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Agli Yoton niente anestesia. [Cure]

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con Kurona, Yurashin

17:57 Yurashin:
  [Ospedale] Ricevute temporanee cure niente poco di meno che Yukio, uno dei più forti e famosi Shinobi tutt'ora esistenti, si ritroverebbe su quel lettino d'ospedale, con l'addome rivolto verso il basso e con il capo leggermente piegato da un lato. Palpebre appena chiuse, lasciando che il proprio udito possa essere ancora sufficiente ad ascoltare quelle voci, seppur poco distorte. La stanchezza che lo pervade gli farebbe dimenticare del dolore, almeno fin quando, per semplice movimento incondizionato, tenterebbe appena di mobilitare la gamba sinistra ed avvertire il dolore, improvvisamente. Stringerebbe i denti, ricordandosi di dover esser quanto più immobile, quando noterebbe quell'ago fuso appena. <Yurashin.> Ripeterebbe flebile il proprio nome, quasi a confermare l'identità propria. Non comprenderebbe però il motivo di quell'assenza di anestesia, ma si lascerebbe semplicemente trasportare da una stanza all'altra, mentre le luci andrebbero ad intermittenza, tra l'intensificarsi e l'indebolirsi. Non direbbe altro, lasciando che il tutto avvenga così come dovrebbe essere eseguito, senza opporre resistenza. Debole, al momento, per poter giudicare: e poi sarebbe stato direttamente il reggente di Kusa a portarlo lì; significa che probabilmente un occhio di riguardo sarà iniettato in quel corpo maschile, diretto in una condizione di non totale coscienza.

Un tossicchiare timido proviene dalla tua destra, mentre il lettino viene posizionato dietro la tenda bianca citata in precedenza. Hai la visuale limitata e non solo, non puoi vedere dietro di te. Ma non puoi vedere nemmeno dal lato opposto. Passi, rumori di ferri che sbattono. Il chirurgo, un uomo sulla quarantina stempiato e con un barbone brizzolato nascosto dalla mascherina bianca si muove ai piedi del lettino, tamponando delicatamente una garza proprio li dove fa più male. Un secondo uomo da destra, si avvicina con un classico aspiratore, un semplice tubicino di ferro allungato, rigido sulla punta, attaccato ad un cavo più morbido. S'avvicina e il classico rumore di risucchio pervade la stanza per qualche secondo, ad intermittenza, ogni volta che il sangue prende ad esser eccessivo per il lavoro dell'uomo che, in tutto questo tempo, non ha mai smesso di borbottare tra se frasi sconnesse, ma con senso compiuto. <Proprio ora, che c'era la festa dell'alleanza!> E' la disperazione fatta a persona, tant'è che tamponando, ti fa partire una fitta di dolore che s'irradia per i nervi, in tutta la parte colpita del corpo. Le garze mette da parte in un becchetto di ferro, sostituite con un ago pre-preparato: La forma allungata e ricurva, con un nodino alla fine che da su un filo di budello biancastro. <Oh, dovevi vederla, giovanotto!> Cel'ha con Yurashin, anche se questo può esserci solo a scatti, dovendogli ricostrire un muscolo che continua ad emanare fitte e crampi. La sinistra s'avvale di un paio di pinzette, mentre la destra, con le medesime, avvicina l'ago al polpaccio. La sinistra: Avvicina i lembi di pelle. E la dritta li cuce. Il primo, il secondo punto. <AHHHHHHHHHHHHHHH, dovevi vedere com'era bella mia figlia con quello yukata. Ho lavorato intensamente per comprarlo nel villaggio della foglia!> Poverino, abbi pietà Yurashin. Cioè. Qui qualcuno ha il cuore spezzato, è peggio di un polpaccio! <Ahhhhhhhhhh, e com'era bella. La ragazza più bella di tutta Kusagakure! Oh, ma devo cucire il Tibiale Anteriore, non il Peroneo.> ..Aspett-cosa? No, insomma, si scherza. <Dottore, non spaventi il paziente con questi scherzetti infantili.> Poverino..Kusa è proprio da buttare. Ma mentre mette l'ennesimo punto al muscolo, saturando la chiusura a distanza di due punti per volta -tre uomini vicino alle gambe, uno aspira, uno satura ed il chirurgo-, c'è Miru vicino al tuo viso, ti osserva e monitora i parametri vitali, tamponando una pezza bianca sulla fronte voltata di lato. <Sta scherzando, non ti preoccupare.> [Quest di cura per Yurashin.]

