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[Ryota] Sigillare l'Accademia [Konoha]

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con Shinsui, Ruri, Hitachi

Il cielo è nero, colmo di tempesta e di elettricità. I Fulmini crepitano nel cielo rimbombando in acuti suoni terrificanti che fanno tremare le vetrate dell’accademia ninja di Konohagakure no Sato. Il Sole sta tramontando, ma nessuno può accorgersene essendo mascherato dalla fitta coltre di nubi tempestose. L’acqua scende implacabile da quelle nubi nere cariche di pioggia. L’intero cortile dell’accademia ninja è praticamente allagato e pare un lago cui argini stanno via via cedendo. L’accademia è composta da un cortile esterno e una parte interna. E’ disposta su due piani con un grosso atrio che si conclude in un corridoio, cui lati danno accesso alle aule, cui termine culmina in due corridoio che, uno a sinistra e l’altro a destra, costeggiano un cortile interno e sul versante opposto del corridoio principale, al di là del cortile, prendono forma i tre ingressi che portano alla biblioteca, alla palestra e all’aula magna, il piano superiore, sito sulla falsariga del piano terra, è un intersecarsi preciso di corridoio e aule. Non è solo il cielo ad essere minaccio questo pomeriggio, anche l’ombra di Ryota sta calando su Konoha e i suoi uomini si avvicinano sempre più alle alte mura del villaggio. Le Istituzioni sono state messe sotto all’arme. La squadra Anbu, l’Hokage, i ninja in pensione e tutti gli altri pubblici uffici si sono già mobilitati nella costruzione di una barricata difensiva mentre i rifugiati sono stati indirizzati ai sotterranei per rifugiarsi. Anche l’accademia di Konoha ha ricevuto l’allarme generale, ma al momento nulla sembra muoversi ad eccezione di un grosso trambusto dentro l’ufficio del preside dell’accademia. La città è in fermento, le squadre anbu pattugliano la zona e una di esse raggiunge l’accademia entrando senza molti convenevoli all’interno di essa entrando dentro l’ufficio del Preside per consegnare un messaggio che riporta il simbolo di Konoha e il timbro dell’Hokage. Ruri e Shinsui sono dentro l’atrio dell’accademia e possono facilmente notare la squadra Anbu composta da tre membri, tutti mascherati ed avvolti in lunghi mantelli bianchi ad eccezione di un quarto elemento che arriva poco dopo con la mantella di colore Nero e una maschera senza lineamenti, tuttavia non hanno minimamente idea di cosa sta accadendo la fuori, delle squadra in opera e dei nemici sempre più prossimi al raggiungimento del tiro di ingaggio che, una volta superato, darà inizio alla battaglia per la sopravvivenza di Konoha. Anche i Deishi oggi, saranno chiamati a svolgere il loro dovere di aspiranti shinobi. [Turni. Shinsui - Ruri][Tempi non troppo lunghi per favore]

18:14 Shinsui:
 Gli occhi del giovane son puntati verso il cielo nero che ad intermintenza, viene squarciato dai lampi che vengono seguiti dai forti tuoni che rimbombano, facendo tremare le vetrate dell'accademia. L'attenzione visiva si sposta in direzione di Ruri, accertadosi che stia bene, come è solito fare da una vita. Nuovamente sposta gli occhi verso l'esterno osservando l'intero cortile allagato, sospira appena storcendo le labbra in una smorfia repentina. Cerca di mantenere l'autocontrollo sia per se stesso che per l'amica d'infanzia. L'attenzone viene spostata in prossimità dell'atrio, scorgendo la squadra anbu appena giunta. Deglutisce appena e silenzioso osservando quei figuri mascherati, con tanto di mantella lunga bianca i tre e il quarto che giunge poco dopo che dovrebbe esser il capo squadra, con la mantella scura. Il capo si inclina cercando di strudiarli. Perché si trovano in accademia? una qualche lezione da loro? Un qualche controllo di rutinne? Cerca nuovamente lo sguardo di Ruri assumendo un espressione dubbiosa, nel caso lei gli chiedesse qualcosa. Non immagina proprio il perché siano li, tanto meno immagina cosa stia accadendo a Konoha. Si hanno notato qualche persona agitata, ma vai a pensare che è in corso la sopravvivenza di Konoha. Hanno sentito di quell'allarme generale, ma lungi da loro un simile pensiero < credo sia grave se ci sono gli anbu > sussurra in direzione di Ruri, portando nuovamente lo sguardo dorato sulle figure degli anbu. Il giovane indossa il solito giubbino di pelle nero, lasciato sempre aperto a metà Un lupetto grigio chiaro di filo. Sotto la collana regalatagli da Ruri quando erano piccoli. Le gambe sono fasciate dai jeans a vita bassa, scuri. Ai piedi delle semplici e comode scarpe nere. I capelli ribelli e arruffati come sempre.

18:21 Ruri:
 Tuoni e lampi costernano il cielo di Konoha, illuminando il villaggio e facendo sussultare i cuori dei più piccoli. E la giovane Ruri si trova all’accademia in compagnia del suo coinquilino. E’ una di quelle giornate che provocano i brividi lungo la schiena e ti stampano sul volto un’espressione indecifrabile, ma la rosea non accenna a mostrare una singola emozione. Se ne sta ferma e immobile come il marmo, con lo sguardo piantonato contro la piccola squadra di forze speciali che si trovano all’interno dell’atrio accademico. Mordicchiandosi il labbro e soffiando un lieve sospiro dalle narici, si domanda mentalmente cosa stia succedendo e come mai vi sia tanto fermento. A giudicare dall’atmosfera e della tensione palpabile, non si presuppone proprio nulla di buono. Anche nell’aria si respira un odore che lascia presagire l’avvento di una serie di cose non positive. Quel dì la deshi konohana sfoggia un look molto caldo e confortevole: indossa un paio di leggins bianchi che le fasciano le sinuose gambe, una minigonna rossa con le balze che cela all’occhio esterno le forme del bassoventre che si potrebbero intravedere grazie ai fuseaux, un maglioncino dello stesso colore della gonna e con le maniche a tre quarti che le lascia la pancia scoperta, facendo dunque intravedere il piercing all’ombelico, e ai piedi calza un paio di stivaletti. Al collo sfoggia un ciondolo a forma di croce tempestata da pietre rosse e i lunghi capelli rosei sono raccolti in una treccia, in modo che non le creino impiccio lungo il volto. Ode le parole del giovane e annuisce senza distogliere lo sguardo dagli Anbu, che palesano all’interno del cortile dell’accademia. < Lo credo anch’io > conferma, manifestando anch’ella i suoi timori e osservando con il suo sguardo da cerbiatta giungere il quarto elemento della squadra speciale. E’ fermamente convinta che non si prospetti nulla di buono e che vi deve essere per forza un motivo se tutti sono stati radunati lì, pur non essendo segnata una lezione sul calendario. Emette un ennesimo sospiro, rimanendo accanto a Shinsui e attendendo che qualcuno fornisca delle spiegazioni su cosa stia succedendo e il perché si trovano radunati lì.

