L'accoglienza di Kiri.
Quest
Giocata dal 13/01/2016 21:51 al 14/01/2016 01:04 nella chat "Porto con faro"
[--->Porto] Ecco dunque il momento tanto atteso, il trio posto sulla barca a remi guarda fisso dritto in quella nebbia, non manca molto e finalmente il loro viaggio avrà fine, Kirigakure del paese della pioggia…il temibile villaggio della nebbia. Durante il viaggio aveva accennato a quanto poco fosse desiderato in quel villaggio lo stesso Rikudo Sennin per fatti antecedenti addirittura alla scomparsa di Kenji, quando era ancora un ninja assassino nelle mani di Amegakure, ma è sicuro che con i nuovi poteri e con il nuovo regime, cambiato negli anni, non dovrebbero esserci più rancori o dissapori soprattutto nei propri confronti. Come un capitano di nave, sull’orlo della barca, governata da un vecchietto pagato al porto, fissa l’orizzonte, con il ginocchio portato avanti e piegato…un pappagallo, una benda ed un cannocchiale…e forse un galeone e diverrebbe il perfetto capitano di mare, al suo fianco Katsumi Uchiha e Kurako Senju, detentore , quest’ultimo, dell’occhio insanguinato. Un sospiro, volgendo lo sguardo a destra e sinistra, posando le iridi viola-grigio prima su Katsumi ed infine su Kurako, la folta chioma svolazzar per il vento, la veste nera dalle nuvole cremisi stropicciata ed in balia del vento stesso che la dimena, al pollice destro l’anello, ai propri fianchi, le rispettive katane….<siamo quasi giunti> andrebbe a vociare al duo….<grazie a questa nebbia e questa…> guardando il vecchio quasi schifato…<bagnarola, riusciremo a non attirare l’attenzione> non più del dovuto si spera. Il rinnegan posato nella nebbia, pronto a scorgere la riva ed il porto di Kiri…la loro missione ha dunque inizio, veloci e silenti il palazzo del Kage li attende. [chakra on] [Ama Mabushi equip] [Izanami & Izanagi equip] [tonici equip] [vesti Akatsuki equip] [Porto|Prossimità] Stanno giungendo al porto di Kiri, dopo un lungo viaggio finalmente sono giunti a destinazione, la loro missione sta per cominciare ma qualcosa nell'animo del Senjuu lo turba. Kirigakure è l'unico paese che teme realmente ma non per i suoi abitanti o i suoi ninja ma per un solo uomo vivente al suo interno, Shimici, il padre che tanto odia e che vuole vedere morto a tutti i costi. La rabbia e la paura lo logorano ma non lascia trasparire niente, sta diventando sempre più potente e il giorno della vendetta è sempre più vicino. Capo chinato verso il basso, seduto nella barca a remi, guarda il fondo della barchetta con una fissa non indifferente; vestito con una maglietta grigia aderente avente rombi dappertutto, pantalone nero, sandali ninja neri, portaoggetti legato alla vita e posto dietro la schiena, anello giallo con kanji del sud messo sull'anulare sinistro, mantella nera con nuvolette rosse dell'Akatsuki messa sopra tutto, cerniera alzata fino al naso, in testa ha il solito cappello di paglia con drappi bianchi a coprire ciò che resta del viso. La barchetta si muove guidata da un vecchietto con pappagallo, benda sull'occhio e gamba di legno, un pirata fuori posto in pratica; un sorriso nel vedere la suddetta scena, un sorrisetto piccolo nel sentire le parole di Akendo mischiate allo sguardo schifato, una strana situazione la loro, piena di ilarità e nient'altro ma non vede l'ora, non vede l'ora di arrivare al porto e mettere piede sul suolo kiriano. Deve compiere la missione il più in fretta possibile e poi tornare a Konoha, Furaya lo attende così come lo stesso Ryota, deve eliminarlo, egli rappresenta un ostacolo nella sua corsa al potere, deve eliminarlo a tutti i costi. Come al solito il chakra è già impastato e pronto all'uso, scorre potente nel suo corpo dandogli quella forza che lo caratterizza ogni giorno, lo sente in fermento, lo sente potente e non vede l'ora di sfogarlo. [Chk on][Equip in scheda] [-->Porto] La notte è oramai calata sul capo di chiunque, inesorabile ed infinita, illuminata soltanto dalla presenza di stelle lontane una distanza che probabilmente non è neppure calcolabile per il momento. Ma questa volta L'Akatsuki non si ritrova decisamente al porto dell'acqua per osservare la volta celeste o per contemplarne la bellezza, anzi. La loro missione a Kiri è alle porte, e la questione potrebbe essere piu' delicata del previsto. Cosa ha spinto a tanta segretezza? La domanda lo affligge, in modo non troppo particolare, ogni qual volta si tira in ballo la loro missione. Ma da quando si sono accampati e hanno avuto modo di parlare, le domande sono decisamente aumentate, non solo riguardo alle loro missioni. Non è riuscito a chiedere consiglio al sannin, non è riuscito a sapere se seguendo le orme del suo padre genetico potrà imitarlo a sufficienza per potersi poi definire migliore dello zero che accompagna il codice al quale ha deciso di affiancarsi fintanto che nei suoi occhi lo sharingan non avrà raggiunto la sua massima estensione. Lo sguardo rimane attento sulla zona circostante, nonostante dubiti ci possano essere problemi. A rivestire il petto una camicia bianca a tinta unita, taglio aderente che lascia le forme del fisico non particolarmente celate, mostrando la parte alta del petto. Maniche lunghe e strette attorno alle braccia, che lasciano appena spuntare le mani avvolte per l'intero palmo e dorso della mano da un bendaggio bianco. All'altezza delle scapole, tra queste, si puo' incontrare il simbolo del clan Uchiha. Scendendo alla vita un grosso pezzo di corda dal color violaceo che sorregge una sopraveste del medesimo colore, quest'ultima giunge fino alle ginocchia, sotto le quali si puo' vedere un pantalone nero. Infine, ai piedi un paio di sandali adatti al movimento. Il tutto è mantenuto per il momento nascosto dalla grande sopraveste che è il mantello dell'Akatsuki nero avvolto da diverse nuvolette rosse contorante di bianco. Abbastanza largo da coprire le forme del corpo e il vestiario fino alle caviglie. Capo coperto dal cappello in paglia dotato di drappi bianchi ai lati, lasciando dunque velate le forme del viso ma non gli occhi, i quali in questo momento mostrano ciò che manifesta del proprio carattere: il nulla, pura apatia. L'attenzione a distogliersi dall'ambiente soltanto a causa del vociare di Akendo, verso il quale porrebbe le proprie attenzioni. < Mh..