18:18 Yurashin:
  [Ospedale] Costretto ad ascoltare quelle frasi sconnessi, a quella voce maschile dell'uomo che sembrerebbe curare il giovane, ricucendo la parte lesa mediante quel Jutsu Fuuton che l'avrebbe colpito, proprio dopo la morte del nemico. Come se fosse stata un'ultima vendetta, come se dovesse avvertire il dolore, in modo parziale, che ha ricevuto quest'oggi nella cattedrale di Kusa. Ed ecco che i movimenti del dottore non sembrerebbero così sensibili, lasciando che nuove e continue scosse di dolore faccia sobbalzare il proprio sistema nervoso, più volte, lasciando che i denti stringano fra loro, per sopportare il dolore che starebbe avvertendo. Ma non sembrerebbe essere sufficiente: infatti andrebbe a serrare anche entrambe le palpebre, contraendone i muscoli della braccia, con quelle poche energie che si ritroverebbe. <Salve.> Sussurrerebbe appena all'infermiera che, accanto a lui, si preoccuperebbe di tranquilizzarlo ed asciugargli la fronte, con una pezza candida. Cercherebbe di trattenersi per una ipotetica reazione, ma dovrà ricordarsi di citare il dottore, appena avrà terminato: dovrà fare un ottimo lavoro, se ha intenzione di conquistare la fiducia di un Kusano, ma pur sempre figlio di Kiri. Lui, il Genin, avrebbe bisogno di tornare quanto prima in sé, in piene forze, per argomentare con Yukio e comprendere poco più di quanto sia accaduto quest'oggi.

Ed ad ogni punto di sutura, il cauterizzatore passerebbe a bruciare le vene lese, così da non far uscire troppo sangue dalla parte lacerata. Il dottore chino sul suo lavoro, che continua a borbottare e invenire su Kyuugo e Ryota, che perfetta coppiata per una guerra contro Kusa e le altre terre limitrofe. All'ultimo punto, il filo fa un giro su se stesso, bloccandolo e tagliando il filo di budello con una forbicina fine ed affilata. Il secondo, che teneva l'aspiratore tra le mani, s'allontana di poco per posare il macchinario contro la parete metallica contenente diverse forme e grandezze di tubicini per altri -ora non necessari- oggetti. <mhmh!> Si schiarisce la voce, smettendo finalmente di borbottare, per chinarsi di nuovo sul suo lavoro. <Disinfettate.> Freddo come il ghiaccio, uno dei due passa un liquido sulla parte, che attenua il dolore costante. Una passata, una seconda, ed ecco che di nuovo si sente, lontanamente, pungere di nuovo il polpaccio, passando a ravvicinare i lembi di pelle tra loro, così da ricoprire la carne del polpaccio precedentemente divaricata. Miru, che continua a tamponare sulla tua fronte, sbatacchia gli occhioni verdi. <Abbiamo finito Yurashin-san, solo qualche momento.> Sembra addirittura rammaricata per il comportamento eccentrico del dottore, infatti, si stringe nelle spalle, passando i polpastrelli sul crine, solo per una manciata di secondi. <Cosa desiderate da mangiare questa sera?> Includendo la sua permanenza, ovvio. Allontana la pezza quando dal fondo del lettino, quell'uomo borbotta:<Quasi finito.> Tutto concentrato su quel lavoro, probabilmente al termine. Miru, dunque, riprende il suo discorso verso di te. <Dovrai rimanere a riposo qui, per un giorno. Poi potrai uscire, ma non riuscirai a poggiar il piede a terra. Ma in un paio di giorni, sarai come nuovo. Tutto chiaro?> Un nuovo sorriso che si cela sotto la mascherina, ed il tagliarsi del filo di budello, dona una sensazione tesa alla pelle, come se qualcuno lo stesse pizzicando, senza poi lasciarlo andare. [Quest di cura per Yurashin]

