Giocate Registrate

Giocate Disponibili
Calendario
Trame
Giocate Registrate

Rivelazioni, voci e scelte

Quest

Missione di Livello D

0
0
con Kurako, Kurona, Rasetsu

16:52 Rasetsu:
  [Centro] Lancia un'occhiataccia verso Kurona, digrignando i denti come un animale. <Non permetterti di chiamarla "quella cosa".> Un ringhio quello che proviene dalle labbra del rosso, mentre va a rivolgere nuovamente lo sguardo innanzi a sé. <Sono un Medico.> Si rivolge ad Yaran. <Te l'ho detto quella volta, quando ci siamo visti sul Ponte. Ti ricordi? Ti spiegai l'Anatomia di un Cuore, seppur fossi consapevole della tua incomprensione.> Si stringe nelle spalle, proseguendo nell'avanzare. D'un tratto, tutto cambia. Sente una domanda balenargli in mente, tant'è che piega le sopracciglia. Lancia un'occhiata agli altri presenti. <Avete sentito anche voi?> Si presuppone sia una sorta di sussurro che potrebbero aver tutti sentito. Tuttavia, in quanto Medico - aridaje - si sente in dovere di rispondere con le sue conoscenze. Prima di farlo, tuttavia, nota come tutt'intorno a loro l'ambiente sia stato modificato. Un focolare. Una Magione? E soprattutto il Kokketsu. Un ringhio da parte del rosso verso l'Arufa. <Lo sappiamo tutti cos'è la Nascita di una Vita. E' quando avviene la fecondazione dell'ovocita da parte di uno spermatozoo. Così facendo si genera l'embrione.> Si stringe nelle spalel, dando fiato alla propria bocca, forse non comprendendo che non ci si riferisce al significato letterale della Vita, bensì, ipoteticamente, a qualcosa di decisamente più profondo. Ma Rasetsu non è profondo. Per questa ragione, si stringe nelle spalle, ascolta l'ennesima voce che pronuncia parole in loro direzine. <Pff, ormai non ho niente da fare. Magari, durante questa ronda, ci si diverte.> Scrolla le spalle, spostando il peso del proprio corpo da una gamba all'altra. Il braccio destro si solleva, portando le dita a spingere gli occhiali verso l'alto, in direzione del volto, poiché calati fin troppo in avanti. <Cosa riserva il futuro al sottoscritto?> Magari, potrebbe riuscire a capire cosa deve fare con Bahaa; se lasciarla al proprio destino, se occuparsene, se seguire l'istinto e difenderla ad ogni costo. Se seguire l'altra parte di sé e usarla come una cavia da laboratorio. [Chakra: 80/80]

17:01 Kurona:
  [Centro vialone] Stava forse per replicare a qualcosa, o a qualcuno. O anche solo incalzare un nuovo discorso, che calza a pennello con le ultime parole rivolte a Yaran. Quei petali opachi, che se ne stanno schiusi ad incalzar un nuovo discorsi, vengono ammutoliti da qualcosa che è lei nuovo: Chi osa entrare nella sua testa? Insomma, c'è dell'ironico nell'illudere un illusionista, non trovate? Quindi eccola ripiegare le labbra, lentamente, pigiandole appena tra loro, morbide come il velluto, ed andando a disegnare una smorfia di piena disapprovazione. Yukio è piuttosto burlone ultimamente e disturbarla, non fa che punzecchiarle il suo istinto capriccioso e dispettoso. Una domanda che tuttavia, non sembra risalire dall'Arufa, come la voce probabilmente, ne tradisce l'appartenenza. Ma può esser ad ogni modo modificata, in quella che più preferisce. Lascia che tutto si deformi attorno a se, allontanandone Yaran e trovandosi solamente, al fianco di colui che con lei, probabilmente, condivide solo il sangue. Le mani slittano, come il fugace soffiare del vento, emettendo un fruscio flebile, mentre s'innalzano appena, a ridosso dello sterno. Da cosa nasce principio e fine d'un uomo? Rimane in silenzio, lasciando che sia Ryuuma a precederne la voce, mentre i passi, due, la spostano dalla postazione precedente. Quando questo infatti si rivolge all'Arufa, lei assottiglia gli occhi su di lui. Lo conosce meglio di qualsiasi altra cosa. Il taglio di capelli nuovo, le emozioni, gli occhi. Il modo che ha di muoversi e addirittura, maniaca dei dettagli, il modo in cui respira. Dalle spalle, alla cassa toracica. Scintille rosse, che si muovono, slittando dal compagno -Ryuuma- al suo Chichi, Yukio. <Non c'è nessuna verità che possa spaventarmi, se non quella che già conosco.> Che non propriamente una verità, quanto il terrore più grande di Kurona. Dopo l'assimilarsi di conoscenze. Aver toccato e posseduto per pochi istanti il Rinnegan. La madre, Tsukuyomi, e la sapienza che essa le infonde. I passi procedono, che sia una pazza, lei? Che sia una sciocca suicida o, come detto da Yukio.. Una stupida e maliconica bambina? Forse si, forse, le parole usate dall'illusione del suo Arufa, son il giusto amo, per il giusto pesce. Dare la conoscenza, a chi di conoscenza è affamato. Avanza, in direzione di Yukio, tenendo ambo gli occhi sulla sua figura e lasciando che il circondario, non diventi di secondo piano; ergo, controlla con la coda dell'occhio, ogni movimento. [Chk on]

