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Tsuki-chan, la figura della Maiko.

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con Shado, Kurona

19:04 Shado:
  [Sala principale] La porta è aperta e a quanto pare il locale è nel pieno della sua attività. Una volta entrato può subito ammirare il modo in cui è stato costruito il posto, dando l'idea di essere tornati indietro nel tempo. A quanto pare sono le donne a gestire il posto, delle geishe, molte sono ai tavoli, altre danzano in modo aggraziato. Una volta dentro si sente addosso uno sguardo e vede in un tavolo una delle tante lavoratrici, a quanto pare un superiore in quest'ambito lavorativo, in quanto la sente dare ordini a una ragazza, probabilmente più giovane di lui e questa lo invita a sedersi in un tavolo libero<La ringrazio>dice, anche se con il tono serio che usa elimina ogni tipo di gentilezza che vorrebbe mostrare. Cammina lentamente, mentre si guarda attorno e una volta arrivato al tavolo si inginocchia per abbassarsi a sufficienza, in modo da raggiungere il tavolo, inoltre stando così può mostrare rispetto per le vecchie usanze<Mi scusi>dice alla ragazzina<Vorrei sapere se posso tenere le mie armi, se non ci sono problemi, è che mi sento più a mio agio con queste addosso>dice senza cambiare tipo di sguardo e tono di voce, che a tratti potrebbero sembrare intimidatori e possono far capire che raramente si rilassa<Che tipi di tè preparate qui?>domanda, togliendo quello sguardo privo di sentimenti da lei, iniziando a fissare il tavolo, non sapendo come comportarsi in posti del genere, è più abituato a uccidere che a stare in luoghi come questi.

19:18 Kurona:
  [Sala principale] La piccola maiko che lo accoglie, lo scorta fino al fianco di Kurona, che occupa oziando bellamente, il centro perfetto del tavolo, dove tutti parlano in modo piuttosto sommesso. Al centro della stanza, una delle Geishe si presenta con l'inchino tipico, andando a riprodurre l'antica danza del ventaglio, in vigore tutt'ora, del resto. Le labbra tese per qualche secondo, di Kurona, nell'ascoltare la piccola Maiko rivolger uno sguardo timoroso alle armi di Shado, divenendo leggermente rossa in volto. "I-io- io non." La voce di Kurona ne copre il timore, andando a schiarirsi la gola, slittando di nuovo gli occhi su Shado, ora particolamente vicino a lei, tanto da non dover alzare troppo la voce. <Tant'è che rimango in questo locale, sei autorizzato a tener le armi. Kusa, come il resto dei villaggi dell'alleanza, non gode di privilegi sulla guerra.> Il capo dal crine corvino s'abbassa appena, concedendogli di tener le armi, sebbene la piccola Tsuki si stringa, gracile, nelle spalle, senza nasconder la palese paura. O forse, essendo questa una femmina in tutto e per tutto, e non uno shinobi, il suo esser poco abituata a cose come questa. Med al suo fianco, ne spinge il tartufo, ansimante per conformazione dell'apparato respiratorio, andando a tirar l'haori della chunin, per catturarne l'attenzione. Si sposta, semplicemente, ma senza metter in risalto nulla di più, che dolce curvatura interna del seno, già comunque presente in precedenza. <Che c'è?> Un uggiolio che sovrasta la musica e i tonfi dei tabi nella danza, segnalando alla madre una fame incombente. Ma non è tempo di caccia. E' tardi. Ed il villaggio non è sicuro per nulla. <Tsuki, prendi anche la bistecca di cinghiale, quella che ho messo io al fresco.> Riferisce alla ragazza che, tuttavia, notifica al giovane. "A-abbiamo il thè nero, il thè verde." Le classiche nipponiche, semplicemente. Kurona, allarga la destra sulla iena seduta al suo fianco, che spinge il muso incredibilmente pulito contro la fronte della padrona, andando a farle una semplice coccola. Le dita tra il pelo sempre più duro, della crescita, oramai cambiato. <Ti consiglio tuttavia, di non estrarre le armi in presenza delle donne. Non è garbato.> Nonostante quel modo di fare tranquillo, suona anche questa come una lieve minaccia. Ma non, che prometta ostilità nei suoi confronti, ma solo in cenno protettivo verso le sue ragazze.[Ck on][Innata off][Iena on][Tsuki on]