La situazione degenera rapidamente. La squadra di anbu consegna il dispaccio alla presidenza e ne esce celere passando velocemente l’atrio smuovendo l’aria intorno ai deishi che non riusciranno a cogliere i movimenti degli anbu ad eccezione di un improvviso movimento d’aria appena percettibile. Dalla porta della presidenza esce velocemente il genio di Konoha, sensei ormai ben conosciuto dai suoi due deishi, che avvolto in una esilarante camicia a fiorellini e costume da bagno rosa, li raggiunge rapidi. Non può mancare il bastone in legno che va a punzecchiare la pancia di Shinsui <Konoha è sotto attacco ragazzi miei… i nemici sono alle porte ed è ordine dell’Hokage che l’accademia provveda a sigillare ogni ingresso della struttura con gli allievi al suo interno. Per tanto voi..> esclama lanciano un piccolo occhiolino a Ruri <Dovrete aiutarmi nei lavori…> e proprio mentre ultima la frase è la campanella azionata dalla bidella che fa scaturire l’allarme e la pronta evacuazione dell’edificio, sebbene non si tratti di un evacuazione ma di un asserragliamento all’interno dell’accademia. <Ahahah finalmente un’po’ di moto eh ragazzi miei?> esclama trotterellando intorno al bastone poggiato a terra come perno di rotazione. <Classe A1 a me!!!> grida il nonnetto, ed ecco che in pochi istanti in quell’ampio atrio fanno la loro comparsa diversi allievi pari corso di Ruri e Shinsui. <Molto bene … 5 allievi saranno alle dipendenza di Shinsui e 5 a quelle di Ruri. Dobbiamo barricare l’ingresso dell’atrio, chiudere ogni finestra dell’edificio e chiudere tutti gli allievi dentro la palestra serrando la porta della medesima e garantendo una via di fuga attraverso i sotterranei accessibili dalla struttura…> pronunzia con fare impaziente mentre il bastone viene portato sopra la testa così da farlo poi roteare mentre il bacino oscilla a mo di danza caraibica. <Shinsui … tu penserai a barricare l’ingresso … prendi tutti i mobili che ti servono …> esclama in direzione del deishi che avrà a disposizione tutte le aule che vuole, con annessi banchi, cattedre e armadi, per poter serrare l’ingresso. <Ruri tu invece accompagnerai gli allievi dentro la palestra e gli mostrerai la via d’uscita attraverso il sotterraneo, occhio a non perderti nei labirinti interrati dell’accademia … ci sono cose dimentica la sotto che è meglio non portare alla luce… > esclama scoppiando in una risata mentre la mano a pugno chiuso si porta alla bocca per poi aprirsi mentre le labbra schioccano un bacino a distanza diretto alla medesima. Ruri dovrà accompagnare un totale di 4 classi percorrendo tutti i corridoio ed impedendo che qualcuno di loro resti indietro. [TURNI INVERTITI – Ruri - Shinsui][Tempi non troppo lunghi per favore]

18:57 Ruri:
 Ecco che a fare la sua comparsa è il genio di Konoha, abbigliato come al solito in modo esilarante, a detta della giovanissima deshi. Se l’aria che tira non fosse così pesante, Ruri sarebbe felice di vedere il simpatico nonnetto che spesso e volentieri prova ad arruffianarsi. Scorgendo il suo solito bastone, che gli vede sempre tra le mani, indirizzarsi verso il ventre di Shin, aggrotta un cipiglio. Il nonno non perde mai il vizio a quanto pare. Si stranisce come mai non sia stato denunciato per molestie dai ragazzi, rammenta bene gli antefatti delle lezioni, di cui sono state vittime i suoi compagni di corso. Apprendendo che Konoha sia sotto attacco, Ruri sbatte le palpebre senza pudore. Ecco già che si presenta la prima prova prima ancora di divenire una kunoichi a tutti gli effetti, ragion per cui prova a mantenere la calma e a non esternare il suo timore, rivolgendo solo una fugace occhiata al compagno di corso Shinsui, per captare dai suoi lineamenti facciali l’eventuale reazione. Continua a prestare ascolto alle parole del sensei, rimanendo stupita che il nonno voglia la loro collaborazione, dopotutto non sono ancora ninja a tutti gli effetti, bensì deshi, ma di certo non può né vuole tirarsi indietro. C’è un motivo se la fanciulla ha deciso di intraprendere tale carriera. Annuisce all’uomo, ignorando il suo occhiolino. Non è il tempo di farsi bella all’occhio dell’uomo, bensì di cercare di darsi da fare e ignorare il resto. Alle parole del genio non presta nessun commento, anche se avrebbe dal ridire sul “moto” di cui l’uomo sembra entusiasta. Ma preferisce stare in silenzio, dubitando che l’uomo stia prendendo sul serio la cosa viste le sue movenze e il suo entusiasmo, ma quel che certo è che rimane un rispettato sensei dell’accademia, pur essendo parecchio tocco, pertanto non può che adeguarsi al suo modo di fare e attenersi alle sue parole. Gli ordini giungono e con essi anche una buona dose di responsabilità sia per Ruri sia per il suo coinquilino. < Va bene > risponde, eseguendo un cenno del capo verso il nonno, sfoggiando un volto primo di emozioni, non vi è traccia del solito sorriso che abbellisce il suo faccino. Prima di chiamare a sé tutti gli studenti, ammicca in direzione di Shinsui, come se volesse augurargli buona fortuna e di stare attento. Un po’ è preoccupata nel lasciarlo da solo all’ingresso, ma ha ricevuto degli ordini e deve eseguirli, e inoltre è sicura che il giovane saprà cavarsela. La presenza degli Anbu la rassicura. Non per nulla sono forze speciali. Ignora il bacino del genio, sorridendogli appena per poi voltarsi verso le varie classi. < Ragazzi > tuona con l’intento di farsi udire da tutti i compagni di corso, < entrate tutti all’interno del plesso e percorrete i corridoi che portano alla palestra >. Dopo aver detto ciò, qualora il maestro le introducesse i cinque ragazzi alle sue dipendenze, si accorderebbe con loro, ordinando a due di loro di porsi a capo della fila in modo da dirigersi verso la palestra, agli altri tre di stare lungo il percorso lateralmente in modo che si assicurino che nessuno prenda iniziativa e scappi in un’altra direzione, mentre lei la chiuderà per accertarsi che ci siano tutti. Qualora l’avessero ascoltata, adesso due dei ragazzi starebbero dirigendo la fila verso l’entrata, dirigendo la folla in prossimità dei corridoi e dunque della palestra. Attendendo che tutte le classi entrino all’interno del plesso, Ruri successivamente entrerebbe per ultima, rivolgendo un’occhiata all’esterno del cortile, sorridendo appena, per poi girare i tacchi e seguire la fila, di cui ha la responsabilità.