> un cenno del capo, in attesa.[ Chakra on] [Vesti Akatsuki] [Tonico chakra e coagulante x4 ]La terra della Nebbia, non lascia di certo spazio a molta immaginazione. Non tutti l'abbiamo vista, a dire il vero. Tanto lontana, quanto pericolosa, terra natia dei famigerati spadaccini: Clan che ha tutto il rispetto di qualsiasi Houjuster, come di qualsiasi shinobi degno di tale nome. Mentre la barca si sposta, silente compagna del mare, il cigolio del legno ed il fruscio del mare v'accompagnano in una culla che dura tutto il tragitto da Uzu a Kiri, un arcipelago a qualche ora dalla costa opposta, da voi appena abbandonata. Il mare, immenso ladro che vi culla da tempo, oramai, sembra una distesa di sabbia color pece, decorata da onde perpetue che lasciano la barca, divenendo più piccole, fino ad annullarsi del tutto, disperdendosi. L'aria fredda. Il manto opaco della nebbia, vostra più grave nemica al momento, sfiora il filo dell'acqua donandovi un distacco palpabile, senza eppure intangibile, vi rende spettri in mezzo al nulla più totale. Ciechi. Tra la brezza salata che s'attacca su vestiti, pelle, sul viso e sulle mani, rendendovi fastidiosamente appiccicaticci. E' come brancolare nel buio, o meglio, nel grigio, poichè nulla v'è visibile, tranne, solo ora che vi avvicinate al porto, la luce fioca delle classiche lanterne ad olio, d'un giallo-arancio acceso. Vi da il benvenuto e vi spinge a tirar un sospiro di sollievo; non fatelo. Al di la di quella nube, prima ancora che la punta della barca tocchi il primo palo del porto, gli occhi di Akendo per primo e in seguito, quelli di Kurako, potranno distiguere tre sagome tra quel fitto notturno. Son imponenti, spesse, come statue di pietra. E immobili, soprattutto. E come v'avvicinate, trascinati dalle ultime mandate di remi, divengono sei, dodici, venti. Al di la della passerella, una muraglia di shinobi. Kirigakure ha occhi e orecchie su tutto il mare, di porto in porto. Se si mira in alto, non si cade sempre sulle nuvole, a quanto pare. E dar per scontato che i dissapori siano oramai troppo vecchi per esser ricordati, non è mai una buona idea. <E' sciocco da parte vostra pensare d'esser ancora il benvenuto a Kirigakure.> Una voce, roca e rozza, risponde ad ogni dubbio mai esistito. No. Non siete i benvenuti. E no. Sembra che nessuno vi voglia far entrare anche solo lontanamente al villaggio. Ma oggi la dea bendata, v'assiste come ogni giorno. E vi lascia come sempre la possibilità di scegliere. Il porto che s'estende, conta venti uomini messi a spalla contro spalla, il quale porta voce, compie un passo in avanti. Ma non è l'unica via. Non è mai, l'unica via. Katsumi, posando gli occhi sul bacino dell'acqua anche solo un secondo, può notare qualcosa luccicare in delle simil-boe dietro le vostre spalle -5 e 3 metri a poppa-. Contenenti, a quanto pare, delle maschere subaquee piuttosto note per esser usate dai tipici ninja della nebbia. Ve ne sono tre, forse quattro, tutte a distanza di due metri l'una, probabilmente utilizzata dai pescatori e i vari shinobi al servizio del villaggio. Si apre un bivio, ma una promessa è certa: Nessun metodo sarà abbastanza facile. <Seguiteci. O andatevene e non mettete più piede su quest'isola. Ne nelle prossime vicinanze.> Ne alza il capo, senza rispetto alcuno per il vostro pollice destro. Siete mercenari. Feccia. Di meno.
[Ogni combattimento, sarà auto-gestito. Date spettacolo delle vostre conoscenze del regolamento o, della vostra intelligenza.][GO!]
[Porto] Per quanto tempo passi, forse non tutto viene dimenticato, forse illuso dal fatto che il villaggio della nebbia conti il soprannome di villaggio insanguinato, cadere in errore pensando che, qualche omicidio…forse un po’ più di qualcuno, venisse dimenticato del resto molti anni sono passati da quando ha indossato la maschera, passata poi a Kurako, e se non fosse stato per quell’ultimo istante di anni fa, quel colpo così forte da far cadere la maschera al ninja di Ame, rivelando così il volto, volto riconoscibilissimo data l’incredibile uguaglianza con l’unico eppure non pensava ci fossero ancora persone che ricordassero. Sciocco errore o meno, dettato da arroganza o noncuranza, il trio dunque sceso al porto si ritroverebbe d’innanzi ad una ventina di ninja, guardie di kiri o forse no poco importa. La tunica nera cui presenti motivi rossi racchiusi in delle nuvole, crepiterebbe con il vento imponente che si palese questa notte, rendendo ben visibili le else delle due katane poste sui fianchi di Akendo, Izanagi e Izanami, così come qualche scorcio dell’armatura di terracotta a protezione del busto e spalle…<dunque vi è ancora qualcuno che ricorda Kuroi Kaminari > nome guadagnatosi durante la lunga permanenza nelle fila segrete di Ame. Le scelte non sono poi molte, d’altro canto qualcosa non torna, del resto l’Akatsuki seppur ancora agli albori, grazie ad Akendo e alcune missioni per conto del Kage si era guadagnata una certa fiducia, quindi non deve essere qualcosa legata all’organizzazione, senza contare la segretezza con cui Akendo si è mosso dato anche il luogo d’incontro, il palazzo del Kage, dunque o un tornaconto o un inganno fatto sta che questa notte gli non farà nulla. Proprio così, ormai Kurako e lo stesso Katsumi, viaggiando e ascoltando ogni parola del Rikudo Sennin hanno imparato che nulla accade per caso, in particole il ninja di Konoha, lentamente gamba e piedi di Akendo comincerebbero a muoversi, con estrema cautela, ma non in avanti bensì all’indietro, portatosi alle spalle die due Chunin dell’Akatsuki, mostrerebbe loro e a tutti i presenti il tipico sorriso deforme in volto, quel sorriso difficile da dimenticare per un volto solitamente pacato come il suo. Non una parola, non un indicazione, semplicemente retrocederebbe…una fuga? Una ritirata? Se avesse voluto sarebbe già scomparso eppure è li, fermo come una statua. [chakra on] [Ama Mabushi equip] [Izanami & Izanagi equip] [tonici equip] [vesti Akatsuki equip] [Porto|Prossimità] Arrivano al porto, la tranquillità della nebbia si fa sentire ma nell'avvicinarsi sempre di più riesce a notare delle figure, una ventina di figura sulla soglia del porto ad