei ragazzi, alquanto confusi. O almeno, la Nara è abbastanza confusa su ciò che sente. Soprattutto dopo l’episodio avvenuto nei sotterranei durante l’evacuazione dell’accademia. Si è posta tante domande da allora. E alla maggior parte di queste non è riuscita a dare una risposta. Di fronteggiare Shinsui, non se ne parla nemmeno in quanto teme la reazione che potrebbe avere dinanzi ad un ipotetico confronto. [Chakra 19/20]

22:53 Shinsui:
 Incarca il sopracciglio destro al suo dire, scuotendo appena il capo in segno di negazione alle sue parole. Un piccolo sospiro viene lasciato andare tornano ad osservarla. Un ghignetto si dipinge sulle labbra < non eri tu quella di " volere è potere? " > domanda sempliemente alla giovane che continua a osservare dinanzi a se, a pochi centimetri di distanza. Le dita della mancina si portano all'altezza del torace, dove pende il ciondolo da Ruri regalato quando erano piccoli, tra cui anche la collana che porta al collo. La osserva così senza un reale motivo, cominciando a giocarci anche con le dita della man dritta. Il capo nuovamente viene inclinato verso il ciondolo. Le labbra si umettano appena, giusto per evitare che queste si secchino, dato il brutto vizietto che il rosso ha. Ossia mangiarsi o staccarsi le pellicine quando è nervoso, facendo così fuori uscire il sangue. Brutto vizio di un leggero auto-lesioniso. Ma prima o poi siamo certi che si toglierà questa brutta abitudine. Gli occhi del colore dell'oro chiaro, ritornano sul viso di Ruri < piano piano e con la giusta pratica riuscirai a controllarla > annuisce convinto, conosce le doti e la testa dura di Ruri, sa che se ci si metterà d'impegno la giovane riuscirà a fare davvero molta strada. L'attenzione viene comunque riportata verso il pavimento, sull'ombra da lei controllata. Ne osserva la forma e quei pochi centimetri allungata verso di se. Sospira al seguto delle sue parole < ti aiuterò ad allenarla ancora > fa spalluccie. Alla fine si è sempre preso, nel suo piccolo, cura di lei. Proteggendola anche da quel cane che la stava per attaccare procurandosi quella cicatrice sulla guancia destra, che non sembri rovinarlo. Anzi, sembra che al contrario gli doni partiolarmente, dandogli quell'aria misteriosa e irraggiungibile. Per non parlare dello stare sulle sue il più delle volte. Unicamente per nasconderle quello che in reatà prova per lei. Nota quel suo ridacchiare e rialza gli occhi sul suo viso < che c'è? > una semplice domanda, scrutandola sempre con attenzione. [ Chakra 20/20 ]

23:25 Ruri:
 All’affermazione beffarda del rosso, distoglie lo sguardo dall’ombra per poi alzarla sul giovane, ghignando a sua volta. E’ vero, quelle parole sono state proferite da lei più volte, ma questo non dà l’autorizzazione a Shin di sfotterla, anche se bonariamente. < Ma infatti io ottengo sempre > calca l’ultima parola, trafiggendogli le iridi dorate con le sue scarlatte. Un’occhiata decisa e tagliante come una lama. Vi si potrebbe persino leggere tra le righe. < ciò che voglio > termina la frase, inarcando un sopracciglio e schiudendo appena le labbra. Fa schioccare la punta della lingua contro un canino affilato, soffiando dalle narici. Sguardo da predatrice ma allo stesso tempo da cerbiatta. Si è sempre finta una preda, quando in realtà ha impersonato più volte il ruolo della carnefice. Il suo aspetto le permette di avere accesso a molte cose. E lei ne approfitta in conformità alla sua personalità, che si è sviluppata negli anni a causa dell’esperienze che hanno caratterizzato la sua esistenza. Scosta l’attenzione sulla collanina che gli regalò lei anni fa. L’unico oggetto che le rimane del suo passato di cui non ha memoria. Ha preferito darla a lui per sdebitarsi dal salvataggio del cane, che costò al rosso una bella cicatrice lungo il volto, che ancora sfoggia. < Ma come sei gentile > commenta in tono beffardo, quando lui le promette di aiutarla. Ghigna con fare palese, aggrottando la fronte e assumendo un’espressione dai tratti audaci. < Immagino che le konohane possano ben contare sulla tua gentilezza > commenta, facendo parecchie allusioni. La giovane non è stupida, ha incontrato varie volte Shin in giro per il villaggio in compagnia di giovani fanciulle. Oppure spesso e volentieri è rincasato all’alba, lasciando libera immaginazione alla rosea. Tutto ciò prima non le importava granché, ma adesso le suscita una sensazione non indifferente. Un fastidio che si dilania lungo il suo corpicino. Non sa ancora dare un nome a tale emozione. E’ molto inesperta nelle relazioni e non immagina neanche lontanamente di cosa possa trattarsi. Socchiude le palpebre nuovamente, cercando di scacciare via quei pensieri e concentrarsi sulla sua ombra, che stavolta prova a muovere verso sud, come se volesse farla tornare indietro. Tenta di farla restringere, in modo che torni ad essere una circonferenza. Arpiona lo sguardo, aggrottando la fronte e inclinando leggermente la schiena. Mantiene i piedi paralleli alla struttura delle spalle, così come le è stato consigliato dal neo consanguineo. Prova di nuovo a rimpicciolirla fino a far acquisire al tutto una forma rotonda, come era all’inizio. Strofina il labbro inferiore contro i due canini affilati, provando ad assottigliare ancor di più tale sfera, giusto per cercare di fare qualche passo avanti. [Chakra 19/20]