YARAN: il jonin accetta di scoprire la verità, decide di restare in quell'illusione a osservare, a quanto pare, il suo passato riguardante sua sorella, una cosa al quanto interessante da scoprire. La scena, come scritto prima, si manifesta in una caverna, la ragazzina è sdraiata sul terreno freddo, è infreddolita, ferita, batte i denti e trema, una situazione di dolore per il giovane; il suo tentativo di coprire la ragazza si rivela al quanto inutile, non appena cerca di coprirla gli passa attraverso andando a toccare il suolo, in pratica non gli è concesso di toccarla<E' un ricordo che già hai vissuto, non puoi cambiare il passato con le azioni presenti, l'unica cosa che puoi fare è osservare ciò che hai fatto 7 anni fa>cosa ha fatto? Cos'è successo in quella caverna? Un mistero che dev'essere scoperto, una verità da rivelare, ecco perchè si trova li<Hitame non può sentirti, tu non sei nient'altro che un ombra per lei>continua la voce che ancora non si rivela, non rivela la sua identità, non rivela chi è bensì offre tutto questo, perchè? Da dietro il jonin compare la figura di un ragazzino, un Yaran più piccolo che corre incontro a sua sorella, ha i vestiti distrutti, il viso ferito e pieno di lividi e le lacrime gli rigano le guance mentre di va a distendere al fianco della sorellina, l'abbraccia cercando di riscaldarla, la stringe forte e poi un uomo parla, un uomo avente una maschera rossa in viso, un cappotto marrone, maglia nera con un pipistrello rosso in petto<Come siete patetici>egli cammina giungendo dinanzi ai due ragazzini, li osserva dall'alto in basso<Due Oboro uno più inutile dell'altro anche se tu, Yarana, dopo tutto quello che hai passato, sei ancora in grado di cavartela da solo>gli occhi del ragazzino esprimono paura nel sentire quelle parole e si stringe maggiormente alla sorella<Dimmi Yaran, vuoi che tua sorella smetta di soffrire? Vuoi continuare a vivere?>un flebile cenno del capo per affermare ciò che viene detto<Bene, allora uccidila>ultima frase dell'uomo<La tua vita sarà salva e lei smetterà di soffrire>una proposta agghiacciante ma come sarà andata a finire?

KURONA e RYUUMA: I due Kokketsu si ritrovano in questa magione con un focolare acceso, Yukio in piedi davanti a loro con Totoro a fianco, i due uomini stanno parlando tranquilli ma la discussione prende una piega piuttosto strana<Totoro, ho scoperto l'origine del nostro clan, ho scoperto come si è formato il giorno che ho incontrato quella ragazza, Kurona>un'affermazione al quanto pesante che merita di essere provata ma immediatamente la scena si sposta. Escono dalla magione ed entrambi si ritrovano in un luogo oscuro, desolato con una statua raffigurante un demone o meglio, una donna; questa donna è in piedi con un piccolo diavolo tra le braccia, dinanzi a questa statua vi sono tanti uomini incappucciati che pregano, si piegano al suo cospetto come se fosse un antico rito religioso pronunciando una determinata frase<Il sangue è la vita, il sangue è la vita>per tutto il tempo come una cantilena pronunciano queste parole, stanno, per l'appunto, pregando. Dietro di loro si materializza un portone da cui ne entra un uomo, corre come un pazzo, suda ed allarmato<Fratelli, sorelle il segno è giunto, la dea pretende il nostro sangue come sacrificio, l'inferno lo reclama>cosa sta succedendo? Cosa sta avvenendo? Anche questo è un mistero da scoprire ma in quel momento Ryuuma ha una visione, vede la giovane Bahaa, vede la sua figura passargli sulla destra, alza la mano destra e con il dito indica di seguirla in un altra stanza mentre scompare dalla porta posta, appunto, sulla destra di Ryuuma. [Quest][Stessi turni][Stesse tempistiche]

Uomo incappucciato nella visione di Yaran http://www.fantasymagazine.it/imgbank/fullpage/201511/31867-cappuccio-rosso-illustrato-da-stephen-segovia.jpg

17:37 Rasetsu:
  [Centro] L'ha detto che preferiva restare a casa. Davanti ad egli, si palesano Yukio e Totoro. Il Clan Kokketsu alla ribalta. Poco gli importa, ormai è palese. Difatti, continua a guardarsi intorno, cercando di capire se attuare il Rilascio Illusorio e andarsene per i fatti suoi, o restare e fare da mero spettatore. <Oh, di certo io non sacrifico il mio Sangue per voi.> Si stringe nelle spalle, poiché non è intenzionato in nessun modo a fare ciò che il Clan vuole. O che lo stesso Yukio dice di fare. E, infatti, fortuna vuole, o il continuo pensare alla bambina, che quest'ultima le passi affianco. Sgrana gli occhi giallo-verdi, girandosi di scatto in sua direzione. <Bahaa!> La richiama, allungando la mano in sua direzione, come a volerla fermare, ma ritraendola subito dopo, rendendosi conto che si sente vulnerabile quando ce l'ha di fronte. I denti aguzzi affondano nella carne del labbro inferiore. La segue, senza pensarci due volte. Si sente placido. Vuole capire, vuole sapere. Vuole arrivare ad una conclusione per quella scelta che ha di fronte. <Dove mi stai conducendo, Bahaa?> Chiede, piegando il capo verso la propria destra. La gamba mancina si alterna alla destra, e viceversa, velocemente. Segue la bambina fino all'altra stanza, incapace di toglierle gli occhi di dosso. Non è un pedofilo, c'è da specificarlo. Ma quella bambina lo sta mutando. Solo lei può calmarlo, placarlo. Lui è un Mostro e lei l'Angelo che riesce a placare la sete di Sangue di quest'ultimo. Il cuore accelera un poco i battiti cardiaci, mentre le labbra si arcuano in quel suo classico ghigno. Quantomeno, in quell'illusione, sembra trovarsi a proprio agio. Non è roba da poco, eh! [Chakra: 80/80]