attenderli e, a quanto pare, non sono i benvenuti in quel paese. Osserva quelle figure, silente ascolta il loro dire senza parlare, ascolta il dire di Akendo che si metterebbe dietro i due, ne osserva il movimento, il sorriso nel volto. Il capo chinato verso il basso, il chakra entra in movimento come un fiume in piena, agisce per tutto il corpo passando da ogni dove ma il posto in cui è diretto è uno solo ovvero la testa, il posto più alto del suo corpo, lo fa agire in quel luogo in modo veloce e preciso cercando di avvolgere il chakra completamente intorno agli occhi, una sfera, una patina di energia si forma attorno ad essi. Tale patina comincia a girare piano, piccoli giretti verso destra con molta calma, piccole radiazioni arrivano al bulbo oculare infondendo in esso forza e nuova energia ma non basta; il movimento riprenderebbe in modo più veloce, sempre verso destra, ma a velocità triplicata, ruota in maniera spropositata e le radiazioni immesse in essi sono maggiori, piccoli raggi vengono buttati sull'occhio che pian piano assume un colore sempre più rosso simile al fuoco. Il bianco sparisce lentamente e a questo punto cercherebbe di infondere tutta l'energia che ha in corpo, cerca di penetrare letteralmente il bulbo oculare e se ci fosse riuscito il bulbo oculare dovrebbe divenire di un colore rosso cremisi, le pupille permangono nere mentre sopra di esse vi si formerebbero due piccole gocce chiamate tomoe, lo sharingan viene richiamato. Alza il capo in loro direzione, osserva tutto con delle sfumature di nero e rosso, se essi hanno il chakra dovrebbe essere in grado di poterlo vedere così come vede il chakra di Katsumi e di Akendo; volta il capo in direzione dell'Uchiha facendo un cenno del capo verso il basso, sono all'unisono, si capiscono senza parlare<Cari signori, siamo solo di passaggio. Lui non è il benvenuto ma siete sicuri di riuscire a fermarlo?>lo sguardo si posa ogni dove, osserva la scena, cerca di scrutare l'acqua, cerca di avere tutto sotto controllo, ogni singolo luogo di quel posto, non gli piacciono le sorprese, specialmente in quel territorio. [Chakra 98/100][Se Sharingan II][Equip in scheda] [-->Porto] Una terra sicuramente non particolarmente conosciuta da parte dell'Uchiha, ma che non contiene niente che non potrebbe vedere da qualunque altra parte. Animali, uomini, non che ci sia molta differenza, quando tutto è paragonabile a carne da macello. Fintanto che il proprio prossimo puo' sanguinare, fintanto che avrà un'anima e potrà provare paura, non sarà in grado di temere niente. Lo sguardo rimane attento su ciò che gli è permesso vedere, nonostante la sua accuratezza e i suoi sensi siano ancora meno sviluppati di quelli altrui, insomma..non è la sua situazione ideale, se non puo' vedere il suo avversario. Ma tale problema non segue per particolar tempo, infatti in breve diventa anche per lui visibile il porto, e assieme a questo la moltitudine di figure presenti, non tarda dunque a seguire i movimenti del sannin per scendere dal veicolo sfruttato, per affiancarsi a quest'ultimo. Erano nella nebbia, ed entrambi i membri dell'akatsuki possiedono abbastanza abilità da poter riconoscere nemici nelle immediate vicinanze, anche senza considerare la propria innata. Possibile che siano semplicemente stati visti? La mente elabora rapida queste informazioni, ma l'ovvietà si incontra in quella che potrebbe esser stata una soffiata. < Anche presupponendo l'esistenza di cosi' tanto rancore nei tuoi confronti..> Lo sguardo scivola su Akendo, e tornerebbe repentino su quello che è il piccolo porto nel quale sono adesso approdati. < Beh..lo immaginerete. > Insomma, serve dire che non è un caso? Se non è stato il loro stesso datore di lavoro a tentare di incastrarli, è qualcuno nelle immediate vicinanze, o simile. E in qualche modo almeno uno degli uomini davanti a loro ha ricevuto la voce del loro arrivo, da tale identità..che sia in modo diretto o meno. Gli viene data carta bianca, insomma..devono scegliere loro le mosse da seguire, sono stati invitati ad un gioco dalla mente di questa situazione, ma lo schema da seguire sembra dover essere loro. Il loro capo indietreggia, libero arbitrio. Sguardo verso il compagno di squadra, Kurako, attende che lui termini di parlare, intanto, seppur dandovi uno sguardo, ignorerebbe la presenza delle boe e delle relative maschere. Non è questo il metodo, e se devono muoversi per Kiri è meglio poterlo fare senza disturbo. < Emh emh..> due colpi di tosse, avvicinando il braccio destro alle labbra, nel tentativo di attirare l'attenzione. Un passo avanti, in modo che lo sguardo si concentri anche solo involontariarmente sulla propria figura. < Sono sicuro...che potremmo trovare un compromesso. Il portavoce. > Nominando tale nome dovrebbe attirare lo sguardo del portavoce che inizialmente ha parlato loro, e sarebbe soltanto un'istante, impercettibile da chiunque, che darebbe vita ad una tecnica dell'Uchiha. Chakra a fuoriuscire dagli tsubo rapido e invisibile, in un sottile velo che il semplice occhio umano non potrebe mai percepire. Braccia a portarsi per un momento dietro la nuca, come si stesse stiracchiando i muscoli dopo il lungo viaggio, ma intanto, tenterebbe in un solo istante di comporre rapidamente i sigilli della capra e del cane. Chakra che verrebbe plasmato nella forma di due piccoli ovali schiacciati, che andrebbero a dirigersi nell'immediati verso gli occhi del portavoce stesso. Il chakra raggiungerebbe dunque il cervello, e in un solo e unico istante, vissuto come un ricordo, lo stesso capo avrà una visione "infernale", che non ricollegherà probabilmente ad un genjutsu, essendo come un repentino insieme di fotogrammi, come se lui stesso stesse creando le immagini che ora vedrà. Un mare color cremisi davanti ai suoi occhi, cremisi per il sangue che lo ha avvolto. Sangue che riconoscerà appartenere ad una vasta quantità di corpi morti restanti a galla. Donne, uomini..tante figure che potrà riconoscere sia come compagni, che come familiari, sempre che ne abbia. Vedrà la morte di tutti attorno a lui, e un'istante dopo, l'imponente rinnegan di Akendo Seiun, gravare su di lui, prima che una lama lo trafigga al petto. Tutto tornerebbe poi normale, un semplice flash..che in base alla sua forza mentale, potrebbe aver inflitto piu' o meno terrore. Un'incurvatura maligna sul volto, appena visibile, manifestata in un sorriso. < Siete tanti, davanti a noi. E sono sicuro che abbiate le vostre ragioni per non volerci far passare, che sia il non fidarvi, oppure...