La via per l'immortalità
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Giocata dal 29/01/2016 23:18 al 30/01/2016 01:32 nella chat "Magione dell'Hokage in rovina"
[--->Magione Kage] Il buio della notte rega sovrana su Konoha, la luna piena fa da padrona a quello sfondo tetro, illuminando come può le vie della foglia, ove la luce non sopraggiunge, eppure seppur l’ora ormai tarda, alcune illuminazioni di varie abitazioni fan presente come non tutto il popolo stia risiedendo tra le braccia di morfeo. Una tra queste è di certo l’Hokage Hitomu Kibou, sempre alle prese con il lavoro di un Kage o per lo meno così parrebbe ad occhi esterni…occhi viola dai motivi concentrici per l’esattezza. Come per la luna anch’essi illuminano, in un certo modo, le abitazioni di Konoha eppure rimangono celati al mondo, sopiti e nascosti dietro ad una maschera Anbu, così come il cuoio capelluto e l’intero corpo del Seiun, con indosso il tipico equipaggiamento Anbu di Konoha…come mai vestirsi in tale modo? A che pro oltre tutto mantenere l’anello sul pollice destro? Un gioco e nulla più…questa è la risposta. L’intero vestiario gli venne fornito a suo tempo da Hitomu stesso per svolgere alcune azioni indisturbato e ancora oggi lo tiene, sotto tacito accordo del kage, per “prendersi gioco” dei poveri miliziani ed Anbu di Konoha, ovviamente non vi è cattiva intenzione in quello che fa se non del sano divertimento nel farli ammattire un po’, cosa che il jinchuuriki del nove code sa benissimo o gliel’avrebbe fatto presente. Da un tetto all’altro egli si muove, sinuoso e silente, come ombra nella notte, al riparo dalla luce, eterno silenzio si sposta con agilità raggiungendo in breve tempo la finestra del Kage, appollaiato su di un ramo, lancerebbe una pietruzza che dovrebbe raggiungere la scrivania per poi con scatto agile proiettarvisi all’interno, apparendo così ad Hitomu Kibou nono Hokage della foglia, una delle poche persone con cui potrebbe dire di avere un “legame”. Di certo il suo intento non è di prenderlo di sorpresa, il lancio del sassolino ne sarebbe la prova, senza contare che pensare di prendere di sorpresa la volpe a nove code non sarebbe altro che dimostrazione di stupidità e nulla più. Eppure e come se stesse cercando un saluto tutto suo, un modo per rendersi unico, riconoscibile al Jinchuuriki….<vedo che seppur in tempi cupi, c’è ancora chi comprende appieno cosa voglia dire ricoprire un ruolo> probabilmente non vi p alcun riferimento ad altre persone, semplici parole che volgono ad apprezzare chi come Hitomu che sia guerra o pace, morte o nascita rimane saldo sui propri principi, continuando a svolgere ciò che il suo titolo gli impone…lodevole. Andrebbe con tali parole a presentarsi mentre la destra si leverebbe verso il volto, levandosi la maschera…non che vi sia sorpresa d’altronde nel mostrare al Kage di Konoha che sotto la maschera non vi è altri che Akendo Seiun….il Rikudo Sennin. La giornata di oggi volge al termine anche a Konoha dove il Sole è tramontato da un paio di ore dietro l'orizzonte e la Luna ne ha preso il posto in alto nel Cielo. Miriadi di Stelle fanno da contorno in quell'immagine della Volta celeste dipinta di un color blu scuro e illuminata dal bagliore della Luna stessa. Il jinchuuriki del Kyuubi è sempre nel suo ufficio lavorando ai vari documenti e pratiche che lo assalgono ogni giorno. Da quando è seduto su quella sedia non ha mai visto la scrivania pulita. Stasera si sta curando delle pratiche per la Ricostruzione dei Volti degli Hokage. Ha appena dato mandato a tutti gli shinobi di collaborare con gli scultori per aiutargli a svolgere i lavori nel più breve tempo possibile. Ha progettato inoltre, insieme ai suoi collaboratori, una scalinata di cemento che porti sopra ai Monti per sostituire la vecchia scala di ferro che è stata distrutta durante l'ultima battaglia dei Monti. Davanti a se, poggiati sulla scrivania, ha anche i vari rapporti delle ultime battaglie avvenute contro l'esercito di Ryota. Rimane concentrato sul suo lavoro, anche se gli occhi ormai sono quasi stanchi. Tutto d'un tratto ha una sensazione strana, come se Kurama gli stesse indicando che un potere davvero immenso si sta avvicinando. I suoi occhi si alzano prima verso la porta, poi verso la finestra guardando un sassolino che viene lanciato sulla scrivania. Rimbalza una volta e la mano mancina dell'Hokage è poi svelta ad afferrarlo. Apre il palmo della mano per guardare il sassolino per poi spostare il suo sguardo sulla persona appena entrata dalla finestra. Sorride sentendo quella frase con il quale si presenta dopo molto tempo il capo dell'Akatsuki <Purtroppo il lavoro c'è e ci sarà sempre, in tempo di pace o guerra. Non bisogna mai dimenticare i propri ruoli e le proprie responsabilità, caro Akendo> si alza dunque per accoglierlo nuovamente