19:09 Shinsui:
 Con la coda dell'occhio osserva la ragazza che concorda riguardo al pensiero che sia qualcosa di serio. E lì fermo nel limitarsi poi a cogliere unicamente un moviento d'aria che gli fa appena socchiudere gli occhi, riaprendoli l'istante successivo, quando il genio di Konoha con il bastone gli punzecchia l'addome. Lo shuardo si abbassa su di lui, irrigidendosi un poco nel sentire quelle parole. Il labbro inferiore dall'interno viene mordicchiato dagli incisivi. Un'altra occhiata viene lasciata sul viso di Ruri, ne scruta l'espressione, riportando la più massima attenzione verso il sensei. Ne ascolta il dire e annuisce, percependo quel suo occhiolino in direzione della ragazza, che per ora sorvola. Non è il momento di soffermarsi a certe idiozie o ipotetiche gelosia. Non ora. Ora deve semplicemente pensare al dafarsi per l'accademia. Gli occhi si spostano un pò ovunque quando l'allarme viene attivato, creando il chaos generale. < già > lascia scrocchiare le ossa di entrambe le mani. Annuisce in segno di comprensione, riguardo la sua mansione. L'atrio deve esser barricato, nessuno deve riuscire a passare per li. O almeno, se riescono, lo faranno con molte difficoltà insomma. Nuovamente torna con l'attenzione su Ruri, lui è più preoccupato per lei che per se stesso. Le accenna un piccolo sorriso, per tranquillizzarla. Torna poi ad osservare il vecchietto, troppo allegro in una situazione. Per quanto riguarda Shin ha ben poco di essere allegro e sorridere, l'unico sorriso accennato è stato verso la ragazza, per il resto ghiaccio, una doppia lastra di ghiaccio. Segue con lo sguardo Ruri, per brevi istanti spostando poi gli occhi sugli allievi < Andiamo > il tono è serio, fermo sulla decisione presa e che non ammette alcuna replica. Inizia ad incamminarsi portandosi al capo della fila < cerchiamo di radunare più banchi, cattedre e armadi possibbili.. non vi ponte alcun problema e non perdete tempo > tuona, spostando nuovamente l'attenzione verso Ruri, nota quel suo ammiccamento che ricambia il suo stare attenta e la buona fortuna. Sbuffa appena, portando l'indice della dritta lungo la cicatrice ad X che gli sfregia la guancia, ma comunque sembra donargli, rendendolo a quanto sembra più bello.

Ruri si attiva subito con una risposta pronta ed efficace. Dispone correttamente la fila e designando due apri fila, lei chiudi fila e tre Deishi dediti al controllo della colonna lungo i lati. La Scolaresca si mette in moto velocemente, i due deishi apri fila per fortuna non sono imbranati e riescono a guidare la scolaresca verso la palestra raggiungendola in poco tempo. Ci vuole un’po’ prima che tutti gli studenti riescano ad entrare all’interno della palestra e una volta terminato l’afflusso non resta altro da fare se non iniziare a barricare l’ingresso del locale per poi riorganizzare la colonna e scendere negli oscuri sotterranei dell’accademia presso gli appositi alloggi d’emergenza predisposti diversi anni fa in caso di conflitto immediato. Per ora sono poche le difficoltà che Ruri ha riscontrato, ma farebbe meglio a non sedersi sugli allori e a inventarsi qualcosa per serrare l’ingresso. La palestra è provvista di ogni genere d’attrezzo. Bilancieri, quattro grosse corde per arrampicata legate in cima e lunghe 5 metri, un grosso armadio pesante circa 200 kg e ricolmo di armi d’addestramento tra cui katane senza filo tagliente, kunay e shuriken spuntati e altri armi corpo a corpo. V’è in oltre un grosso numero di manichini in paglia sorretti da bastoni di legno di sostentamento e tre pertiche per arrampicata lunghe 7 metri. La porta è un grosso portone in legno che si apre dall’interno con due grosse maniglie ad anello in ferro. Shinsui conduce la sua colonna verso la prima aula dando l’ordine ai suoi “uomini” di afferrare tutti i banchi disponibili e la cattedra. E così essi fanno, tre afferrano un uguale numero di banchi e altri due afferrano una cattedra mentre il capo gruppo si limita, per il momento, a elargire ordini. Ora tuttavia dovrà indirizzare gli studenti a posizionare banchi e cattedra e dovrà, eventualmente, provvedere anch’egli al lavoro. <Forzaaa!> esclama il vecchietto <Muoviti Shinsui! Datti da fare! Cosa pensi di fare con tre banchi e una cattedra??!! Manda qualcuno a prendere l’armadio della segreteria! Muoviti! Devi anche andare a chiudere i due ingressi secondari al fondo di questo corridoio principale! Uno è sul corridoio a sinistra e l’altro in quello a destra! Datti una mossa prima che ti spacchi il bastone in testa forza!> si lamenta il vecchietto mentre leva in aria il bastone mimando il pestaggio di un eventuale Shinsui immaginario <Sono troppo vecchio per fare certe cose..> si lamenta portando la mancina alla schiena dolorante. [Turni invariati][Azionate con calma il fato si allontana fino alle 20]