18:54 Yurashin:
  [Ospedale] Ancora altro dolore, altra sofferenza da estraniare e limitarsi a stringere quelle mani, contrarre quei muscoli, affinché possa resistere quanto meglio possibile. Silenzioso, per i primi attimi, mentre l'infermiera sarebbe ancora accanto a sé, tentata nell'incoraggiare l'animo del Genin a resistere ancora un poco, dato che sono prossimi alla fine di quella cura. Farebbe un semplice cenno del capo, prima di attendere l'ultima parte di quella operazione, non così facile da sopportare. <Un paio di giorni, dunque.> Sussurrerebbe appena, mentre la domanda sulla cena sarebbe stata solo appena avanzata. Quasi sembra che ci stia riflettendo. <Qualcosa di gustoso. E della buona compagnia.> Emetterebbe, in un sussurro leggero, in quanto tenterebbe di argomentare direttamente con la ragazza che sembrerebbe essere gentile nei confronti propri. <Intendo la tua.> Per quanto riguarda la compagnia: che ci stia provando? Semplicemente si annoierebbe troppo a ritrovarsi in una stanza, senza poter eseguire nulla. Almeno che sia in compagnia di una fanciulla, per diamine!

Miru si alza dalla sua postazione, ripiegando la pezza e ponendola di lato. Il dottore, una volta tagliato il filo, procederà a spalmare una crema cicatrizzante dall'odore pungente, probabilmente alle erbe. I polpastrelli slittano delicati sul polpaccio, nella zona centrale, andando a risalire per il lungo la cicatrice verticale stretta nel filo di budello. <Poi insomma, ho pensato a tutto. Devi stare attento a non poggiare per due giorni il piede a terra, il filo di budello è comodo, ma anche molto fragile. Si scioglieranno da soli. Sia quelli interni, che quelli esterni.> Qualcuno, dietro le tue spalle, t'ha sollevato la gamba per poterla fasciare con facilità, stringendo la pelle abbastanza, ma non eccessivamente, cosìcchè non si blocchi l'afflusso del sangue. Veloce, secco, s'allontana in breve tempo mentre qualcun'altro, si prende la briga di rigirare il lettino, verso la porta. Miru, che ha ascoltato tutto, gli rivolge un'occhiata sbieca e timida, arrossando nuovamente. Dolce. <Oh, q-qualcosa di delizioso.> Si, insomma, concentriamoci su quello, tanto per iniziare. Annuisce semplicemente, prendendo il lato opposto del lettino, per aiutare l'altro infermiere a scortarlo fino alla sua stanza. Ed eventualmente, cambiarlo, con abiti più comodi. <Dovremmo avere il ramen, te ne porto una tazza più tardi.> Assicura, distogliendo lo sguardo per porgerlo alla strada, ovvero il corridoio, dove sbucano in brevo. <Mh, magari prima, ti do una mano a cambiarti. E ti do un antidolorifico.> Insomma, non ci sta provando, è piuttosto timida. Ma è pur sempre il suo lavoro! Da qui, verrà scortato in camera sua, dove riceverà quel che è stato detto, compreso il ramen e la compagnia più tardi, ovviamente. [END QUEST]

Quest di cura per Yurashin. I danni si assorbiranno totalmente il 07/01 a cicatrizzazione avvenuta. I punti si riassorbono da soli.

Yurashin, non può posar alcun peso per due giorni sulla gamba in guarigione.