19:34 Shado:
  [Sala principale] Ora è lì, allo stesso tavolo della geisha che lo fissava appena entrato e a quanto pare sembra che gli piaccia avere una iena con se mentre lavora, ma la cosa non lo tocca, non gli importa molto alla fine. Avverte dalle parole della ragazzina un certo timore verso le armi, ma anche stavolta sta in silenzio, anche se non gli dispiace quando le persone sono timorose nei suoi confronti, tendono meno a infastidirlo e di conseguenza lui non libera la sua sete di sangue, però risponde alle parole della donna<Ottimo, la ringrazio>dice semplicemente senza modulare la voce per sembrare un po cortese, non ci riesce, se non combatte con intenzioni omicide i suoi sentimenti non vengono fuori, ma la cosa gli va bene così, ormai è questa la sua persona e di certo non vuole cambiare, ha imparato dal suo passato cosa significa mostrare emozioni quando non servono. Ora sa che la ragazzina si chiama tsuki e inoltre ora sa che tipi di tè vendono<Io vorrei del tè verde e se fosse possibile avere un pasto ne sarei felice>si, lo sarebbe se solo lo potesse mostrare, ma il suo sguardo non cambierà mai, ma intanto sente le parole della donna e lui la guarda negli occhi con estrema serietà<Io non le estraggo in situazioni inutili, le estraggo solo quando devo uccidere una persona e i casi in cui avviene sono tanti>dice, mostrando un piccolo sorriso involontario che dura poco meno di un secondo quando parla di uccidere<E qui non mi sembra di dover uccidere qualcuno, quindi può stare tranquilla signora...>dice, cercando di farle intuire che vorrebbe sapere il suo nome senza però volerlo chiedere<Comunque mi pare che la ragazza, Tsuki, sia un po troppo giovane per questo lavoro, o mi sbaglio, potrebbe trovare persone violente nei suoi confronti, e non mi sembra una che sa come difendersi>dice, con serietà, puntando lo sguardo nel punto in cui lei è andata, per poi tornare a fissare la donna con la iena.

19:48 Kurona:
  [Sala principale] Son molte le cose che Shado non ha capito in questa situazione, ma di certo, è palese che Kurona non vada in giro con un cartello al collo o varie scritte che fluttuano sulla testa. La destra permane a coccolare Med, passano i polpastrelli fasciati e le unghie tra il pelo,mentre ascolta in silenzio le parole del ragazzo, ed i passi della piccola Tsuki che s'allontana a prender le due cose richieste, compresa la bistecca per la sua iena, tenuta come figlia e fedele compagna di viaggio. Da Ame, ad Oto, Konoha. A partire da Suna. Non ha passato un secondo che sia stato un secondo soltanto, senza la sua adorata iena, cresciuta sul suo grembo proprio come si fa con una figlia. Lo lascia parlare, senza catturarne lo sguardo, con il suo cremisi, tenendosi occupata nel farsi coccolare da quella oramai enorme, palla di pelo grigio-nero. Petto possente, gobba accentuata, tipica delle iene. Ma incredibilmente pulita. <Kokketsu-sama.> Risponde alla domanda non espressa dal ragazzo, non ne concede il nome, ostica, poichè non vuole concedervi la confidenza. E' una donna. Una signora. Una madre. E in quanto tale, pretende il rispetto che si rivolge ad una donna nettamente più grande, dandogli solo il suo cognome, che può collegarla vagamente, ad esser figlia -o sorella?- del Tessai, noto capo villaggio di Kusagakure. Preme le labbra tra loro, come petali rossi, scivolando con lo sguardo a ridosso del genin. <Tsuki è la mia ombra, non ha di che temere nel mondo. Ne tanto meno dall'esser una maiko.> Da che mondo e mondo, il ruolo della geisha è un taboo per le bocche popolari. E' un mondo di cristallo, dove tutto è fittizio e vago, nulla scende nello specifico del ruolo da loro ricoperto. Tant'è che ora, il fastidio dato da una bocca che cita parole scomode, è quasi palese su quel volto flemmatico. <Che lavoro pensi che svolga, la mia piccola Tsuki?> ..<E soprattutto, fammi l'esempio di qualcuno che potrebbe far del male al mio piccolo loto.> Curiosa, quasi, mentre quella creaturina citata, sbuca con la bistecca di Med, regalando a Shado un inchino cortese. "Il suo tè arriva subito, goushojin-sama.." [ck on][innata off][Iena on][Tsuki -png- on]