> lo sguardo scivolerebbe sul portavoce, come volesse sottintendere che non è tutto limitato all'odio verso il sannin. < Ma son sicuro anche che abbiate una famiglia, e tanti..tantissimi motivi per cui voler vivere. Volete diventare forti, volete servire il kage, o semplicemente vivere. Qualcuno è un cittadino comune per caso? > Non cerca risposta, infatti proseguirebbe. < Portavoce..son sicuro che tu possa capire a cosa porterebbe questa battaglia, il nostro scopo qui..sarà momentaneo, svaniremo nella nebbia dalla quale siamo apparsi. Però..dovrete lasciarci passare, e non far trapelare voce alcuna. > Un sorriso che ora sembra voler manifestare una falsa gentilezza, come se volesse far loro un favore. Braccia a portarsi al petto, incrociando le mani. < Chi dice che tra di voi qualcuno non ci abbia già fatto sapere il necessario per combattere? > Inserirebbe un piccolo seme, che potrebbe germogliare in tanti modi, per poi arrestare il parlare, muovendo un passo indietro. [Chakra 60/75 ] [gen 110 - visione infernale]Ehh, caro. Le voci corrono, come in ogni posto. E del resto, conosciamo molto bene l'avidità di questi elementi. Uscito dall'ombra, colui che state cercando, non è che un grassottello signorotto ben vestito, nei panni di un Daimyo che s'è comprato la sua stessa ricchezza. L'aria tesa, per un attimo, graffia i presenti, facendo gonfiare le vesti dipinte del rosso delle loro nuvolette. Abiti grigi, gigio scuro, raccontano di come Kiri, si mischi bene con la nebbia. Alle prime parole di Akendo, quell'uomo, al di la della sua occhialata spesso -si sa che gli uomini ricchi portano gli occhiali-, tende le labbra in una linea sottile, dal suo colorito sano, così diverso dalla gente di Kiri -solitamente pallida-, che fa pensare che sia uno di quei furbastri che tradisce il proprio villaggio per andar a seminare in terre povere. E arricchirsi, rubando agli abitanti di questo. Dalle parole di Akendo, alle parole di Kurako, quella schiera di uomini sembra tacere per quello che sembra un eternità. Entrambi sulla difensiva, come quell'uomo che s'erge come una statua nella sua moltitudine di uomini. Come la barca permette a chi vuole, di scendere e metter finalmente piede sulla terra ferma, le parole di Katsumi fanno da scia morbida a quel che è la presenza scomoda del Seiun. Domandano, gentili, una resa. Ma qualcosa, piglia alla sprovvista tutti, tranne Kurako, che attivata l'innata, può veder chiaramente quel che sta accadendo. I sensi, come una marionetta nelle mani di un esperto, si piegano al volere dell'Uchiha, svuotando di terrore gli occhi di quell'uomo. Le ginocchia tremano, le labbra che si schiudono andando a boccheggiare, perdendo un battito del cuore. <NOOOOO!> Un urlo che strazia il vento e ferma ogni cosa. Ogni singola persona. Ogni passante. Qualche luce, addirittura, si spegne della paura d'esser partecipe di qualcosa che non vuol vedere. Ogni singolo cadavere di quella visione, così reale, terribile. Si vedrebbe piegare sulle sue stesse ginocchia, in preda alla più grande disperazione. <Noo--> In un filo strozzato, la mente, par una nocciolina nel palmo metaforico di Katsumi, che parla e saggiamente, propone di non iniziar una battaglia. <NON VOGLIAMO UN'ALTRA GOCCIA DI SANGUE. SU QUESTO TERRENO!> Al di la di quella cresta di uomini, tre Oboro fanno la loro comparsa. Tre figure poco note, che si muovono con tutta la calma di chi non ha fretta. Il primo lascia scivolare dalle dita, sotto un tintinnare che si disperde nel nulla, tre paia di manette anti-chakra, che oramai tutti conosciamo. <Non vogliamo.> .. <Che sia sparso altro sangue.> Gli occhi del portavoce, del nuovo, passa sugli occhi di Katsumi, Kurako. E' un uomo, nel pieno del significato. Vuole solo proteggere il suo villaggio. Le labbra che premono tra loro, avvicinandosi al distacco del ponticciuolo dove stanno ancora fermi i tre dell'Akatsuki. Quando arriva ad Akendo, abbassa appena il capo.. Come se si vergognasse. <Le sfumature del passato, son cicatrici eguali. E tanto bruciavano allora, come perpetuano. La nebbia porta voci diverse, alcune dicono che siete cambiato, alcune dicono che non lo farete mai.> Le mani si tengono, aprendo il primo paio di manette, proprio di rimpetto a Kurako. <Mi dispiace, la paura ci spinge a prendere le dovute precauzioni.> Il modo per entrare, senza sparger del sangue, c'è. <Avrete modo di parlare. E di scaldarvi.>
[Porto] A quanto pare odio e risentimento ancora accecano chi ricorda, fortuna vuole che siano stati alquanto stupidi a non divulgare cosa scoprirono quella notte di anni fa alle autorità stesse e kage di Kiri o a quest’ora forse il Rikudo Sennin non sarebbe qui, forse non si chiamerebbe nemmeno come tale. Movimenti lenti e chiari, lasciare che a decidere siano Kurako Senju e Katsumi Uchiha due dei più validi membri dell’Akatsuki, il primo per ovvi motivi che lo stesso Kurako sa bene, il secondo per il suo grande intelletto e ovviamente abilità, nonché somiglianza con la stessa persona a cui fece, anni orsono quando viveva ad Oto, la guardia personale. Ma siamo a Kiri e non vi sono lieti ricordi qui anzi tutt’altro della sua permanenza come spia, qualcosa accade, per quanto riesca a percepire, in assenza del Rinnegan che, ancora sopito, darebbe vista al Rikudo Sennin, qualcosa accade e si nota in particolar modo dalla reazione del portavoce, che sconvolto, comincerebbe a urlare parole, in preda al panico. Lo sguardo si poserebbe su Katsumi immaginando possa essere opera di un suo genjutsu, ma le parole del portavoce in direzione di Akendo lo costringono a portare le proprie iridi sulla figura rotonda dell’essere senziente…<hmm> confermano solamente quanto pesante fu l’errore e la poca accortezza con la quale la maschera cedette dal volto di Akendo stesso, rivelando la sua identità, senza quell’errore probabilmente tutto sarebbe filato liscio questa notte. Il giovane duo