dopo avergli dato il benvenuto con quella frase che non voleva essere intesa come una frecciatina per qualcuno. <Allora.. è da molto tempo che i nostri occhi non si incrociano. Mi fa piacere rivederti, mettiamoci comodi. Vieni> afferma il giovane biondo per poi sedersi su una delle due poltrone messe una di fronte all'altra con al centro un tavolino basso in cui è posato una brocca caso mai uno dei due volesse bere qualcosa. <Vedo che porti ancora i vestiti che ti diedi quel giorno sull'Isola, devo dire che non ti stanno male dai> sorride nuovamente il ragazzo usando anche un tono ironico per scherzare con il Rikudo Sennin, che di solito ha un atteggiamento sempre molto serio. Vediamo se magari si imbarazza con questa frase. Il possessore del Rinnegan, che si imbarazza. Che mondo sarebbe, dai. [Magione Kage] Rivelato il volto, il violaceo sguardo concentrico incrocerebbe i celesti occhi del possessore della volpe a nove code, socchiuderebbe le palpebre andando ad abbassare il capo, ricambiando così il saluto e le parole di Hitomu. Parole che lo condurrebbero ad una poltrona al cui centro vi è una brocca, brocca che potrà donar ristoro alla gola del Rikudo Sennin, facendogli andare un po’ di traverso il contenuto, ovviamente messo in una tazzina, all’udire dell’affermazione del Kage…<si sono molto comodi> una risposta tutt’altro che seria, di sicuro evasiva eppure quella reazione qualcosa ha rievocato alcuni eventi nella mente di Akendo, eventi ormai passati….<Tempo fa lo sono stato> ciò che sta per dire dovrebbe essere top secret secondo le leggi dei villaggi ma ormai è passato così tanto tempo che quelle parole non saranno altro che il giusto pretesto per Hitomu per comprendere e conoscere meglio Akendo ed il suo passato, è bene dunque che faccia tesoro di queste parole il Jinchuuriki poiché difficilmente il Rikudo Sennin parlerebbe di se. Un interminabile silenzio prima di vociare nuovamente….<probabilmente avrai sentito anche il mio nome> un sospiro….< Kuroi Kaminari di Ame> il fulmine nero di Ame….così veniva soprannominato per l’incredibile velocità e la medesima con cui il cervello elaborava strategie e teorie ma molte altre erano le storie che circolavano attorno al suo soprannome, dall’incredibile padronanza del chakra Raiton alla sua innata Seiun fino ad indicibili atrocità compiute dal Kuroi Kaminari…molti di queste vere molte altre pura leggenda e fantasia per spaventare i nemici…d’altronde…chi può realmente segnare il confine tra illusione e realtà? Un ennesimo sospiro accompagnato da un altro sorso…<ma ormai è passato così tanto tempo> volgerebbe per qualche istante gli occhi sul cielo visibile dalla finestra, come perso nel vuoto per qualche istante, per poi tornare su Hitomu….<ma ormai è un passato che appartiene ad un'altra persona, una persona che è morta con l’estinzione del suo clan> tutto ciò forse non sarebbe successo se fosse rimasto a protezione del suo clan eppure un ragazzino com’era…cosa poteva fare contro una bijuu dama? La stessa che mise la parola fine al Clan Seiun, come grande parte della popolazione Amese, la stessa che mise la parole fine sulla vita di Akendo del Clan Seiun. Tutto ciò è top secret, poche notizie sono trapelate, racconti e storia sono ciò che rimangono di quei momenti, queste parole varranno oro colato per le future generazioni, ora come ora per Hitomu non sono altro che il passato di Akendo…frammenti del suo passato a cui nessuno ha accesso. Ecco che la frase detta dal jinchuuriki con ironia rievoca, invece, alcuni ricordi nella mente di Akende che decide di condividere proprio con il biondo. Il suo passato, il suo soprannome, il suo ruolo nelle file degli Anbu.. Poche frasi che raccontano in parte il passato dietro la quale si celano ora quegli occhi violacei. Le braccia dell'Hokage sono distese sui braccioli della poltrona. Fissa il ragazza davanti a lui con le sue iridi azzurre. <Sentii in passato quel nome sì, anche se nulla più vi entrò nella mie conoscenze. Negli anni passati ho spinto poco il mio sguardo verso le altre Terre.. Konoha aveva i suoi problemi e mi concentrai sul risolverli..> ripensa anche lui ora al suo passato. Quando Kuugo salì nel ruolo di Hokage, le missioni per sconfiggere quel piano diabolico e poi tutta la Rivoluzione che ne seguì. <Sai, anche io feci parte dei Reparti Speciali.. Prima di diventare il jinchuuriki di Kurama. Ti parlo dunque di tanti anni fa..