17:45 Kurona:
  [Centro vialone] Quando cammina, cerca di andare in contro a Yukio, tendendo la destra verso di lui. Ma come la mano vien allungata a toccarlo, ad accarezzarlo, delle parole le gelano il sangue sul posto, bloccandone ogni singolo arto. Cosa vuol dire? Cos'è nato, quando Kurona e Yukio si sono incontrati, il giorno della sua prima lezione da shinobi? L'inizio di quel cammino, dove s'è vista abbandonare le vesti della bellezza, della geisha, per abbracciare una nuova ed antica natura, dove la saggezza s'è abilmente sposata con il talento da genjuster. Gli scivola via dalle mani, come fumea intangibile, essendo lei, parte d'un illusione. "Che cosa vuol dire.." Un filo di voce spento, spettro della sua stessa calma immutabile, ma ecco che le cose cambiano, lentamente, donando un nuovo scenario, lasciando dietro le spalle, la magione e Yukio, assieme a Totoro. No. Non che sia quel classico evento in cui qualcuno ti dice qualcosa, ma mai fino infondo? Che grande perdita di tempo e fiato. I capelli sciolti, in onde discordanti, scivolano oltre la spalla minuta coperta da quell'haori, ne carezza i fianchi, aperto e morbido, oscillando sotto un filo di vento impercettibile. Gli occhi, come righi di sangue, seguon il palesarsi di ciò che le vien mostrato. La donna con un demone tra le braccia, i fedeli e poi, la furia d'un uomo terrorizzato. Gli occhi si sbarrano, leggermente, mentre le labbra prendon il loro tempo per incalzare. "Che cosa vuoi dire, nh?" Supponendo, forse per il mero desiderio che ci sia dell'umanità dentro di loro, dentro il loro sangue ed il loro corpo, che centrino i fedeli di quella setta. "Siam antenati di costoro, sterminati da un demone?" A chi si rivolge poi, è un bel mistero. La porta a parlare al vento. A parlar verso destra, sinista, verso l'alto, verso il basso. "Sappiamo di discender dagli oni e d'appartenere agli inferi, questa non è una verità!" Come se volesse alleggerire la consapevolezza, d'esser malvagia. D'esser nata, con qualcosa di deviato e dannatamente perverso. I passi, tonfi sordi che non spezzano il caos di quel posto, dove qualcosa sta per accadere. Ambo le mani s'allargano, ricoperte minuziosamente dalle bende. La lingua biforcuta, come quella d'una serpe, stacca i due lembi, lentamente, facendoli scivolare sul labbro superiore. "E sebbene io faccia parte di questa stirpe. Sebbene io sappia l'unico Kokketsu originale sia Yukio-sama, non capisco ciò che vuoi dirmi. Conosci chi ha imposto questo al mio corpo? E chi ha strappato la mia anima dalla terra? Anche lui mi citò questo: Il sangue è vita." Poichè è certo, che non è stato Yukio. Ne ha scorto i tratti. E ne ha visto la potenza, ultraterrena. E gli occhi, quegli occhi dorati. E le sue parole, che hanno lasciato solo punti di domanda. Le labbra si schiudono ancora, bloccata dall'allontanarsi improvviso di Ryuuma, a seguito di qualcosa che lei, non può vedere. "Dove vai?!".."Ryuuma, non allontanarti.." Tenterebbe d'evitar lo spezzarsi del gruppo, ma senza toccarlo o bloccarlo, probabilmente.. Troppo presa d'altri pensieri. [ck on][Stessi abiti]

YARAN: Ovviamente il jonin non crede a quello che vede e sento e i suoi dubbi crescono, le domande aumentano, vuole scoprire la verità e tramite le sue parole si capisce tutta la sua ingenuità<Certo che è un illusione ragazzo>parla la voce nella mente di Yaran<Ma tutte le illusioni hanno un fondo di verità e se vuoi scoprire come andarono realmente i fatti non ti resta che osservare in silenzio>una specie di ordine mentre gli avvenimenti proseguono davanti al jonin. I due ragazzi sono li, fermi sul terreno ad ascoltare quelle crudeli parole da parte del rosso incappucciato<N-n-no, mai, non ucciderò mai mia sorella, preferisco morire al suo fianco>il giovane Yaran è deciso a morire con lei, sa che non può battere l'avversario o non sarebbe pieno di lividi in faccia ma forse è proprio questo l'errore che fece a suo tempo, l'errore che tutt'ora paga<Preferiresti morire al fianco di tua sorella? Quindi è così...>si allontana di qualche metro da ragazzo andando a guardare entrambi. Un onda di chakra va ad intaccare il celebro del ragazzo, la zona scelta sono i muscoli e in quel momento i suoi muscoli non reagiscono più da soli ma a comando<Visto che le cose stanno così, morirai con lei ma a modo mio>dalla tasca esce un coltello lanciandolo in direzione del giovane. La lama si ferma ai suoi piedi e lui, non controllando il corpo lo va a prendere<Adesso compi il tuo atto>un movimento veloce e la lama va a conficcarsi nella tempia della ragazzina uccidendola sul colpo e poi tutto cessa. Il suo corpo ritorna suo e un urlo straziante viene lanciato in aria, le lacrime sgorgano veloci e la morte sopraggiunge<Vivrai con questo ricordo per l'eternità, morirai ogni giorni per l'omicidio di tua sorella>un duro colpo per il Jonin nel ritrovarsi davanti a questa scena, osserva il se stesso piangere, tremare, sbattere i pugni atterra davanti il corpo di sua sorella oramai deceduta.