19:58 Ruri:
 Ricoprendo il ruolo di ultimo membro della coda, segue la fila che marcia a passo veloce in direzione della palestra accademica, dove dopo svariati minuti si radunano tutti gli studenti, sperando che i cinque ragazzi, che hanno ricevuto il compito e l’onere di indirizzare la fila e assicurarsi che nessuno si smarrisse o prendesse iniziative, entra per l’ultima all’interno del luogo in cui aveva disposto di giungere. Volge una veloce occhiata all’intera scolaresca, che se ne starebbe raggruppata all’interno del luogo circostante. < Le guide vengano vicino a me > ordina, attendendo che i cinque sue compagni, che l’hanno aiutata, la raggiungano. Lei si mantiene lontana dalla calca, in quanto non vuole che si agitino gli animi, già sono parecchio mossi per i suoi gusti e teme che qualcuno per la paura possa fare di testa sua, allontanandosi dal gruppo con altri elementi. Qualora i cinque ragazzi l’avessero raggiunta, prima ancora di dare altri disposizioni, domanderebbe: < ci sono tutti? >. Pensa che se fosse venuto a mancare qualche studente, sarebbe stata avvertita, ma preferisce essere sicura di ciò. Non può perdere pezzi per strada, altrimenti le cose si complicherebbero. Allorché non mancasse nessuno all’appello, si volterebbe verso il portone d’entrata, scrutandolo attentamente così da valutarne la grandezza e le dimensioni. < Non possiamo lasciarlo alla portata degli esterni > mormora cosicché la odano solo i ragazzi che le stanno attorno. < Altrimenti spianeremmo loro la strada, dandogli un vantaggio, se dovessero raggiungerci > spiega, sperando vivamente che ciò non succeda e che gli Anbu proteggano l’accademia. Ma nulla è da escludere in una situazione come quella. < Allora > sussurra, < tu > sposta lo sguardo da cerbiatta su un allievo, < chiudi con molta discrezione > calca le ultime parole, in modo che si evidenzi per bene il significato, < la porta d’ingresso >. Cambia oggetto d’interesse e si rivolge ad altri due ragazzi, < voi andate dagli altri > è sottointeso che si riferisca alla massa raggruppata, < e rassicurateli che barricheremo le porte per prevenzione e che stanno già arrivando delle squadre per sorvegliarle > mente spudoratamente sulla seconda parte della frase, ma non può permette che si divaghi il panico. O altrimenti non ne usciranno. < Una volta che avete finito tutti e tre, raggiungeteci verso quell’armadio e portate dei volontari >, indica il mobile, che probabilmente conterrà strumenti, < non sarà facile spostarlo >. Infine parla con gli altri due rimasti. < Voi venite con me > dichiara, facendo cenno con il capo di seguirla. < Vediamo come possiamo chiudere la porta prima di bloccarla con l’armadio >. Se tutti ubbidissero alle sue illustrazioni, si dirigerebbe con due dei ragazzi verso i manichini, indirizzando la sua attenzione sui bastoni di legno. < Ai manichini non serviranno > dichiara, circondando con le dita l’asta per poi fare forza in modo da staccarla dal fantoccio. < Prendete anche gli altri due bastoni >. Qualora il lungo oggetto se ne venisse via, lo porterebbe in direzione del portone, che, se fosse già chiuso come precedente ordinato, porrebbe l’asta lungo gli anelli, invitando gli altri due ad imitarla. Poi camminerebbe verso l’armadio, radunando più persone possibile, ma chiedendo ad uno dei cinque di tener d’occhio la massa, cui va prestata la massima attenzione. In tanti proverebbero a spingere agglomerando tutte le loro forze il massiccio mobile verso la porta, così da bloccarne l’entrata. Sospirando e imprecando, Ruri, posizionando le mani sulla superficie legnosa, proverebbe a spingere il tutto verso la porta, insieme agli altri, incitando a muoversi e impegnarsi di più Se ce l’avessero fatta, la giovane flettendo le gambe e posizionando i palmi delle mani sulle ginocchia, riprenderebbe fiato per due secondi, rossa in volto per lo sforzo. Dopo pochissimo tempo, radunerebbe a sé i cinque prescelti per dare nuove disposizioni. < Stavolta condurrò io la fila > spiega, volendo essere lei a guidare la massa per le vie oscure e buie. E’ una sua responsabilità e in quanto futura kunoichi, se non perisce quel dì, deve assumersela. < Voi tre > indica tre ragazzi < fate come prima, proseguendo lateralmente, invece… >, addita gli altri due, < voi due stare alla fine e tutti vi assicurerete che nessuno scappi >. Esala un sospiro, guardando con la coda dell’occhio la massa di studenti. < Se succede qualcosa > premette, essendo una probabile eventualità, < farò un fischio > annota, < i ragazzi del mezzo se qualcosa dovesse andare storto ne faranno due > sposta le iridi cremisi sui nominati, < invece gli ultimi tre >. Annuisce impercettibilmente. < Così capiremo dov’è il problema e ci mobiliteremo >. Fa una pausa. < Mantenete la calma e fate in modo con tutti i mezzi che possedete d’indurre gli altri a mantenerla >. Gira i tacchi, rivolgendosi alla massa. < In fila per due > ordina, iniziando a camminare, < dietro di me > grida, muovendosi verso l’accesso ai sotterranei. < E’ solo per precauzione > ci tiene a sottolineare, sperando che tutto vada per il meglio. Nel frattempo si domanda mentalmente, se Shinsui e il genio stiano bene. //Mi allontano per la cena