> sorride come a fargli capire che di tempo ne è passato. Ora entrambi sono cresciuti, hanno sviluppato le loro conoscenze, ampliato i loro poteri. Si può dire che siano davvero due persone diverse da allora. L'unica cosa che si può dire non sia cambiata è il loro carattere, i loro principi. Purtroppo non è da tutti rimanere come si è dopo aver ricevuto un potere enorme. Ma chi vi riesce, si può definire una persona dal cuore nobile e veritiero. Il sassolino che tiene in mano viene passato tra un dito e l'altro della mano sinistra. Hanno parlato del loro passato. Si sono scambiati dei segreti che normalmente dovrebbero rimanere tali. Ma tra loro due vi è un legame che va oltre questo. Si portano rispetto a vicenda, e questo già potrebbe bastare. I loro occhi, però, devono guardare ora al presente e al futuro. Non possono rimanere indietro nel tempo, perchè in questo momento vi è un nemico che sta provando a distruggere l'equilibrio di tutte le Terre ninja. <Penso tu sia a conoscenza della guerra in corso..> afferma quasi come sapesse già la risposta <Ne hai già preso parte?> chiede il jinchuuriki al Seiun. <C'è un motivo particolare per cui il destino ti ha portato qui, stasera?> chiede di nuovo il giovane, non voleva essere scortese spostando il discorso sulla Guerra in corso e quindi chiede se c'era qualcosa che turbava il giovane. Lascia la parola al ragazzo dunque ora rimanendo in silenzio e continuando a guardarlo con le iridi azzurre. [Magione Kage] Silente con le proprie iridi, scruta il volto del Kage, tentando di carpire le emozioni visibili sul suo volto, mentre mente ed udito vengono catturate dalle sue parole, ascoltando con solenne rispetto, del resto sono parole di un cero peso e su questo non vi è contraddizione che tenga. Lascerebbe dunque che un grande silenzio piombi nella stanza, ma non un silenzio imbarazzante come tra due infanti, un silenzio che vale molto, denso di pensieri, aria ai polmoni…lentamente le labbra si schiudono, spezzando così quell’eterno silenzio….<è passato molto tempo da allora, entrambi abbiamo affrontato eguali difficoltà e preso decisioni>…..<seppur il nostro sentiero era diverso fin dal principio> d’altronde c’è chi ah camminato nella luce e chi nell’oscurità, ma entrambi hanno affrontato difficili prove e compiuto azioni di cui si può andare fieri e non, ciò che conta è quello che ora ognuno vede negli occhi dell’altro, la figura che vi si para d’innanzi, tutto il resto è passato. Non andrebbe ad aggiungere nulla, gustandosi nel mentre il liquido che riverserebbe giù per la gola con estrema lentezza, gustandosi goccia per goccia, mentre i pensieri vanno alle parole di Hitomu, d’altronde nonostante sia una figura pubblica di una certa importanza non tutte le informazioni su Hitomu Kibou sono reperibili, ma il suo interesse non è puramente shinobistico, d’altronde perché non voler conoscere meglio una persona ed il suo passato? Le proprie radici? Soprattutto se si ha a che fare con il Jinchuuriki del Kyubi. Ma le domande che affollerebbero al testa del Rikudo Sennin verrebbero interrotte da quella domanda quasi retorica, lo sguardo si porterebbe dalla tazzina al volto di Hitomu….<ovviamente questo Ryota non è da prendere sotto gamba> nonostante lo stesso Akendo non lo consideri una minaccia effettiva, del resto non si sa molto sul suo conto ma è realmente possibile sconfiggere un possessore del rinnegan o la volpe a nove code? Quest’uomo…comparso dal nulla i cui poteri per quanto sconosciuti non sembrerebbero raggiungere i poteri sopra citati, in ogni caso prestare attenzione non farà male. Una smorfia quasi divertita mentre risponderebbe completamente alla domanda….<sono stato trattenuto a Kiri> alludendo ovviamente a problemi e scontri sanguigni, non che ci sia bisogno di farlo intendere in maniera esplicita…<appena ho potuto sono venuto verso Konoha mentre alcuni dei miei membri ora ricoprono posizioni importanti in tutti gli altri villaggi attaccati da questo Ryota Nara> eppure qualcosa sarebbe facilmente comprensibile ad Hitomu stesso…cosa ci va realmente qui Akendo Seiun? Cosa lo spinge addirittura a portarsi in una ipotetica prima linea qual ora vi fosse uno scontro diretto? Forse tra i tanti misteri di Akendo Seiun questo è quello meno enigmatica, forse il più chiaro da comprendere…dietro a quelle viola iridi e quell’animo corroso dal dolore, vi si cela un disperato senso di appartenenza a qualcosa, egli che ormai non è più considerato umano dalla maggior parte della gente, visto come un dio tra i semplici shinobi, nel suo profondo inconscio cerca qualcosa di materiale, qualcosa di carnale ed umano a cui legarsi a questa terra, qualcosa per cui sentirsi umano. Ammetterlo? Probabilmente mai, se glielo facessero presente deriderebbe chiunque vociasse tali parole, il suo più grande nemico è forse egli stesso ma come poterlo accettare? Forse è impossibile, un sospiro, profondo, le palpebre si socchiuderebbe nuovamente per qualche istante per poi schiudersi all’unisono con le labbra, un sussurro nel vento raggiungerebbe il kage della foglia….<il destino dici?> per cortesia e rispetto comunque darà una risposta in quanto comunque in ogni caso la venuta del Rikudo Sennin ha sempre e comunque un suo risvolto ed un suo motivo, tralasciando i motivi dell’anima….