KURONA: La Kokketsu osserva tutta la scena che gli si palesa davanti, anche pone delle domande e la voce ricomincia a parlare nella sua mente<Osserva mia dea>con voce tranquilla conclude il suo parlato lasciando spazio alla scena che si sussegue davanti. I sacerdoti sentono le parole del loro compagno, si guardano tra di loro per poi uscire il braccio destro e con la sinistra vanno a prendere un coltello nascosto sotto la toga<Il sangue è la vita>un taglio netto sulle vene di ognuno e il sangue sgorga dai loro corpi vivi, scende giù andando a bagnare il pavimento<Offriamo il nostro sangue alla dea, che possa donarci la forza e la pace>ma qualcosa non va nel verso giusto. Il sangue sgorga e si muove verso la statua della dea con un movimento veloce, si alza, levita andando ad avvolgere la statua, la colora di rosso fino a quando non viene tramutato in un colore nero, nero come la pece; la statua comincia a fratturarsi, tante piccole crepe su di essa vanno a crearsi e poi una sola esplosione mostrerebbe li, proprio davanti a loro la figura di Kurona, una ragazza con capelli corvini, occhi chiusi che volteggia sopra di loro<La dea, la dea è tra noi...>urlano tutti quanti ma un sacerdote da dietro va a parlare con la calma più totale<Non è la dea ma la sua prossima reincarnazione, colei che porterà il potere del sangue ai massimi livelli. Guardate fratelli, il sangue è diventato nero, con questa visione la dea ci ha donato il potere>la nascita del sangue nero, la nascita dei Kokketsu; la figura di Kurona, quella che volteggia, scompare alla ricerca del primo essere da contagiare. La chunin può vedere tutto questo, può vedere il suo destino.

RYUUMA: Ryuuma segue la figura di Bahaa in quella stanza, lo segue porgendosi una sola e legittima domanda e poi la voce ricomincia a parlare<Volevi che ti mostrassi il futuro, bene, ecco cosa ti attende>la porta si apre e il chunin si ritrova in un campo di fiori, sotto un albero in compagni di questa Bahaa. Stanno parlando , stanno discutendo fino a quando la ragazza non si alza di scatto, è grande, adulta mentre il Kokketsu ha raggiunto un età intorno ai 35 anni più o meno, è più grande ma la scena che segue è peggiore di quello che sembra. Entrambi sono arrabbiati, furiosi ma è la ragazza che si muove per prima, esce una lama, si scaglia contro il Kokketsu andando a trafiggerlo in pieno cuore e poi solo queste parole possono udirsi<Il tuo amore per me ti seguirà nella tomba, stronzo>solo queste riesce ad udire, una cosa al quanto spiacevole, la sua morte viene decretata proprio da quella bambina che tanto adora, il futuro è davvero crudele, odioso ma si può cambiare? Si, si può cambiare e il modo è uno solo, forse il peggiore che possa esistere. [Quest chiusa][Stessi turni][Stesso tempo]

Turni [Yaran, Ryuuma e Kurona]

15:51 Rasetsu:
  [???] Segue la bambina senza alcun rimorso. Si distacca da Kurona, poiché non le interessa più, adesso. Non ha senso stare ad ascoltare qualcosa che non gli piace o che, in ogni caso, non fa per lui. Inoltre, lo ha chiamato "Ryuuma", quel nome che le ha espressamente ordinato di non utilizzare. Aperta la porta, entrato nella stanza, si trova, improvvisamente, in tutt'altra zona. C'è un campo di fiori, ma non è quello il problema principale! E' lui.. con Bahaa. Quest'ultima è diventata abbastanza grande, così come lui. Sembra veramente il futuro. Gli occhi giallo-verdi, da dietro le lenti, si sgranano. <...> Le labbra permangono socchiuse. Non sa esattamente cosa dire. <...sei bellissima...> La prima cosa che gli passa per la testa, prima di rendersi conto che, effettivamente, stanno discutendo. <..perché?> Una domanda che viene pronunciata sotto voce, come se non volesse dirla, venendo bloccato dalla propria mente. <...> Sgrana ulteriormente lo sguardo, impallidendo. Quella ferita al petto la sta sentendo ora. Porta la mandritta, infatti, a sollevarsi, avvicinandosi allo sterno, poco più sulla sinistra. Il punto in cui è posto il cuore. Non pronuncia niente, bensì sente il proprio cuore accelerare il battito. <E' solo un incubo.> Tutto. Sia il proprio cuore che batte all'impazzata - dal momento che dice di non averne uno, seppur da Medico quale è sappia di possederlo - sia la questione riguardante la sua fantomatica morte, per mano della bambina dai capelli biondi. <Non puoi farmi questo, Bahaa.> Afferma, assottigliando lo sguardo poi. La mano resta posata sul proprio petto, laddove cerca di far fermare quel battito incessante. Gli occhi, però, non si spostano dal proprio corpo caduto a terra, dal volto della piccola, ormai divenuta adulta. <Il mio amore per te..> Pronuncia, sentendo le altrui parole. <..per te non posso provare questo.> Parla a vanvera, mentre comincia ad innervosirsi. Stringe il pugno in prossimità del petto, stringendo le nocche. I muscoli non sono più rilassati, ma si tendono. <NON PUO' ANDARE COSI, LO SAI MEGLIO DI ME!> Ne ha parlato pochi giorni prima con la Kokketsu. Sa già come andranno le cose. <SEI TU CHE MORIRAI PER MANO DEL MIO AMORE! NON IO! LE COSE NON POSSONO ANDARE COSI!> No, assolutamente... Le cose non possono andare così. Cerca di acchiappare la figura di Bahaa, quella piccola che dovrebbe trovarsi al suo fianco, con entrambe le mani. Gli occhi sono spalancati, le mani cercano di smuoverla, di farla dondolare avanti e indietro, come se si fosse addormentata e volesse farla riprendere. Ammesso che quella figura eterea sia ancora lì e non sia sparita come la sua razionalità.. [Chakra ON]