20:06 Shado:
  [Sala principale] Sta in attesa, pazienta mentre aspetta il suo ordine, ma non si scompone per questo, dopotutto è da pochissimo che aspetta e lui è un tipo estremamente paziente. Osserva la iena, alla fine la curiosità è alta e deve chiederlo<Come mai ha una iena con se?>dice finalmente, anche se non sa se avrà una risposta per questa domanda. Sente il cognome della donna, che subito ricollega a una delle figure più conosciute<Una parente del capo villaggio?>chiede incuriosito, il nome di Yukio è arrivato alle sue orecchie, anche se non sa qual'è il suo volto anche se è il capo di questo villaggio. resta un pochino in silenzio, mentre ascolta le parole della Kokketsu sul fatto che non c'è da temere per la piccola Tsuki e sta in silenzio, finché non gli vengono fatte delle domande<Da quello che so, a volte il ruolo di una geisha non è quello di semplice cameriera, anche se qui sembra che il ruolo sia solo quello e quello di danzatrici molto abili>dice, per poi vedere che arriva il suo tè<Grazie per il tè signorina e non servono questi titoli, mi chiami pure Asakura>cognome falso, ma è quello che usa da tanto tempo, dai tempi della guerra interna di Oto<Una minaccia per la ragazzina potrebbe essere qualche sgherro di Ryota, ho saputo che gli artigiani del villaggio armano le sue file, ma chi dice che non decidano di venire qui per poi fare qualche casino>dice, senza preoccuparsi di spaventare Tsuki.

20:17 Kurona:
  [Sala principale] Come posa il vassoio sul tavolo, gli occhi di Kurona si ritirano a monitorare unicamente le reazioni della iena, che s'alza appena dal tappeto. Ma come il posteriore innalza la coda, la mano destra scivola sul manto spingendolo verso il basso, così da imponerle di rimanere giù, senza dirle una parola che sia una. Non vi sono ordini, poichè non si tratta d'addestramento, ma semplicemente un impartirsi della matriarca tra le due. E ovviamente, per detenere un minimo controllo e rispetto sulla iena, la matriarca dev'esser Kurona. La sinistra si sposta a ridosso del tavolo, ponendo il vassoio nel centro perfetto tra lei e Med. Gli occhi, come penetranti spilli, si poggiano su Med cercando di avere il controllo su quelle due monete dorate. Per il percorso fatto fino ad ora. Per lo sviluppo della iena, che dovrebbe aver con lei un imprinting materno, ne sosterrebbe lo sguardo privandole semplicemente il cibo, finchè lei ritiene di dover esser la prima del "branco" a mangiare, in quanto alpha, appunto. Si sposta verso la tazza di thè, quelle dita affusolate, innalzandola a mezz'aria mente ascolta il dire dell'altro senza un fiato che sia uno. Tsuki, che serve il tè al ragazzo, alla sua richiesta alza il volto arrossato su Kurona, che fa un cenno di negazione con il capo: No, non ha il permesso di chiamarlo per cognome. Lo ascolta in toto, nelle sue parole, domande, curiosità, rimanendo a fissare Med. <La figura della geisha è di certo un mistero, ma non temere, Tsuki conosce bene le procedure.> Oltre ad esser stata adottata ed iniziata come abile houjuster e futura assassina. <La geisha, non è altro che l'incarnazione della bellezza e l'arte in ogni sua forma, per la sacra dottrina delle terre ninja. Accompagnano i daimyo, ma non solo..Quest'è vero.> Si porta la tazzina alle labbra, scatenando l'impazenza di Mad, che furiosa, batte la coda contro il tappeto. <Tuttavia, sebbene il tortino di riso di Tsuki sia un allettante metodo per arricchirci, il suo corpo m'appartiene tanto quanto m'appartiene la sua mente. E il suo cuore.>..<E' come esporre un gioiello. Lo puoi guardare, ma non lo puoi toccare.> [Stessi tag]