dell’Akatsuki, entrambi dotati di Sharingan, ormai hanno ben compreso come sia il carattere del Seiun, avendo passato abbastanza lune da capirne il temperamento e la logica con cui compie determinate azioni, seppur la sua mente rimanga un mistero per chiunque, quella semplice smorfia sarebbe l’unico suono emesso dal Kuroi Kaminari, in via del tutto giocosa, avesse avuto ancora la maschera, che diede a Kurako, se la sarebbe messa solo per affronto e destare a questo punto le ultime nimicizie sopite, fortuna per tutti che così non è. Dunque in un silenzio tombale il Rikudo Sennin donerebbe semplicemente uno sguardo più che serio e gelido ai due ragazzi dalle nuvole rosse, la decisione a loro, molti gli scenari possibili, ma solo uno è quello che scaturirà dalle loro azioni….attenzione. [chakra on] [Ama Mabushi equip] [Izanami & Izanagi equip] [tonici equip] [vesti Akatsuki equip] [Porto|Prossimità] Lo sharingan gli permette di vedere quello che sta succedendo, l'illusione di Katsumi ai danni del portavoce, urla disperate le sue, non vogliono altro sangue, chissà cosa hanno passato. Il Senjuu può solo immaginare la sofferenza che si portano dietro, può solo immaginare il vero motivo per cui non vogliono più vedere il Seiun ma la sua attenzione viene attirata da tre Oboro, tutti con manette anti chakra e le loro parole, parlano di paura, hanno paura che il passato possa ripetersi ma se attaccassero in questo momento cosa succederebbe? Scoppierebbe una guerra tra Akatsuki e Kiri, una guerra che nessuna delle due fazioni vuole, combattere quando si può fare altro ed è in quel momento che il viso si porterebbe sul Rikudo, lo scruta, ne vede il chakra scorrere all'interno del corpo, un chakra potente, immenso che può solo sognare ma il suo pensiero lo porta a pensare a cosa avrebbe fatto lui. E' il futuro pollice destro, deve agire come un capo e pensare di conseguenza<I traumi del passato sono difficili da cancellare, nessuno è in grado di farlo in pieno. Akendo è cambiato oppure non è cambiato, la questione è irrilevante. La paura che portate dietro, il rimorso che provate è troppo profondo per farvi cambiare idea>abbassa lo sguardo, lo sharingan resta ancora attivo, osserva ogni cosa senza mai cambiare espressione, guarda tutto, niente gli sfugge per poi voltare il capo verso il compagno<Basta così>tono calmo e pacato, in questo momento la decisione spetta a lui, il ninja che ha davanti gli porge le manette, deve decidere se passare all'attacco e portando nuovamente quel paese nell'oblio oppure agire con calma, riflettendo su ogni mossa<Non siamo qui per portare una guerra che nessuno vuole>si avvicina allo shinobi, alza le braccia perpendicolarmente al terreno, i pugni sono chiusi, i polsi ben in mostra<Akendo, Katsumi>direbbe voltando leggermente la testa verso di loro e poi verso l'Oboro<Parliamo>sguardo fisso, non lo abbassa, non si sottomette a questo. Ovviamente non sa cosa passa per la testa del Rikudo ma se devono agire questo è il modo migliore, non devono nascondersi, non devono scappare, non devo combattere, solo ascoltare e farsi ascoltare di conseguenza nella speranza che la sua, sia la decisione più giusta. [Chakra 96/100][Sharingan II][Equip in scheda] [-->Porto] Si sente quasi sotto prova da parte del possessore del Rinnegan. Tutto tace attorno a lui, come se non fosse realmente interessato a ciò che puo' esser fatto alla propria figura. E' un modo di manifestare il proprio fidarsi nei loro confronti, oppure semplicemente continua a far evolvere la grande ragnatela delle sue infinite pianificazioni? Dopotutto, lo aveva detto, che Kurako e lui sarebbero stati un team, dall'inizio. Ed eccoli adesso a muoversi con affinità piu' unica che rara, dopo aver superato delle fasi a dir poco complesse. Non conoscono a fondo la storia dell'altro, ma non sembra che questa interessi. C'è il presente e il futuro, il passato è una cosa totalmente relativa. I quesiti spiccano alla sua mente, ma la reazione della sua vittima pare dimostrare in un tempo piu' che breve quanto il gruppo di fronte a loro sia..potenzialmente debole. Kurako avrebbe potuto vedere senza problemi qualcuno con maggiore chakra degli altri, non dovrebbe essere una trappola, con un solo primo impatto. La reazione è anche fin troppo traumatica a quanto pare, e ciò basta a far capire che..questa terra, lo stesso paese dell'acqua, è sporcato nel profondo di uno stupendo rosso cremisi. Le parole di Kurako prendono posizione, ed infatti, nella sua parlantina, non farebbe che rimanere nel silenzio piu' totale, annuendo appena quando gli viene fatto un cenno. Vengono invitati a parlare, e Kurako pare voler questo. Ottima scelta, se le intenzioni son realmente quelle. Eppure. < Un momento. > Lo sguardo scivola su Kurako, leggermente assottigliato. Vuole dirgli che qualcosa non gli torna, che ancora un dubbio lo assale, e soltanto quello sguardo tanto freddo e attento dovrebbe bastare per capirlo. < La vedo, la vostra paura. Vi rende umani. Voi vedete la mia? > La domanda è retorica, dato che niente sembra poter essere letto in quel volto, criptato dai demoni che vi alloggiano. < Abbiamo entrambi paura, ma la differenza è che il coltello dalla parte del manico la abbiamo noi. Non vogliamo fare niente che possa danneggiarvi, eppure...va bene. > Le braccia a distendersi in avanti, ma non per farsi incatenare, per batterle tra loro, in un applauso, un gesto piu' teatrale che realmente fondato da un senso logico. < Due scelte, sono quelle che vi propongo io. La prima è ..di dirci nome e cognome di chi vi ha informato del nostro arrivo, in cambio dell'ammanettamento di me, o di Nan. > Un cenno verso il compagno, che dovrebbe essere ormai quasi totalmente ammanettato. < La seconda possibilità..