16:19 Kurona:
  [Illusione] Quel che va stilandosi davanti agli occhi di questo canarino del colore della pece, è qualcosa che mai in terra si sarebbe mai immaginata. Ryuuma che s'allontana, quelle figure che si susseguono, che lei non può fermare in alcun modo. Schiude le labbra rosse, di quel colore opaco, lasciando che il rosso scivoli via dal suo fianco, lasciando che i passi la trascinano ad interferire con la scena. E' il momento d'incontrar la verità, ma quale verità può intaccarne la lucidità, oramai? Lascia che i capelli scivolino, oltre l'esser incastrati in quella capigliatura, andando a poggiarsi oltre le spalle. Un passo, un tonfo che non risuona in aria, essendo le sue percezioni intaccate a trecento sessanta gradi. L'haori che riporta origini e fedeltà a cui è stata venduta, una facciata pulita di quel che è in realtà Kurona. I kanji e le rune che affiorano sulle gambe, quell'arazzo che criterio reale non ha, parlan in realtà di estrema fedeltà ed imparzialità tra le forze che affliggono il mondo: Equilibrio, pace, guerra, sottomissione, lealtà, onostà, accettazione. Danzan su pelle bianca come il gesso, la persona che Kurona è, ma non per sua scelta, quanto per scelta della dea bendata: il destino. Si trova a strisciare, come un verme, per quei passi che paion il crollare di una torre. E' il manifestarsi di una dea, reincarnazione. E' in un corpo che non le appartiene, appartiene a Tsukuyomi, dea della luna. Dea degli inferi. Essa è la Ketsueki no Megumi, dunque? <No..> In un crollare di voce, dissolversi come polvere. Eccoci davanti alla vera realtà. Il suo risveglio, il suo sangue, nulla di quello che è in lei, le appartiene. E' oggetto, o radice? <Che cosa vuol dire, questo?> Si ritrova, a danzar come una mosca ubriaca tra i fedeli che la pregano. I fedeli che offron il sangue, a quel che era prima di lei. Nemmeno il suo aspetto, le appartiene. Quella forza.. E' forse, la prima volta, che brama tutto quel potere? Lei, proprio, che non è interessata ad esser leggendaria mukenin? Allunga le braccia, tenta d'afferrar quel che non può prendere, quelle illusioni, sempre che possa muoversi. <Vi prego, smettetela, basta, non è così. Il sangue è potere, il sangue non è--> Le muore sulle labbra, nella frenesia più totale, andando a tentare di abbracciare uno di quei seguaci incappucciati. <Per cosa pregano? Per quale motivo cammino allora, sulla terra? Che cosa devo portare?!> Un dio senza scopo, sarebbe oltremodo ilare. E' solo una chunin, potrebbe dissolversi, il mondo non se ne accorgerebbe neanche. Lascia che le bende sulle mani scivolino, mostrando graffi, fori, cicatrizzati o meno, aperti o meno, come se il suo sangue non si coagulasse correttamente, lascia che esca all'esterno, pece pura, lucida, rigandole avambracci e nocche, dita. <Vedi? Vedi, son consacrata alla Somma Tsukuyomi. Appartengo alla luna, quanto o forse più di quanto appartengo al sangue. Eppure la dea mi dona saggezza, la dea mi dona la conoscenza suprema! Eppure vago come uno spettro su questa terra, conoscendo tutto di quel che v'è fuori--> La mano si posiziona sul petto, coperto dai lembi opachi dell'Haori, mostrando la stella a dieci punte che rappresenta la dea citata, la dea a cui appartiene. Come può appartenere ad una dea, quando lei stessa lo è. <Ignorando quello che c'è dentro!>..<Ho bisogno di sapere, a quale fetta appartengo. Son malvagia, la perversione nella mia anima, mi fa supporre ch'essa sia corrosa e destinata a scomparire. Eppure ogni passo del mio samsara, mi dice che ho tempo di redimermi. Che ho tempo per far del bene. Per amare l'umano. Per conoscerlo, e divenire come loro.> Un fiume di parole che esce da labbra di porcellana, andando ad abbandonar la benda per terra. <Mi state strappando via tutto! Tutte le mie speranze! E ALLORA, DATEMI UN POSTO DOVE STARE! DATEMI UN MOTIVO PER ODIARE E UCCIDERE, DATEMI UN MOTIVO PER NON ESSER PIU IL PESO PORTANTE DI QUEST'EQUILIBRIO, PER NON STAR PIU NEL MEZZO TRA MALE E BENE.>..<DITEMI CHE L'ARUFA SAPEVA, CHE L'ARUFA MERITA D'ESSER PUNITO!> Per averle nascosto tanto, per averle tolto, quello che per Hyena Kokketsu, il Burakkurotasu ed ora, discendente diretta della Ketsueki no megumi, considera più importante dell'aria stessa: Radici e conoscenza. Quel terrore di scomparire e dissolversi, d'esser morta e nata, senza lasciar traccia sulla terra. Il terrore di non saper prender parti, di adorar il sangue, il romanticismo di veder occhi spegnersi della loro luce.. Assieme all'amar l'umano, come creatura fragile. Come creatura bisognosa. [Ck on]