20:21 Shinsui:
 Eccoli che raggiungono la prima aula, tre prendono i banchi < portate fuori questi > sposta poi l'attenzione verso i due che hanno preso la cattedra < portate anche questa fuori nell'atrio servirà per barricare > dice ai compagni di corso. Li osserva quindi portare fuori i primi tre banchi e la cattedra. Li segue verso l'esterno, mentre ascolta il genio sbraitare < dannato vecchiaccio! non sei d'aiuto ad urlare > gli ringhia contro, mostrandogli le zanne lunghe e affilate. Scuote poi il capo riportando l'attenzione verso i compagni < noi due andiamo in segreteria a prendere l'armadio > chiede al compagno di corso, che in stazza muscolare un poco sembra somigliargli < voi prendete gli altri banchi nelle aule adiacenti a questa, usate alcuni anche per barricare le finestre i restanti portateli fuori dall'aula, verso l'atrio > li osserva annuire e accenna quello che sembra essere il fanstama di un sorriso < usate anche le sedie, per dargli un incastro in odo che i banchi non cadano > consiglia, spostando poi l'attenzione visiva sul compagno che verrà con lui < andiamo > un cenno del capo verso quest'ultimo. Con lui prenderebbe a correre in direzione della segreteria < lo usiamo per dar maggior peso alla porta > spiega al compagno. I ragazzi che sono stati lasciati a spostare i banchi e la cattedra verso l'atrio, si sono poi spostati direzione delle altre due aule indicate dal rosso nel liberarle portando la maggior parte dei banchi verso l'esterno, mentre alcuni sono stati utilizzati per barricare al meglio le finestre anche con l'ausilo delle sedie. Tutto è utile basta saper disporre l'attrezzatura. Quando lui e il compagno saranno giunti nella segreteria < guarda > indica altre cattedre, ma di maggior spessore e rilievo < anche queste possono servirci > annuisce, osservandoci ancora attorno poggiando gli occhi su una coppia di armadi < cominciamo a spostare questo > un cenno < io spingo.. tu, tira > detto ciò, si porterebbe verso il lato posteriore, dell'armadio. Tenterebbe quindi di coinciare a spingere verso verso il compagno che contemporaneamente dovrebbe tirare verso l'esterno. Stringe i denti mentre andrebbe ad esercitare con le braccia la spinta verso del mobilio, andando a contrarre anche i muscoli dell'addome. Qualora fossero riuciti nel trasportare fuori il primo armadio, lo andrebbero a trascinare verso l'atrio. Ascolta il dire del compagno che ha una maggior visualità dell'atrio < ci sono tutti? > chiede, per avere una conferma che presto arriva. < meno male > lascia andare un piccolo sospiro silenzioso. Giunti verso l'atrio i due avvicinerebbero verso la porta il massiccio quanto largo mobilio. Cercano di farlo aderire al meglio alla porta < voi tre, cercate di spingere in modo che lo portiamo ad incastrarsi. > profera verso i compagni < voi avete preso tutto il materiale possibile? le finestre sono state barricate? > chiede, spostando l'attenzione verso la cattedra. < voi due portatela sul fianco per verticale > dirige le manovre < voi spostatevi o rischiate di farvi male. > Osserva l'operato dei due < bene posizionatela leggermente in pendenza, in modo che si incastri su questo scaffale. Darà sicuramente maggior aderenza e diffilcoltà nell'essere aperta > spiega. Ne osserva l'operato. < ok.. mettiamo i banchi in file da.. > li osserva < quattro.. mettimogli tre banchi sopra, cerchiamo di circondare la cattedra e l'armadio a mò di mezza luna. > cosi coi compagni, andrebbe a sistemare e impilare quei banchi. Qualora tutto fosse andato per il verso giusto < spostiamoci voi tre andate verso il corridoio a verso sinistra, cercate di tirare ogni cosa fuori.. anche gli armadi > un cenno < noi tre andiamo al corridoio sulla destra > un cenno del capo < cerchiamo di sbrigarci.. se il vecchiaccio vi ha messo sotto è evidente che avete del poteziale.. > non lo sopporta quel vecchietto eh? però deve spezzare una lancia in suo favore. Il vecchio sa ciò che fa. Lo sguardo si sposta in direzione della palestra, le labbra si increspano. E' preoccupato e non per se stesso, la sua preccupazione è su Ruri, spera che stia bene. [ forza: 12 ]

Ruri riesce ad organizzare molto bene le risorse che ha a disposizione. Il gruppo non si allarma eccessivamente grazie all’ottima idea di mandare dei ragazzi a tenere compatto e unito il gruppo; I bastoni vengono apposti agli anelli in ferro e l’armadio viene spostato e posizionato davanti alle porte grazie all’ausilio di altri ragazzi. Questa volta è lei a porsi alla testa del gruppo. Raggiungono l’ingresso dei sotterranei, una piccola porticina che conduce a uno sgabuzzino largo tre metri per tre, al centro dello sgabuzzino v’è una scala a chiocciola con i gradini larghi un metro che causerà l’obbligo di scendere uno a uno. Appena scesa la rampa di scale si ritroveranno immersi nel buio più totale ad eccezione della luce d’emergenza di segnalazione composta da piccole luci alte 10 cm dal pavimento ed insufficienti ad illuminare interamente quel labirinto (visibilità ridotta dell’80%). Ruri dovrà procedere a guidare il gruppo immersa nell’oscurità (larghezza corridoi 2 metri). A un certo punto si ritroverà in una piccola stanza illuminata da una torcia, nella stanza saranno presenti tre ingressi (oltre quello dalla quale giunge Ruri). Da ognuno di essi giunge un odore diverso, da quello a sinistra proviene un odore fresco simile a quello della pioggia con una brezza abbastanza forte che percorre il tunnel, al centro un tanfo pestilenziale di rifiuti umani trasportato da un venticello leggero e appena percettibile, a destra un odore di muffa e ambiente chiuso senza ricircolo d’aria. Quale sarà la strada corretta? Da nessuno dei tre cunicoli provengono rumori. Passiamo a Shinsui, i ragazzi a lui affidategli svolgono un lavoro egregio rivestendo le finestre con i banchi e le sedie mentre il medesimo si dirige in segreteria insieme a un’altra ragazzo. Mentre lui spinge l’altro ragazzo tira a se l’armadio e fin qui tutto bene riescono a portare l’armadio fin davanti alla porta d’ingresso poggiandolo in maniera tale da bloccare bene tutto quell’ammasso di mobili scolastici. Tuttavia mentre si volta, per riorganizzare il gruppo e dirigersi verso i due corridoi laterali, il pesante armadio della segreteria emette un brusco rumore simile al crearsi di una crepa. Uno dei tanti ragazzetti che lo assistono ha eccessivamente sovraccaricato di peso l’armadio e la cattedra inclinati e la sfortuna vuole che il medesimo stia dando le spalle all’ammasso di armadi. Tutto si svolge in un attimo. I piedi anteriori dell’armadio si spezzano facendo arretrare la cattedra e i banchi che la circondano. Un banchetto posto sopra un’altro colpisce il ragazzetto colpevole dietro alla schiena e questo, cadendo all’indietro, trova la gamba della cattedra come unico appiglio. Cattedra che per tanto si inclina bruscamente verso il ragazzo precipitando di taglio proprio sul collo del ragazzo che, debilitato dalla botta alla schiena, si ritrova immobilizzato ed impossibilitato a muoversi, egli dista a circa 5 metri da Shinsui <Aiutami!> gli grida porgendogli il braccio. Shinsui da le spalle al ragazzo e per poterlo aiutare dovrà afferrarlo il più velocemente possibile e trarlo in salvo prima che la cattedra colpisca il collo del bambino rompendoglielo di netto, nel frattempo il Genio di Konoha si è levato la camicia mostrando il flaccidume del suo corpo e osserva silente la scena confidando, forse, nelle abilità di shinsui nel trarre in salvo il ragazzo. / TURNI VARIATI: Shinsui - Ruri