<forse è proprio il destino a condurmi qui in questa notte, lo stesso che ti porterà ad ascoltare le parole che a breve pronuncerò> il tono è freddo ma solenne, quasi come se le sue parole fossero presagio di qualcosa, imminente o meno non ci è dato saperlo, e pure ecco che la vena enigmatica tornerebbe a farsi sentire, parole poco chiare come sempre del resto…o non sarebbe Akendo Seiun. Lentamente si alzerebbe dalla poltrona, portandosi verso al finestra, le iridi viola spento di un rinnegan sopito, si poserebbero sul cielo stellato, ove danzano con la luna accompagnate dalla straziante melodia di una Luna piena…in attesa dunque di porgere le famose parole ad Hitomu Kibou. Il silenzio cala in quella stanza. Due menti, due cuori, due poteri enormi che rimangono lì in silenzio e si guardano negli occhi. Le parole del Seiun rompono l'atmosfera tenebrosa che si era creata. Il jinchuuriki ascolta attentamente le parole del ragazzo davanti a lui. Intanto, prende anch'egli la brocca per versare la bevanda nel bicchere sempre poggiato sul tavolino. Dopo di che, posa la brocca e con la stessa mano tira su il bicchiere iniziando a sorseggiare lentamente gustandosi la freschezza della bevande. Le parole del Rikudo, intanto, vengono udite sempre per bene dal biondo. <Dunque anche a Kiri è cominciata..> deduce dalla frase di Akendo. Se a Konoha e a Kiri è iniziata già la battaglia, sicuramente Ryota non si sarà fatto attendere negli altri Villaggi. Le Terre ninja sono sotto attacco da parte di un solo personaggio. Come è possibile tutto ciò? Davvero è così grande il suo esercito? Queste sono alcune delle domande che il giovane continua a farsi durante la giornata ma a cui non riesce a trovare una risposta per ora. Poi risponde ad una frase detta dal ragazzo <Sì, so infatti che Kurako si trova qui in questo momento. Ha preso parte ad una battaglia ho letto nei rapporti che mi sono arrivati. Anche se ho letto che ha rischiato di causare danni maggiori di quelli che il nemico stava facendo ai Monti..> parole molto dubbiose da parte dell'Hokage. Non vuole assolutamente dare colpe a qualcuno, ma nei rapporti si legge che ha usato una Tecnica mettendo a rischio i monumenti di Konoha. Ci sarà sicuramente occasione per riparlarne. La sua attenzione si è spostata anche sulla frase detta dal Seiun, ovvero che si è recato a Konoha appena ha potuto. Perchè questa fretta? A cosa è dovuta? La domanda precedentemente fatta dal jinchuuriki al Rikudo avrà quasi certamente una risposta. C'è un motivo sembri serio ed esistente per il quale, questa sera, Akendo si è recato dall'Hokage. <Raccontami Akendo.. Ascolterò le tue parole> afferma il jinchuuriki come se volesse dare conferma al Seiun di avere la sua massima attenzione. Lo fissa con le iridi azzurre mentre si alza dalla poltrona. Il capo dell'Akatsuki rimarebbe a vista per il giovane biondo che non avrebbe bisogno di alzarsi quindi. Rimane seduto sulla poltrona, mentre il silenzio torna a scendere in quell'ufficio. Cosa turba Akendo così tanto? Sembra quasi preoccupato per qualcosa.. Le sopracciglia del jinchuuriki si aggrottano, lo sguardo si fa serio. Le iridi azzurre sono fisse sul ragazzo davanti a lui che fissa il cielo stellato. La concentrazione è posta tutta su di lui, pronta ad ascoltare ogni sua parola. Il momento di parlare è giunto, oh Akendo. Rivela ora all'Hokage i tuoi pensieri.
Giocata del 30/01/2016 dalle 15:32 alle 18:56 nella chat "Magione dell'Hokage in rovina"
[Magione Hokage] In quella stanza sta avvenendo un incontro tra due grandi figure, connesse tra loro per svariati motivi, dai semplici pensieri a qualcosa di ben più profondo, d’altronde una delle tanti frasi che Akendo stesso ha sempre dato sfoggio per far comprendere uno dei concetti base è: “il potere richiama a se altro potere…è innegabile” queste sono le sue famose parole di certo non creata da lui ma ripresa da antichi detti e sagge parole da chi è venuto prima di loro al mondo. Vibrazioni nell’aria, parole dei Hitomu che raggiungerebbero il Rikudo Sennin che attento ascolterebbe in silenzio, prendendo solo parola nel momento in cui del silenzio comincerebbe a farsi strada tra i due…<è un giovane dalle incredibili potenzialità> riferendosi a Kurako, quasi come se volesse giustificarne il comportamento, ovviamente le sue sono parole di circostanza, di certo non un movente ne una scusante per il giovane che in ogni caso se Hitomu vorrà dovrà rispondere di ciò che ah causato…<ho fiducia nel suo potere> fiducia mal riposta? Eppure è verso colui che in diverse occasioni ha ricercato la figura di Akendo stesso appellandosi al nominativo di padre. Ma non è questo il tempo per parlare di ulteriori legami, fisso lo sguardo nel cielo stellato, un sospiro darebbe così inizio alle sue parole, che lente e fredde, scorrerebbero giù dalle labbra del Seiun, come acqua di una cascata, riversandosi così nella stanza, raggiungendo come fiume in piena il Jinchuuriki del Kyubi…le palpebre sbattere lentamente, poi fissare la luna piena….