YARAN: Le rivelazioni sono più crude di quanto si potesse pensare, un verità a dir poco sconcertante, assistere alla morte della propria sorella per propria mano, un omicidio non volontario, certo ma è successo oppure, nel suo subconscio, è quello che voleva davvero? La scena nella caverna si sposta andando in uno sfondo bianco, il jonin viene trasportato in un ambiente bianco riconducibile al paradiso se si vuole fare un paragone<Chi é?>riprende a parlare la voce con la solita tranquillità, la voce nella sua testa<Perchè ti interessa tanto? Analizziamo bene la situazione>si ferma per qualche attimo prima di proseguire<Ha evidentemente usato una mossa che intacca il sistemo nervoso, ha controllato il tuo corpo non permettendoti completa libertà ma qual'è il punto? Il punto è che una tecnica del genere si basa sulla volontà ovvero, quell'uomo ha controllato la tua volontà, non il tuo corpo e un sedicenne dovrebbe capirlo questo essendo dotato di un cervello abbastanza maturo>una piccola spiegazione di quello che è successo ma dove vuole arrivare realmente?<Alla luce di ciò si può dire che non ti sei opposto perchè era quello che volevi, uccidere tua sorella ed essere libero. Toglierti di dosso un peso e cosa ancor più bella è il marcio che abita dentro di te Yaran. Tu vedi il marcio del mondo senza sapere che lo sei anche tu perchè dentro di te sai benissimo di essere un assassino, una persona senza scrupoli e senza dignità>colpisce diritto al cuore del ragazzo, in qualche modo cerca di abbatterlo nei modi che conosce meglio<Dopo sei svenuto e per via dello shock hai dimenticato tutto ma, ehi, non hai chiesto chi sono io..>la figura, il cappuccio rosso si materializza davanti agli occhi del ragazzo<Adesso sai la verità, tutta la verità, puoi venire a cercarmi, puoi avere voglia di uccidermi e farmi del male oppure potresti fare i conti con te stesso e decidere chi ha ragione e chi torto>10 metri li separano ma cosa farà adesso il ragazzo?

RYUUMA: Il Kokketsu osserva tutta la scena e la sua reazione è parecchio scontata ma forse è il suo cervello a prendere la decisione più opportuna, minaccia, minaccia di fare ciò che è giusto per sopravvivere ma Bahaa non lo può sentire, sta guardando il futuro e lui non è altro che un ombra<Ti stai innamorando di una bambina, non ti fai schifo?>comincia a parlare la voce e anche Ryuuma si ritrova in un limbo bianco, da solo, senza nessuno a fargli compagnia<Sei davvero così perverso e malato da innamorarti di una bambina? Questo è il tuo futuro, questo ti attende, la morte>...<Morire per mano della persona che più ami è il tuo destino e se hai notato, eri cambiato o stai cambiando, anche in questo momento ma tu sai, nel profondo, cosa devi fare se vuoi restare lo stesso oppure accetta tutto quanto, accetta il tuo sentimento perverso, aspetta, attendi, vivi una vita felice e poi guarda la morte in faccia con il sorriso se il dono della vita non ti aggrada>semplicemente un puro attacco al cervello del ragazzo, una violenza psicologica misurata e ben calibrata ma avrà davvero i suoi frutti? Un ombra si manifesta a 5 metri dal giovane, l'ombra raffigura se stesso ed è lei stessa che va a parlare<Scegli Ryuuma>.

KURONA: Come gli altri due anche la ragazza comincia a urlare e a riempirsi di dubbi, dubbi sul suo essere, dubbi sul suo destino e persino dubbi su se stessa. Un patetico tentativo di toccare uno dei sacerdoti ma lei è un ombra, la mano passa solo attraverso l'uomo senza che questo noti o senta nulla di ciò che sta accadendo intorno. Urla, rabbia, dolore, tutti sentimenti comprensibili e domande che pretendono una risposta e come per gli altri anche lei si ritrova in un limbo bianco con la sola voce a farle compagnia<La dea Tsukuyomi non esiste Kurona, ti hanno solo ingannata, sei stata presa in giro per tutto questo tempo senza che tu lo sapessi. Quel misero tatuaggio non rappresenta niente, fa parte di un culto morto anni fa. La vera dea è quella del sangue, lei, la creatrice dei Kokketsu, la fondatrice di un potere divino paragonabile al rinnegan ma la tua domanda è lo scopo della tua vita, vero? AHAHAHAHHAHAHA>una risata maniacale quella che senta la giovane, una risata malvagia<Non c'è bisogno che te lo dica perchè già sai, tu sei nata per sedurre l'uomo alla luce e distruggerlo nell'oscurità, ecco qual'è il tuo compito. L'essere umano è fragile e porre fine alle sue sofferenza è il divino compito affidatoti ma questo già lo sai, devi solo osservare ciò che vi è dentro di te>un altra ombra va a proiettarsi a 5 metri dalla giovane, essa rappresenta una iena ed è quest'ultima che va a parlare<L'arufa...scoprilo da sola se merita una punizione o meno ihihihihi>. [Quest chiusa][Stessi turni][Stesse tempistiche]