20:55 Shinsui:
 Sembrava tutto troppo bello per esser andato cosi liscio come l'olio, ma si sà, la sfortuna è sempre dietro l'angolo che si beffa delle povere persone. Mentre il gruppetto la cui la maggior parte viene radunata < bene sì.. fate così > accenna un piccolo e semplice annuire in direzione dei ragazzi che dovranno spostarsi. < ma che.. > sente un ruore, un rumore di legno che cigola. Si volta quando il giovane invoca aiuto verso il denshi < ca**o! > impreca. Non può perder tempo nel richiamare il chakra. Rischierebbe che il compagno di corso di farebbe ancor più male o peggio. Le ginocchia verrebbero piegare in modo di potersi dare uno slancio e potenza maggiore nei movimenti, senza dover ricorrere all'utilizzo del chakra. Non questa volta e non in una situazione così estrema. Perderebbe solo del tempo e qui il tempo è di certo agli sgoccioli, dato che la cattedra sta per cadere di taglio verso il collo del giovane. Non ci pensa due volte, scatterebbe dandosi lo slancio con il piede destro in direzione del braccio del compagno. Cercherebbe di afferrarlo in una presa salda. Qualora ci fosse riuscito lo tirerebbe verso di se facendo anche con il rischio di farsi cadere lui le cose addosso. Cercherebbe quindi di evitare il peggio in qualsiasi modo, anche rischiando lui stesso di farsi del male. E' abuituato alle batoste infondo. [ Agilità: 13 - Forza: 12 - Resistenza: 13 ] // mangiucchio qualcosina

21:18 Ruri:
 Prima d’introdursi all’interno della porticina che rappresenta l’accesso ai sotterranei, sussurra ai due giovani che si trovano dietro di lei: < restate qui, torno subito >. Li ha riconosciuti in quanto hanno sostenuto insieme una lezione e sono stati gli sfidanti di Jubei e Shinsui durante un combattimento monitorato da un sensei. A passo svelto si dirige verso la fine della coda, raggiungendo i due ragazzi incaricati di chiudere la fila. < C’è una piccola porta > l’informa, facendo scorrere lo sguardo sanguigno dal giovane sulla destra a quello sulla sinistra. < Prima di andarvene chiudetela > ordina, emettendo un sospiro. < Chiudete tutte le porte che incroceremo > si raccomanda di spiegare, aggrottando la fronte. < Non dobbiamo concedergli il minimo vantaggio >. Se riuscissero ad entrare, il che comprenderebbe che coloro che si trovano all’interno dell’accademia per la difesa sarebbero periti e sconfitti. Avverte un tuffo al cuore al pensiero che possa essere capitato qualcosa al suo storico amico d’infanzia Shinsui, ma è costretta a non lasciarsi sopraffare dall’emozioni. Ha tanta gente da condurre in salvo e il tutto dipende da lei. Ed è convinta che lo stare attenta anche alle minuzie, potrebbe fare la differenza. Avvertiti i compagni, ritorna dinanzi all’entrata dei sotterranei e apre la porticina. < Seguitemi > sussurra, entrando per prima nello sgabuzzino. Si guarda celermente attorno, scorgendo una scala a chiocciola all’interno della stanza. Vi si avvicina, sporgendosi un po’ oltre il passamano così da constatarne le dimensioni. < D’accordo > mormora, riportando l’attenzione sui presenti che mano a mano vanno entrando. < Scenderemo uno ad uno > avvisa, muovendo il piede verso il primo gradino. < Non affolliamoci o potremmo cadere > aggiunge, scendendo il secondo gradino, < ricordo che è solo per precauzione > ci tiene a rammentare, pur essendo una bugia, continuando a proseguire giù le scale e invitando gli altri con un cenno di capo ad imitarla. < Manteniamo il silenzio > annota, scendendo la rampa. Mano a mano che va avanti tutto diventa buio, vi è una scarsa visibilità in quanto vi sono le luci d’emergenze accese. Se non vi fossero quelle, brancolerebbero nel buio. < Ritornate in fila per due > ordina a coloro che già sono scesi, convinta che tutti quelli che sono dietro l’imiteranno ad effetto domino. Procede a piccoli passi, ponendo le mani avanti per cercare di percepire un ostacolo o un qualcosa contro cui potrebbe urtare. Stanno rallentando, ma non posso permettersi d’incappare in qualche pericolo e rimanere intrappolati come topi. Sempre che non lo rimangano ugualmente. Man mano che avanzano scorge una luce e grazie alla visibilità che tale bagliore, seppur fioco, concede aumenta il passo finché non si ritrova in una stanza illuminata da una torcia e a tre uscite. < Fermi > tuona immediatamente, scattando verso la gente alle sue spalle. < Fermatevi > dichiara, mentre lei si avvicina con cautela alle aperture. < Diamine > impreca, stringendo i pugni e mordicchiandosi il labbro inferiore. Non c’è tempo per lamentarsi, deve capire quale strada intraprendere. La prima uscita è la più invitante, ma non la convince in quanto potrebbe condurre ad un luogo all’aperto e i ragazzi non sarebbero al sicura. Pensa che tale strada possa essere una via che conduce ad un’uscita più che ad un luogo di sicurezza. La terza entrata è totalmente priva d’aria ed essendo i tanti, entrando in quel tunnel, rischierebbero di morire soffocati. L’unica soluzione, per quanto poco invitante le sembri, è la seconda cui proviene un tanfo orribile. Si volta verso i due ragazzi conosciuti già in precedenza. < Vado io per prima > dichiara, strappandosi un pezzo di gonna. < Contate lentamente fino a trecento >, corrispondo a circa cinque minuti, < se non torno entro quei minuti, prendete la prima apertura >. Almeno saranno all’aperto e magari qualcuno accorrerà a soccorrerli e potranno respirare. La terza è impossibile da affrontare tutti insieme. < Mi raccomando > assottiglia lo sguardo sui due, < se non torno, la responsabilità dei vostri compagni è vostra > il suo tono è severo, < pertanto mantenete il sangue freddo e avanzate verso l’uscita. Non rimuovete la torcia o gli altri rimarrebbero al buio e potrebbero perdersi e imboccare un’altra via >. Portandosi il pezzo di stoffa rosso al naso, per evitare di respirare quella puzza, s’inizia a dirigere da sola verso la seconda apertura, mantenendo la mano sinistra avanti per scorgere un eventuale pericolo o impedimento. Con il cuore che le batte a mille, spera, camminando lentamente, che quelli non siano gli ultimi istanti della sua vita.