<prima o poi>…..<accadrà> cercherà di essere il meno enigmatico possibile ma d’altronde l’argomento che sta andando a toccare non è facile ne da comprendere ne da spiegare soprattutto se nemmeno lui, che non può predire il futuro, sa cosa potrà accadere…<presto o tardi giungerà la mia ora Hitomu> marcando tale nome alla fine della sua frase, donandogli un certo peso…<è qualcosa che percepisco, il mondo stesso mi dona tale sensazione> innumerevoli volte ha sognato la propria morte, la conclusione di tutto, la salvezza del mondo o la sua distruzione totale? Egli, che non è altro che una pedina nelle mani del cuore pulsante del mondo, come i suoi predecessori prima di lui, glie letti in possesso del rinnegan…cosa può fare? Un sospiro questa volta pesante, colmo di sofferenza, stanchezza forse rabbia….<innumerevoli scenari scorrono in questi occhi, innumerevoli fini…presto o tardi accadrà> lentamente il chakra verrebbe richiamato dal Rikudo stesso, un prepotente potere, mentre guiderebbe tale chakra attraverso il sistema circolatorio, facendolo scorrere proprio nelle cavità oculari, ove una volta raggiunti gli tsubo li irrorerebbe, tentando così di attivare l’innata suprema. Non vi sono cattive intenzioni in tale risveglio, Il Jinchuuriki stesso potrà percepirlo, come potrà notare il viola acceso del rinnegan di Akendo nel momento in cui quest’ultimo, in quella breve pausa tra le sue frasi, si girerebbe verso il Kage, quegli occhi, premonitori di morte, portatori di sofferenza…forse dello stesso utilizzatore….il capo si leverebbe in alto, così le proprie iridi…<forse sono ancora umano?> un sussurro che comunque sarebbe possibile udire seppur con difficoltà da Hitomu stesso….<forse è egoismo, forse rabbia, forse un insensato attaccamento a queste carni mortali ma….> il suo sguardo diverrebbe duro, serio, mentre il capo si porterebbe nuovamente alla posizione precedente ed il viola del rinnegan posarsi sui celesti occhi del Jinchuuriki….<non posso permetterlo> riferendosi alla sua morte. Non vi sarebbe nulla di strano se si stesse parlando del semplice corso della vita, si cresce, si invecchia, si muore, questo probabilmente anche un bambino lo sa, figurarsi Akendo eppure sia Hitomu che il Rikudo Sennin sanno benissimo che le parole pronunciate fino a poc’anzi riguardano tutt’altro che il regolare corso della vita. Il Seiun sa benissimo che prima o poi giungerà la sua ora, come per i suoi predecessori, il suo compito presto o tardi avrà fine ed il suo potere riconsegnato alla terra divina, lo ha compreso…lo ha compreso fin dal primo momento che risvegliò questo divino potere, eppure ciò che percepisce ora non è il suo destino che deve compiersi secondo leggende e storie narrate, ciò che percepisce attraverso questi occhi è una morte…straziante. Fissa la figura del Seiun mentre quest'ultima guarda con i suoi occhi violacei la Luna. Ascolta le sue parole su Kurako e il jinchuuriki annuisce come a volergli dire che ha ragione a far riferimento alle qualità del Senjuu. Il Seiun dice di aver fiducia nel potere del ragazzo.. Ma dove lo porterà tale potere? Questo è quello che spesso si chiede il jinchuuriki. Fino a dove si spingerà Kurako? Riuscirà a porsi dei limiti? L'attenzione, ora, si sposta nuovamente sul discorso di Akendo che inizia a parlare affermando che prima o poi la morte imcomberà su di lui. Ha queste sensazioni e ha il 'timore', si può definire, che i suoi giorni saranno presto finiti. Le parole del Seiun lasciano di sasso il ragazzo che lo fissa nei suoi occhi violacei che nel mentre si sono accessi. Il jinchuuriki cerca di capire i motivi di tali parole. Se qualcuno sta minacciando la vita del Seiun o se un potere ancora più grande di quello del Rikudo sta nascendo e mettendo in pericolo tutto il mondo. Ci sarebbero tali ipotesi, ma la soluzione migliore sarebbe proprio quella di chiedere al ragazzo davanti a lui. <Le tue parole mi sorprendono, Akendo..> afferma con un tono serio cercando il Rinnegan del Seiun e fissandolo con le sue iridi azzurre <Da dove nascono queste tue sensazioni?> chiede il giovane per poter capire di più sulla situazione che si è creata addosso al Rikudo. La morte è l'unica cosa certa che esiste in questa vita, ma per esseri come Akendo la morte terrena non ha niente a che vedere con loro. Qualcuno trama dietro le spalle del Seiun? Akendo è a conoscenza di questi piani? O si tratta solo di una supposizione, di alcune sensazioni che nascono dentro l'animo del ragazzo? Sicuramente il Rikudo Sennin potrà dire qualcosa in più su il discorso che ha iniziato. E certe morti non possono accadere nelle Terre ninja.. L'equilibrio deve essere mantenuto e la morte di Akendo potrebbe portare qualcosa per cui il mondo non è ancora pronto. <Dici che non puoi permetterlo.. Come intendi comportarti dunque da ora in avanti? Sparirai dalla circolazione?