20:29 Shado:
  [Sala principale] Arriva il suo ordine, il tè verde che prende, per poi fare subito un piccolo sorso, è caldo, ma non è ustionante. Il tè è buono, gli piace<Molto buono, complimenti, questo tè è veramente buono>dice, facilmente intuibile come complimento, anche se dal tono non si direbbe. Osserva la iene, vuole mangiare, ma è trattenuta dalla kokketsu che a quanto pare si è imposta come capo e un'animale mangia sempre dopo il capo branco. Ascolta le parole della donna, che parla della figura di geisha e mentre ascolta impara il ruolo meglio che leggendo da qualche parte<Un ottimo mestiere e lei Kokketsu-sama ha un ottimo metodo per tenere alle sue ragazze e a quanto pare è lei a proteggerle e a quanto pare ha anche il più totale controllo sulla ragazzina, ottimo>dice, prendendo un altro sorso di tè, lasciando il liquido nel bicchiere a metà, lasciandoselo per dopo<Mi dica signorina, da quanto tempo fa questo mestiere>dice guardando la Kokketsu negli occhi, ma anche stavolta non si aspetta una risposta<Mi dica, cosa ne pensa della disputa tra artigiani e contadini in questo villaggio?>chiede per cambiare un po il discorso e per capire cosa ne pensa una cittadina, almeno per farsi un'idea della situazione.

20:35 Kurona:
  [Sala principale] S'astiene appunto dal dire di Med al ragazzo, perchè va in giro con una iena? Beh, la risposta c'è sicuramente, poichè la mente calcolatrice di quest'arpia, non farebbe mai nulla senza un motivo ben preciso. "Ehwwn!" Un altro uggiolio che esce dalle fauci della iena, iniziando a puntare le zampe contro il tappeto, ansante per il desiderio d'avere anch'essa la sua cena. Ma come detto, Kurona deve sfamarsi per prima. Un sorso lungo che le bagna le labbra di un nuovo colore, andando a soppesare lei stessa le parole spese sulla piccola Maiko, in età del tortino di riso. Molti paragoni, dei quali forse Shado, non conosce manco il significato. O forse si, chi può mai saperlo. Ha deciso di non replicare per quel che riguarda il sommo Arufa. V'è figlia, ma non ama vantarcisi. Anzi, potrebbe celarlo gelosamente, lo farebbe più che volentieri. Un sospiro, semplicemente, sbuffa verso l'esterno la fumea del tè nero caldo, come una patina umida, le ritorna sulle labbra, opacizzando il vecchio fantasma del liquido utilizzato in precedenza. Se lo gusta, perfida matriarca. <Ah, volevi sapere perchè al mio fianco vi è una iena?> Rimembra, con quel dire cheto, che modula la voce ad un filo. <Perchè Med è la mia inmancabile compagna di viaggio. E' come una figlia.>..<Le iene son bestie affascinanti, branchi matriarcali, le donne son più aggressive e gli uomini son solitamente sottomessi.> La destra che si posa tra le orecchie della bestia, coccolandola, mentre un nuovo sorso scende giù per la gola, scaldandola. Attende solo il termine delle sue parole per replicare: <Sono nata come tale, a quanto pare. Tempi prima, fui venduta a Kusa.> E rilegando appunto a questo discorso: <Quindi, come ben potrai capire, le dispute di questa sorta d'insaccati non son un problema mio. Mi limito a fare il mio dovere. Nello stretto necessario. Quando la minaccia s'arresterà, sarò ancora la traccia d'un fantasma.> [Stessi tag]