23:51 Shinsui:
 Peccato che Ruri conosce sin troppo bene il caratterino di Shin e che non è tipo di farsi mettere i piedi in testa da nessuno. Conosce i suoi modi di fare praticamente da quando si conoscono, da una vita insomma e sa quanto possa esser irruento e selvaggio nei comportamenti. Ma d'altronde da un padre che lo ha cresciuto come un animale in cattività, torturandolo fisicamente e psicologicamente, non ci si può aspettare chissà cosa di diverso dal giovane. Anzi, lui stesso cerca alle volte di esser.. civile nei modi, con scarsi risultati ma ci prova. L'importante è il tentativo. Sorride beffardo alle sue parole, mostrandole gli altrettanto canini lunghi e affilati. Probabile che sia l'unica cosa che accomuna i due amici d'infanzia. Il capo si inclina ancora osservandola lungo la sua figura < dipende sempre ciò che vuoi > le accenna un'altro sorrisetto < bambolina > mantiene sulle labbra quel mezzo ghigno. Amano punzecchiarsi a vicenda e questo ormai lo sanno bene, non fanno altro. Specie negli ultimi periodi, molto più della norma. Finge di divertirsi il ragazzo nel punzecchiarla, ma in se la situazione lo sta stancando e non poco. Ma fin quando gli è possibile continuerà nel stare a questo gioco. Smette di giocare con la collana e annesso ciondolo. Le palpebre si fessurizzano appena su di lei < ne approfitterei se fossi in te > ricambia altrettanto tono, con un mezzo sorriso. Nota quell'espressione che le si dipinge sul viso. La puntina della lingua puntella uno dei canini lunghi e affilanti, nel conttempo accenna un sorriso < sono loro ad esser gentili, non il contrario > le dice con estrema tranquillità, scrollando le spalle < mi chiedo poi cosa ti interessa .. chi è gentile con chi > la sua non è una domanda, non ha voglia di farle dirette la sua è solo una semplice affermazione, nulla di più. < se sono gentile con te.. ho le mie motivazioni tutto qui > non si sbottona oltre, ha già detto quanto deve. Odia discutere con lei in realtà, gli sembra come ferire una parte di se. Sospira, scuotendo il capo per portare nuovamente l'attenzione verso il pavimento e all'ombra da lei controllata. Ne scruta i movimenti come il vederla rimpicciolire man mano e trascinandola verso di se, tornando ad una forma rotonda come in precedenza. Senza spostare gli occhi nota quel piccolo assottigliare della sfera. Per il momento non ha nulla da dire, resta semplicemente ad osservare il tentatico di controllo della giovane. [ Chakra 20/20 ]