> il jinchuuriki pone altre domande al ragazzo cercando, grazie alle risposte che avrà, di aver più chiara tutta la situazioni. Le iridi azzurre sono sempre posate su quelle violacee del ragazzo e ora attendono silenti le parole del Seiun. [Magione Hokage] Non immaginava una reazione del genere, come se Hitomu Kibou fosse realmente preoccupato per il Seiun, non vi sarebbe nulla di strano nel pensarlo, se a doverlo fare non fosse proprio il Rikudo Sennin, ma questo non è altro che un appellativo donato dal popolo delle terre ninja, un soprannome che fa riferimento ad una figura che trascende i normali shinobi, ma altri non è, che una grande linea che lo separa dal resto del mondo, dietro a questo soprannome vi è pur sempre Akendo Seiun, incapace di comprendere appieno legami ed affetti. Stranito dunque da quella reazione ed in particolar modo dalle espressioni del viso di Hitomu, abbozzerebbe una smorfia, pensando che forse quel giovane ragazzo che ha d’innanzi a se può effettivamente decidere alcune sorti di questo assurdo mondo ninja, forse il discorso che fece a Kurako avrebbe dovuto farlo al Jinchuuriki del Kyubi, a questo ragazzo, forse avrebbe realmente compreso le parole del Rikudo Sennin, diversamente da come ha reagito Kurako o forse è bene che non sappia cosa si celi dietro a quella che la gente chiama realtà, un ciclo infinito di eventi, un qualcosa che deve essere protetto, nonostante questo significhi dover sopportare, guerre, sofferenze, dolore ma anche pace e amore, gioia…un ciclo di eventi equilibrato per quanto possa sembrare folle ma questo è ciò che da sostentamento e mantiene in equilibrio il cuore pulsante del mondo, pe questo i suoi predecessori hanno fallito, pensando di poter spezzare le catene di questo infinito ciclo, convinti di riuscire ad imporre un unico evento…la pace. Ma così non è, e questo Akendo lo ha compreso proprio grazie agli errori e le azioni dei precedenti possessori del Rinnegan, l’occhio del samsara…il potere dell’eremita delle sei vie, colui il quale si narra creò il mondo ninja e donò il chakra agli uomini, le mente allontanerebbe questi pensieri, mentre le iridi rimarrebbero posate sul volto di Hitomu, ascoltando in un solenne silenzio le domande di quest’ultimo, sorpreso tanto quanto lui nel constare che quel ragazzo cerchi realmente di trovare una soluzione, soluzione che purtroppo forse salverà Akendo da questi imminenti pericoli e sensazioni ma non potrà cambiare quello che è il suo destino di possessore del Rinnegan…prima o poi il suo destino si compirà e tutto finirà con la sua morte, questo Akendo lo sa e lo ha accettato, per quanto si riesca difficilmente a credere e comprendere….<vedi Hitomu, non vi è nulla di più ironico nel venire a conoscenza della fine di un libro ma non sapere ne come ci si arriverà a quel finale che cosa le pagine prossime riservino, solo la fine e nulla più> esattamente come nel suo caso…<il mio destino come i miei predecessori è legato a questi occhi e la mia morte sarà il compimento di tale destino> le sue parole sono serie, fredde, non sta scherzando, cercando in tutti i modi di far comprendere al Jinchuuriki stesso che questo va bene, lo ha accettato e compreso e non vi è ne rabbia ne sofferenza nel sapere della propria fine certa, seppur un velo di malinconia trapelerebbe dalle prossime parole….<condannato a camminare tra la gente comune sapendo quello che gli altri nemmeno immaginano…un non morto si potrebbe dire> una nuova smorfia di dipingerebbe sul volto del Rikudo Sennin, lasciando qualche attimo di spazio. Il tempo di ogni frase verrebbe scandito con estrema chiarezza ed lentezza, quasi come fosse un racconto….<eppure se ci rifletti, non è forse il dono più grande che si possa ricevere? La scelta di abbandonarsi a ste stessi> come un non morto…<attendendo dunque la fine preannunciata, angosciati che possa capitare da un momento all’altro> un sospiro, lento, profondo, schiudendo nuovamente le labbra poco dopo….<o vivere, al massimo delle proprie capacità, vivere ed abbracciare ciò in cui si crede, attendendo si, ma con onore e forza, la propria fine> il concetto per quanto assurdo ha del vero, un concetto ben più evoluto dell’ipotetico pensiero base dell’uomo nel sapere che in ogni caso prima o poi la propria fine arriverà, in questo caso però la propria fine si sa come arriverà, la visione è stata donata per mezzo di tali occhi. Ma ovviamente le parole vociate poc’anzi si riferiscono ovviamente ad uno scenario tutto sommato positivo, vissuto, senza che qualcosa possa intaccare tale visione, eppure il mondo ninja è imprevedibile e questa è la sua costante, la stessa che percepisce il Rikudo Sennin, che ora si avvicinerebbe nuovamente ad Hitomu rimanendo comunque in piedi….