Shinsui s'accorge troppo tardi di quel che sta avvenendo alle sue spalle (Malus per role scarna / in oltre a chakra non evocato l'agilità è divisa per due) e riesce a trarre a se il ragazzino lasciando esposta la sua spalla. La cattedra cade dritta sulla spalla destra del ragazzo facendo fuoriuscire l'osso del braccio dalla sua sede. Eppure una caduta del genere avrebbe dovuto frantumare in pieno le ossa fragili del ragazzo, come mai s'è solamente slogato la spalla? La fortuna sta nell'abilità del sensei che riesce ad afferrare la cattedra poco prima che essa scarichi tutto il peso sulla spalla del ragazzo. E' lo stesso genio che, con la sua immensa forza, riesce a risollevare la medesima e a riposizionare tutti gli arredi affinchè resistano senza cadere ed è lo stesso genio che ora magheggia con la spalla dell'allievo "Crock" fa rientrare la spalla dentro la sua sede originale permettendo al deishi di alleviare il dolore. <Ok ... ora tocca a me...> esclama il sensei <Uooooohhhhhhh!> una piccola aurea si manifesta intorno al tronco del vecchietto. La statura si alza di un metro, i muscoli si gonfiano d'energia e forza diventando strabordanti e scolpiti come l'acciaio <Voi prendete l'accesso per il sotterraneo ... è situato dietro l'archivio in Segreteria ... ho già pensato io a spostarlo mentre mettevate tutto quanto a posto ... ricordatevi di richiuderlo alle vostre spalle ... io resterò qua a combattere.> esclama tra quella massa tracotante di muscoli, dirigendo lo sguardo gonfio e colmo di vene traboccanti verso Shinsui <Segui il corridoio dei sotterranei ... prima strada a sinistra raggiungere il punto di raccolta vicino alle fogne ...> esclama <Andate!> Ordina. Come per Ruri anche Shinsui dovrà scendere le scale a chiocciola e percorrere il corridoio fino a raggiungere tre ingressi tali e quali a quelli di Ruri, ma con la strada già illustrata dal sensei. Ruri invece, fortuna vuole, sceglie la strada corretta e più il tanfo avanza e più una luce artificiale in fondo al tunnel diventa visibile. <qui! QUII!!> grida una voce in fondo al tunnel, è l'infermiera dell'accademia che ha allestito un'ospedale da campo in caso di feriti. [Turni invariati]

21:50 Shinsui:
 Riesce fortunatamente ad attarre a se il ragazzo, tenendolo abbastanza stretto visto l'infortunio di cui ne è stato vittima pochi attimi prima. Nel Trarre comunque in salvo il giovane lasciando comunque che lui stesso si infortuna verso la spalla destra. L'osso del braccio fuori esce dalla sede ed un urlo di puro dolore esce dalla sua bocca < AAAAAAAAAAAAAAH!! > Stringe di impulso gli occhi e la mancina in una presa ferrea. Cosi come i denti che son stretti fuori esce da quasti gemiti di dolore che cerca di trattenere in tutti i modi possibili immaginabli. Il respiro è sempre più affannato per via del dolore, gli occhi sono ancora stretti mentre il sensei andrebbe a rimettergli a posto la spalla < AAAAAAAAAAAAAAAH!! > beh, il dolore anche nell'esser rimessa a posto, nella sua sede di origine fa sì che male e anche tanto. Cercherebbe di muovere il braccio seppur qualche fitta si lascia ancora sentire < ... grazie > ringrazia come giusto che sia il sensei. L'osserva mentre si allonta con ancora a se il ragazzino, che cerca di tenerlo in braccio come meglio può sistemandolo a se. Ascolta il suo dire e le sue indicazioni < e.. lei? > chiede, scuote appena il capo < deve venire con noi > accenna, non può di certo restarsene da solo. Sposta lo sguardo sugli altri allievi. Li ascolta e annuisce < faccia attenzione > cammina indietreggiando come se fosse un gambero, per i primi paio di metri. Da poi le spalle, avviandosi in corsa con i compagni di corso verso la segreteria. < ti fa tanto male? > chiede al ragazzino, annuisce. < dannazione > stringe i denti. Una volta che raggiungono la segreteria. Sposta lo sguardo verso l'arichivio < andiamo > un cenno del capo ver avviarsi verso questo. Osserva le scale a chiocciola < chiudetelo e fate attenzione per scendere > si preoccupa nel dire. Li osserva mentre richiudono l'archivo alle loro spalle. Con il ragazzino comincia a scendere le scale, ed ina volta scese prenderebbe il corridoio con loro percorrendolo < state vicini > dice < ok è questa la strada > mormora prendendola sulla sinistra sino a raggiungere il punto di raccolta.