è di allontanarvi tutti quanti, meno che il vostro portavoce. Ci farà strada lui, in questo caso...io e Nan ci faremo ammanettare. > Non è disposto a far ammanettare il sannin, e non contratterà. [chakra on] [vesti Akatsuki]Il momento grave, fischia vento che carezza onde basse. Il vostro pubblico di oggi, non è che il sibilare lento delle onde che son estremo ozio, si abbattono contro le banchine, la quale schiuma, come una bestia sul punto di divenire mero terrore, libera in aria e contro le barchette ed i pescherecci lasciati a galleggiare in quel modo così nauseabondo. Se c'è qualcosa, che può saltare all'occhio in questo diverbio tra le due spalle del pollice destro, è che lo squadrone che v'ha accolto, non ha nulla a che fare con i tre oboro che v'hanno domandato di parlare ad armi pari. Su ogni punto di vista. SOLO AKENDO, può sentire un sibilio da un quarto Oboro arrivato solo ora, che s'accosta ad il decimo shinobi affacciato sul porto, prendendolo bruscamente dalla nuca, come se lo stesse attaccando. Alto un metro e novanta, l'houjuster accosta quasi le labbra all'orecchio dell'altro: "Cosa ci fate qui? Akendo Seiun è compito esclusivo delle guardie della magione. Voi insaccati soldatini del c***o siete incaricati da Mikudo Sado di proteggere le vicinanze di quella stupida magione pomposa." E' un filo di voce, che ti giunge distorto dal sovrapporsi delle onde, proprio in parallelo a quel che dice Kurako, porgendo i polsi in segno di mera pace. C'è qualcosa che non va. E questo lo sa Akendo, come lo comprende Katsumi nel suo veder l'ombra pure in mezzo alla luce. Se molti posson chiamare questa coppiata "discordante", possiamo ricordare che c'è un completarsi tra le parti, piuttosto apprezzabile. Nessuno dei due, invero, erra. Ma è anche vero che, ora, avete a che fare con il corpo interno e collegato alla magione del Kage. L'oboro a cui si riferisce Kurako, chiude con tutta la calma le sue manette anti-chakra attorno a quei polsi. Non c'è modo di trattare. Neanche con il desiderio di farlo. <Non verrete scortati nel carcere di Kiri.> E per fortuna.. Chissà che c'è dentro. <Ma al carcere di Mikudo. Così che possiate motivare il vostro arrivo. Sono precauzioni.> Un'altro, tende le manette aperte verso Katsumi, ritroso, attendendo il suo cedimento. Akendo, sempre che stia continuando ad ascoltare o guardare, vedrà il lasciarlo andare dell'Oboro, mentre l'altro si massaggia il collo. Una milizia effimera. Per quanto Kiri sia debole, ricordiamo che gli spadaccini della nebbia, vi sono di casa. Ma questi, non sembrano tali. Solo quando Katsumi cita la fuga d'informazioni, la milizia, che rimane rigida, lancia occhiate sbieche, proprio a quella scena messa all'angolo. "Non immischiatevi, questa è stata presa in carica da Mikudo.". Allora, questo fantomatico Sado, probabile Daimyo. O forse un signore come un altro. O forse qualcuno che sapete già. Egli preme le labbra, le storce. Non era compito loro, essere li. Voleva semplicemente assicurarsi che l'Akatsuki non mettesse piede a Kiri? L'Akatsuki, opterà per il sangue.. O per la via della Prigione? L'uomo di fronte a Kurako, slitta gli occhi grigi nei suoi, posando una mano sul suo bicipite, ma non lo stringe, stranamente. <Vi ringrazio.>..E poi, con un filo di voce modulato. <Non era in programma.. Questa accoglienza.> Se lo lasciasse fare, ne accompagnerebbe il passo, proprio verso la Prigione.
Freeze.
Giocata del 14/01/2016 dalle 22:26 alle 23:48 nella chat "Porto con faro"
Il momento grave, fischia vento che carezza onde basse. Il vostro pubblico di oggi, non è che il sibilare lento delle onde che son estremo ozio, si abbattono contro le banchine, la quale schiuma, come una bestia sul punto di divenire mero terrore, libera in aria e contro le barchette ed i pescherecci lasciati a galleggiare in quel modo così nauseabondo. Se c'è qualcosa, che può saltare all'occhio in questo diverbio tra le due spalle del pollice destro, è che lo squadrone che v'ha accolto, non ha nulla a che fare con i tre oboro che v'hanno domandato di parlare ad armi pari. Su ogni punto di vista. SOLO AKENDO, può sentire un sibilio da un quarto Oboro arrivato solo ora, che s'accosta ad il decimo shinobi affacciato sul porto, prendendolo bruscamente dalla nuca, come se lo stesse attaccando. Alto un metro e novanta, l'houjuster accosta quasi le labbra all'orecchio dell'altro: "Cosa ci fate qui? Akendo Seiun è compito esclusivo delle guardie della magione. Voi insaccati soldatini del c***o siete incaricati da Mikudo Sado di proteggere le vicinanze di quella stupida magione pomposa." E' un filo di voce, che ti giunge distorto dal sovrapporsi delle onde, proprio in parallelo a quel che dice Kurako, porgendo i polsi in segno di mera pace. C'è qualcosa che non va. E questo lo sa Akendo, come lo comprende Katsumi nel suo veder l'ombra pure in mezzo alla luce. Se molti posson chiamare questa coppiata "discordante", possiamo ricordare che c'è un completarsi tra le parti, piuttosto apprezzabile. Nessuno dei due, invero, erra. Ma è anche vero che, ora, avete a che fare con il corpo interno e collegato alla magione del Kage. L'oboro a cui si riferisce Kurako, chiude con tutta la calma le sue manette anti-chakra attorno a quei polsi. Non c'è modo di trattare. Neanche con il desiderio di farlo. <Non verrete scortati nel carcere di Kiri.> E per fortuna.. Chissà che c'è dentro. <Ma al carcere di Mikudo. Così che possiate motivare il vostro arrivo. Sono precauzioni.> Un'altro, tende le manette aperte verso Katsumi, ritroso, attendendo il suo cedimento. Akendo, sempre che stia continuando ad ascoltare o guardare, vedrà il lasciarlo andare dell'Oboro, mentre l'altro si massaggia il collo. Una milizia effimera. Per quanto Kiri sia debole, ricordiamo che gli spadaccini della nebbia, vi sono di casa. Ma questi, non sembrano tali. Solo quando Katsumi cita la fuga d'informazioni, la milizia, che rimane rigida, lancia occhiate sbieche, proprio a quella scena messa all'angolo. "Non immischiatevi, questa è stata presa in carica da Mikudo.". Allora, questo fantomatico Sado, probabile Daimyo. O forse un signore come un altro. O forse qualcuno che sapete già. Egli preme le labbra, le storce. Non era compito loro, essere li. Voleva semplicemente assicurarsi che l'Akatsuki non mettesse piede a Kiri? L'Akatsuki, opterà per il sangue.. O per la via della Prigione? L'uomo di fronte a Kurako, slitta gli occhi grigi nei suoi, posando una mano sul suo bicipite, ma non lo stringe, stranamente. <Vi ringrazio.>..E poi, con un filo di voce modulato. <Non era in programma.. Questa accoglienza.> Se lo lasciasse fare, ne accompagnerebbe il passo, proprio verso la Prigione.[Quest go!]