<non posso permettermi che questa mia visione venga distrutta> Hitomu potrà benissimo comprendere che le parole di Akendo si riferiscono ovviamente alla sua dipartita “come gli è stata mostrata” e non in altri modi….<purtroppo questo mondo è corrotto da odio e potere e questi stessi occhi sono una maledizione con queste circostanze, non vi è mai una visione perfetta delle cose purtroppo> andando così a dare un ultimo accenno a ciò che ha spiegato prima…<scappare o scomparire non servirebbe a nulla e comprenderai il perché> un sospiro forse l’ultimo di questo suo infinito discorso….<ovviamente nemmeno si può fronteggiare ciò che ancora non si sa e dunque è il caso di trovare una garanzia, una via di fuga> la sua domanda non terminerebbe con una domanda ma si potrebbe capire benissimo che Akendo stesso non ha una risposta se non tante ipotesi una meno verificata dell’altra, lo sguardo su Hitomu, in attesa che il Kage assorba ogni singola parola vociata dal Rikudo Sennin, in attesa di una sua risposta, curiosi di sapere quale sia il suo pensiero inerente al primo discorso affrontato che al trovare una soluzione, per quello ci sarà tempo sempre se vorrà. Ecco cosa si celano dietro quegli occhi violacei. Quali pensieri, idee.. Quale psiche vive dentro quell'anima. Il jinchuuriki è costretto ad ascoltare ogni parola del Seiun posto davanti a lui. Ma nulla di obbligato, solo grande piacere nell'udire ogni sua parola e cercare un modo per poter trovare una via d'uscita. Una piccola smorfia si dipinge sorridendo sul volto del ragazzo mentre ascolta le parole del ragazzo dagli occhi violacei. Tutto vero.. Se di un libro leggi solo la fine, ti perdi tutta la storia. Come se di una vita ti gustassi solo la morte, senza vivere la tua infanzia, la tua adoscelenza e il resto degli anni. Capisce grazie alle parole del Seiun che lui ha accettato questo destino e ne è consapevole di ciò che lo attende, anche se nulla di tutto ciò è scritto in qualche modo. Comprende anche le parole del Seiun, non le ascolta e basta. Può paragonare benissimo quegli occhi e Kurama. Entrambi esistono sin dall'antichità. L'Eremita delle Sei Vie, il primo della Storia, creò Kurama e gli altri 8 cercoteri. Kurama ha dunque vissuto sin dall'inizio dei tempi, ha visto gli anni passare e i cicli di questa Terra ripetersi all'infinito. Ed ora, cammina ancora tra gli abitanti di Konoha come se nulla fosse. <Penso che vivere e aspettare con onore e forza la propria fine sia la scelta che si debba compiere, o almeno.. Quella che farei io. La morte per me è scritta, Akendo. Che sia per via naturale, o altri motivi.. Dunque, non posso aspettare che quel giorno arrivi e morire con il rimpianto di non aver fatto nulla nel corso della mia vita> afferma ancora mentre fissa con le iridi azzurre il Seiun <Vivrò la mia vita continuando a fare ciò che ho scelto per la mia vita cercando di dare sempre il massimo in ogni minimo gesto. E quando quel giorno arriverà, morirò con il sorriso sulle labbra sperando di aver lasciato qualcosa di me in ogni persona che ho incontrato e aiutato, e sapendo di aver dato tutto di ciò che avevo..> allude ad un mezzo sorriso, anche se rimane sempre serio <Secondo me è questa la via giusta..> conclude il suo discorso infine. <Il Mondo è pieno di persone che bramano nell'oscurità e sono pronte da un momento all'altro a fare le loro mosse. Fino a quando ci sarà questa situazione, la pace che tanto ricerchiamo non giungerà mai sulle nostre Terre> cerca di far capire ad Akendo il suo punto di vista sull'attuale situazione degli shinobi. <Trovare una garanzia? Cosa hai in mente, Akendo?> domanda con fare curioso al Seiun attendendo una sua risposta dunque. [Magione Hokage] Il silenzio ora piomberebbe in quella stanza, miriadi di sentimenti connessi tra loro affollano le menti dei due presenti e della stanza stessa, d’altronde volente o meno hanno toccato argomenti davvero difficili e di una certa levatura, non che si potesse fare diversamente quando due figure come quelle si incontrato e seppur irreale chissà se un futuro lontano possano ricordarsi di questi omenti ma seduti ad un tavolo con gioia e ilarità a fare da contorno al loro incontro. Ora come ora sono solo ipotesi e sogni infantili anche solo pensare con i tempi che corrono a queste cose, una smorfia quasi divertita, sul volto di Akendo farebbe la sua comparsa, come a voler spezzare quel silenzio tanto profondo e serio, eppure ancora nessuna voce si propone di interrompere quel silenzio così eterno, come se volessero immortalare il tutto in un'unica immagine come fotografia. Eppure di li a poco la voce di Hitomu scioglierebbe tale sigillo, raggiungendo la mente del Rikudo Sennin, che silente ascolterebbe le parole del Kage di Konoha, con estrema attenzione, ripensando ai racconti e le leggende sul villaggio della foglia e sul loro primo Kage…da questi pensieri, scaturirebbe una sola esclamazione forse anche un po’ sorpreso nel dirla, solamente nel momento in cui le parole di Hitomu troverebbero fine….