21:56 Ruri:
 Continua a brancolare nel buio, mantenendo la stoffa premuta contro il volto per non respirare quella puzza, quando intravede una luce lontana e ode una voce. Senza pensare che ci possano essere ostacoli o impedimenti corre in avanti per capire a cosa siano dovuti quella nota vocale e quella luce. Forse ce l’hanno fatta. Riceve conferma quando intravedrebbe da lontano una figura femminile, che strilla. < Gli altri sono indietro > tuona cosicché la donna la senta, < sono venuta da sola per capire se fosse la direzione giusta > informa mantenendo un tono di voce alto. < Torno indietro e li conduco qui > termina il discorso, per poi scappare a ritroso verso il percorso appena già fatto. Qualora tornasse prima dei cinque minuti che aveva indicato, senza prendere fiato ritornerebbe al punto di partenza, ritrovando la fila. < E’ quella giusta > ansima senza riprendere fiato per la corsa. < Portatevi qualcosa al naso, vi è una puzza terribile e potrebbe essere nociva > ordina, iniziandosi a strappare la gonna come se fosse un semplice panno e distribuendola ai primi ragazzi posti in testa alla fila. Non sa a cosa sia dovuto il tanfo e preferisce non rischiare. Si rivolge ai primi due che già conosce. < Voi andate avanti > comunica, facendo scorrere lo sguardo scarlatto su entrambi. < C’è una donna alla fine del tunnel che vi attende > spiega, additando la seconda entrata. < Non ho scorte altre vie, è a senso unico, dunque non potete sbagliarvi > mormora, aggrottando la fronte. < Io rimarrò qui > annuncia, gettando un’occhiata sugli altri, < per assicurarmi che tutti prendano la via giusta > notifica, giacché nella confusione è possibile che qualcuno possa perdersi e imboccare l’apertura errata. < ANDATE > urla, lasciando che i giovani fluiscano all’interno del tunnel. < Passo ordinato ma veloce > ordina, mentre osserva la fila dirigersi verso la via che conduce al luogo di emergenza. < Niente panico in quanto siamo arrivati > continua a dire, spingendo coloro che passano verso la direzione esatta. < Qualcosa sul volto, qualcosa sul volto > continua a ripetere, mentre la gente affluisce all’interno del passaggio. Mano a mano che la folla scorre, incontra i tre ragazzi incaricati di gestire la fila. < Proseguite > li invita ad andare avanti, < io rimango qui per indirizzare la parte restante > li avverte, facendo cenno con la mano di proseguire. < Veloci >, stringe i denti, < e portatevi qualcosa al naso > ripete anche a loro, voltandosi verso il corridoio da cui i ragazzi continuano ad arrivare. Emette un sospiro di sollievo, concedendosi di riprendere fiato mentre pensa a come possano stare gli alti e se siano riusciti a barricare l’accademia. < Shin… > mormora, mordicchiandosi il labbro inferiore e augurandosi mentalmente che non sia successo nulla al ragazzo. La fila termina e tutti sembrano essere entrati all’interno del tunnel, compresi i ragazzi incaricati di chiudere la fila. Senza guardarsi indietro, anche Ruri starebbe per imboccare la via, ma ecco che udirebbe dei passi. Sbarrerebbe gli occhi, pensando che potessero averli raggiunti lì sotto. Si sporge per vedere meglio prima di dare l’allarme. Intravedrebbe una figura a lei nota: Shinsui, in compagnia di altri ragazzi. < SHIN > urlerebbe, facendogli cenno con la mano di avvicinarsi. < Da questa parte > indicherebbe la strada in cui lei già si trova, ringraziando i Kami che Shin e gli altri siano in salvo.

<Forse oggi riuscirò a raggiungere le mie mille 1000 vittime...> Esclama il Genio di Konoha ben udibile da Shinsui che nel frattempo ha raggiunto il passaggio sito dietro lo scaffale, trascinandosi il medesimo dietro di se. Scendendo le scale dovrà percorrere qualche decina di metri in linea retta, girando poi a sinistra e continuando a percorrere il tunnel per circa 50 metri prima di incontrare Ruri. E' la stessa ragazza a guidare il deishi fino in fondo al tunnel e al fondo di questo si ritroverà presso il punto di ritrovo d'emergenza con la squadra medica pronta a rimettere in sesto il suo braccio. La colpa della puzza è dovuta ai sistemi di ventilazioni messi alla prova dall'aumento del livello delle fogne a causa della pioggia molto abbondante che ha riversato enormi quantità d'acqua nel condotto fognario. <Hai fatto bene a prendere la strada centrale signorina. A sinistra avresti raggiunto una semplice uscita con una apertura sul soffitto composta da una incalanatura di duecento metri sbarrata da barre di ferro rinforzate in chakra, mentre a destra saresti incappata in una strada che conduce ad altri cunicoli così profondi che senza un'apposito jutsu ti avrebbero ucciso a causa dell'aria rarefatta. meglio un pochino di puzza che niente ossigeno vero?> indi dentro quel rifugio potranno riposare in pace e farsi spiegare tutto ciò che c'è da sapere sull'attacco di Ryota, sperando che il nemico non arrivi mai a sopraffare le forze konohane e l'hokage giungendo in fine ai cunicoli dell'accademia che scendono nelle profondità dei volti di pietra.// Fine - Il fato scappa. Subito l'esito

Fate le exit libere e se volete, continuate con una free

Descrizione:
I due deishi vengono incaricati dal sensei Genio di Konoha di procedere a barricare la struttura con ogni risorsa disponibile (Shinsui) e di barricare gli studenti dentro la palestra per poi condurli ai rifugi sotterranei (Ruri). Shinsui si sloga una spalla mentre cerca di salvare un ragazzo cui sta precipitando addosso un mobile, ma l'intervento del Genio e successivamente della squadra medica permettono a Shinsui di cavarsela con un dolore un'po' accentuato alla medesima.


Valutazione OFF:

Ruri: Molto brava, mi sei piaciuta moltissimo nell'organizzazione dei png che ti avevo affidato e nella decisione di quale delle tre vie prendere.

Shinsui: peccato per l'azione corta nel momento saliente della tua quest, da premiare comunque la role e l'organizzazione.

Cercate di ridurre i tempi per la prossima volta, in quest con più Player potreste ritrovarvi in difficoltà.

Spero vi siate divertiti (Y)