00:33 Ruri:
 Continua a mantenere il ghigno impresso sul volto, mentre il suo sguardo è piantonato verso la figura di Shin, che le ha appena dato della bambolina. Nella sua bella testolina si domanda se voglia fare lo sbruffone. Non la sorprenderebbe più di tanto, il giovane è sempre stato molto canzonatorio nei suoi riguardi. Non si stupirebbe nemmeno se l’avesse baciata per uno sfizio personale, anche se vista la situazione in cui si trovavano sembrerebbe agli occhi altrui alquanto improbabile, ma stiamo parlando di Shinsui, il rosso che lei conosce da parecchi anni. < Oh > mormora alle sue parole, sciogliendo il sigillo con le mani e abbandonando per quella sera gli allenamenti. La stanchezza si sta iniziando a farsi sentire, soprattutto dopo una giornata che è in giro per strada. < Lo sai che l’approfittare è il mio campo > risponde in tono sottile, avvicinando la gamba destra a quella sinistra e ritornando in posizione eretta con il busto. < Dovresti saperlo ormai > annotta, come se volesse lanciargli un’indolore frecciatina. Si lascia pervadere da una risatina, mentre gira i tacchi, dandogli le spalle e camminando verso il banco dove ha lasciato il suo maglioncino. < Sono molto curiosa per quanto concerne la tua vita > continua a sogghignare, prendendo le maniche del maglione e per quanto possa essere umido, legandoselo alla vita con gesti spicci. < Sei pur sempre il mio coinquilino > gli rammenta, voltandosi con lentezza verso di lui e continuando a sorridere beffarda. < Che genere di motivazioni? > domanda, dopo aver udito la sua affermazione e camminando sensualmente verso di lui, mantenendo il passo e l’andamento di una gatta. < Motivazioni che c’entrano con la mia persona? > chiede con falsa voce da ragazza innocente e svampita. < Oppure > si ferma a pochi passi da lui, sfoggiando parecchia avvenenza, < per un altro >, si alza sulle punte, così da cercare di eguagliare la sua altezza, < motivo > socchiude gli occhi, avvicinando il capo al suo così da fargli presuppore che stia per baciarlo. Qualora lui ci sia cascato e avesse chiuso gli occhi a sua volta, schiuderebbe le palpebre, dandogli uno schiaffo sulla fronte per poi esclamare: < cascato! >. Un vecchio gioco a cui giocavano da bambini. Chi si faceva fregare perdeva. Senza perdere altro tempo si volterebbe e correrebbe in direzione della porta, conscia che lui sicuramente la inseguirà, se fosse riuscita a farlo cadere nel suo tranello dalle sfumature burlone. [End]

00:58 Shinsui:
 Lento rialza il viso in direzione della ragazza, notando quel ghigno < non montarti la testa > per farle cadere dal viso quel sorrisetto, incrociando le braccia al petto. Un sogghigno è il suo, rivolto all'amica d'infanzia che ancora è li dinnanzi a se. Scuote appena il capo al suo dire < lo so bene.. ma attenta a non farti fregare a tua volta e a farti male > si limita a dirle, non ha mai sopportato il fare di lei con gli altri, che seppur ancora ragazzina molti, guardandola la vorrebbero spogliare con gli occhi. Poi dovrebbe far fuori tutta Konoha, questo è certo. La segue nei movimenti, passo dopo passo, ascoltando le sue parole. accenna un sorriso. Allonanandosi a sua volta nel prendere la camicia, che rispetto al maglioncino di Ruri, risulterebbe un pò più asciutta per tornare ad indossarla, abbottonandola. Trattiene una risata al suo dire < e tu.. pensi che io te lo venga a dire > inclina il capo < vero? > fessurizza appena le palpebre, maggiormente il destro, come se volesse fare un occhiolino, il quale però non ha una fine, ma solo un leggero inizio < sarà per un'altra vita > no, non ha intenzione di dirle le sue motivazioni, non adesso almeno. < da quando tutto ruota attorno a te? > si finge ingenuo, sospira vendendola avvicinarsi sempre più a se, sempre più pericolosa a se < .... > le accenna un leggero ghigno, non le risponde, alterna unicamente le iridi dorate dai suoi occhi color sangue alle labbra, repentino. Socchiude gli occhi avvicinando il viso a sua volta verso quello della ragazza e BAM! schiaffo sulla fronte < che baka! > storce le labbra, osservandola torvo inseguendola verso a porta, tanto non le scappa, dove vuole andare?! [ End ]

In una delle tante aule dell'accademia la giovane Nara, aiutata dal muscoloso Inuzuka, prova a sviluppare al meglio la sua innata. A fare da sfondo vi è una tensione sessuale non indifferente!