17:17 Rasetsu:
  [???] Si gira di scatto, improvvisamente, sentendo un'altra voce. Non sa da dove provenga, ma cerca di capirlo. D'un tratto, non si trova più dov'era prima, bensì nuovamente altrove. Da solo, come sempre è stato. Non lo spaventa la solitudine, dal momento che vi è abituato. <...non sono innamorato di una bambina.> Le braccia ricadono lungo i fianchi. Le dita si serrano, le unghie contro i rispettivi palmi. <E' un legame che NON puoi capire!> Ma con chi sta parlando? D'altronde, è pazzo. Qualsiasi cosa sia ciò che gli sta dicendo simili cose, non gli importa. Deve mettere in chiaro le cose, una volta per tutte. Non ha intenzione di intraprendere quel cammino. Non vuole che muoia in quella maniera. Tuttavia, un modo ci sarà. Prima o poi, tutto muoiono, lui compreso. Non c'è Kami che tenga. Tutti, prima o poi, avranno una fine, gloriosa o meno che sia. Rasetsu, dal canto proprio, non se l'aspetta gloriosa. <Sono TUTTO, fuorché un Pedofilo.> Esplica, serio. Si mordicchia ancora il labbro inferiore, tirandolo in dentro e poi, successivamente, lasciandolo andare. Piccoli solchi quelli che si formano nel rosso della carne, tornando al loro aspetto naturale. <Puoi darmi dell'Assassino, ti risponderò che sono uno Scienziato.> Come se avesse senso. <Puoi dirmi che sono un Mostro e ti risponderò che, sì, lo sono.> Aggiunge, facendo un giro su se stesso. Sta ancora cercando la fonte da cui la stessa provenga. Non comprende, non capisce, vuole solo uscire da lì. <Puoi dirmi qualsiasi cosa... Ma NON questo! Non le farei mai del male, dannazione!> Si trova nudo, metaforicamente parlando, innanzi ai propri perché, alle proprie ragioni. <NON CAPISCI, NON PUOI PARLARE A VANVERA!> Esclama, alzando il tono della propria voce. <Non mi interessa della MIA VITA!> Urla, sbraita, incapace di contenere la propria pazzia. <NON M'IMPORTA SE MORIRO'! LA MIA VITA NON HA SENSO..> Senza Bahaa. Vorrebbe aggiungerlo, ma sa che è debole dentro; che il mostro che è in lui si sta risvegliando e, al contempo, placando, divenendo nient'altro che un agnellino.. In questo momento, come ha già capito e annunciato, è lui la preda, mentre la piccola Bahaa è il cacciatore che lo tiene in pugno. <La sua, sì. E' troppo giovane per comprendere che io sono un Mostro e che lei dovrebbe aver paura di me.> Poi, sospirando, passandosi la mandritta tra i capelli, proferisce quanto segue: <Il dono della vita non mi aggrada.> Serio, stavolta. <Sono nato per uccidere. Morirò, venendo ucciso.> Scelta fatta. [Chakra ON]

17:23 Kurona:
  [Illusione] Il sangue che sgorga dagli avambracci, fino alle dita, ricolorandole e componendo delle simil frattute che solo in terra, disegnano macchie nero pece, solo ora si risollevano da terra, andando ad attorcigliarsi su loro stesse, come insetti bruciati da un raggio di sole, quelle parole, parole che paion rispecchiarla e cantar di lei come una serpe infernale. Come la mano che nutre e picchia l'anziano cerbero. L'alteraizone del chakra che prende un colore violaceo, mentre le gote in poco tempo, si rigano di lagrime nere, che abbandonano la parte centrale della palbera inferiore dell'occhio, scivolando sulle gote, oltre queste, morendo miserabilmente sul mento, in un lento processo straziante, lascia che l'alterazione s'unisca al sistema lifatico arterioso e venoso, andando a disegnarsi su esso, andando a sviluppar quel sangue marcito, oramai, dedito agli inferi. Come l'è stato detto da Yukio stesso. Lui sa, l'ha visto. Ha per certo sentito che Yukio era a conoscenza fin dal principio, di quel che era, lei. Il tessai. L'uomo che le ha donato la conoscenza che di lei, ha fatto il chunin che è. Le dita s'allargano, in quella risata che la punge ed avvolge, andandole a dolere nell'animo, ad infastidirla più di quel che dovrebbe. Perchè tutto sembra estremamente melmoso ed appiccicaticcio. L'aria pregna della guerra. L'odor ferreo del suo sangue. La voce, il vento, le parole. Ed ogni risata, è come un punzecchiarla nel fianco, in cui i capelli neri, seguono il respiro, allargandosi un poco. Come potrebbe immergersi nella pace, e nell'apatia, ora che è in preda alla frenesia che aveva abbandonato quella notte, quella famosa notte dov'è morta e rinata, con cinque facciate diverse? Il sangue raccolto attrono e tra le dita, solidificato ad apparir come serpentelli, lombrichi, si riassesta andando a formar l'inizio, il calcio, nero come ossidiana, lentamente, forma il paragrilletto, la canna, d'una Desert Eagle nel palmo destro, attorno alla mano e poi, con la dedita lentezza, la gemella nella man opposta. Mani che ricadono lungo i fianchi, morte, con spalle chine e flosce, come quelle di una yurei. Il volto d'un cencio, il ricader della forma come quella d'un salice piangente. Non parla, ne replica, ne pensa, non davvero. Agisce. <Ahhhn.> Mugola a quelle parole, piano, come il miagolio d'un gatto. E quelle armi, formate di sangue riaddensato, che ancora tentano d'assestarsi. <L'arufa e la Ganma, devon parlare di questioni famigliari--> Miagola a bassavoce, carezzando con i polpastrelli le armi impugnate, con quella luce.. Quella che aveva perso. Quella scintilla di pura deviazione, che colora pozzi apatici e opachi, del fuoco rubino più vivo, come se s'accendessero, fari immersi in un mare nero. Lascia che l'irritazione di quelle risa, che riecheggiano, ancora, ancora, come se fosse continuamente disturbata, lascia che se ne vadano, o che si faccian da parte, tirando un sorrisetto tremolante. Devono parlare. E devono farlo ora. <C-chichi? --Yahwn, d-devo andare Rasetsu-> Con quella voce bianca, melodia pura, dolce come miel che cola. La voce, della vecchia lei, quella che non ragionava, quella che agiva per prender quel che voleva. Forse, una Kurona migliore. Forse una Kurona da abbattere, ora che il potere è in crescita. <Torna presto a casa, Rasetsu-san, non fare tardi. E non ti cacciare nei--> Sparisce, ciondolante, semplicemente. --[ck on][Innata lv II| Pistole Kokketsu richiamate ma non utilizzate][to be continued]