[Il master va a lavà i piatti. Fate con calma.]
[Porto] La folta criniera nera s’agita, dimenandosi a destra e a manca, in balia del vento, come le vesti stesse, portandosi verso destra, ma lo sguardo rimane impassibile, iridi puntate su colui che fino ad ora ha dato fiato ai propri polmoni. Ma il vento non porta con se solo l’odore del mare e la brezza del loco, sibili nell’aria percepiti grazie ai propri sensi allenati, gli permetterebbero di udire ciò che agli altri è precluso, seppur con fatica, ascolterebbe quindi frammenti di parole, quanto basta per comprendere la situazione…<Mikudo Sado> nome di certo già udito, seppur non così conosciuto dallo stesso Akendo, eppure quel nome suona familiare, ma poche sono le informazioni per collegare il nome appena udito alla “missione” per cui sono venuti. Eppure questa non è che un’altra conferma che vi è qualcosa di sempre più sbagliato….la milizia di Kiri che prende ordini non dal Kage bensì da questo Mikado Sado, l’intervento dei 4 ninja, il battibecco, con estrema velocità, la mente svelta del Rikudo Sennin analizzerebbe ogni dato, collegando punto per punto, tassello per tassello l’intero puzzle…ancora non vi è risposta certa ma che qualcosa stia accadendo a Kiri sembra sempre più evidente…ma queste non sono che congetture, scenari illimitati partoriti dalla maniacale mente di Akendo Seiun, per comprendere meglio bisognerà arrivare al centro della situazione. Dunque mentre Kurako si offrirebbe, un sospiro, seguito da uno sbuffo volontariamente udibile a tutti i presenti, come se volesse richiamare quasi l’attenzione, forse per gioco, forse no, cercando di impaurire i presenti, come se dopo tanto silenzio finalmente il possessore del Rinnegan avesse intenzione di fare la prima mossa. Invece, dopo tanto silenzio, lentamente alzerebbe ambedue le braccia, portandole parallele al terreno in posizione frontale, quasi incrociando i polsi, chiaro segno delle proprie volontà, che lo scortino dunque in questa magione. L’attesa ed il movimento assai lento darebbero comunque a Katsumi il tempo di decidere cosa fare, se seguire Kurako, il primo a lasciarsi ammanettare, o combattere, interrompendo a questo punto il movimento di Akendo…a lui dunque la scelta finale. [chakra on] [Ama Mabushi equip] [Izanami & Izanagi equip] [tonici equip] [vesti Akatsuki equip] Le manette vanno ad avvinghiarsi sui suoi polsi, sente il suo chakra bloccato, lo sharingan fatica a restare attivo, vede la vista sfocata, tutto si annebbia, il chakra svanisce e i suoi occhi tornano normali. Il suo viso non muta, l'espressione resta ferma dinanzi a tutti i presenti, l'unica cosa che si muove (in modo figurato) è il suo cervello, la sua mente pensa a ogni cosa della faccenda; Mikudo Sado, non sa chi sia, non lo ha mai sentito ma è collegato a qualcosa, forse è il loro obiettivo qui a Kiri ma combattere, adesso, a cosa servirebbe? Uccidere tutti quegli uomini può aiutare a scoprire la verità? Non lo so ma ciò che gli viene detto dall'intuito è di andare fino in fondo alla faccenda e deve farlo a testa a bassa, senza dare nell'occhio e se costui è davvero un nemico da combattere devono avvicinarsi il più possibile. Da prigionieri, tutto questo è possibile, essere scortato in quel carcere e poter parlare con il diretto interessato faccia a faccia. Il capo si volta in direzione del Rikudo, passa sulla destra sentendo quel sospiro, non ci da peso ma i movimento arrendevoli sono un segnale e calmare gli animi, ora, è compito suo<0-21>lo chiama con il nome da battaglia in modo che capisco il discorso<Basta>voce tranquillo ma lo sguardo è severo seppur calmo, passa su di lui guardandolo<Basta con le minacce, la decisione è presa>non dice altro, non emette sibilo alcuno, ha deciso così come ha deciso lo stesso Rikudo. Non c'è tempo per spiegare ogni cosa, deve farglielo capire con quelle poche e semplici parole sperando nell'intelligenza del ragazzo perchè attaccarlo significa rompere un amicizia e una proficua collaborazione tra due ninja. Hanno parlato molto spesso di fiducia ed ora bisogna mettere in pratica quel sentimento, qui può vedere quanto l'Uchiha possa fidarsi dello stesso Senjuu. [Chk on][Equip in scheda] [Porto] La situazione procede, sembra quasi voglia andare fin troppo lineare per quel poco che è stato portato a fare. Ha intimorito e persuaso di conseguenza delle persone, ma tutto è stato dannatamente facile, e se si considera l'idea che il loro arrivo dovrebbe essere una cosa riservata ai piani alti...insomma, hanno semplicemente fatto piazza pulita dell'antipasto. Ma le certezze non possono esistere ancora in Katsumi, ancora disposto di piu' dubbi che risposte, che lasciano semplicemente spazio ad un'enorme mole di teorie. Se questo voleva essere un test del loro datore di lavoro, sarà meglio che quando tutto questo terminerà il datore non si farà piu' vedere dall'Uchiha. Testare le loro abilità, quale affronto dovrebbe mai essere. La risposta potrebbe essere trovata in uno dei presenti, ma non hanno sicuramente il tempo di interrogarli passo passo. Il nome esposto da Akendo porterebbe l'Uchiha alla semplice memorizzazione, che abbia avvertito qualcosa? Lo scopriranno, molto probabilmente. Lo sguardo rimane assottigliato, l'animo rimane freddo e pronto allo scontro, nel caso le proprie richieste non venissero esaudite, e proprio con l'intervento dell'Oboro, il chakra si porta in procinto ad esser rilasciato dagli Tsubo. Ma è il richiamo del Senjuu che interrompe piu' che immediatamente il suo fare, facendogli semplicemente stringere i denti. Dietro quel freddo sguardo si cela un anima piu' impulsiva del previsto, un anima che ricorda in tutto e per tutto il suo clan. Non sopporta le prese in giro, e se ve ne fosse una...chissà. < Tsk..