20:47 Shado:
  [Sala principale] Continua a bere quel buon tè verde e con questo lungo sorso lo finisce, poggiandolo sul tavolo, facendo un piccolo soffio con la bocca, dato che il liquido era molto caldo e così si raffredda un attimo la lingua e intanto osserva l'animale che sembra abbastanza arrabbiato per il fatto che ancora non può mangiare e lui vuole il suo pasto. A quanto pare una risposta alla sua domanda è arrivata alla fine, infatti ascolta in silenzio il motivo per cui ha con se una iena<Avere dei compagni di viaggio deve essere una bella esperienza>dice osservando ancora la iena<Comunque ha ragione, è un'animale affascinante>dice, sentendo poi la storia della donna, una storia abbastanza triste, ma così a scoperto che lei non è di Kusa<Mi dispiace, è una storia triste, però ha ragione, con questo fatto, è normale non essere toccati da questa faida, anche se io, nonostante non sono di qui, sono interessato allo scontro mortale che ci sarà tra qualche settimana>dice, per poi alzarsi, dato che per lui è arrivato il tempo di andarsene e di tornare a Oto<La ringrazio per l'ottimo servizio e piccola Tsuki>dice osservando la ragazzina<Diventerai una brava geisha>dice, tornando sulla Kokketsu<Quanto devo pagare?>chiede, per poi pagare dopo la risposta e andarsene, facendo un inchino in segno di saluto.[END]

20:50 Kurona:
  [Sala principale] Le labbra che si appoggiano nuovamente sulla tazza, bevendone con calma il contenuto fino all'ultima goccia. Gli occhi poggiati su Med, che si calma, passando la lingua sul muso dalla dentatura sporgente che, come al solito, ricorda vagamente un ghignetto. Per ironico, un verso talmente stridulo, che ricorda proprio uno sghignazzare, anche quando ansima, come in questo momento, finendo per far penzolar la lingua a peso morto, dal lato del muso, ma senza sbavare fortunatamente. Le labbra si premon tra loro, andando a premere nuovamente la lingua contro il palato, così da assaggiar e degustar fino alla fine, la traccia del thè lasciata in bocca. Le parole del ragazzo arrivano correttamente in porto, facendola semplicemente annuire in paio di volte. <Posso capire. Molti viandanti son affascinati dal sangue speso in altri villaggi. Il che vi rende tanto bestie, quanto carismatici elementi.> .. <Buffo.> Uno sbuffo, semplicemente, mentre quello si reca a pagare.La sinistra, che reggeva dal tipico anello la tazzina, finalmente s'abbassa, sempre che sia riuscita a sostenere quello sguardo dorato tanto a lungo da obbligarla ad attender la sua fine. Piano, controllandola, sostenendone freddamente lo sguardo, al fine di sottometter la bestia in lei, psicologicamente, fino al posar finalmente la tazza contro il tavolino in legno e far un cenno sbieco con il mento: Mangia. Liberando dunque, finalmente, la fame della bestia che la segue da mesi, oramai.

Manca come al solito la prima, t.v.b. chiacchere, nulla di che.