<forse è questa ciò che chiamano la volontà del fuoco di Konoha> incuriosito dalle sue stesse parole, non trovandone di altre per descrivere le parole appena udite da Hitomu. La volontà ferrea ed incredibile del paese della foglia, leggenda narrata ad ogni bambino o persona mentre vengono spiegate le origini degli eroi che fecero il loro tempo, ma ora essi non sono che il passato, nuovi eroi e nuove minacce, guerre e pace si intravedono all’orizzonte, la situazione odierna ne è la prova, ma la domanda di Hitomu, giustamente posta, farebbe tornare la discussione su un qualcosa di più immediato…<comprendo come le mie parole molte volte risultino poco chiare ed enigmatiche> abbozzando un sorriso….<purtroppo ora ho troppi pochi dati e sto ancora pensando a quale delle tante ipotesi che ho in testa possa rivelarsi la soluzione a ciò che sto cercando, forse nemmeno esiste, forse mi è ancora celata, ciò che so è che il potere di cui disponiamo> attimi di pausa per enfatizzare il tutto…<ci permette di raggiungere possibilità che ad altri sono precluse o celate ai propri occhi, uno dei tanti motivi per cui mi trovo qui>…..<per cui ci troviamo qui in questa stanza, un incontro forse dettato dal destino forse no, avvenuto proprio nel villaggio della foglia, ove molte delle leggende hanno avuto luogo> un senso c’è eccome se c’è e Hitomu potrà comprenderlo….<ci vorrà del tempo, forse tempo che non ho> tornando al discorso del pericolo e delle sensazioni che altro non sono che semplice intuito derivato dall’essere rimasto in vita per molto tempo dove molti altri hanno perso la vita…<ma forse credo che qui vi siano delle risposte o parti d’esse> interromperebbe qui il proprio discorso, forse spezzandolo apposta, ora come ora ha troppe poche informazioni per poter parlare ancor di più, molte ipotesi e pochi dati per poter formulare certezze, forse con Hitomu troveranno una soluzione, forse cadranno assieme, forse è inevitabile ciò che deve accadere. La frase del Rikudo Sennin racchiude in poche parole la filosofia di Hitomu e quella di tutto il Villaggio della Foglia. La Volontà del Fuoco. La fiamma ardente che brucia dentro l'anima di ogni cittadino di Konoha, che sia uno shinobi o un semplice contadino. Questo spirito unisce ogni singola persona tra loro a Konoha e affidandosi ad essa, le paure e i dubbi vengono scacciati dalle loro menti superando ogni ostacolo con determinazione e speranza. Sorride sentendo pronunciare al Seiun quelle parole ed è felice che anche ad una figura come lui siano arrivate queste leggende. Che per alcuni sono solo leggende, per altri è tutto ciò che la vita gli ha donato e ne fanno tesoro. Ascolta ogni singola parola del Seiun con concentrazione annuendo a tratti con la testa. <Capisco Akendo.. Molto ti deve essere rivelato ancora e molto dovrai esser bravo a ricercare in giro per le Terre. Il tempo è prezioso, ma sono sicuro che potrai ricavare tutte le informazioni che ti servono in tempo per poter trovare una soluzione a queste sensazioni che percepisci dentro te> afferma ora il giovane jinchuuriki del Demone a Nove Code mentre fissa con le sue iridi azzurre il Seiun. Iridi di color cielo che nascondono dietro di essi quel rosso sangue intenso che equivale al potere del Kyuubi. Occhi che ha mostrato solo in battaglia, e solo quei luoghi di guerra potranno conoscere. <Ti darò tutto il supporto che vorrai. Non ti parlo come Konoha, o come Hokage.. Ma da persona a persona. Cercherò negli archivi accessibili soltanto a me se i precedenti Hokage hanno mai pensato a qualcosa per tutelare le proprie vite.. Dal Primo fino ad oggi sono passati molti anni, ma ciò che vi è lì dentro è un patrimonio culturale per Konoha che gli abitanti stessi non possono immaginare> afferma al Seiun spiegandogli l'unica cosa che al momento il jinchuuriki della Foglia può fare per dargli una mano. Anche se realmente, non sa cosa dovrà cercare. Ma leggendo e informandosi, magari una soluzione si potrà trovare. Nulla di più importante viene detto da entrambi da questo momento in poi. La serata terminerà tra una parola e l'altra e la decisione di spostare l'attenzione sulla Guerra in corso. Il pericolo è vivo e non ci si può fermare neanche un secondo. Ryota deve essere fermato. Chissà se il potere del Rinnegan e del Kyuubi sarà in grado di fermarlo. Non resta che vivere ancora un po' per poterlo sapere. END