> lingua a schioccare sullo stesso palato, trattenendosi e andando semplicemente ad alzare il braccio sinistro verso il suo cappello di paglia battuta. Andrebbe ad afferrarlo tra indice e pollice, rimuovendolo momentaneamente dal capo e mostrando il viso. Le iridi ancora meglio esposte, le forme del viso bene in evidenza. Fronte aggrottata e sguardo fermo su chi detiene le manette che dovrà indossare. Forse qualcuno ne conosce la fama residua al periodo nel quale era chuunin. Il periodo nel quale è stato rapito e trasformato in un mostro che ora sembra sopito, chissà. < Osate sfiorarci..minacciarci..anche solo strattonare le nostre vesti...e giuro sul nome di Sasuke Uchiha...che tornerò. Tornerò e il paese della nebbia diverrà il paese della cenere. > Un avvertimento piu' che minaccioso, che da sfogo al suo non voler agire per la richiesta del compagno, prima di tornare ad indossare il cappello di paglia battuta per distendere le braccia in avanti, parallele, rigide. Non opporrà resistenza, perchè questa è la scelta fatta da Nan. [ Chakra on]Se guardiamo tutta la situazione da un punto di vista totalmente esterno al classico: Ora e qui, i dubbi iniziali d'Akendo, non erano così infondati. E' vero, Kiri ha visto caduti e sangue per molti anni. Com'è vero che, un errore del Rikudo Sannin, può esser stato fatale, mettendo in cattiva luca tutta l'Akatsuki ed il suo nome. Come l'onore della stessa. Ma ora, facendo un passo indietro; sotto i passi dello stesso Akendo i capi s'abbassano tanto per terrore, quanto per rispetto. Pure con tutta la milizia di Kiri, chi oserebbe andarci contro, con tanta stupidità? Un uomo tanto potente, che ti tende in qual si voglia modo la mano. Meglio tener un nemico, o finger un sorriso, nella speranza che se ne vada il prima possibile? Son tutti dubbi e sospetti fondati. Come il trovar la milizia riservata a questo tal Mikudo Sado, che scioccamente, v'ha sbarrato la strada attaccandosi al cattivo nome del nostro Pollice Destro, qui presente. Che silenzia dietro le quinte, monitorando saggiamente ogni filo di voce gli raggiunga le orecchie. Non è inesperienza dei due componenti che oggi, ci fanno da protagonisti, sia chiaro. E' semplicemente il caso, e l'udito maggiormente sviluppato. Uno dei tre Oboro, china appena il capo avvicinandosi allo stesso Possessore del Rinnegan, che tende i polsi in segno di resa. Tremante. Con dita spesse, che paion divenire quelle di un bambino in un istante soltanto, tendendosi verso i polsi dell'uomo. Con un espressione confusa, come se volesse dire: Ma.. Posso? Posso farlo? Siete sicuro. Ma ecco che, secco, d'un soffio solo, stringe di scatto le manette, con lo strano impulso di scappare urlando. Ma non lo fa. "Fiuuu.." Sospira, semplicemente. E così è lo stesso per Katsumi, che vedrà il compagno sinistro dell'Oboro avanzare lentamente verso di lui, con le manette anti-chakra aperte, pronto a poggiarle appena sotto i polsi. <Gli abitanti di Kiri, sono onesti..> Proferisce solamente verso di lui, andando a stringer le manette, in un colpo solo. E così, come per Kurako. Akendo e Katsumi, sentiranno le loro forze scivolare via. Qualcosa che, fino a Deshi, era del tutto normale. Ora sembra il consolidarsi della spossatezza. Aggrava, soprattutto, il grado più alto: Sannin, che potrebbe sentire l'immane disagio del Rinnegan spento e sopito. Per ora. Il portavoce della MILIZIA -non confondiamoli con gli oboro- si ripende piuttosto lentamente. Ancora si massaggia il petto, distaccandosi dai suoi venti uomini, mentre su una stradina sterrata, percorrete in parallelo la costa, verso un disperdersi di case, che paion costruite una sopra l'altra. Baracche di pescatori. Di gente povera. E al vostro passaggio, una ad una, le luci si spengono. Vi è la paura, al ritorno dell'Akatsuki. Ma perchè, è così mal vista da tutta Kiri, quando Akendo stesso par in buoni rapporti -segretamente, forse?- con il Kage? <Mettete questi tre in tre Blocchi diversi! Neanche a noi, piacciono le soprese!>..<Vi incontrerete durante il pranzo.> Risponde prevalentemente alla lingua tagliente di Katsumi, lanciandogli un'occhiata sbieca, prima di riprendere a camminare verso il carcere. Ne una vittoria, ne un fallimento, per il nostro team. Ma come detto in precedenza, in conclusione, i nostri protagonisti di oggi sono Kurako e Katsumi. Entrambi, spalla contro spalla nella scorta verso il carcere di Mikudo Sado -sulla costa di Kiri-, potranno vedere un lastra all'entrata dove v'è una mappatura in rilievo di tutto il carcere. Un occhiata attenta, può dare molte.. Molte, informazioni informazioni utili. [END, ma prima lanciatemi entrambi un d100.]
SOLO KATSUMI E KURAKO.
Kurako tira un D100 e fa 76
tira un D100 e fa 10
Ovviamente, attendere masterscreen.
KURAKO: Il Nan detiene il controllo del team, forse anche nel prossimo capitolo. I blocchi illustrati sono tre, in totale [il carcere è fatto di tre blocchi]; Blocco A16 [Isolamento] - Blocco V77 - Blocco A11. Sono posti in forma triangolare, dove l'isolamento rappresenta la punta e le altre due, la base. La mensa, citata dal rappresentante della Milizia di Mikudo Sado, si trova esattamente nel mezzo, di rimpetto al corridoio che da sull'entrata principale. Ti accorgi inoltre, che le altre uscite son solo dal lato dell'ISOLAMENTO. Ma sono TUTTE, murate. Il giorno seguente all'incarcerazione, il tuo compagno di cella ti confessa. <Sai, Nan, non ne sono sicuro, ma credo che per l'uscita verso la mensa, usino manette normali. AHAHAHAH! Ti immagini, Kiri non ha così tanti fondi da far manette anti-chakra per tutti.>
KATSUMI: Anche tu vedi la composizione dei Blocchi e dov'è situata la mensa. Ma forse la furia del momento, non ti permette di veder oltre. Ne di avere molto di meglio, che la rabbia nel vedere che.. Quello in isolamento, sei proprio tu. Tuttavia per la durata di due/tre giorni. [Katsumi, dalla data dell'incarcerazione, passerà tre/due giorni, senza mangiare altro che pane bagnato. E acqua. - Nessun Malus, ma solo livello narrativo, facciamogli odiare Kiri, vah.] Reintegrazione di Katsumi = Prossima Quest.
[END!]