YARAN: La sua reazione risulta più eccessiva di quel che ci sarebbe aspettati da uno come lui, da un tipo con il suo temperamento ma tutto ciò dimostra le teorie della voce<Maturo? Vuoi uccidere la mia famiglia, mi minacci di questo e dici di non essere marcio? Solo la minaccia te lo fa essere perchè secondo quelli come te, donne e bambini non vanno toccati>il cappuccio rosso resta fermo e impassibile dinanzi al giovane che si avvicina, ne ascolta ancora il dire ed che alza il braccio destro, la mano ben aperto<Facciamo il tuo gioco allora, ti ho mostrato il passato, adesso diamo un occhiata al tuo futuro>la mano si poggia sulla testa e varie immagini si susseguono nella testa del ninja, gli mostra i suoi vari omicidi<Ucciderai me e chi mi è a fianco ma la pazzia, la follia omicida prenderà il sopravvento su di te e finirai per compiere un altro ignobile atto>la scena si ferma, Yaran in piedi con la katana sporca di sangue e a terra il corpo di Chiharu senza vita<Ucciderai la donna che ami senza ritegno alcuno dimostrando non solo di essere marcio ma anche di essere un assassino>ribadisce tutto questo ma sarà vero? La visione è vera? Gli ha mostrato il passato ma il futuro è ancora in certo<L'unico modo per evitarlo già lo sai>lo sa? In che modo può evitare che altre persone a lui care muoiano? Finalmente esce dal limbo ritrovandosi nuovamente nel centro di Kusa sdraiato per terra ed è colui che nota come sia Ryuuma che Kurona sia addormentati al suo fianco.
RYUUMA: La scelta viene fatta dal Kokketsu, sceglie di morire per mano di Bahaa perciò si potrebbe dire di fallimento da parte di questa fatidica voce? <Bene bene, mi complimento per la tua scelta, non tutti hanno il fegato di affrontare la propria morte, pedofilo>usa quella parola, la usa senza pensarci due volte<Ma come farai a vivere al fianco di una persona sapendo che questa può ucciderti? Vedi Ryuuma, il futuro non è mai fisso, è in continuo mutamento e la tua vita può finire da un momento all'altro, anche oggi stesso però tu non puoi saperlo, lo saprai il giorno in cui i tuoi occhi si spegneranno, il giorno in cui dirai addio a questo mondo. Vivi con questa paura e pensa, pensa a ogni cosa, vivi con la paura>ultime parole prima di tornare anche lui nel centro di Kusa, anch'egli si ritrova sdraiato per terra ad aprire gli occhi verso il cielo, ha vissuto un esperienza fuori dall'ordinario ma molto eccitante, forse.
KURONA: La ragazza torna, torna a essere, forse, quella di un tempo, pazza, assassina con una voglia immensa di distruzione ma l'essenza della dea si mostra in lei sempre di più; il sangue nero esce dal corpo formando delle pistole fatte interamente di quell'innata<Ihihiihihihi la dea del sangue si sta mostrando in te, finalmente la rinascita ha avuto successo, finalmente la vera dea è tornata>ultime parole della voce attraverso la iena per poi vedere l'ombra scomparire. Tornare ad essere ciò che si era un tempo non è mai facile o forse lo è ed è anche molto divertente da sperimentare ma questa sua condizione dove la porterà? Cosa le farà fare? Come agirà? Proseguirà nel suo destino da dea, porterà a termine il suo compito? Solo il tempo può deciderlo ma come avvenuto per gli altri, anche lei all'improvviso si risveglia al centro di kusa, per terra, con gli occhi verso il cielo, lungo una delle strade. Tutti è tre hanno avuto delle rivelazioni, hanno ottenuto risposte ma ancora una domanda possono farsi, chi è questa voce che li ha contatti, di chi si tratta? Nemico o Amico, ancora non hanno il privilegio di scoprirlo ma forse, in futuro. [END]

I tre shinobi si ritrovano in un illusioni in cui ricevono delucidazioni sul passato e sul futuro ma la decisione se credere o meno a tutto questo spetta solo a loro. Un possibile cambiamento avviene nell'animo di tutti e tre ma la domanda resta: chi è la voce che li ha contattati?

Note: Quest prettamente psicologica, è tanto tempo che non ne faccio una e volevo cimentarmi nuovamente in questo ambito. Vi siete mossi bene, ho cercato di capire come sono fatti i vostri pg e vi ho attaccati per vedere principalmente la coerenza delle azioni e non sono rimasto deluso. vi siete mossi bene e spero di avervi dato qualche spunticino in più.

1 px a testa